dalle mie parti, provincia di Bologna, saranno vent'anni che non le vedo e credo che si possano vedere solo nelle aziende private o al massimo nelle vicinanze dei loro confini ma in alcune discussioni se ne parla e a volte si vedono filmati, mi piacerebbe sapere come è la situazione/gestione nel resto del Paese.
situazione Starna in Italia
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situazione Starna in Italia
prendendo spunto da una discussione nella sezione setter apro questa per la curiosità di conoscere la situazione della starna nel resto d'Italia.
dalle mie parti, provincia di Bologna, saranno vent'anni che non le vedo e credo che si possano vedere solo nelle aziende private o al massimo nelle vicinanze dei loro confini ma in alcune discussioni se ne parla e a volte si vedono filmati, mi piacerebbe sapere come è la situazione/gestione nel resto del Paese.Alessandro -
bassa provincia di Siena presenza nulla. ed aggiungo in Umbria comuni vicini al.confine toscano provata qualche immissione in zone anche notevolmente vocate ( bassa collina coltivata e presenza di acqua) ma praticamente scomparse dopo i primi 15 gg di caccia.
Nella riserva vicino casa tentata immissione pernice rossa ma senza esito ( anche a causa nostra che forse.non abbiamo.preparato al meglio il terreno e non combattuto quanto necessario.i nocivi)
per la.pernice rossa c'è Alessandro Il Cacciatore che ha tentato una cosa simili ma.con risultati a tratti strabilianti -
Sud della provincia di Frosinone stanziale completamente assente (cinghiali a parte). Lanci fatti alla "volemoce bene" per lo più pronta caccia. Dove ci si organizza tra appassionati non si riesce nemmeno ad arrivare alla data fatidica del 1° ottobre a causa dell'inquinamento................... da piombo.
sandroCommenta
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la mia Provincia è divisa in tre areali completamente differenti
Pianura Padana (mio atc di residenza, da 10 anni ci caccio pochissimo) : Vocazione a coltivazioni intensive ed estensive di riso, soia, mais (ormai visti i prezzi della granelle quasi esclusivamente a trinciato per biogas e/o zootecnia). Possibilità di avere dei risultati con la starna pari a 0 e quindi giustamente nessuna immissione. Unico animale cacciabile con il cane da ferma, anche se secondo me è la rovina dei cani da ferma il fagiano. Immesso in buona quantità e di buona qualità, calcolata una perdita di non meno del 30% dal momento dell'immissione, gli altri diventano dei combattenti di tutto rispetto, ma l'habitat purtroppo non aiuta, e finite le trebbiature, aumentando quindi il territorio cacciabile privo dei raccolti, diminuiscono fino a quasi scomparire. Dopo caccia da paletto (AFV/ZRA)
Basso Oltrepo : qui l'agricoltura è differente , medica, cerelicoltura autunno vernina, ortive, 80% pianeggiante 20% prima collina (350/400 slm) dove la fanno da padrone i famosi vigneti dell'oltrepo pavese. Qui la starna avrebbe più che un senso di essere presa in considerazione per un progetto di reintroduzione sia in pianura sia in collima ma non ne ho mai vista una, ne io nei pochi anni quando faccio l'atc, ne i miei amici che ci cacciano
Alto Oltrepo (mio atc principale, ormai caccio quasi solo li) : parte dai 500 slm fino ai 1400 dei vari monti Chiappo, Boglelio, Ebro, da una parte, Penice Dall'altra. Qui ne incontro ogni anno, non molte, e anche voli consistenti, sempre nel peiodo di addestramento, poi mai una volta che ci metto le mani sopra[:-fight] Vengono però a mio avviso immesse in modo non progettuale, ma con lanci fini a se stessi per far vedere che si fa qualcosa, andrebbero invece gestite in maniera ottimale, con la collaborazione di alcune aziende agricole e rispetto da parte di tutti (cacciatori inclusi)
Le rosse invece se la cavano, anche perchè vengno immesse da diverse ATV in massa e qualcuna esce dai confini e alcune volte si salvano anche visto che poi da novembre siamo tutti sui bricchi per beccacce..La mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spallaCommenta
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Avellino e provincia zero spaccato. Fu fatto un ripopolamento qualche anno fa, gallinella di pronta caccia.
Almeno dove caccio io non è assolutamente zona da poter ripopolare le starne, infatti sono scomparse.Non è passione...... ma stile di vitaCommenta
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...ho 45 anni di PdA...ahimè....ho cacciato quasi esclusivamente col cane da ferma nelle colline del Monferrato ( piemonte )...un tempo territorio vocato esclusivamente a starne e lepri.....purtroppo quando nel 1974 feci la mia prima apertura era già in declino , comunque ho avuto modo di vederne e conoscerne veramente tante, sopratutto da pischello accompagnando Nonno e Padre.
la starna nel nostro paese di fatto è ESTINTA e da anni ormai.....le ultime popolazioni ,quelle che uno zoologo definirebbe "relitte" sono state nelle zone storiche per la cinofilia .....Mezzano Cipollara Sutri Tollara....ma anche li...FINITE
La starna è un selvatico meraviglioso ma con scarsa capacità di adattamento ....perchè troppo dipendente da quel tipo di micro-agricoltura tipica della realtà agricola degli anni 70-80, ormai irrimediabilmente scomparsa.......come del resto è capitato ad altre specie......averle strillozzi piccoli fringillidi culbianchi ecc ecc.....
in compenso non avevamo tortore orientali ,corvidi, gabbiani ecc ecc...
naturalmente sarei felice di sbagliarmi...intanto mi è venuto il Magone......Commenta
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Dopo due anni che liberiamo delle starne di qualità, qualcosa si può già dedurre. Lo scorso anno i gruppi ( da 12 o 13 ) individui che sono stati liberati in posti a loro congeniali a inizio caccia ( due mesi dopo ) c'erano tutti , si comportavano come se fossero nate sul posto e molti soggetti si sono salvati. Nota negativa, nessuno ha segnalato nidiate, nonostante la presenza di molte coppie questa primavera.
Ora veniamo a questa stagione. Personalmente ho liberato 40 starne ( 10 individui per gruppo ) dove io presumevo che si sarebbero ben adattate. "20 di queste starne non le ho più ritrovate, ne vive ne morte e nemmeno le penne. In un altro luogo ne ho riviste due che ci sono ancora tuttoggi. Le altre le ho riviste dopo 15 gg a circa un km da dove le avevo liberate ( c'erano tutte e 10 ) e poi non più ritrovate. Ieri portando i cani ne ho trovate 10 , non di quelle che ho liberato io, e sono ben in salute, tengono due campi di granturco. Si può tranquillamente dire che se il posto dove vengono immesse è a loro congeniale ( non basta che ci siano stoppie di grano , mediche e panicastrella ), vivono e si adattano a meraviglia senza fare nessunchè. Se invece non gli gusta non c'è niente da fare, e quello che non riusciamo a capire è dove vadano a finire visto che nessuno le ritrova. In un ATC attiguo sono anni che fanno una politica simile e le starne sono tornate a riprodursi , ma il terreno che loro hanno disponibile è decisamente migliore di quello di cui disponiamo noi. Penso che ci andranno almeno altri tre anni per vedere se attecchiscono, ma in ogni caso è il terreno che fa la differenza.Commenta
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Quoto 100%, e poi gli animalari e gli ambientalari dicono che siamo noi cacciatori a rovinare la fauna in Italia....Non è passione...... ma stile di vitaCommenta
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---------- Messaggio inserito alle 10:17 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:15 AM ----------
Dopo due anni che liberiamo delle starne di qualità, qualcosa si può già dedurre. Lo scorso anno i gruppi ( da 12 o 13 ) individui che sono stati liberati in posti a loro congeniali a inizio caccia ( due mesi dopo ) c'erano tutti , si comportavano come se fossero nate sul posto e molti soggetti si sono salvati. Nota negativa, nessuno ha segnalato nidiate, nonostante la presenza di molte coppie questa primavera.
Ora veniamo a questa stagione. Personalmente ho liberato 40 starne ( 10 individui per gruppo ) dove io presumevo che si sarebbero ben adattate. "20 di queste starne non le ho più ritrovate, ne vive ne morte e nemmeno le penne. In un altro luogo ne ho riviste due che ci sono ancora tuttoggi. Le altre le ho riviste dopo 15 gg a circa un km da dove le avevo liberate ( c'erano tutte e 10 ) e poi non più ritrovate. Ieri portando i cani ne ho trovate 10 , non di quelle che ho liberato io, e sono ben in salute, tengono due campi di granturco. Si può tranquillamente dire che se il posto dove vengono immesse è a loro congeniale ( non basta che ci siano stoppie di grano , mediche e panicastrella ), vivono e si adattano a meraviglia senza fare nessunchè. Se invece non gli gusta non c'è niente da fare, e quello che non riusciamo a capire è dove vadano a finire visto che nessuno le ritrova. In un ATC attiguo sono anni che fanno una politica simile e le starne sono tornate a riprodursi , ma il terreno che loro hanno disponibile è decisamente migliore di quello di cui disponiamo noi. Penso che ci andranno almeno altri tre anni per vedere se attecchiscono, ma in ogni caso è il terreno che fa la differenza.
Che piano di prelievo avete? Se lo avete...o è Chiusa?
Non avete mai pensato di adottare le voliere mobili e/o a cielo aperto per le prime settimane?La mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spallaCommenta
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Ho avuto la fortuna (e soprattutto il piacere) di far parte di un gruppo di censitori in un famosa Z.R.C. piacentina per 3 anni consecutivi.
Tra la tanta selvaggina, abbiamo avuto modo di censire anche le Starne, sia in brigata che a coppie e di poter contare anche delle covate andate in alcuni casi anche a buon fine.
Sicuramente non ci sono i numeri degli anni d'oro, è inimmaginabile, però non si può nemmeno dire che siano estinte.
CiaoCommenta
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Mmmm....fifty fifty almeno.....[:-golf]
---------- Messaggio inserito alle 10:17 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:15 AM ----------
Bhe non male.
Che piano di prelievo avete? Se lo avete...o è Chiusa?
Non avete mai pensato di adottare le voliere mobili e/o a cielo aperto per le prime settimane?
Per mio conto le voliere a cielo aperto non servono a nulla ( anni fa si erano adottate ed è stato un buco nell'acqua ). Se il terreno è proficuo si adattano a meraviglia, sempre che i selvatici liberati siano di ottima qualità e già ben cresciuti ( minimo 60 giorni, meglio se almeno 70 )Commenta
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Fino a 10 anni fa ero guardia venatoria volontaria, e mi ero preso a cuore la zrc Trebbia, i piacentini la ricorderanno per le catture di lepri con numeri oggi improbabili. Durante la posa delle reti si potevano alzare minimo 3/4 brigate di starne e decine di fagiani davvero belli. Finita la cattura però organizzavamo battute alle volpi, e durante l’anno piazzavo gabbie e liberavamo le tane con i cani, o all’aspetto serale. Piazzavamo anche i gabbioni per i corvi, e le gabbie rotonde per le gazze. Le lepri prosperavano, e le covate di fagiani e starne andavano sempre a buon fine.
Ora tutta la zona è diventata parco, e provate ad indovinare quante starne si sono salvate?
Ieri ho fatto un giro con il barboncino di mia figlia, ovviamente disinteressato ad ogni tipo di selvatico, ma ho contato solo caprioli, cinghiali e qualche mini lepre.
È stato un danno enorme, non solo per le starne.Commenta
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[QUOTE=Tex Willer;1350807]Mmmm....fifty fifty almeno.....[:-golf]
---------- Messaggio inserito alle 10:17 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:15 AM ----------
Tex,
abiti in Lomellina=Vercellese...non è 50 e 50, ma 100%...monocoltura risicola, mais e poi dopo arrivò la soia.
La starna qui da noi non ha più l'habitat...la meccanizzazione è quella che disturba e disfa le covate, distrugge i formicai (la starna e gli starnotti dipendono soprattutto dalle uova di formica) e se non basta al resto ci pensano i veleni.
La starna è per natura debole non si adatta agli stravolgimenti, è strettamente legata al territorio integro e sano e all'alimentazione...
Negli anni 60 qui da noi si è svolta la Coppa Europa di Grande Cerca ed all'epoca, il Mezzano era ancora da bonificare.Commenta
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