Ungulati e neve

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  • trikuspide
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2019
    • 5795
    • Sicilia

    #1

    Ungulati e neve

    Domando a chi vive in zone dove la neve arriva puntuale tutti gli anni: quanti cm di neve sono sufficienti per far sì che il cinghiale piuttosto che il daino ( ma anche gli altri ungulati e non ,non sono esclusi) decidano di abbassarsi di quota?
    E come fanno a sopravvivere nelle zone comunque coperte di neve, scavano via il manto nevoso?
    Cambiano alimentazione rivolgendosi per esempio solo a foraggiamento da arbusti ed alberi?
    La mia è una curiosità, poiché sapete bene che abito in una piramide e caccio nel deserto
    Grazie a quanti vorranno rispondere.
    ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
  • matteo1966
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2010
    • 2034
    • Liguria
    • setter inglese segugio bavarese da montagna (Bayerischer Gebirgsschweisshund )

    #2
    Mi sa che da domani la tua domanda sarà pertinente anche in Sicilia....
    La mia presentazione https://www.ilbraccoitaliano.net/for...giorno-a-tutti

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    • PaoloAndrea
      PigKill
      • Mar 2022
      • 239
      • Italia

      #3
      Dipende da molti fattori, in primis dallo spessore del manto nevoso e dalle temperature… ricordo alcuni anni fa in Trentino e nel parco delle foreste casentinesi, i cacciatori portavano foraggio per gli ungulati in difficoltà.
      Fino a pochi centimetri e con temperature non troppo basse, riescono a scavare ed arrivare alla vegetazione, diversamente sono obbligati ad abbassarsi di quota.

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      • Daniele von Cuneo
        ⭐⭐
        • Feb 2017
        • 264
        • Cuneo

        #4
        Per le squadre di cinghialai della mia zona, il periodo più redditizio per andare a caccia è quello che viene tradizionalmente identificato come "dai Santi in poi", quindi da novembre a seguire.

        Negli ultimi anni, il continuo susseguirsi di inverni secchi e caldi ha un bel po' contribuito alla non più attendibilità di quanto sopra!

        Di fatto la quantità di neve necessaria per obbligare gli ungulati ad abbandonare i terreni in quota per addensarsi nei fondovalle, credo varii da specie a specie e dal tipo di vegetazione che cresce in una data zona.

        Per quanto riguarda il cinghiale, nelle mie zone credo ci sia un primo spopolamento tardo autunnale delle praterie di alta quota alla prima nevicata, dove stimerei una quantità di neve alta almeno al ginocchio, che sia di ostacolo al grufolare.
        Una volta che però gli animali si trovano sotto la linea del bosco, questi possono resistere tutto l'inverno senza più scendere. Specialmente in zona di castagni, molto nutrienti, sono convinto che possano tranquillamente resistere tutto l'inverno anche con enormi quantità di neve, riducendo l'areale delle pasture in poche aree ricche di cibo, scavando meticolosamente, per poi ritirarsi in risparmio energetico per la maggior parte del tempo.

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        • trikuspide
          ⭐⭐⭐
          • Jan 2019
          • 5795
          • Sicilia

          #5
          Grazie, Matteo mi sa che hai proprio ragione, ad una amica che ieri mi diceva di avere meno di due gradi in bottega ho consigliato di rifugiarsi in frigorifero :-)

          Va bene scherzi a parte la mia domanda era proprio in previsione delle nevicate, non credo che avremo neve sotto i 400 m
          Però in quota , dove già abbiamo un po' di neve, lo spessore del manto aumenterà...cinghiali a parte , che quelli come già detto da Daniele, si abbassano di poco e comunque si adattano scavando in qualche modo, qui, in quota abbiamo molti daini, dovesse accumularsi mettiamo almeno 50 cm di neve sopra i mille sti benedetti daini si abbasseranno?
          E se negli areali di bassa quota troveranno ambienti accoglienti , una volta finita la situazione critica, tenderanno a ritornare all'ovile oppure come successo ( per altri motivi coi cinghiali) espanderanno i loro areali?

          Ho solo esperienza sulla beccaccia che tranquillamente si abbassa di quota quando necessario...per poi tornare in su allo scioglimento della neve....ma la beccaccia non è un ungulato.
          ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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          • cero
            ⭐⭐⭐
            • Jan 2009
            • 3028
            • Romagna

            #6
            L'ungulato che soffre di più la neve alta è proprio il cinghiale, a causa delle zampe corte e della limitata capacità di muoversi "a balzi" più congeniale ai cervidi.

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            • trikuspide
              ⭐⭐⭐
              • Jan 2019
              • 5795
              • Sicilia

              #7
              Pensavo anche io la stessa cosa, ma perché si alimenta ,rispetto agli altri, di gran lunga di più al livello suolo e sottosuolo....giusto per fare un esempio: per brucare le foglie di un albero non arriverà mai all'altezza del cervo.
              ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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              • bosco64
                ⭐⭐⭐
                • Nov 2011
                • 4539
                • Langhe
                • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                #8
                50 cm di neve , non danno nessun problema nemmeno al capriolo. Possono dare un sacco di problemi ai cinghiali, tanto che i piccolini potrebbero morire tutti. Nell'inverno del 2008, dalle mie parti, due mesi di neve alta almeno 1 metro decimo' la popolazione di cinghiali, mentre non ebbe nessun effetto su quella dei caprioli.

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                • cero
                  ⭐⭐⭐
                  • Jan 2009
                  • 3028
                  • Romagna

                  #9
                  Originariamente inviato da trikuspide
                  Pensavo anche io la stessa cosa, ma perché si alimenta ,rispetto agli altri, di gran lunga di più al livello suolo e sottosuolo....giusto per fare un esempio: per brucare le foglie di un albero non arriverà mai all'altezza del cervo.
                  Il cinghiale riesce a rovesciare il terreno, anche piuttosto secco. Non ha grossi problemi a scavare nelle neve.

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                  • paolohunter
                    ⭐⭐⭐
                    • Apr 2011
                    • 9468
                    • Romagna

                    #10
                    Originariamente inviato da trikuspide
                    Domando a chi vive in zone dove la neve arriva puntuale tutti gli anni: quanti cm di neve sono sufficienti per far sì che il cinghiale piuttosto che il daino ( ma anche gli altri ungulati e non ,non sono esclusi) decidano di abbassarsi di quota?
                    E come fanno a sopravvivere nelle zone comunque coperte di neve, scavano via il manto nevoso?
                    Cambiano alimentazione rivolgendosi per esempio solo a foraggiamento da arbusti ed alberi?
                    La mia è una curiosità, poiché sapete bene che abito in una piramide e caccio nel deserto
                    Grazie a quanti vorranno rispondere.
                    Io sono appenninico e non ho neppure lontanamente i periodi di copertura nevosa che hanno in molte zone alpine.

                    Forse è proprio da noi che è più apprezzabile il passaggio da "non è coperto da neve" a "è coperto da neve". Comunque è un territorio ancora fortemente antropizzato e con grande presenza umana e, la neve, viene a modificare completamente la situazione.

                    Ti faccio un ragionamento su daini e cervi per fornire un elemento. Il cervo maschio è cacciabile dal 5 ottobre, le femmine dal primo gennaio. Dal primo novembre per i daini maschi, identico ai cervi per le femmine.

                    Quale è la situazione dei luoghi ?

                    Siamo nella stagione probabilmente più bella della montagna. Ovunque cadono a terra ghiande, castagne ed altri frutti. Le prime piogge dopo il caldo dell'estate portano alla presenza di funghi.

                    L' "uomo raccoglitore" è inviperito e assatanato. Gira di notte, rompe e spacca, deve fare il selfie con una quota di funghi 37 volte superiore al legale e 10 volte superiore all'utilizzabile, raccogliere (spesso rubare) 800 kg di marroni "per consumo familiare"......... i blocchetti dei verbali della forestale diventano roventi [:-clown]. Il disturbo agli animali è proporzionale ai luoghi...... totalmente intollerabile giorno e notte in qualsiasi luogo facilmente accessibile e via via meno invasivo nei luoghi meno accessibili o meno conosciuti.

                    Non va meglio con l'apertura della caccia "tradizionale". Ben pochi cani (ipotizzo scarsamente addestrati, perché ho cacciato con amici appassionati e, i loro cani, non andavano via dietro a qualsiasi essere vivente) capiscono la differenza fra "pernice" e "cervo coronato" e passano i successivi tre giorni ad abbaiare ad un cervo a chilometri di distanza. Poi apre anche la caccia in braccata e li, forse per statuto, è "normale" che, per ogni cane definibile "da cinghiale" ne vengano mollati altri 15 che servono solo a far rumore e nel corpo a corpo (dove purtroppo spesso ne escono con ferite da paura). Anche questo tipo di disturbo, che va ad aggiungersi all'altro, contribuisce a rendere più "problematici" i primi incontri.

                    Ovviamente ci mettiamo il carico anche noi selettori (lungi da me difendere in toto una categoria che è assolutamente eterogenea e trasversale). Nelle primissime uscite molti dimostrano di non aver capito i meccanismi base (ne abbiamo veramente tanti che, a buio, entrano violentemente nei campi con fuoristrada e luci.... e riescono a "visitare" in questo modo 4 o 5 campetti prima di aver abbastanza luce.... da tornarsi a casa [:-clown].

                    Fatto a distanza con binocolo (o, più modernamente, con un termico), magari rinunciando per quel giorno a cacciare, è un metodo per conoscere sempre più il proprio territorio. Personalmente lo faccio e non lo ritengo tempo perso, la carabina a volte può anche rimanere a casa.

                    Quindi, tutta una serie di disturbi che rendono problematiche le primissime uscite specialmente e che, a volte (come sta succedendo quest'anno dove, in tanti miei colleghi, sono letteralmente "costretti" ad uscire sempre), poi ti rendono complicata l'intera stagione (oggi, con nevicata in corso, del mio gruppo usciva una decina di persone in una area dove, i posti validi sono 2 o 3....... quando hai visibilità per vedere [:D])

                    Tutto questo spinge gli animali nelle zone più alte dove: c'è il Parco, c'è molta più vigilanza, non ci sono attività umane tradizionali, non c'è caccia...... ma ci sono tutti i prodotti del sottobosco Drool]

                    Quando nevica....... contrordine. I prodotti del sottobosco (già abbastanza deteriorati, le ghiande sono oramai germogli) sono in calo e, improvvisamente, non li vedi più e devi scavarli con zampe e muso, non puoi, con un colpo d'occhio, andare a colpo sicuro sui più promettenti. Certo puoi sempre mangiare pezzi di corteccia..... ma che caz di sapore deve avere la corteccia ? e a nutritivi siamo parecchio in basso. Poi ci sono le femmine con i piccoli.... la neve alta è una barriera doppia per un piccolo (ovviamente ha zampe più corte)....... e interi eserciti di lupi che non aspettano che le difficoltà per guadagnarsi pasti facili.

                    E l'uomo che fa ? Nelle zone abitate..... si chiude in casa di fronte al camino. Nelle zone del Parco........... eserciti sterminati di bambini urlanti, mamme apprensive, sciatori ed avventurieri vari e, ovviamente, nugoli di ciaspolatori seriali....... tutti assieme nelle zone più alte del Parco

                    Per tutti questi motivi, nel giro di................ 2/3 giorni/una settimana si ritornano a vedere gli animali nelle zone di caccia. I primi giorni timidamente poi sempre più massicciamente.

                    Quando poi (tipico in zone collinari come la mia) dopo una decina o quindicina di giorni di copertura neve, arrivano quelle bellissime e calde giornate di febbraio, la neve a bassa quota scoglie subito e, il terreno zuppo d'acqua, in una settimana si copre dell'erba più ricca e grassa.

                    Gli animali che sono scesi, a quel punto, non li sposti neppure con le cannonate. I loro colleghi che sono rimasti in quota non rischiano fucilate ma hanno una dieta che è 100 volte più povera dei loro amici in basso

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                    • trikuspide
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2019
                      • 5795
                      • Sicilia

                      #11
                      Perfettamente quello che è successo da noi coi cinghiali che , finché non li hanno "sfrattati", se ne stavano nel parco( alto o basso poco importa) dimostrando di conoscere a perfezione i suoi limiti.
                      Da allora si sono diffusi ovunque e quasi non si vive più...io quest'estate ne ho avuto uno dentro il recinto di casa che era riuscito a rompere e quindi, svegliato dalle cagnastre che protestavano per l'incursione, mi sono ritrovato in biancheria intima al suo cospetto quando sono sceso per andare a vedere cosa stesse succedendo.
                      Non oso pensare a cosa può succedere se scendono in pianura anche i daini e decidono di rimanere...tanto piu che da noi , ancora, non sono cacciabili.
                      ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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                      • paolohunter
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                        • Apr 2011
                        • 9468
                        • Romagna

                        #12
                        Originariamente inviato da trikuspide
                        Perfettamente quello che è successo da noi coi cinghiali che , finché non li hanno "sfrattati", se ne stavano nel parco( alto o basso poco importa) dimostrando di conoscere a perfezione i suoi limiti.
                        Da allora si sono diffusi ovunque e quasi non si vive più...io quest'estate ne ho avuto uno dentro il recinto di casa che era riuscito a rompere e quindi, svegliato dalle cagnastre che protestavano per l'incursione, mi sono ritrovato in biancheria intima al suo cospetto quando sono sceso per andare a vedere cosa stesse succedendo.
                        Non oso pensare a cosa può succedere se scendono in pianura anche i daini e decidono di rimanere...tanto piu che da noi , ancora, non sono cacciabili.
                        La soluzione è semplicissima....... dormire con un pigiamino mimetico e non in mutande

                        ---------- Messaggio inserito alle 03:33 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:29 PM ----------

                        A proposito di ungulati e neve........ questa notte mi hanno chiamato per un intervento.

                        Se ho capito bene il posto, sarà bello fresco (la guardia ha accennato a dei calzettini a pila che si è comprato.... io sono reduce da una di quelle influenze di stagione che senti freddo anche davanti al camino [:-cry][:-cry])

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                        • trikuspide
                          ⭐⭐⭐
                          • Jan 2019
                          • 5795
                          • Sicilia

                          #13
                          Se puoi rinunciare, facci un pensiero; rischiare in un momento critico non va bene( mi sto facendo vecchio e do consigli tipici della mia condizione).

                          Per tornare all'incursione: è stata la prima volta che, in mutande, mi sono sentito disarmato... sarà perché si trattava di un verro?

                          Qui sta facendo brutto io sto a mare e piove, ma con quella cadenza tipica di quando fa neve.
                          Amici dislocati altrove mi dicono che più ad est e più in quota nevica ma ancora non accumula tutto.
                          Se continua sta notte, per come previsto, domani vi sarà neve sugli 800 m.
                          Ultima modifica trikuspide; 09-02-23, 17:57.
                          ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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                          • Argentina hunting
                            ⭐⭐
                            • Jul 2022
                            • 981
                            • Umbria
                            • Setter

                            #14
                            Sono anche io un "appenninico". Durante le stagioni nevose mi ê capitato spesso di ooservare discreti gruppi riunirsi in zone rocciose esposte a sud con vegetazione fitta e bassa(ginepro e/o leccio). Li ho visti accovacciarsi l'uno accanto all'altro tra le rocce. Credo che le rocce abbiano un effetto accumulo di calore se colpite dal sole e rimangano più asciutte. In piena nevicata li visti anche posizionarsi in gruppo all'interno di bassure dentro ai boschi. Quando la neve inizia ad arrivare a 25-30 cm si abbassano notevolmente, le temperature basse ho sempre avuto l'impressione che siano meno fastidiose. Io parli di cinghiali, caprioli, daini e cervi non li conosco anche se li ho visti tra la neve.
                            Se dici la verità non dovrai mai inventarti nulla

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                            • trikuspide
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                              • Jan 2019
                              • 5795
                              • Sicilia

                              #15
                              Altra curiosità, da noi non è possibile cacciare col "terreno per la maggior parte ricoperto di neve"...mi sono sempre chiesto come funziona sulle alpi in zone dove spessissimo la neve c'è.
                              ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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