Non senza timore dal momento che Drake il setter maschio di 2 anni e mezzo dall'immacolata zoppica a giorni alterni, per quello che è con ogni probabilità un problema muscolare. Cleo da quando ha fatto l'isterectomia (sterilizzazione) è molto svogliata, ma decido di portarla e, messo un campanello al collo, porto anche Edward, loro figlio di 6 mesi.
All'arrivo nella mia masseria, il custode mi avvisa che il giorno prima aveva alzato una bella beccaccia molto grande a dire suo. Mi dirigo in quella direzione. Drake va come un treno, Cleo meno, Edward cerca di stare al passo del primo e non riuscendoci si incazza ed abbaia, la cosa è molto fastidiosa, ma mi fa piacere riscontrare il temperamento forte del piccolo che non si risparmia dall'entrare nelle spine al seguito del padre.
La zona si verifica infruttuosa, sebbene il terreno sia l'ideale, tra rivoli d'acqua i rovi forti ed i numerosi escrementi di vacca, se non per la presenza massiccia di tordi che zippano numerosi al passare dei cani tra i rovi. Decido allora di spostarmi verso una pineta che spesso mi ha dato soddisfazione. Per arrivarci devo affrontare un terreno molto impervio che ricorda la brughiera, con le sue disconnessioni molto ben celate dall'erba che lo ricopre uniformemente.
Sono contento di riscontrare il buon passo e la lena di Drake (sta venendo su davvero un bel cane) e sono molto contento che il figlio si impegni molto a stargli dietro, nonostante i numerosi latrati che pure mi fanno pensare che non sia il caso di applicare una correzione (per il momento lo lascio stare vista l'età). Quando il terreno si ricopre nuovamente di arbusti spinosi, vedo la femmina dietro un avvallamento andare in ferma tra i rovi, statuaria, come non le vedevo fare da tempo ed il palmare del satellitare dà due segnali acustici. Dev'essere in consenso. Con circospezione cerco di capire la direzione della ferma e mi accorgo che in effetti sta consentendo ad una ferma di Drake bellissima, ai piedi di un arbusto spinoso. Purtroppo a questo punto arriva Edward che non conosce ancora il gioco a cui stiamo giocando e con il suo incedere goffo fa frullare sonoramente un beccaccione di cui intravedo solo le punte delle ali, un attimo tra due arbusti. La fucilata va a vuoto anche se quando arrivo sul luogo verso cui l'avevo indirizzata un andirivieni di Drake con la coda frenetica mi fa salire il cuore in gola, ma purtroppo (o per fortuna) la beccaccia l'ha fatta franca. Edward però ha visto la prima beccaccia ed ha reagito benissimo alla fucilata. Il tempo tiranno non mi permette di andare a ribattere la beccaccia a cui do appuntamento alla prossima.
Purtroppo rientrando alla masseria mi accorgo che Drake ha ripreso a zoppicare e appena rientro a casa mi tocca ridargli un antinfiammatorio.
Nonostante i magri frutti e l'acciacco del cane, posso dire con certezza che la caccia si conferma essere uno dei migliori modi per lasciarsi un attimo alle spalle i problemi della vita quotidiana
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