Evoluzione della Caccia e della figura del Cacciatore come opportunità di essere artefici nel contribuire al benessere della fauna selvatica e occasione di riscatto . Ne siamo all'altezza?
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Assolutamente sì. Questa suddivisone fra selezione e resto del mondo è ridicola. Anche se c'e' un motivo: la selezione è partita da zero, disegnando nuovi confini che non potevano non tener conto della gestione. Il resto del mondo invece aveva già le sue norme ed andarle a cambiare susciterebbe un vespaio non da poco.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)-
Son convinto che in ogni caso nel futuro saremmo sempre più chiamati a giustificare l’attività venatoria con numeri che dimostrino la sostenibilità del prelievo. Chi li avrà bene.. chi invece ha gozzovigliato avrà sicuramente maggiori difficoltà. -
Livia, non era rivolto a te, per nulla.
E' una mia osservazione personale sullo stato delle cose. Non trovi forse "ridicolo" che in selezione si pensi alla salvaguardia della selvaggina esistente , mentre da un' altra parte si pensi solo a lanciare i "pronta caccia" ?Ultima modifica Alessandro il cacciatore; 28-08-24, 12:06.👍 1 -
Non lo trovo ridicolo. Anzi lo trovo coerente. Se di gestione non si è disposti a parlare, se l' interesse del cacciatore è solo quello di sparare, le associazioni seguono quello che il mercato richiede.
Se quella è la mentalità quello otterrete.
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La selvaggina migratoria ha problemi gestionali e organizzativi completamente diversi dalla selvaggina stanziale, anche in base ai territori si passo o svernamento, cambia tanto.
Quindi, a mio parere, per la stanziale i problemi che esistono dipendo in larga misura dal tipo di organizzazione venatoria e dalla testa dei cacciatori stessi, le teste le cambi in... generazioni, ma non per questo non se ne deve parlare, è da ben capire specialmente per le crape dure, che fatto salvo le zone ad agricoltura intensiva, nel resto del territorio si potrebbe cacciare più che bene eliminando del tutto i ripopolamenti (salvo fagianodromi et similia a pagamento per riempitori di frezeer e vuotatori di cartuccere, queste strutture sono necessarie per creare valvole di sfogo a gente che si diverte solo se spara), accrescendo senza grossi sacrifici, il numero degli animali cacciabili, non solo ungulati e mammiferi ma tutta la fauna stanziale di penna.
Non serve un miracolo, serve solo copiare la dove le cose vanno bene e capire perché vanno bene, se si adottasse su tutto il territorio nazionale il sistema di caccia di selezione come avviene in zona Alpi, applicandone i principi anche alla avifauna stanziale, si potrebbero cacciare ben più animali selvatici veri, lasciando sul terreno a fine stagione un numero di riproduttori ampio e sufficiente e..."programmato"
Guardate che non é difficile ne impossibile, si può fare, accettando alcune limitazioni e godendo di alcuni privilegi.
Alessandro il cacciatore mi può capire bene, altri potrebbero fraintendermi.Commenta
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Per una serie di fattori, sia legali sia ambientali, quasi nessun cacciatore esercita tutte le forme di caccia. Anche in Alto Adige, dove non esiste l'obbligo della scelta, è raro il caso di chi abbina la caccia al camoscio a quelle della beccaccia, del tordo, della lepre e degli acquatici.
Ognuno si ritiene superiore, chi caccia in selezione l'ungulato di selezione(battuta no, è volgare) si ritiene più colto di un "bruciasiepi" che invece lo considera un bracconiere legalizzato e fra stanzialisti e lepraioli non corre buon sangue.
Credo che discussioni su questi argomenti sconfinino facilmente in liti furibonde. Vantaggio della rete è l'impossibilità di contatto fisico o...balistico👍 1Commenta
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Liti furibonde quando chi interviene è incivile. Non mi pare questo il luogo.
Forse esistono luoghi dove il confronto è censurato , cancellato e represso, perché una opinione va contro il pensiero che riscuote maggior approvazione e pollicioni.
Ma non qui.
Gli incivili vengono alle mani e lo fanno anche virtualmente, non hanno bisogno dell ' impossibilità del contatto fisico per dimostrare la loro violenza. E lo fanno nella maniera più subdola e vigliacca proprio a causa del rifugio che la tastiera gli offre
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Non serve un miracolo, serve solo copiare la dove le cose vanno bene e capire perché vanno bene, se si adottasse su tutto il territorio nazionale il sistema di caccia di selezione come avviene in zona Alpi, applicandone i principi anche alla avifauna stanziale, si potrebbero cacciare ben più animali selvatici veri, lasciando sul terreno a fine stagione un numero di riproduttori ampio e sufficiente e..."programmato"
Guardate che non é difficile ne impossibile, si può fare, accettando alcune limitazioni e godendo di alcuni privilegi.
Alessandro il cacciatore mi può capire bene, altri potrebbero fraintendermi.
Avere la libertà -sulla carta- di arricchirsi senza limiti, quando si sta per morire di fame, è una falsa libertà.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)👍 1Commenta
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Per una serie di fattori, sia legali sia ambientali, quasi nessun cacciatore esercita tutte le forme di caccia. Anche in Alto Adige, dove non esiste l'obbligo della scelta, è raro il caso di chi abbina la caccia al camoscio a quelle della beccaccia, del tordo, della lepre e degli acquatici.
Ognuno si ritiene superiore, chi caccia in selezione l'ungulato di selezione(battuta no, è volgare) si ritiene più colto di un "bruciasiepi" che invece lo considera un bracconiere legalizzato e fra stanzialisti e lepraioli non corre buon sangue.
Credo che discussioni su questi argomenti sconfinino facilmente in liti furibonde. Vantaggio della rete è l'impossibilità di contatto fisico o...balisticoArs venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)👍 1Commenta
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Secondo me per fare veramente un passo in avanti (anche d’immagine) basterebbe inserire nella 157 che il prelievo deve essere sostenibile per tutte le forme di caccia ..cioè che nel giro di 2/3 anni occorre cessare immissioni . Vedrete come cambia la musica. Chi non vuole sacrificarsi probabilmente smetterà di cacciare.. chi invece ha una passione continuerà
per la migratoria invece la gestione parte da altri presuppostiCommenta
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Secondo me per fare veramente un passo in avanti (anche d’immagine) basterebbe inserire nella 157 che il prelievo deve essere sostenibile per tutte le forme di caccia ..cioè che nel giro di 2/3 anni occorre cessare immissioni . Vedrete come cambia la musica. Chi non vuole sacrificarsi probabilmente smetterà di cacciare.. chi invece ha una passione continuerà
per la migratoria invece la gestione parte da altri presupposti
Te lo dico con rispetto, così non risolvi niente, la legge 157 serve a niente.
Occorre un ribaltamento culturale del cacciatore che deve diventare lui un produttore di selvaggina di qualità e nella quantità massima possibile, occorre che gestisca lui la sua zona di caccia, ne diventi responsabile e prenda solo ciò che può prendere, all'occasione se serve anche nulla, ma deve lasciare il numero di riproduttori che garantiscano il massimo riproduttivo possibile in quel territorio.
A) legame ferreo del cacciatore alla sua microzona di caccia che non può essere migliaia di ettari con centinaia di cacciatori, meglio 300 ettari con 5/10 cacciatori che cacciano li e solo lì a costo di legarli con le catene caxx. finché gli entra nella zucca che va tutto a loro vantaggio, quando vedono i risultati capiscono che di fatto cacciano in una loro riserva... con tutti i vantaggi conseguenti. Ovvio che le microzone poi sono aggregate anche per motivi organizzativi in una macrozona più grande, ma lo scopo é distribuire i cacciatori sul territorio, piccoli gruppi che si conoscono e se capita lo sborone anarchico faccio quello che voglio io, lo si sbatte fuori.
B) censimenti per l'avifauna stanziale come per gli ungulati, piani di prelievo con i capi assegnati divisi pro capite, ognuno si fa i suoi non é che li fa chi arriva primo, se nel piano hai assegnati 6 fagiani quelli ti fai, 3 maschi e 3 femmine e basta, se ognuno fa i suoi capi restano i riproduttori previsti.
C) invece di spendere soldi per il ripopolamento si spendano quei denari per pagare un affitto agrario/venatorio al conduttore dei terreni o proprietario.
D) se qualcuno ha dubbi o non sa come fare, copi le zone Alpi, o i tedeschi che avranno la crapa quadra ma Dio santo di caccia se ne intendono.
Chi ha dubbi deve capire che in questo modo si aumenta la selvaggina cacciandola e se lo fai bene saturi la zona di selvaggina, ovviamente per quanto é sostenibile dall'ambiente e anche dalle culture agricole.👍 2Commenta
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Il tuo ragionamento è corretto . Ma noi italiani non siamo un popolo di rivoluzionari. Ribaltare un sistema come quello degli atc lo vedo irrealizzabile. Nel mezzo c’è il modello francese delle ACAA che coniuga caccia sociale e gestione. Per me si dovrebbe partire da lì -
Stando dall'altro delle Alpi concordo: i tedeschi (tedeschi tedeschi, tedeschi austriaci e tedeschi svizzeri) hanno la testa quadrata ma anche un sistema di caccia che funziona in buona parte.
Una cosa che nel tuo ragionamento non compare, ma è centrale, è il mantenimento di un ambiente idoneo allo sviluppo del selvatico, che per determinate specie (fagiani, lepri, beccacce, starne...) ha un peso ben maggiore del prelievo venatorio e non è responsabilità del cacciatore, o delle associazioni, bensì della politica ambientale.
Avendo frequentato le riserve svizzere (pochi ettari affidati a 8-10 cacciatori per 8 anni) in cui si segue, quasi, alla lettera il sistema che descrivi posso testimoniare che funziona con le specie classiche della selezione (cervo, capriolo, cinghiale e camoscio) ma molto, molto meno con la piccola selvaggina.
La lepre in svizzera è cacciabile in poche zone, e spesso solo la variabile, con contingenti strettissimi (1 o 2 capi a stagione, su 4-8 giornate di caccia) e nonostante ciò gli effettivi non crescono.
Il motivo, comprovato da diversi studi, non sta nella pressione venatoria, bensì nell'eccessivo sfruttamento del territorio: in tutte zone di media montagna si fa il fieno, si sfalcia 3 volte in un'estate in periodi che coincidono con i periodi di riproduzione della lepre grigia e i leprotti vengono sfalciati, perchè a differenza del capriolo non si va coi droni a fare salvataggi.
Se uno va in giro in svizzera tedesca pare di stare su un campo da golf: non c'è un filo d'erba più lungo di 2 cm fino al margine del bosco, non ci sono siepi e ripari tra colture diverse, l'unica vegetazione lasciata sono dei boschetti, tra un campo e l'altro, che ospitano solo caprioli.
In un ambiente così "tirato a lucido" lepri, fagiani, starne e simili non hanno modo di svilupparsi nonostante le doppiette tacciano.Ultima modifica Francesco984; 29-08-24, 11:42.👍 2
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Per me si dovrebbe partire da noi stessi.
Altro che storie...
Altro che chiacchiere.
Guardatevi intorno e contate quanti , secondo voi sono veramente disposti a mettere al primo posto un interesse che non sia il proprio personale....
E adesso, tornando al focus iniziale, parliamo di cosa sia , in concreto, e con quali comportamenti si realizza, l' interesse superiore di una corretta Gestione.
Parliamo di Gestione.
Carpen ci ha proposto un esempio di gestione virtuosa del proprio territorio, ma entrando nella sfera personale di ciascuno di noi, cosa fate concretamente?
Che crediate o meno nei metodi gestionali proposti dalla vostra regione e dalla legge, nel vostro "piccolo" ( che secondo me è tutt'altro che insignificante) seguite il vostro interesse o scegliete , nell'ambito di ciò che è concesso , di perseguire un obiettivo coerente con quelli che la Gestione si prefigge?
Esecutori o interpreti ?
Ps. Riguardo alla cultura, lo studio invece c'entra eccome. Voglio vedere come te la fai senza studiare. I discorsi buonisti lasciamoli ai salotti televisi.
Certamente lo studio da solo non basta, certamente studiare non da garanzie che quella mente appartenga anche ad una persona valida, ma smettiamola di confinare la cultura ad un vezzo per persone altolocate e snob che guardano gli altri con la puzza sotto al naso.
È la cultura che ha portato ad un approccio gestionale delle risorse e lasciare che l'ignoranza la attui è un paradosso.Ultima modifica Livia1968; 29-08-24, 07:33.👍 4Commenta
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Se dall’alto (stato) arrivano direttive gestionali precise e obbligatorie la cultura del singolo cacciatore può passare in secondo piano.
Ben venga che ci sia ma anche se la componente venatoria non è illuminata, con un buon impianto normativo si sopperisce. È sbagliato credere che i cacciatori stranieri siano molto più acculturati di noi. Spesso sono solo più vincolati a buone pratiche gestionali.
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Livia, per me la caccia rispecchia solo la nostra società. Quante volte nella pubblicità sento l’argomento “facile e veloce”. Nessuno ha voglia di fare qualcosa che non rende subito o vuole un po’ di sacrificio per avere qualcosa in futuro.
Noi nel nostro piccolo abbiamo fatto tante cose per il futuro delle caccia, ma ci siamo disamorati, perché puntualmente arrivano gli avvoltoi ad annientare tutto.
Ultimo esempio: nonostante i cani abbiamo un bel po’ di fagiani intorno casa, perché siamo gli unici ad offrirci qualche ciotola d’acqua da bere.
Adesso per la terza volta ho osservato un tizio che ha il diritto di passare da noi (i fagiani amano passeggiare nelle stradine) a tentare di investire i fagiani con la sua macchina per portarseli a casa nel freezer. Cosa devo fare con questo elemento???
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Oltre a bucargli le ruote della macchina? 😅
Continuate ad essere coscenziosi e responsabili e donare il vostro contributo.
Donare spesso è a fondo perduto , non c'è ricompensa, ma solo la certezza che se cedi l'avvoltoio prende il sopravvento.
Il contributo è importante perché costituisce un esempio che in qualche modo ha gli effetti di un insegnamento.
Dare il buon esempio è l' ultimo baluardo contro una società nata e cresciuta senza averne.
Ps. Fategli capire che non passa inosservato. Molte volte il topo balla perché pensa che il gatto non c'è...
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Duemila anni fa l'Esercito Romano (finché ha avuto truppe e quadri della penisola si è meriato le maiuscole) usava dei ferretti a 4 punte chiamati "triboli". Allora quei ferri azzoppavano i cavalli ma in tempi recenti hanno bucato pneumatici.
Questa è una citazione storica e non costituisce un invito a fare, ohibò, nulla di simile.Commenta
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Duemila anni fa l'Esercito Romano (finché ha avuto truppe e quadri della penisola si è meriato le maiuscole) usava dei ferretti a 4 punte chiamati "triboli". Allora quei ferri azzoppavano i cavalli ma in tempi recenti hanno bucato pneumatici.
Questa è una citazione storica e non costituisce un invito a fare, ohibò, nulla di simile.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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In spiaggia , da piccoli, si usava fare lo scherzo della buca. La si ricopriva con l'asciugamano che veniva ricoperto di sabbia.....poi venivamo rincorsi e picchiati e puniti con la privazione del gelato, ma quante risate...
Quante coppe dell'olio lasciate a causa di buche non visibili..😅
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Curioso. I chiodi e qualche coltellata nelle gomme della nostra macchina ci siamo trovati noi qualche anno fa, dopo che abbiamo scoperto che metteva dei lacci nel bosco e l’abbiamo denunciato dalla forestale..
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Livia, per me la caccia rispecchia solo la nostra società. Quante volte nella pubblicità sento l’argomento “facile e veloce”. Nessuno ha voglia di fare qualcosa che non rende subito o vuole un po’ di sacrificio per avere qualcosa in futuro.
Noi nel nostro piccolo abbiamo fatto tante cose per il futuro delle caccia, ma ci siamo disamorati, perché puntualmente arrivano gli avvoltoi ad annientare tutto.
Ultimo esempio: nonostante i cani abbiamo un bel po’ di fagiani intorno casa, perché siamo gli unici ad offrirci qualche ciotola d’acqua da bere.
Adesso per la terza volta ho osservato un tizio che ha il diritto di passare da noi (i fagiani amano passeggiare nelle stradine) a tentare di investire i fagiani con la sua macchina per portarseli a casa nel freezer. Cosa devo fare con questo elemento???
Prova ad offrigli 10 euro dicendogli: vedo che tenti di mettere sotto i fagiani, non sapevo fossi messo così male, prendi 10 euro e comprati un pollo già cotto con patatine.
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Tempo fa ho letto un'articolo su come hanno fatto in Inghilterra a ripristinare i fagiani, in primis hanno smesso con i ripopolamenti, poi hanno azzerato i nocivi (volpi, corvidi ecc), e nei periodi difficili in inverno ed estate hanno portato acqua e cibo per i fagiani autoctoni; per un periodo naturalmente era vietato l'abbattimento.
Sono arrivati, naturalmente tenendo sotto controllo costante i nocivi, ad avere nuovamente una popolazione autoctona di fagiani.
Ho parlato di questo studio ad uno dell'ATC che mi pareva un pochino più in grado di capire, tra un po' vengo crocefisso.
Non c'è la mentalità tra chi dovrebbe gestire il territorio, grazie alla pessima 157/92 che rendendo impossibile la gestione ha allontanato dalla stessa le persone oneste e capaci, difficilmente si trova tra i Cacciatori.
Mio padre mi ha sempre insegnato che il selvatico si Caccia con il cane e non con la macchina, eppure ogni anno i soliti noti a tutti cacciano di notte dalla macchina, non rispettano le distanze dalle case, aprono cancelli per correre dietro ad una pernice, sparano in terra e verso le case; ma la dirigenza non vede, non sente e come nel caso di mio padre che aveva segnalato una guardia volontaria di una associazione venatoria che metteva le trappole per i fagiani ti minacciano per farti non vedere.Commenta
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