Evviva.. finalmente abbiamo il Presidente del Consiglio!! C
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Nun c'avemo li sordi da spenne!!!!
Qui sono tre anni che non tagliano l'erba lungo le strade, i catarifrangenti sono sommersi nelle erbacce, l'asflato fa schifo e in questo tempo hanno messo 5 toppe lunghe 10 metri l'una su una strada di 10 km. Stop.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Nun c'avemo li sordi da spenne!!!!
Qui sono tre anni che non tagliano l'erba lungo le strade, i catarifrangenti sono sommersi nelle erbacce, l'asflato fa schifo e in questo tempo hanno messo 5 toppe lunghe 10 metri l'una su una strada di 10 km. Stop.
se è per quello, ieri a Roma i corridori del Giro d'Italia si sono fermati dopo 2 o 3 giri rifiutandosi di continuare causa le buche e l'asfalto rotto.[:D][:D]
Se fai le cose per bene, con appalti come si deve i soldi li trovi.
---------- Messaggio inserito alle 12:44 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 12:41 PM ----------
Certo che poi, se nel programma di governo metti che:
- la TAV non serve e quindi si interrompono i cantieri
- il terzo valico per la Liguria idem come sopra
- Alitalia NON deve essere venduta perchè è "strategica"...
- l'Illva inquina e quindi deve essere chiusa ...
e via così, capisci bene che la credibilità è normale che quantomeno scenda ....silvioCommenta
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Il presidente della repubblica non è un notaio, è giusto. Però neppure il presidente del consiglio dei ministri lo è.Il Presidente della Repubblica non e' un notaio. Ed esercita anche lui i suoi poteri. Che gli ha dato la Costituzione, che studiandola un pochino si vede che e' stata "costruita" per bilanciare i poteri. Uscivamo da una dittatura, dove uno faceva tutto, e allora i costituenti hanno fatto in modo che uno fosse sempre sotto il controllo di un altro.
Chi è che controfirma il decreto di nomina di ogni singolo ministro "nominato dal capo dello stato su proposta del presidente del consiglio"?
Lo controfirma il presidente del consiglio neonominato.
E' qui che sta nel caso specifico il bilanciamento dei poteri: il presidente del consiglio non può imporre una nomina al presidente della repubblica, così come non può imporla il presidente della repubblica al neopremier.
Sicché torniamo al fulcro del discorso: le responsabilità per la mancata costituzione del governo sono squisitamente politiche e non tecniche. Stupisce che i giornali si attardino in spiegazioni di tecnicismi giuridico-costituzionali e nelle elucubrazioni connesse (peraltro omettendo di parlare degli altri sistemi di garanzia contro atti arbitrari di governo o parlamento, quali il rifiuto di promulgazione da parte del presidente della repubblica, il sindacato di legittimità della corte costituzionale sulla violazione di trattati o convenzioni e della costituzione, ecc.), quando non sono queste le vere cause della crisi.
La crisi è una crisi politica: in assenza di una maggioranza parlamentare netta occorreva trovare una maggioranza parlamentare allargata a più partiti o schieramenti che potesse sostenere un governo condiviso. L'alternativa erano le elezioni.
Dietro sollecitazione del presidente della repubblica si è verificata la possibile disponibilità di due forze politiche a costituire una maggioranza parlamentare che sostenesse un governo che lo stesso presidente della repubblica voleva politico e non tecnico.
Le due forze politiche, non senza notevoli sforzi e sacrifici (dato che non sono politicamente così vicine come idee di fondo e come cultura politica), sono riuscite a trovare una sintesi delle proprie posizioni attorno ad un programma di pochi punti ed attorno ad una cerchia di persone condivise.
E qui ci sarebbe potuto forse stare un veto su Conte con la motivazione che in un governo politico il presidente del consiglio vada indicato tra gli intranei alla politica e non tra gli esterni.
Il presidente della repubblica invece, sotto la spinta di forze economiche, politiche e culturali esterne al paese, rifiuta la nomina della persona proposta dal neopremier quale ministro dell'economia, usando pur sempre di una propria prerogativa costituzionale.
Il neopremier dà le dimissioni o, come è più corretto posto che tutti i neopremier accettano con riserva l'incarico inizialmente conferito, scioglie la riserva in senso negativo, con ciò usando di una propria prerogativa costituzionale.
Risultato: il governo politico non si fa.
Ora, mi sembra evidente che è inutile discutere di articoli costituzionali quando il ragionamento sottostante ha natura esclusivamente politica.
Per i cacciatori di responsabilità politiche, è altresì evidente che tali responsabilità sono da ricercarsi in capo agli attori tutti della vicenda, tra cui appunto il capo dello stato, tra le cui prerogative c'è anche quella di fare da mediatore, in casi come questi, tra le forze politiche per far accettare le sue determinazioni, punto su cui evidentemente ha fallito. Ed ha fallito, politicamente, anche quando ha motivato le ragioni del suo veto su Savona con la contrarietà di agenti esterni dovuta alle idee di questi su europa ed euro: ha praticamente sostenuto, in tv davanti a tutti gli italiani, che il rifiuto della nomina (peraltro sollecitato da euroforze esterne al paese) è legato alle opinioni espresse da Savona. Che detto da uno che rappresenta l'unità nazionale fondata su una costituzione che tutela libertà di espressione e di pensiero, suona come una campana a morto...un boomerang politico che neanche il più sprovveduto tra i principianti si sarebbe lanciato contro…
Poi, evidentemente ancora non contento, che fa? Chiama per l'incarico un economista di idee diametralmente opposte a quelle di Savona, che addirittura ha criticato il programma lega-5stelle in quanto secondo lui irrealizzabile in toto, mera fuffa insomma…Confermando, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che le motivazioni della mancata nomina sono esclusivamente motivazioni legate all'opinione: Savona non è stato nominato perché le sue opinioni non piacciono a Mattarella ed ai suoi amici italofobici.
Un bel po' di moneta elettorale elargita a Lega e 5stelle e agli antieuropeisti veri, ed una patata bollente messa nelle mani dei difensori del presidente pasticcione, come i Renzi e i Martina che gli sono immediatamente corsi in aiuto cercando di spostare le colpe politiche da Mattarella a Salvini e Di Maio, nell'estremo tentativo di limitare, per quanto ormai possibile, i danni politici incombenti all'orizzonte (peraltro ben riassunti da D'Alema nel fuorionda)…Ultima modifica phalacrocorax; 28-05-18, 12:12.Commenta
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Si si la filosofia la sappiamo tutti, la si ripete di continuo in pre elezioni...ma poi...tutto va nel wc.se è per quello, ieri a Roma i corridori del Giro d'Italia si sono fermati dopo 2 o 3 giri rifiutandosi di continuare causa le buche e l'asfalto rotto.[:D][:D]
Se fai le cose per bene, con appalti come si deve i soldi li trovi.
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Certo che poi, se nel programma di governo metti che:
- la TAV non serve e quindi si interrompono i cantieri
- il terzo valico per la Liguria idem come sopra
- Alitalia NON deve essere venduta perchè è "strategica"...
- l'Illva inquina e quindi deve essere chiusa ...
e via così, capisci bene che la credibilità è normale che quantomeno scenda ....
E stavolta ci hanno dimostrato per bene che il nostro voto non ha peso reale, è un contentino.Commenta
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Mattarella e' stato fin troppo paziente...ottantacinque giorni per formare un governo non sono bastati neppure con l'inciucio che prima delle votazioni
i due odiavano...ed allora?
Troppo comodo contestare il presidente che dopo averle provate tutte, altro
non ha fatto che applicare la legge costituzionale.
Se poi lo storico cambiamento tanto conclamato prevede un ministro dell'economia classe 1936, antieuropeo, antieuro...penso proprio che si stava meglio...quando si stava peggio!![:142]Commenta
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Bravo Gion
Preserva il sistema che ti paga la pensione (lo farei anch'io, in una regione a statuto speciale).
E' giusto.
Del resto l'antieuropeismo è solo un netto risultato elettorale.
Non conta niente, quello che conta è quello che pensi tu, Mattarellum e la Merkel.
Tutto il resto è superfluo.Commenta
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Fammi un piacere dai...vai a lavorare...non vorrei rischiare la mia pensione perBravo Gion
Preserva il sistema che ti paga la pensione (lo farei anch'io, in una regione a statuto speciale).
E' giusto.
Del resto l'antieuropeismo è solo un netto risultato elettorale.
Non conta niente, quello che conta è quello che pensi tu, Mattarellum e la Merkel.
Tutto il resto è superfluo.
uno sfaticato che neppure conosce la geografia italiana...pensa te quale
conoscenza per tutto il resto!![:D]:-prCommenta
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Mah....tanti bei discorsi ma secondo me, volenti o nolenti, siamo pieni di debiti e è normalissimo che i creditori....."pesino"!!
A volte per andare avanti dobbiamo fare un passo indietro......il governo era ad un buon punto...cosa gli ci voleva a cambiare Savona con un' altro interno ai due partiti?
Sapevano da subito che quel nome non sarebbe potuto passare....per quale motivo arrivare al muro contro muro?
Avevano ottenuto anche il mandato a Conte (CHE NESSUNO AVEVA VOTATO!!!!) ma non gli è bastato.......insomma il no l' hanno cercato in tutti i modi possibili!
Peccato....per un' attimo ci avevo anche creduto.The Rebel![;)]Commenta
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Il presidente della repubblica non è un notaio, è giusto. Però neppure il presidente del consiglio dei ministri lo è.
Chi è che controfirma il decreto di nomina di ogni singolo ministro "nominato dal capo dello stato su proposta del presidente del consiglio"?
Lo controfirma il presidente del consiglio neonominato.
E' qui che sta nel caso specifico il bilanciamento dei poteri: il presidente del consiglio non può imporre una nomina al presidente della repubblica, così come non può imporla il presidente della repubblica al neopremier.
Sicché torniamo al fulcro del discorso: le responsabilità per la mancata costituzione del governo sono squisitamente politiche e non tecniche. Stupisce che i giornali si attardino in spiegazioni di tecnicismi giuridico-costituzionali e nelle elucubrazioni connesse (peraltro omettendo di parlare degli altri sistemi di garanzia contro atti arbitrari di governo o parlamento, quali il rifiuto di promulgazione da parte del presidente della repubblica, il sindacato di legittimità della corte costituzionale sulla violazione di trattati o convenzioni e della costituzione, ecc.), quando non sono queste le vere cause della crisi.
La crisi è una crisi politica: in assenza di una maggioranza parlamentare netta occorreva trovare una maggioranza parlamentare allargata a più partiti o schieramenti che potesse sostenere un governo condiviso. L'alternativa erano le elezioni.
Dietro sollecitazione del presidente della repubblica si è verificata la possibile disponibilità di due forze politiche a costituire una maggioranza parlamentare che sostenesse un governo che lo stesso presidente della repubblica voleva politico e non tecnico.
Le due forze politiche, non senza notevoli sforzi e sacrifici (dato che non sono politicamente così vicine come idee di fondo e come cultura politica), sono riuscite a trovare una sintesi delle proprie posizioni attorno ad un programma di pochi punti ed attorno ad una cerchia di persone condivise.
E qui ci sarebbe potuto forse stare un veto su Conte con la motivazione che in un governo politico il presidente del consiglio vada indicato tra gli intranei alla politica e non tra gli esterni.
Il presidente della repubblica invece, sotto la spinta di forze economiche, politiche e culturali esterne al paese, rifiuta la nomina della persona proposta dal neopremier quale ministro dell'economia, usando pur sempre di una propria prerogativa costituzionale.
Il neopremier dà le dimissioni o, come è più corretto posto che tutti i neopremier accettano con riserva l'incarico inizialmente conferito, scioglie la riserva in senso negativo, con ciò usando di una propria prerogativa costituzionale.
Risultato: il governo politico non si fa.
Ora, mi sembra evidente che è inutile discutere di articoli costituzionali quando il ragionamento sottostante ha natura esclusivamente politica.
Per i cacciatori di responsabilità politiche, è altresì evidente che tali responsabilità sono da ricercarsi in capo agli attori tutti della vicenda, tra cui appunto il capo dello stato, tra le cui prerogative c'è anche quella di fare da mediatore, in casi come questi, tra le forze politiche per far accettare le sue determinazioni, punto su cui evidentemente ha fallito. Ed ha fallito, politicamente, anche quando ha motivato le ragioni del suo veto su Savona con la contrarietà di agenti esterni dovuta alle idee di questi su europa ed euro: ha praticamente sostenuto, in tv davanti a tutti gli italiani, che il rifiuto della nomina (peraltro sollecitato da euroforze esterne al paese) è legato alle opinioni espresse da Savona. Che detto da uno che rappresenta l'unità nazionale fondata su una costituzione che tutela libertà di espressione e di pensiero, suona come una campana a morto...un boomerang politico che neanche il più sprovveduto tra i principianti si sarebbe lanciato contro…
Poi, evidentemente ancora non contento, che fa? Chiama per l'incarico un economista di idee diametralmente opposte a quelle di Savona, che addirittura ha criticato il programma lega-5stelle in quanto secondo lui irrealizzabile in toto, mera fuffa insomma…Confermando, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che le motivazioni della mancata nomina sono esclusivamente motivazioni legate all'opinione: Savona non è stato nominato perché le sue opinioni non piacciono a Mattarella ed ai suoi amici italofobici.
Un bel po' di moneta elettorale elargita a Lega e 5stelle e agli antieuropeisti veri, ed una patata bollente messa nelle mani dei difensori del presidente pasticcione, come i Renzi e i Martina che gli sono immediatamente corsi in aiuto cercando di spostare le colpe politiche da Mattarella a Salvini e Di Maio, nell'estremo tentativo di limitare, per quanto ormai possibile, i danni politici incombenti all'orizzonte (peraltro ben riassunti da D'Alema nel fuorionda)…
è la tua interpretazione di fatti che non si conoscono se non per sentito dire.
La mia interpretazione è diametralmente opposta:
Salvini, visto che ha la possibilità di portarsi a casa tutto l'elettorato del centro destra, ha voluto affondare un accordo/inciucio con chi (probabilmente) non avrebbe condiviso neanche la carta igienica.
Pertanto si è irrigidito su una posizione insostenibile facendo così crollare il castello di carte e riportando tutti al voto.
Le cople politiche sono equamente divise ma quelle di Salvini ancora più che di Di Maio il quale, pur di governare sapendo che un'altra occasione non l'avrà, aveva anche accettato Conte (quello sì un notaio) alla presidenza del consiglio.
---------- Messaggio inserito alle 02:30 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 02:28 PM ----------
quoque tu, Max !!!!![brindisi]
gli italiani NON eleggono NESSUN governo[:-cry]silvioCommenta
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Me so scusa ma credo che la questione sia un ' altra.....sei antieuro fai una campagna improntata su quello....spiegando i pro e i contro di una uscita.....si spiega alla gente cosa dovranno pagare per riappropriarsi della propria sovranità..poi fai un referendum e vedi che voti prendi.
Ma se questo è il tuo pensiero meglio essere chiari...
Potevano sostituire Savona anche con una mazza di scopa come Conte e andare a governare ....invece no.....questo rimpiattino è venuto fuori...altrimenti si sarebbero accordati...ma la verità è un ' altra....lega è 5* non volevano veramente governare...Savona poteva tranquillamente stare nel retrobottega a tirare la linea.....temo che i veri motivi siano altri purtroppoCommenta
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A una assemblea condominiale, chi e' indietro con il pagamento delle quote e le spese comuni, anche per la quota spettante ai morosi, devono anticiparle chi e' in regola, quanto pensi che contino i morosi?Il presidente della repubblica non è un notaio, è giusto. Però neppure il presidente del consiglio dei ministri lo è.
Chi è che controfirma il decreto di nomina di ogni singolo ministro "nominato dal capo dello stato su proposta del presidente del consiglio"?
Lo controfirma il presidente del consiglio neonominato.
E' qui che sta nel caso specifico il bilanciamento dei poteri: il presidente del consiglio non può imporre una nomina al presidente della repubblica, così come non può imporla il presidente della repubblica al neopremier.
Sicché torniamo al fulcro del discorso: le responsabilità per la mancata costituzione del governo sono squisitamente politiche e non tecniche. Stupisce che i giornali si attardino in spiegazioni di tecnicismi giuridico-costituzionali e nelle elucubrazioni connesse (peraltro omettendo di parlare degli altri sistemi di garanzia contro atti arbitrari di governo o parlamento, quali il rifiuto di promulgazione da parte del presidente della repubblica, il sindacato di legittimità della corte costituzionale sulla violazione di trattati o convenzioni e della costituzione, ecc.), quando non sono queste le vere cause della crisi.
La crisi è una crisi politica: in assenza di una maggioranza parlamentare netta occorreva trovare una maggioranza parlamentare allargata a più partiti o schieramenti che potesse sostenere un governo condiviso. L'alternativa erano le elezioni.
Dietro sollecitazione del presidente della repubblica si è verificata la possibile disponibilità di due forze politiche a costituire una maggioranza parlamentare che sostenesse un governo che lo stesso presidente della repubblica voleva politico e non tecnico.
Le due forze politiche, non senza notevoli sforzi e sacrifici (dato che non sono politicamente così vicine come idee di fondo e come cultura politica), sono riuscite a trovare una sintesi delle proprie posizioni attorno ad un programma di pochi punti ed attorno ad una cerchia di persone condivise.
E qui ci sarebbe potuto forse stare un veto su Conte con la motivazione che in un governo politico il presidente del consiglio vada indicato tra gli intranei alla politica e non tra gli esterni.
Il presidente della repubblica invece, sotto la spinta di forze economiche, politiche e culturali esterne al paese, rifiuta la nomina della persona proposta dal neopremier quale ministro dell'economia, usando pur sempre di una propria prerogativa costituzionale.
Il neopremier dà le dimissioni o, come è più corretto posto che tutti i neopremier accettano con riserva l'incarico inizialmente conferito, scioglie la riserva in senso negativo, con ciò usando di una propria prerogativa costituzionale.
Risultato: il governo politico non si fa.
Ora, mi sembra evidente che è inutile discutere di articoli costituzionali quando il ragionamento sottostante ha natura esclusivamente politica.
Per i cacciatori di responsabilità politiche, è altresì evidente che tali responsabilità sono da ricercarsi in capo agli attori tutti della vicenda, tra cui appunto il capo dello stato, tra le cui prerogative c'è anche quella di fare da mediatore, in casi come questi, tra le forze politiche per far accettare le sue determinazioni, punto su cui evidentemente ha fallito. Ed ha fallito, politicamente, anche quando ha motivato le ragioni del suo veto su Savona con la contrarietà di agenti esterni dovuta alle idee di questi su europa ed euro: ha praticamente sostenuto, in tv davanti a tutti gli italiani, che il rifiuto della nomina (peraltro sollecitato da euroforze esterne al paese) è legato alle opinioni espresse da Savona. Che detto da uno che rappresenta l'unità nazionale fondata su una costituzione che tutela libertà di espressione e di pensiero, suona come una campana a morto...un boomerang politico che neanche il più sprovveduto tra i principianti si sarebbe lanciato contro…
Poi, evidentemente ancora non contento, che fa? Chiama per l'incarico un economista di idee diametralmente opposte a quelle di Savona, che addirittura ha criticato il programma lega-5stelle in quanto secondo lui irrealizzabile in toto, mera fuffa insomma…Confermando, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che le motivazioni della mancata nomina sono esclusivamente motivazioni legate all'opinione: Savona non è stato nominato perché le sue opinioni non piacciono a Mattarella ed ai suoi amici italofobici.
Un bel po' di moneta elettorale elargita a Lega e 5stelle e agli antieuropeisti veri, ed una patata bollente messa nelle mani dei difensori del presidente pasticcione, come i Renzi e i Martina che gli sono immediatamente corsi in aiuto cercando di spostare le colpe politiche da Mattarella a Salvini e Di Maio, nell'estremo tentativo di limitare, per quanto ormai possibile, i danni politici incombenti all'orizzonte (peraltro ben riassunti da D'Alema nel fuorionda)…Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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sFossero tutti come me caro il mio Gion, non dovresti preoccuparti. Se ragiomi così e manco sei in una regione a statuto speciale sei da radiare seduta stante da tutto...anche dalla schedina del totip.
O meglio....non dovresti preoccuparti per la pensione, ma occhio alla Zucca che il manganello imperversa
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Scusa Daniele ma non è neppure vero questo:
1 - era stabilito fin da prima del voto che ci sarebbe stato un governo M5S+Lega?
direi proprio di, visto che si mettevano le dita negli occhi
2 - una volta eletti, con il sistema attuale i parlamentari fanno gli accordi che vogliono, anche in barba a quanto promesso preelettoralmente;
3 - il nostro voto HA peso reale nel momento in cui, anzichè credere ai maghi turchini con la bacchetta magica ci mettiamo seriamente a lavorare per uscire dalla crisi con le nostre forze e senza aumentare il debito pubblico.silvioCommenta
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