''Caccia'' in aeree urbane, nuove norme e silenzio

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  • selecon
    ⭐⭐⭐
    • Dec 2012
    • 1538
    • lombardia

    #76
    Caro Maurizio,

    io sono l'OFV n° 3 della regione Piemonte: se esiste il bisogno di far contenimento, io ci sono.
    Ci sono nel parco del Ticino, delle lame del Sesia e anche all'aeroporto di Linate.
    Ci sarò tutte le volte che avendo tempo posso dare una mano perchè lo reputo giusto e perchè mi piace.

    PERO'

    La caccia ha già suoi enormi problemi di immagine, tali per cui, se non ci butteranno fuori con un referendum o con la legge per l'accesso ai fondi privati, abbiamo la fine segnata dalla mancanza di ricambio generazionale.

    L'enormità dei nostri problemi è tale per cui è più facile che ad un ateo venga voglia entrare in una moschea che ad un ragazzo di avvicinarsi al mondo venatorio.

    Non avevamo assolutamente bisogno di un accostamente (inutile) tra la caccia ed andare a sparare agli animali nei centri abitati.


    Questo è la mia preoccupazione circa l'emanazione di un decreto che scaricherà non sul governo ma sulla nostra categoria problematiche create UNICAMENTE dalla presenza degli animalisti.


    Se permetti una metafora, è come se le spese processuali del processo fossero fatte pagare dalla vittima.
    A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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    • Mauanto61
      ⭐⭐
      • Jul 2008
      • 430
      • Perugia

      #77
      Originariamente inviato da selecon
      Caro Maurizio,

      io sono l'OFV n° 3 della regione Piemonte: se esiste il bisogno di far contenimento, io ci sono.
      Ci sono nel parco del Ticino, delle lame del Sesia e anche all'aeroporto di Linate.
      Ci sarò tutte le volte che avendo tempo posso dare una mano perchè lo reputo giusto e perchè mi piace.

      PERO'

      La caccia ha già suoi enormi problemi di immagine, tali per cui, se non ci butteranno fuori con un referendum o con la legge per l'accesso ai fondi privati, abbiamo la fine segnata dalla mancanza di ricambio generazionale.

      L'enormità dei nostri problemi è tale per cui è più facile che ad un ateo venga voglia entrare in una moschea che ad un ragazzo di avvicinarsi al mondo venatorio.

      Non avevamo assolutamente bisogno di un accostamente (inutile) tra la caccia ed andare a sparare agli animali nei centri abitati.


      Questo è la mia preoccupazione circa l'emanazione di un decreto che scaricherà non sul governo ma sulla nostra categoria problematiche create UNICAMENTE dalla presenza degli animalisti.


      Se permetti una metafora, è come se le spese processuali del processo fossero fatte pagare dalla vittima.

      Caro Gian, guarda che io comprendo benissimo le tue perplessità e, ad onor del vero, non posso disconoscere che sono reali e possibili.
      Vedo anche che sei già un controllore, questo ai miei occhi ti fa molto onore.

      Ma esiste un problema: non c’è più un equilibrio nella fauna selvatica e se non poniamo un freno a questa deriva la situazione ci sfuggirà rapidamente di mano con conseguenze che già vediamo: pestilenze e malattie decimeranno le popolazioni di alcuni speci come già avvenuto in passato con la mixomatosi, la rogna, la salmonellosi è più recentemente la peste suina.
      Ci saranno più incidenti, malattie, distruzioni di terreni e aree urbane, pericolo per l’uomo è per gli animali domestici...

      Certo si sarebbe potuto evitare tutto questo agendo preventivamente, ma sappiamo come è andata e non possiamo che osservare una realtà che certo nessuno di noi avrebbe voluto.

      Il proliferare incontrollato di parchi e aree protette ha permesso la situazione che stiamo vivendo e solo una forte e reale eradicazione e controllo delle specie invasive potrà ripristinare l’equilibrio perduto.

      Rischiamo di tirarci addosso l’ira dell’opinione pubblica? SI.

      Ma se non iniziamo noi a fare qualcosa per l’ambiente chi lo farà?
      La signora ambientalista che passeggia con il cane con il cappottino i fiocchetti e la busta per raccogliere la cacca?

      Nessuna attività è priva di rischi e se rinunciamo a fare qualcosa per paura del fango degli altri finiremo per essere corresponsabili di quanto avviene.

      Cosa abbiamo da perdere? Come giustamente affermi tu il ricambio generazionale non è garantito, la possibilità che chiudano la caccia per mille altri motivi è più che reale.

      L’immobilismo non ci salverà dall’estinzione.

      Piuttosto facciamo pressione affinché le nostre AAVV selezionino persone responsabili in grado di svolgere il compito di controllori con intelligenza e soprattutto accortezza, pienamente consapevoli dei rischi e della pericolosità a cui vanno incontro.
      Fare corsi per ribadire l’ovvietà della sicurezza e stabilire un decalogo comportamentale rigoroso.

      Smettiamo le schermaglie su quanto è utile o inutile questo decreto - chiacchiericcio sterile che non produce niente - e usiamo invece questo forum a cui partecipano molte persone intelligenti e con ampie conoscenze in materia per partorire idee vincenti da sottoporre ai vertici del mondo venatorio e, per chi può, ai politici che ci appoggiano.
      Questo è un piccolo passo concreto e possibile che possiamo fare tutti.

      Ogni opportunità può essere nel contempo una benedizione o una maledizione, dipende sempre da come la si sfrutta e la si vive.

      Un saluto

      Maurizio

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