selezione al capriolo: distanze di tiro dalle vostre parti e relativa attrezzatura
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Springer, "a prescindere dalla distanza" vuoi dire rispettare il selvatico senza considerare la distanza di tiro? Rispettare la preda per me è non farla soffrire. A 250 metri non è da tutti fare tiri di precisione. Per come intendo il tiro, colpire a 4 dita di distanza dal punto mirato non è un tiro di precisione. Non dirmi che a 250 m. non capitano questi errori, capitano erri anche più gravi. Ridurre la distanza vuol dire ridurre il margine di errore, vuol dire avere rispetto del selvatico. Se voglio fare il tiro lungo me lo vado a cercare, idem se voglio fare un tiro corto. In buona posizione, con il vento a favore, il capriolo lo posso aspettare a 30 m. dall'uscita. Le possibilità di abbattimento si riducono, perché la zona controllata è molto stretta, "volere è potere" si può fare tutto.Commenta
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Sly....ovviamente stò parlando di distanze da caccia (che comunque vanno un pò oltre i 40 o 120mt).
Un errore di 4 dita rispetto al punto mirato, se si mira nel cosi detto blatt non cambia in maniera sostanziale il risultato della fucilata.
A caccia è un' errore più che tollerabile.
A 250 mt, le armi attuali, con una buona messa a punto e con un buon appoggio consentono tranquillamente di piazzare i colpi diciamo in un piattino da caffe (o poco oltre...ma spesso fanno molto molto meglio) quindi sapendo quello che si fa e avendo buone condizioni, a quella distanza, il tiro è si impegnativo, ma non certo ne impossibile e ne "amorale" ( ma che brutta parola...)
Poi.....i gli ungulati, in tutta italia si cacciano anche in braccata, e li i tiri sono si a breve distanza ma....scordati di poter colpire il tuo famoso punto. Spari, nel caso del cinghiale ad una freccia nera......cercalo il punto!!!
Anzi ti dirò....anche se va piano ed è vicino capita, non solo di non colpire "il punto" ma di proprio di non colpire la preda!!!!
E' successo proprio a me.....con una padella che mai mi era capitata e che ancora non so spiegarmi....
Cosa ne pensi quindi di quel 95% dei cacciatori italiani che cacciano in braccata? Sono una massa di gente senza morale (amorali)?Ultima modifica SPRINGER TOSCANO; 06-02-20, 10:41.The Rebel![;)]Commenta
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Effettivamente sarebbe meglio avere uno o due ingrandimenti in meno, in pratica però non ne ho mai sentito la mancanza. Una cosa che invece non mi piace è la campana da 50, tornando indietro la prenderei da 42 che per la mia caccia sarebbe più pratica.
Le mie località sono versanti ripidi e fittamente boscati a incolto, castagni e faggi, con piccole radure disseminate lungo i sentieriCommenta
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Scusa, Sly, ma io, che sono un tiratore molto autodidatta e tutt'altro che eccezionale, ho tirato e abbattuto alcuni caprioli a distanze tra i 250 e i 300 metri, usando un 243 molto preciso e teso, con un'ottica 6x42, avendo appoggi perfetti. In passato le ottiche standard, nel senso delle più usate dai cacciatori, sono state il 4x32 e poi, appunto, il 6x42. Credo che i cacciatori abbiano fatto tiri oltre i 200 metri anche con quelle ottiche. Il punto è sempre che il cacciatore deve, considerando obiettivamente le proprie capacità, tirare entro i propri limiti: non deve mai "provare", ma semplicemente tirare ad un selvatico: ho un amico che, con fucile, ottiche e capacità adeguate, fino alla soglia dei 400 metri "tira" al selvatico, non "prova". Io non lo posso fare.Springer, a 40 m. si tira al buio al cinghiale. Al capriolo dall'altana si tira qualche metro più distante. Lo sai bene che il tiro di precisione a 250 m. anche in appoggio non è facile. L'ottica serve per tirare a un punto preciso, e non per tirare al capriolo. Come hanno vietato l'uso della balestra che è molto più potente dell'arco, ed è anche più precisa con un'ottica montata, così vieterei l'uso di cannocchiali con ingrandimenti esagerati.Commenta
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Lo hanno fatto in lombardia (12x) non credo sia cambiato moltissimo.
Personalmente sono sempre contrario ai troppi limiti imposti, specialmente da parte di chi non ha idea di quello che va a regolamentare (un classico in ogni settore).
A me hanno insegnato a sparare (provenienza poligono.... come credo anche tu abbia esperienze in proposito) in 50 modi diversi, usando riferimenti via via "utili" ma anche parecchio bizzarri per chi non è dell'ambiente (prova ad esempio a spiegare ad un tuo amico neofita del tiro con pistola che, l'arma che gli hai appena messo in mano, è tarata per la base del cerchio nero e non per spararci al centro). L'ingrandimento in un'ottica non mi dispiace e ritengo molto "comodo" disporre degli ingrandimenti delle ottiche che, attualmente, fanno i numeri maggiori nelle vendite (ovvero quelle che arrivano a 15/16/18 ingrandimenti). Non ne sono affatto vincolato, prova ne sia che sto uscendo a cervo (dove non lo cerco ma, un tiro un poco lunghetto può essere necessario darlo) con un 3-12x56 di Kahles addirittura (per alcuni è pura eresia) privo di torrette balistiche o di reticoli più o meno intelligenti..... un banale 4 e via andare.
Sempre più spesso incontravo cacciatori con ottiche 24x e, da alcuni anni, per alcuni sembrano addirittura diventati pochi (non rarissimo vedere dei 32x 35x o anche superiore)..... cosa se ne facciano cacciatori che conosco per alquanto mediocri al tiro è, per me, un mistero [:-clown]
Vedrei molto meglio una qualche forma di "verifica" se si riuscisse a trovare il modo di farla in modo non punitivo con "certificazione" del tiratore/arma/munizione specifica sulla distanza da lui scelta (che quindi ovviamente non deve superare per nessun motivo).
Il tutto accompagnato da un corso volontariamente OBBLIGATORIO [:D](l'ennesimo [:-clown][:-clown][:-clown]) su come accidenti si fa a sparare decentemente in campagna e come si possono gestire almeno a livello basic i principali parametri utili. Mi è capitato di fare corsi in questo senso......... ed ho visto cacciatori anche di buona esperienza venatoria a cui si è accesa una lampadina. Nessuno gli aveva mai spiegato le cose in modo semplice (non lo si fa certo nei corsi di abilitazione, spesso un paio di ore per spiegare da "cosa è una canna rigata" a "tutto il resto" [:-clown])Commenta
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[quote]Tutto quello che non è vietato è lecito e consentito, ognuno di noi ha le proprie distanze utili.
Per me andare fuori di quattro dita lo considero un errore, rispetto alle mie possibilità, lo considero errore a una distanza di 120/130 m. A 250 m. non lo considero un errore, lo considero un buon tiro, per quello che sono le mie possibilità. Propri perché conosco quali sono le mie possibilità non faccio tiri che ritengo non sicuri al 100% Una rosata più larga di quattro dita, tenuto conto della peggiore dell'ipotesi di un eventuale errore, colpire il capriolo in pancia, diventa possibilissimo. Muore ugualmente, ma in un modo diverso.Un errore di 4 dita rispetto al punto mirato, se si mira nel cosi detto blatt non cambia in maniera sostanziale il risultato della fucilata.
A caccia è un' errore più che tollerabile.
Per colpire un capriolo si può andare ben oltre i 250 metri. Colpirlo bene a 250 metri non è facile, su questo punto mi sembra che sei d'accordo.Le armi attuali, con una buona messa a punto e con un buon appoggio consentono tranquillamente di piazzare i colpi diciamo in un piattino da caffe (o poco oltre) quindi sapendo quello che si fa e avendo buone condizioni i 250 sono un tiro, si impegnativo, ma non certo ne impossibile e ne "amorale" ( ma che brutta parola...)
Sono due cose diverse, quello che è giusto fare in battuta potrebbe non esserlo in selezione. Con il bersaglio in movimento si cerca la zona, in quella zona c'è il punto che si cerca nel tiro mirato. Se rimani in zona prima o dopo passerai per il punto centrale, se vai fuori quella zona, devi capire il motivo dell'errore.Poi.....i gli ungulati, in tutta italia si cacciano anche in braccata, e li i tiri sono si a breve distanza ma....scordati di poter colpire il tuo famoso punto. Spari, nel caso del cinghiale ad una freccia nera......cercalo il punto!!!
La cosa grave non è la padella, tutti sbagliamo, di grave c'è che non sai spiegarti l'errore. Non lo puoi correggere perché non lo hai capito.Anzi ti dirò....anche se va piano ed è vicino capita, non solo di non colpire "il punto" ma di proprio di non colpire la preda!!!!
E' successo proprio a me.....con una padella che mai mi era capitata e che ancora non so spiegarmi....
Se tirano alla testa e colpiscono nel sedere, a prescindere la morale, la morale per loro non ha molta importanza. L'errore può accadere ma se accadesse spesso, per dignità personale mi devo dare una regolata. Ognuno di noi ha un suo modo di ragionare, io mi vergogno a portare un capriolo alla verifica dei dati biometrici colpito in pancia, non mi vergogno a portarlo colpito al collo, a prescindere dall'etica.Cosa ne pensi quindi di quel 95% dei cacciatori italiani che cacciano in braccata? Sono una massa di gente senza morale (amorali)?Commenta
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Ciao,
negli anni 70 nella mia valle la stragrande maggioranza dei cacciatori avevano il loro bel 6.5x68 e ottica con 4 o 6x.
Tutti taravano alla GEE , i telemetri non esistevano …… ma mirando al filo schiena sono caduti sul posto migliaia di camosci . In campo aperto molto lontano dalla vegetazione su costoni piatti era un caso raro poterli avvicinare sotto i 200 m.
Personalmente cacciavo con un 7 rem ( allora una rarità ), molto meno teso del “super express” … con reitcolo 1 e 6x lo avevo tarato a 300 m …. Non vi dico il motivo …… immaginatelo.[fiuu]
Ciao
Guli51Commenta
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Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Sono d'accordo, ognuno deve tirare in base alle proprie capacità, bisogna capire cosa si intende per capacità, se per capacità si intende colpire un capriolo a 400 metri, è fattibilissimo, anche se solo colpirlo non è facile. Se per capacità si intende colpire in un punto preciso a 400 m. ho qualche perplessità. Perché ho capito che dopo certe distanze non è più una questione di tecnica, si va oltre il risultato ottenuto con la tecnica, è roba da maestri. Il tuo amico è sicuramente un maestro.Scusa, Sly, ma io, che sono un tiratore molto autodidatta e tutt'altro che eccezionale, ho tirato e abbattuto alcuni caprioli a distanze tra i 250 e i 300 metri, usando un 243 molto preciso e teso, con un'ottica 6x42, avendo appoggi perfetti. In passato le ottiche standard, nel senso delle più usate dai cacciatori, sono state il 4x32 e poi, appunto, il 6x42. Credo che i cacciatori abbiano fatto tiri oltre i 200 metri anche con quelle ottiche. Il punto è sempre che il cacciatore deve, considerando obiettivamente le proprie capacità, tirare entro i propri limiti: non deve mai "provare", ma semplicemente tirare ad un selvatico: ho un amico che, con fucile, ottiche e capacità adeguate, fino alla soglia dei 400 metri "tira" al selvatico, non "prova". Io non lo posso fare.Commenta
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Ultima modifica Alessandro il cacciatore; 06-02-20, 12:46.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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[quote=sly8489;1370107]Sly.....se sparo ad un cinghiale e lo prendo male....per lui, che gli abbia sparato in braccata o in selezione non cambia nulla. Non capisco cosa intendi con..."quello che è giusto fare in battuta potrebbe non esserlo in selezione" in riferimento al piazzamento del colpo.Tutto quello che non è vietato è lecito e consentito, ognuno di noi ha le proprie distanze utili.
Per me andare fuori di quattro dita lo considero un errore, rispetto alle mie possibilità, lo considero errore a una distanza di 120/130 m. A 250 m. non lo considero un errore, lo considero un buon tiro, per quello che sono le mie possibilità. Propri perché conosco quali sono le mie possibilità non faccio tiri che ritengo non sicuri al 100% Una rosata più larga di quattro dita, tenuto conto della peggiore dell'ipotesi di un eventuale errore, colpire il capriolo in pancia, diventa possibilissimo. Muore ugualmente, ma in un modo diverso.
Per colpire un capriolo si può andare ben oltre i 250 metri. Colpirlo bene a 250 metri non è facile, su questo punto mi sembra che sei d'accordo.
Sono due cose diverse, quello che è giusto fare in battuta potrebbe non esserlo in selezione. Con il bersaglio in movimento si cerca la zona, in quella zona c'è il punto che si cerca nel tiro mirato. Se rimani in zona prima o dopo passerai per il punto centrale, se vai fuori quella zona, devi capire il motivo dell'errore.
La cosa grave non è la padella, tutti sbagliamo, di grave c'è che non sai spiegarti l'errore. Non lo puoi correggere perché non lo hai capito.
Se tirano alla testa e colpiscono nel sedere, a prescindere la morale, la morale per loro non ha molta importanza. L'errore può accadere ma se accadesse spesso, per dignità personale mi devo dare una regolata. Ognuno di noi ha un suo modo di ragionare, io mi vergogno a portare un capriolo alla verifica dei dati biometrici colpito in pancia, non mi vergogno a portarlo colpito al collo, a prescindere dall'etica.
Permettimi due domande.....hai mai cacciato gli ungulati al di fuori della tua altana? Cioè hai mai affrontato situazioni di caccia diverse da quelle che si presentano cacciando sempre allo stesso modo e nello stesso posto?
E....hai mai visto o partecipato ad una braccata?
Poi.....io quando ferisco o sparo male ad un capo mi girano le OO non per la vergogna di aver sparato male ma.....per aver procurato sofferenze inutili ad un animale.
Lo stare male o il vergognarsi, in quel caso, per quel che pensano al centro di controllo sinceramente non lo considero rispetto per l' animale.
E si potrebbe tornare alla morale....The Rebel![;)]Commenta
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Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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