Conosciamo tutti, ed apprezziamo, la carbonara classica con tanto di “cremina” ben fatta…che richiede un po’ di accortezza ed un po’ di abilità per non fare la…”frittata con la pasta” come ho avuto in passato la trista avventura, mio malgrado, di ingurgitare.
In casa nostra, dove non è che si mangi proprio male, la “carbonara” è sempre stata fatta in una variante che, magari, chiamare “carbonara” potrà fare arricciare il naso ai puristi della Lupa e, con ogni probabilità, sancire autorevolmente che “non di Carbonara si tratta” ma di una volgare imitazione con insolente, sfacciata, nonchè sfrontata, usurpazione del nome (sic!).
Si, insomma, ho già detto tutto io. Mi sono preventivamente cosparso il capo di cenere… ma permettetemi di consigliare anche ai più tradizionalisti o, magari ai maldestri, insoddisfatti dei loro risultati con la Carbonara Classica, di fare una prova con questo…volgare “surrogato padano” della medesima. Non ultimo il fatto iconoclastico aggiunto sarà che potrete utilizzare con successo qualsiasi formato di pasta di vostra preferenza.
Ingredienti per quattro buone forchette:
• Tre belle ova di gallina livornese (vanno bene anche le altre eh!)
• 100 ml di olio evo
• 100 g di pancetta affumicata (molto più sapida del classico guanciale)
• 1 spicchio d’aglio
• 3 cucchiaiate di panna liquida
• Tre cucchiaiate colme di Pecorino o Parmigiano o Grana padano grattugiato.
• 500 g di pasta del formato che preferite (corta, spaghetti, spaghettoni)
• Pepe e sale a piacere
Versiamo l’olio in un capiente tegame unitamente alla pancetta tagliata a listelle, l’aglio ed iniziamo a scaldare il tutto sino a che avremo classicamente raggiunto la “trasparenza” della pancetta mentre la pasta avrà iniziato il suo iter di cottura in pentola.
Nel frattempo separiamo l’albume dai tuorli e mescoliamo solo questi ultimi al formaggio scelto, alla panna mescolando a formare una crema omogenea.
Scoliamo al giusto dente la pasta e versiamola nel tegame facendo rigirare il tutto come si deve. Spegnere quindi il foco ed aggiungere la nostra crema di rossi d’ova.
Mescolare, pepare e servire immediatamente.
Prima di urlare al sacrilegio e provocare una sommossa di SPQR provare per credere.
Oizirbaf
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