C’erano una volta i boschi . Bonifica e Ripristino .

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  • Fink22
    • Sep 2012
    • 195
    • Campania

    #1

    C’erano una volta i boschi . Bonifica e Ripristino .

    Salve a tutti , penso che il titolo parla da sé . Mi piacerebbe avere un riscontro da tutti gli appassionati e beccacciai. I boschi italiani ormai versano in condizioni pietose , ormai impenetrabili causa abbandono. I piani faunistici regionali parlano chiaro, e parlano di ripristino degli habitat a favore della sosta e svernamento dello scolopacide. Come si potrebbe intervenire? Cosa ne pensate ?
  • Shelby
    ⭐⭐
    • Apr 2025
    • 282
    • Chiavari

    #2
    Originariamente inviato da Fink22
    Salve a tutti , penso che il titolo parla da sé . Mi piacerebbe avere un riscontro da tutti gli appassionati e beccacciai. I boschi italiani ormai versano in condizioni pietose , ormai impenetrabili causa abbandono. I piani faunistici regionali parlano chiaro, e parlano di ripristino degli habitat a favore della sosta e svernamento dello scolopacide. Come si potrebbe intervenire? Cosa ne pensate ?
    Esperienza personale.

    Le campagne dei mie luoghi sono nell'entroterra ligure. Luoghi storicamente poverissimi da un punto di vista dell'agricoltura. Una valle abbastanza stretta fatta di colline e monti rigogliosissimi.

    Sono stato testimone della trasformazione, passaggio, da un mondo a un altro. Da adolescente ho ancora visto la coda di una civiltà alla fine.

    Ma ancora, andavo con i figli dei vicini, si raccoglievano castagne e nocciole. Ci si inerpicava per sentieri infami, si raccoglieva e allo stesso tempo si puliva il bosco. Un aspetto ulteriore. Il castagno se non lo innesti si inselvatichisce, ora quelle castagne sono scomparse per sempre.
    poi si attaccavano i sacchi a una carrucola e si lasciava scivolare su un cavo d'acciaio fino al fondo dove c'era la strada e l'autocarro. In dialetto quel cavo si chiama strafìà.

    insomma, c'era una simbiosi tra attività costante di sopravvivenza e ambiente che conservava una certa struttura e condizione dei boschi. Ci sono posti che conoscevo che erano magici ed erano popolatissimi di cacciagione e che non riuscirei più a trovare proprio per l'impenetrabilità. All'epoca le schioppettate erano quasi ininterrotte nel periodo di caccia. Per non parlare dei porcini che si trovavano, la maggior parte li dovevi lasciare .

    Guardo quei boschi e penso che non ci sia soluzione. Sarebbe un lavoro immane e necessiterebbe di un'attività costante come era una volta, ma c'era un bisogno immediato. Oggi chi spenderebbe soldi e tempo per risollevare lo stato dei boschi? Sarebbe bello, ma la vedo durissima

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    • sandro71
      ⭐⭐
      • Jun 2006
      • 742
      • roccasecca, , .
      • pointer

      #3
      Da me i boschi sono in condizione pietose perchè hanno "troppa cura". Sono soprattutto boschi di leccio dove nessuno controlla nulla e fanno dei tagli assurdi anche al di fuori dei periodi consentiti lasciando a terra tutte le frasche. Entro un paio d'anni quei boschi diventano impraticabili per i prossimi 40 anni con buona pace di tutti, soprattutto di quelli che avrebbero dovuto vigilare ma se ne son guardati bene dal farlo. se poi in quel mare di frasche secco ci scappa una scintilla i 40 diventano anche 60. Prima il bestiame brado suppliva in parte, nel senso che rifaceva gli stradelli ma rallentava la crescita delle giovani piante. Con l'exploit dei lupi il bestiame gira molto meno ed in quel mare di rovi ci stanno solo i cinghiali

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      • Fink22
        Fink22 commenta
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        Stessa cosa da me , parte sono super abbandonati , ricchi di rovi di more ed edere , in altri hanno fatto dei tagli dove ora sono pieni zeppi di cinghiali . La mia meraviglia è che si potrebbe fare tanto , stesso la FIBEC ne parla , ma nel concreto nessuno passando ai fatti nessuno si mette in marcia .
        Credo che nemmeno sia difficile fare una cosa del genere , i fondi gli enti possono prenderli , fare acccordi con le associazioni e con gli agricoltori , l’unico punto dolente è la burocrazia che ha un inzio ma non ha una fine . Invidio i comprensori alpini che riescono a mantenersi le zone di caccia vive e vivege sia per la stanziale sia per la migratoria .
    • Kapital
      ⭐⭐
      • Jan 2015
      • 201
      • como

      #4
      Posso dire quello che succede qua da noi, i boschi sono composti da piante di robinia e rovere che sono legna da ardere di ottima resa, fino agli anni 80 ancora si vedeva gente che in inverno puliva i boschi si scavano i ciocchi e si raccoglievano i rami secchi e si toglievano i rovi e tutte le infestanti.
      Poi è cominciata la storia dei permessi per poter tagliare i boschi si andava in comune a farli, poi hanno creato un ufficio apposito provinciale, poi il permesso serve anche solo per rastrellare la foglia e a qualcuno è capitato che facendo qualche fascina per accendere il camino ( su terreno suo) si è visto fare il verbale dai forestali perché non aveva il permesso.
      Vedi che tra un po’ se mi beccano a caccia che faccio pipì nel bosco mi levano il porto d’armi.
      Da noi nessuno si meraviglia più di vedere i boschi abbandonati dai proprietari,come dargli torto.

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      • Fink22
        Fink22 commenta
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        Burocrazia che non serve a niente di niente .
        Si trovano beccacce nei boschi di robinia ? Da me si trova qualche alberello qua e là , ma la cosa che ho notato che sotto di loro non c’è sottobosco. Un’altra cosa fastidiosa sono i tappeti di edera ,non ci trovi una beccaccia nemmeno a pagarla tranne condizioni meteo particolari .
    • Kapital
      ⭐⭐
      • Jan 2015
      • 201
      • como

      #5
      Si si trovano anche nel bosco di robinia e qua si crea anche il sottobosco fatto da roveti, felci e bassi arbusti e cespugli di varie essenze.

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      • Pizzamen
        • Sep 2020
        • 162
        • Sestri levante
        • Setter inglese Springer spaniel

        #6
        Originariamente inviato da Shelby

        Esperienza personale.

        Le campagne dei mie luoghi sono nell'entroterra ligure. Luoghi storicamente poverissimi da un punto di vista dell'agricoltura. Una valle abbastanza stretta fatta di colline e monti rigogliosissimi.

        Sono stato testimone della trasformazione, passaggio, da un mondo a un altro. Da adolescente ho ancora visto la coda di una civiltà alla fine.

        Ma ancora, andavo con i figli dei vicini, si raccoglievano castagne e nocciole. Ci si inerpicava per sentieri infami, si raccoglieva e allo stesso tempo si puliva il bosco. Un aspetto ulteriore. Il castagno se non lo innesti si inselvatichisce, ora quelle castagne sono scomparse per sempre.
        poi si attaccavano i sacchi a una carrucola e si lasciava scivolare su un cavo d'acciaio fino al fondo dove c'era la strada e l'autocarro. In dialetto quel cavo si chiama strafìà.

        insomma, c'era una simbiosi tra attività costante di sopravvivenza e ambiente che conservava una certa struttura e condizione dei boschi. Ci sono posti che conoscevo che erano magici ed erano popolatissimi di cacciagione e che non riuscirei più a trovare proprio per l'impenetrabilità. All'epoca le schioppettate erano quasi ininterrotte nel periodo di caccia. Per non parlare dei porcini che si trovavano, la maggior parte li dovevi lasciare .

        Guardo quei boschi e penso che non ci sia soluzione. Sarebbe un lavoro immane e necessiterebbe di un'attività costante come era una volta, ma c'era un bisogno immediato. Oggi chi spenderebbe soldi e tempo per risollevare lo stato dei boschi? Sarebbe bello, ma la vedo durissima
        Purtroppo i nostri boschi sono morti , la mancanza di bisogno ce li ha fatti abbandonare e da soli sono diventati solo macchioni di rovi buoni per i porchi . Io caccio per lo più in val di vara una bella zona ma anche lì chi tiene le mucche ormai sta abbandonando l attività castagne non ne raccolgono più e negli ultimi anni vedo un cambiamento pazzesco chi si ricorda certe zone anche solo negli anni 90 soffre a vederne la fine. Che tristezza soprattutto a pensare che i più danno la colpa della scarsità di animali a noi cacciatori e non al totale abbandono delle campagne

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        • bosco64
          ⭐⭐⭐
          • Nov 2011
          • 4550
          • Langhe
          • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

          #7
          Originariamente inviato da Pizzamen
          Purtroppo i nostri boschi sono morti , la mancanza di bisogno ce li ha fatti abbandonare e da soli sono diventati solo macchioni di rovi buoni per i porchi .
          Non offendetevi, ma si vede che siete abituati a cacciare la beccaccia nei salotti buoni 😉. Pensate un pò che quei macchioni buoni sono per i porchi, sovente, a volte molto sovente , ospitano pure la regina. E guardate bene che con il tempo, anche quei macchioni cambieranno e quel che è buono oggi, domani non lo è più. Ma per fortuna ci saranno altri posti che nel frattempo saranno diventati buoni loro.

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          • Massimo
            ⭐⭐⭐
            • Jul 2006
            • 2629
            • Roma, Roma, Lazio.
            • Pointer/Mora/Gina

            #8
            A 70 anni suonati posso dire che i boschi che ho frequentato nel corso di 50 anni e passa hanno subito delle trasformazioni tali che sono diventati ricetto solo di cinghiali e negli ultimi anni di ungulati cornuti e lupi e questo da quando c'è stata purtroppo l'abbandono delle vacche maremmane e non al pascolo brado per cui beccacce sempre di meno anche per discorso cambiamenti climatici questo nella provincia di Roma nord ovest quella che ho frequentato normalmente per contro le macchie o boschi viterbesi della zona ovest che guarda il mare a fronte di terreni che sembrano a prima vista ottimi e pasturati da mandrie di bestiame al pascolo brado anche qui salvo poche situazio ni beccacce sempre poche ed allora.................
            Massimo C.

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