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L'altra sera vicino casa mia una persona e' stata uccisa per strada, era un povero cristo di 55 anni che conoscevo bene, e' stato molti anni a lavorare a un bar a poche centinaia di metri da casa mia, si occupava di far fare e giocare le schedine, una persona innocua come ce ne sono tante, era di origine Greca ma ormai Italiano a tutti gli effetti, sempre gentile con tutti e faceva una vita tranquilla senza sfizi o brutte idee in testa, eppure a mezzanotte dell'11 gennaio e' stato ammazzato per strada pare da una donna con cui aveva avuto una discussione e che probabilmente l'ha rapinato del portafogli e del cellulare tant'e' che nessuno l'aveva riconosciuto....ucciso con una coltellata che l'ha fatto arrivare cadavere in ospedale.
Ecco questa e' la vita di tutti i giorni in una grande citta', dove non siamo piu' tranquilli per strada come nelle nostre case, dove si rischia la vita ogni giorno e dove ogni giorno accadono fatti che ci fanno rabbrividire, dove donne vengono stuprate e ragazzi rapinati quando non succedono fatti peggiori....Spero che becchino quella maledetta che ha ucciso un uomo buono, mansueto sempre sorridente e tranquillo che non parlava mai della sua casa lontana e che qui' si era rifatto una vita in maniera tranquilla, una preghiera per TE:
ciao Yoannis Apostolis riposa in pace
Mauro
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....
Dispiace purtroppo,racconto che proprio 2 sere fa mentre pioveva mi trovavo in macchina all'intrasatto 2exstra comunitari a piedi contro mano senza gilet fosforescente e nemmeno in fila indiana anzi come 2 birilli in mezzo alla strada,ma ci rendiamo conto a cosa vanno incontro?
Classici incidenti,forse non si addice a quello che ai scritto sopra,comunque!
Un saluto
Qui da noi, per esempio, non è quasi mai esistita la cosiddetta micro-criminalità, quella delle piccole rapine e dei furtarelli, per intenderci, il perchè è pure ovvio.
Purtroppo, da un pò di tempo a questa parte capitano le stesse cose brutte che avvengono in città, le piccole rapine sono purtroppo ormai all'ordine del giorno, e un mio amico poliziotto asserisce che secondo lui ancora non abbiamo visto niente.
Spero che non sia così, spero che nessuno debba mai morire come l'amico di Mauro, al quale rivolgo le mie preghiere e il mio silenzio, riposi in pace, e che la terra gli sia lieve.
Parsifal? So nannte traümend mich einst die Mutter..
Ormai piccole o grandi citta' non fa piu' differenza , io vivo in un paesino di neanche mille anime e ho gia' subito tre tentativi di furto
Un requiem per quel pover uomo .
Più leggo le vostre considerazioni ed esperienze e più sono fiero e felice di aver portato la mia famiglia a vivere in cima all'apennino...... poche comodità ma si respira ancora quell'aria di vita semplice e pulita che, a quanto pare, in città non si respira più da anni.
Più leggo le vostre considerazioni ed esperienze e più sono fiero e felice di aver portato la mia famiglia a vivere in cima all'apennino...... poche comodità ma si respira ancora quell'aria di vita semplice e pulita che, a quanto pare, in città non si respira più da anni.
devi esserlo! purtroppo in città è veramente sempre più pericoloso ... io frequento quotidianamente milano per lavoro e ci vivo a 25 km di distanza ... è davvero sempre piu pericolosa!
Più leggo le vostre considerazioni ed esperienze e più sono fiero e felice di aver portato la mia famiglia a vivere in cima all'apennino...... poche comodità ma si respira ancora quell'aria di vita semplice e pulita che, a quanto pare, in città non si respira più da anni.
La tua è una scelta estrema ma più adatta ad una coppia senza figli. Con mia moglie, ogni tanto se ne ragiona (anche perchè il lavoro oramai va a cul_).
Mio figlio, già per il fatto di abitare in un quartiere periferico di un capoluogo di Provincia, arrivato sui 14-15 anni, si è trovato con un sacco di complicazioni rispetto ai suoi coetanei.
Sono difficoltà che si stemperano dopo i 18-19 per lui (arriva la patente e la macchina) e che si aggravano per te che, come genitore, rinunci a dormire tranquillo in attesa che faccia ritorno senza guai.
La tua è una scelta estrema ma più adatta ad una coppia senza figli. Con mia moglie, ogni tanto se ne ragiona (anche perchè il lavoro oramai va a cul_).
Mio figlio, già per il fatto di abitare in un quartiere periferico di un capoluogo di Provincia, arrivato sui 14-15 anni, si è trovato con un sacco di complicazioni rispetto ai suoi coetanei.
Sono difficoltà che si stemperano dopo i 18-19 per lui (arriva la patente e la macchina) e che si aggravano per te che, come genitore, rinunci a dormire tranquillo in attesa che faccia ritorno senza guai.
hai detto bene : rispetto ai suoi coetanei
Dove abito io la gente è abituata a fare sacrifici:non molto tempo fa ,i bambini ,per andare a scuola si facevano il passo nella neve e portavano un pezzo di legno per uno da mettere nella stufa durante le lezioni. La vita è fatta di sacrifici , di questo in città , a quanto pare la gente si è da tempo scordata. a 14- 15 anni se il bambino avrà voglia di studiare non troverà stremante fare lunghi viaggi per andare a scuola.... come te non trovi stremante tirare su da un fosso un cervo di più di 100 kg. se non avrà voglia non andrà a scaldare un banco a forza....l'Italia è piena di laureati senza ne arte e ne parte....e quel che è peggio è che il muratore non lo sa fare più nessuno .
Mio figlio all'epoca aveva 3 anni e ora ne ha 11 ...... solo l'idea di tornare a vivere in città lo fa star male.....sì che il viaggio è lungo ma quando è quassù è completamente libero e questo ,per noi e lui, non ha prezzo.[:-golf]
concordo con Christian.
tranne il periodo universitario, ho sempre vissuto in un piccolo paesino.
Non mi è mai mancato nulla rispetto ai "cittadini".
non sono un estremista che vede nella città il male assoluto,
ma credo che sia innegabile che là esistano molte "rogne" che non hai in paese e ti mancano molti supporti sociali che in paese ancora permangono.
in un piccolo paese, tutti ti conoscono, c'è sempre qualcuno con una buona parola per te, c'è il gusto di uscire in piazza, cè ancora per fortuna "comprensione e solidarietà umana".
In città è il deserto. C'è di tutto come occasioni (studio, svago,...) ma spesso (e lo vedo in amici coetanei) il nucleo familiare è "solo". Non ci sono vicini di casa, non ci sono familiari....nulla.
Lavori e torni a casa. Fine.
Non fa per me. E non mi pare molto umano.
Vedo però che negli ultimi 10 anni, la gente (dalle mie parti) comincia a scegliere sempre di più di vivere in periferia: vita tranquilla, costi più bassi e...a 10 minuti hai tutto. Senza avere le rogne.
Dove abito io la gente è abituata a fare sacrifici:non molto tempo fa ,i bambini ,per andare a scuola si facevano il passo nella neve e portavano un pezzo di legno per uno da mettere nella stufa durante le lezioni. La vita è fatta di sacrifici , di questo in città , a quanto pare la gente si è da tempo scordata. a 14- 15 anni se il bambino avrà voglia di studiare non troverà stremante fare lunghi viaggi per andare a scuola.... come te non trovi stremante tirare su da un fosso un cervo di più di 100 kg. se non avrà voglia non andrà a scaldare un banco a forza....l'Italia è piena di laureati senza ne arte e ne parte....e quel che è peggio è che il muratore non lo sa fare più nessuno .
Mio figlio all'epoca aveva 3 anni e ora ne ha 11 ...... solo l'idea di tornare a vivere in città lo fa star male.....sì che il viaggio è lungo ma quando è quassù è completamente libero e questo ,per noi e lui, non ha prezzo.[:-golf]
Rispondo a Christian e Paolo Hunter... Caro Paolo Hunter, io ho 28 anni e sono nato in un paesino di 1500 anime...beh rispetto a coloro che vivevano in città io tutti giorni da piccolo andavo in bicicletta giocavo a pallone con amici o anche da solo... potevo andare dalla nonna facendo un paio di km a piedi senza che i miei si preoccupassero... la droga noi non sapevamo cosa fosse... crescendo le serate con gli amici erano fatte anche di grandi cene con vino musica amici e ragazze e ragazzi... amori estivi con le villeggianti che arrivavano dalle grandi città a passare l'estate... e ti divertivi! inoltre vivendo in piccole realtà ho comunque imparato a usare il computer, il cellulare ecc... e ora lavoro in città facendomi più d un'ora di pendolaresimo... quest'autunno c'era la castagnata nel mio paese e a mezzogiorno ero con i miei a mangiare le tipicità del luogo quando di fianco a noi avevamo una famiglia CITTADINA... il figlio giocava con l'Ipad e i genitori mangiavano un po' lamentandosi che una cosa poteva essere pesante da digerire... e il figlio dice ai genitori: "c'è troppo sole, possiamo andare in macchina?" Ecco a fine pranzo a 28 anni ho detto a mia mamma e mio papà grazie!!! perchè la vita è fatta di piccole soddisfazioni che possono essere anche il parlare con gli amici o con gli anziani al bar del paese!! in città quando cammino incontro molta gente che abbassa lo sguardo quando tu li guardi e abbozzi un sorriso "di educazione"... ora o sono un sosia di un boss e non lo so... oppure io sono fiero di me stesso e loro hanno paura del mondo perchè abituati solo al "loro mondo".... come finale del mio lunghissimo scritto dico che probabilmente il mio è un carattere espansivo che sarebbe tale anche se fossi nato in città ma è più facile per un ragazzino di 10-15 anni sentirsi solo in città che in un piccolo paese!!!
La qualità vale molto di più della quantità...
gio
Rispondo a Christian e Paolo Hunter... Caro Paolo Hunter, io ho 28 anni e sono nato in un paesino di 1500 anime...beh rispetto a coloro che vivevano in città io tutti giorni da piccolo andavo in bicicletta giocavo a pallone con amici o anche da solo... potevo andare dalla nonna facendo un paio di km a piedi senza che i miei si preoccupassero... la droga noi non sapevamo cosa fosse... crescendo le serate con gli amici erano fatte anche di grandi cene con vino musica amici e ragazze e ragazzi... amori estivi con le villeggianti che arrivavano dalle grandi città a passare l'estate... e ti divertivi! inoltre vivendo in piccole realtà ho comunque imparato a usare il computer, il cellulare ecc... e ora lavoro in città facendomi più d un'ora di pendolaresimo... quest'autunno c'era la castagnata nel mio paese e a mezzogiorno ero con i miei a mangiare le tipicità del luogo quando di fianco a noi avevamo una famiglia CITTADINA... il figlio giocava con l'Ipad e i genitori mangiavano un po' lamentandosi che una cosa poteva essere pesante da digerire... e il figlio dice ai genitori: "c'è troppo sole, possiamo andare in macchina?" Ecco a fine pranzo a 28 anni ho detto a mia mamma e mio papà grazie!!! perchè la vita è fatta di piccole soddisfazioni che possono essere anche il parlare con gli amici o con gli anziani al bar del paese!! in città quando cammino incontro molta gente che abbassa lo sguardo quando tu li guardi e abbozzi un sorriso "di educazione"... ora o sono un sosia di un boss e non lo so... oppure io sono fiero di me stesso e loro hanno paura del mondo perchè abituati solo al "loro mondo".... come finale del mio lunghissimo scritto dico che probabilmente il mio è un carattere espansivo che sarebbe tale anche se fossi nato in città ma è più facile per un ragazzino di 10-15 anni sentirsi solo in città che in un piccolo paese!!!
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