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Desidero porre una domanda inerente quanto accaduto nella giornata di ieri ad un gruppo di amici cacciatori, sperando che il Moderatore possa sciogliere il dubbio. Il gruppo arrivati nei pressi di un uliveto hanno parcheggiato la macchina all'inizio del terreno che, è bene precisare, era incolto con abbondanti erbacee. Poco dopo è giunto un uomo a bordo di un'auto il quale ha intimato, senza mezzi termini, di spostare l'auto (che non impediva alcun passaggio) fuori dal terreno agricolo perchè, a suo dire, era posteggiata nella sua proprietà privata. Uno dei cacciatori, con fare garbato, ha chiesto spiegazioni, evidenziando che l'uomo poteva essere chiunque e vantare la proprietà senza, magari, esserne il titolare. L'uomo, andando su tutte le furie, ha fotografato la targa dell'auto dei cacciatori nonostante questi avessero provveduto a spostare il mezzo, allontanandosi non prima di averli apostrofati come maleducati, asserendo che avrebbe informato dell'occorso i carabinieri.
Il quesito che desidero porre è: una proprietà privata deve essere obbligatoriamente segnalata con appositi cartelli?
Un terreno agricolo, anche se incolto, può essere equiparato a proprietà privata?
Inoltre, l'energumeno fotografando la targa dell'autovettura ha violato qualche disposizione inerente la privacy.
Grazie.
Anche se il tizio é stato maleducato, credo che avesse ragione.
Non é obbligatorio segnalare i limiti della proprietà, né si può pretendere che il proprietario porti sempre con sé i documenti che dimostrano il suo diritto.
Anche se il terreno é incolto, non vi si può parcheggiare contro la volontà del proprietario. Anche per quanto riguarda la foto non credo che si ponga un problema di privacy, visto che serviva a dimostrare l'ingresso abusivo.
Se c'e' un oliveto, perché lo considerate incolto?
Donato Scalfari
sigpic
"Sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù"Pier Paolo Pasolini
Ricordiamoci che abbiamo il diritto di entrare nei fondi privati per andare a caccia, senza chiedere il permesso. Ma non abbiamo il diritto di parcheggiarci l'auto. Che sia incolto o meno e' del tutto irrilevante. E se per andare a caccia non dobbiamo chiedere il permesso, vuol dire che eccetto questo caso, il permesso andrebbe chiesto per tutto il resto.
Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)
Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
Ricordiamoci che abbiamo il diritto di entrare nei fondi privati per andare a caccia, senza chiedere il permesso. Ma non abbiamo il diritto di parcheggiarci l'auto. Che sia incolto o meno e' del tutto irrilevante. E se per andare a caccia non dobbiamo chiedere il permesso, vuol dire che eccetto questo caso, il permesso andrebbe chiesto per tutto il resto.
come dice Alessandro....siamo autorizzati a passeggiare nei fondi altrui non a parcheggiarci. Al posto di quel signore mi sarei inalberato anch'io....e forse avrei preso il trattore invece di fare una foto. Lo scorso anno trovai un posticino per lo spollo.... se volevo andarci ero obbligato a parcheggiare in un campo di olivi. Così ho fatto.. A giorno fatto ho visto gente che lavorava nel campo e così sono andato a parlarci chiedendo scusa per il parcheggio e se sarebbe stato un problema riparcheggiare lì anche in futuro.... C'erano 3 donne di una certa età a brucare olive e una mi disse: ....non siamo abituate a questa educazione, comunque la macchina non dà noia quindi nessun problema. Assistono alla scena anche due contadini di una certa età e anche loro si uniscono a quella che è diventata una piacevole chiacchierata pregna di aneddoti d'altri tempi. Vista la gentilezza di quelle persone e anche l'ospitalità, posai il fucile in macchina (e vista anche l'età media) mi offrii per portare sullo stradello qualche balla di olive. Erano felici e io forse più di loro.... Questo per dire: non sempre educazione ti fa tornare indietro educazione....ma siamo noi certamente i primi che dobbiamo provarci e non i proprietari di casa.
Posso solo aggiungere che qualche anno fa fui invitato in riserva a caccia al cinghiale e che il proprietario ci disse dove parcheggiare i mezzi (nel suo campo prima dell'inizio del bosco in uno spiazzo)
per arrivarci bisognava fare circa 300 metri di stradina sterrata e temendo di "piantarmi" lasciai la mia macchina sulla strada asfaltata.
per farla breve al ritorno, sulle auto nel campo privato dove non davano fastidio a nessuno c'era la multa fatta dalla forestale.....mentre sulla mia , che a voler vedere se fosse passato un camioncino o un trattore avrebbe dato fastidio, niente.
Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
Ricordiamoci che abbiamo il diritto di entrare nei fondi privati per andare a caccia, senza chiedere il permesso. Ma non abbiamo il diritto di parcheggiarci l'auto. Che sia incolto o meno e' del tutto irrilevante. E se per andare a caccia non dobbiamo chiedere il permesso, vuol dire che eccetto questo caso, il permesso andrebbe chiesto per tutto il resto.
sono d' accordo
quando è possibile è sempre "meglio" chiedere il permesso .
ma qui c'è di più : la domanda è : dove si può parcheggiare ?
è ovvio che è possibile percorrere in auto una strada ... anche se privata , e/o mancante del divieto di accesso ... ( o per motivi di forza maggiore )
ma io temo che non si possa parcheggiare lungo la stessa, e nelle medesime condizioni di mancanza di segnalazioni certe, ... figuriamoci nei campi o nelle carrarecce .
il parcheggio è possibile solo su strade ad uso pubblico, vicinali o consorziate .
lo stesso per le aree demaniali : spesso non è possibile accedervi con le auto ... se la strada non è di pubblico utilizzo ( ed in tal caso la forestale può sanzionare )
di norma la forestale dovrebbe comunque accertarsi che la macchina non sia stata autorizzata ad accedere o a parcheggiare ... quindi trovo strano il ritrovamento della multa (stile divieto di sosta).
Senza collegamenti col caso specifico, credo sia fondamentale tenere sempre a mente un principio di base.
Il rispetto della proprietà privata.
Nei miei campi, ho visto cacciatori che:
- parcheggiavano l'auto sull'ingresso principale impedendomi l'accesso;
- entravano nel campo con l'auto pestando l'erba;
- hanno costruito vicino al campo un capanno d'appostamento....tagliando frasche e giovani piante dal mio campo;
Nei campi altrui, ho visto selettori che:
- potavano a piacimento le piante dei proprietari per avere una visuale migliore;
- pasturavano in ogni punto....anche dove non era il caso;
e via discorrendo.
Nel bosco, ho visto cinghialai che:
- trattavano in malo modo fungaioli e raccoglitori di castagne......
Ora, se queste cose irritano me che sono cacciatore,
ad una persona indifferente o contraria, che reazione provocano?
concordo in pieno l'educazione è alla base del rispetto reciproco.... nel caso specifico credo che invece di chiedere titoli di proprietà bastava dire mi scusi la sposto subito ed il tutto finiva là... poi che sia incolto l'uliveto non vuol dire nulla, un individuo la proprietà la gestisce come vuole....
Gli amici hanno fatto delle "ricerche" ed hanno scoperto che il tizio, un medico molto facoltoso, è effettivamente il proprietario del terreno che, nonostante sia in stato di abbandono, fa la "posta" proprio ai cacciatori che parcheggiano le auto anche se posizionate a pochi centimetri all'interno della proprietà che confina con una strada provinciale. Hanno saputo, altresì, che lo stesso molti anni fa allo scopo di non fare entrare i cacciatori aveva tabellato il podere, per poi scoprire che le tabelle erano abusive e, pertanto, costretto dopo una denuncia a rimuoverle. Non solo, fino a due anni fa era convinto che i cacciatori non potevano passare per il suo podere, effettuando dei veri e propri appostamenti, cacciandoli fuori in malo modo sino a quando un gruppo di cacciatori locali, esasperati, si erano rivolti ad un avvocato. Nella circostanza aveva appreso (a malincuore) quanto stabilito dall'art.842 del c.v.
Comunque, se la giurisprudenza recita che non si può parcheggiare, anche se lo stato dei luoghi è in evidente stato di abbandono, senza recare danno alcuno, così sia.
Il Lucignolo di Orecchino, non ha tribolato affatto a farmi sciogliere i miei cagnotti in un ampio terreno di stocchi appena dentro il territorio Veneziano...
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