Consigli Springer 5 mesi
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Il concetto di "periodi critici" nello sviluppo emotivo del cane è ben documentato. I cani cui sono negati i contatti con l'uomo fino a oltre le dodici settimane di età raramente sono buoni compagni. In quel tempo essi attraversano il "periodo critico" durante il quale i cani possono socializzare con un'altra specie, la nostra. Lo dice Bruce Fogle nel suo libro "LA MENTE DEL CANE". Io ci credo, Ho avuto delle esperienze anche se indirette. Ti consiglio di spiegare il comportamento del cane al suo allevatore e gli dici che se entro un mese non vedi nessun miglioramento deve riprendersi il cucciolone e sostituirtelo con un altro altrimenti deve restituirti i soldi. Ci sono delle leggi che parlano della compravendita di animali. Il mio è solo un consiglio. Valuta bene la situazione e non perdere tanto tempo. ciao Nicola -
[quote=sly8489;220002]Il concetto di "periodi critici" nello sviluppo emotivo del cane è ben documentato. I cani cui sono negati i contatti con l'uomo fino a oltre le dodici settimane di età raramente sono buoni compagni. In quel tempo essi attraversano il "periodo critico" durante il quale i cani possono socializzare con un'altra specie, la nostra. Lo dice Bruce Fogle nel suo libro "LA MENTE DEL CANE".
***non solo fogle... il periodi critici, anche se non universalmente fissati (come numero di giorni) sono oramai un dato di fatto in etologia
Io ci credo, Ho avuto delle esperienze anche se indirette.
***idem
rossellaDogs & Country http://www.dogsandcountry.it
http://dogsandcountry.it/the-gundog-project/ Progetto di ricerca sul cane da caccia e da prove :-)Commenta
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Buon giorno, grazie per tutti questi consigli utili e attenti, credo che l'analisi di Rossella sia molto giusta, l'allevatore che me l'ha venduto vive in una zona molto isolata e credo che l'ha tenuto sempre nel canile senza abituarlo a vedere nulla, per me è anche di carattere timoroso, forse è meglio prendere un cucciolo dai primi mesi.Commenta
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Buon giorno, grazie per tutti questi consigli utili e attenti, credo che l'analisi di Rossella sia molto giusta, l'allevatore che me l'ha venduto vive in una zona molto isolata e credo che l'ha tenuto sempre nel canile senza abituarlo a vedere nulla, per me è anche di carattere timoroso, forse è meglio prendere un cucciolo dai primi mesi.
no... non cambia nulla. Se un cane è più grandicello per molti aspetti è anche meglio (vedi conformazione, carattere.... etc...) più sono piccini, più vai a scatola chiusa.
eccezioni escluse tipo questaDogs & Country http://www.dogsandcountry.it
http://dogsandcountry.it/the-gundog-project/ Progetto di ricerca sul cane da caccia e da prove :-)Commenta
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Rossella, quello che dici è vero. Però credo che una persona, trovandosi fra le mani un cucciolo di cinque mesi il quale promette bene non lo vende. Meglio affidarsi a un allevatore serio, prendere un cucciolo di massimo tre mesi e sfidare la fortuna. non è un consiglio, è la mia personale opinione. Ciao NicolaCommenta
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[quote=sly8489;220237]Rossella, quello che dici è vero. Però credo che una persona, trovandosi fra le mani un cucciolo di cinque mesi il quale promette bene non lo vende.
***non necessariamente, non generalizziamo
RossellaDogs & Country http://www.dogsandcountry.it
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[QUOTE=Rossella;220256]Infatti , puo' essere che gli sia rimasto semplicemente invenduto .
Personalmente per non correre rischi attinenti il tema della discussione ( timidezza e socializzazione ) preferisco ritirare il cucciolo appena terminato il classico " 60/90 giorni " e portarmelo a casa cominciandolo cosi' e con piu' attenzione ( cioe' osservandolo nel comportamento per capire se e dove eventualmente intervenire ) di quella che potrebbe dedicargli l' Allevatore . Solo il fatto , come probabilmente ha influito sul cane " oggetto " di questa discussione , di aver vissuto inizialmente in un luogo isolato , non da modo , nel periodo adatto a che questo avvenga , di prendere pian piano confidenza con l' ambiente e gli ( altri ) esseri umani .
Avrei un caso da proporre a questo proposito che con pazienza e brevemente ( circa un mese ) sono riuscito a risolvere completamente se questo puo' essere di conforto e aiuto a AlbertoPG che si e' ritrovato in questa identica situazione .
Portai a casa una cucciola di Springer a 80 giorni . L' allevatore , una persona ( e amico ) molto seria e amante dei suoi soggetti scelse per me quella che poteva essere la femmina migliore di quella cucciolata ( anche se e' molto difficile valutare quando sono cosi' piccoli ) . Appena arrivata a casa notai subito l' estrema timidezza della piccola sia nei nostri che nei confronti degli altri esseri umani e dell' ambiente e rumori in generale . Conoscendo ( bene ) sia l' Allevatore , sia i genitori della piccola esclusi a priori la " genetica " e ripensai a dove fino a quel momento lei aveva vissuto . Praticamente isolata dal mondo esterno . Ben tenuta , in un bel posto , ma isolata da tutti quegli " stimoli " che adesso arrivandogli , la intimorivano oltre misura .
Cominciai per gradi a " iniziarla " al mondo che da li in avanti avrebbe visto , frequentato e praticato e cioe' ( vivo in provincia di Milano ) citta' con strade , traffico , gente , rumori ; caccia in campagna piuttosto coltivata , antropizzata e ( ahime' ) frequentata e ricca di acqua ( caccio in provincia di Pavia lungo il Po ) percio' focalizzando l' attenzione all' incontro di mezzi agricoli in movimento ( trattori ) , altre persone o cacciatori con cani al seguito e ovviamente rumori improvvisi sparo compreso , confidenza con l' acqua .
Per la parte legata alla citta' ho scelto la strada piu' trafficata e rumorosa del paese in cui vivo , mi sono piazzato a una certa distanza ( ventina di metri ) e ci sono rimasto inizialmente una decina di minuti vicino al cane ( che per difesa e paura si era messo in mezzo alle mie gambe ) accarezzandolo ogni tanto . Nelle successive " uscite " diminuendo la distanza e allungando i tempi di permanenza , fino ad arrivare a rimanere sul marciapiede , con macchine , furgoni e motorini che sfrecciavano davanti al cane che ormai assuefatto allo " spettacolo " osservava ( non piu' in mezzo alle mie gambe ) senza mostrare piu' nessun timore . Per abituarlo alla " gente " , mi sono recato a piedi e con la cucciola al guinzaglio ( che nel frattempo vedeva altre persone camminare vicino e macchine passare ) al centro commerciale vicino casa . Mi sono messo davanti all' entrata , inizialmente sempre a una ventina di metri per pochi minuti abituandola all' aprire e chiudere delle porte automatiche e al via vai di gente ( carrelli compresi ) . Guardava all' inizio preoccupata ( rigorosamente in mezzo alle mie gambe ) . Anche li sono rimasto una decina di minuti , ogni tanto una carezza e poi a piedi sono tornato a casa . Successivamente diminuendo nel giro di un paio di volte la distanza e aumentando il tempo , arrivando a stare a pochi metri dall' ingresso , con un cucciolo ( molto bello ) di Springer al guinzaglio che nel giro di poco aveva attirato l' attenzione , le coccole , i commenti di persone e bambini che si fermavano a ammirarla e " toccarla " senza che lei dimostrasse piu' quel timore dell' " altro sconosciuto " che la caratterizzava all' inizio . Cosi' via via con tutte le altre cose che preventivamente avevo individuato come " problemi da risolvere " scegliendo la miglior strategia di intervento e applicandola con prudenza e cioe' e riassumendo : esposizione graduale , prudente e controllata al fattore di " disturbo " , aumentando il tempo di esposizione con prudenza e sempre sotto stretta osservazione . Il tutto fino alla " completa risoluzione " .
Nel giro di un mese , applicando accortamente e con costanza questa regola , ho risolto completamente la paura e timidezza della mia cucciolina causata da non conoscenza dei fattori esterni , arrivando a avere un cucciolo che si sdraia annoiato sul marciapiedi incurante di traffico e rumori in attesa di essere portato via . Che corre gioioso incontro a gente e altri cani . Che non fa una piega se sente uno sparo ( ovviamente non gli vado a sparare a un centimetro dall' orecchio quando dorme [;)]) . Entra in acqua tranquillamente recuperando a nuoto il Dammy che gli lancio ( su questo e sullo sparo se interessa a qualcuno posso spiegare successivamente come ho fatto ) . Insomma , con un futuro da cane " normale " , completamente recuperato e diverso da quello che era il suo stato psichico e emotivo iniziale . Percio' per l' esperienza che vi ho riportato e a mio avviso , quello di Albertopg , non e' un caso difficile o irrisolvibile .
Ciao ! [;)]Ultima modifica Ospite; 02-04-09, 13:34.Commenta
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[QUOTE=MASSIMO;221156]Sei stato bravo. La cosa che io non avrei fatto è la carezza ogni tanto. Ti sembrerà strano ma certe volte date nel momento sbagliato le carezze possono far male, preferisco resistere alla tentazione e non rischiare. Se al posto tuo c'era la madre la cucciolotta si sarebbe messa sotto le sue gambe e quasi sicuramente la madre non gli avrebbe messo la zampa sulla testa per fargli la carezzina. "Ho detto io non avrei fatto". Hai raggiunto quello che volevi quindi hai ragione. Saluti NicolaInfatti , puo' essere che gli sia rimasto semplicemente invenduto .
Personalmente per non correre rischi attinenti il tema della discussione ( timidezza e socializzazione ) preferisco ritirare il cucciolo appena terminato il classico " 60/90 giorni " e portarmelo a casa cominciandolo cosi' e con piu' attenzione ( cioe' osservandolo nel comportamento per capire se e dove eventualmente intervenire ) di quella che potrebbe dedicargli l' Allevatore . Solo il fatto , come probabilmente ha influito sul cane " oggetto " di questa discussione , di aver vissuto inizialmente in un luogo isolato , non da modo , nel periodo adatto a che questo avvenga , di prendere pian piano confidenza con l' ambiente e gli ( altri ) esseri umani .
Avrei un caso da proporre a questo proposito che con pazienza e brevemente ( circa un mese ) sono riuscito a risolvere completamente se questo puo' essere di conforto e aiuto a AlbertoPG che si e' ritrovato in questa identica situazione .
Portai a casa una cucciola di Springer a 80 giorni . L' allevatore , una persona ( e amico ) molto seria e amante dei suoi soggetti scelse per me quella che poteva essere la femmina migliore di quella cucciolata ( anche se e' molto difficile valutare quando sono cosi' piccoli ) . Appena arrivata a casa notai subito l' estrema timidezza della piccola sia nei nostri che nei confronti degli altri esseri umani e dell' ambiente e rumori in generale . Conoscendo ( bene ) sia l' Allevatore , sia i genitori della piccola esclusi a priori la " genetica " e ripensai a dove fino a quel momento lei aveva vissuto . Praticamente isolata dal mondo esterno . Ben tenuta , in un bel posto , ma isolata da tutti quegli " stimoli " che adesso arrivandogli , la intimorivano oltre misura .
Cominciai per gradi a " iniziarla " al mondo che da li in avanti avrebbe visto , frequentato e praticato e cioe' ( vivo in provincia di Milano ) citta' con strade , traffico , gente , rumori ; caccia in campagna piuttosto coltivata , antropizzata e ( ahime' ) frequentata e ricca di acqua ( caccio in provincia di Pavia lungo il Po ) percio' focalizzando l' attenzione all' incontro di mezzi agricoli in movimento ( trattori ) , altre persone o cacciatori con cani al seguito e ovviamente rumori improvvisi sparo compreso , confidenza con l' acqua .
Per la parte legata alla citta' ho scelto la strada piu' trafficata e rumorosa del paese in cui vivo , mi sono piazzato a una certa distanza ( ventina di metri ) e ci sono rimasto inizialmente una decina di minuti vicino al cane ( che per difesa e paura si era messo in mezzo alle mie gambe ) accarezzandolo ogni tanto . Nelle successive " uscite " diminuendo la distanza e allungando i tempi di permanenza , fino ad arrivare a rimanere sul marciapiede , con macchine , furgoni e motorini che sfrecciavano davanti al cane che ormai assuefatto allo " spettacolo " osservava ( non piu' in mezzo alle mie gambe ) senza mostrare piu' nessun timore . Per abituarlo alla " gente " , mi sono recato a piedi e con la cucciola al guinzaglio ( che nel frattempo vedeva altre persone camminare vicino e macchine passare ) al centro commerciale vicino casa . Mi sono messo davanti all' entrata , inizialmente sempre a una ventina di metri per pochi minuti abituandola all' aprire e chiudere delle porte automatiche e al via vai di gente ( carrelli compresi ) . Guardava all' inizio preoccupata ( rigorosamente in mezzo alle mie gambe ) . Anche li sono rimasto una decina di minuti , ogni tanto una carezza e poi a piedi sono tornato a casa . Successivamente diminuendo nel giro di un paio di volte la distanza e aumentando il tempo , arrivando a stare a pochi metri dall' ingresso , con un cucciolo ( molto bello ) di Springer al guinzaglio che nel giro di poco aveva attirato l' attenzione , le coccole , i commenti di persone e bambini che si fermavano a ammirarla e " toccarla " senza che lei dimostrasse piu' quel timore dell' " altro sconosciuto " che la caratterizzava all' inizio . Cosi' via via con tutte le altre cose che preventivamente avevo individuato come " problemi da risolvere " scegliendo la miglior strategia di intervento e applicandola con prudenza e cioe' e riassumendo : esposizione graduale , prudente e controllata al fattore di " disturbo " , aumentando il tempo di esposizione con prudenza e sempre sotto stretta osservazione . Il tutto fino alla " completa risoluzione " .
Nel giro di un mese , applicando accortamente e con costanza questa regola , ho risolto completamente la paura e timidezza della mia cucciolina causata da non conoscenza dei fattori esterni , arrivando a avere un cucciolo che si sdraia annoiato sul marciapiedi incurante di traffico e rumori in attesa di essere portato via . Che corre gioioso incontro a gente e altri cani . Che non fa una piega se sente uno sparo ( ovviamente non gli vado a sparare a un centimetro dall' orecchio quando dorme [;)]) . Entra in acqua tranquillamente recuperando a nuoto il Dammy che gli lancio ( su questo e sullo sparo se interessa a qualcuno posso spiegare successivamente come ho fatto ) . Insomma , con un futuro da cane " normale " , completamente recuperato e diverso da quello che era il suo stato psichico e emotivo iniziale . Percio' per l' esperienza che vi ho riportato e a mio avviso , quello di Albertopg , non e' un caso difficile o irrisolvibile .
Ciao ! [;)]Commenta
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Farò queste prove che mi avete consiglaito, all'allevatore ho telefonato mi ha detto anche lui di provare, ed aventualmente a fine mese mi ricambierà con un cucciolo di tre mesi, a me non piacciono i cambi, poi mi affezziono all'animale, d'altro canto non posso fare errori nella scelta, ho poco spazio e ho già un breton femmina di 4 anni che ha molta paura ed è timorosa. vi sarò sapere ciaoCommenta
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è strano.......io avevo una sugugia che era stata aperta da un cinghiale che le aveva tagliato il tendine......aveva paura di tutto........temeva anche quando le appoggiavo la ciotola per terra......ma dopo un paio di settimane si è ripresa ritrovando fiducia sia in me che in mio padre.......adesso è ritornata a cacciare e abbaia di nuovo a fermo come prima.......da poco ho aquistato un cucciolo,in questo caso di setter,ma non ho avuto questi problemi,si è abituato subito a me........credo sia solo questione di tempo e di abitudine......Commenta
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[QUOTE=sly8489;221238]Bhe' non volevo allungare ulteriormente la gia' lunga disquisizione , ma hai fatto una giusta e pertinente osservazione che merita di essere approfondita .Sei stato bravo. La cosa che io non avrei fatto è la carezza ogni tanto. Ti sembrerà strano ma certe volte date nel momento sbagliato le carezze possono far male, preferisco resistere alla tentazione e non rischiare. Se al posto tuo c'era la madre la cucciolotta si sarebbe messa sotto le sue gambe e quasi sicuramente la madre non gli avrebbe messo la zampa sulla testa per fargli la carezzina. "Ho detto io non avrei fatto". Hai raggiunto quello che volevi quindi hai ragione. Saluti Nicola
Non sempre le carezze fanno bene , su questo sono d' accordo con te ( come del resto gli inopportuni o intempestivi rimproveri ) . Se come ha sottolineato Sly avessi accarezzato a casaccio e magari nel momento sbagliato la cucciola nel tentativo di " rincuorarla " facendogli sentire anche cosi' la mia presenza , avrei fatto uno sbaglio madornale , perche' la sua percezione sarebbe stata :
1) Dare enfasi , rinforzandolo , a quello che in quel momento stava succedendo e di conseguenza stava recependo . Fatto a casaccio poteva essere proprio nel momento in cui provava timore e io cosi' facendo e distraendola , non gli davo modo di " analizzare " bene e con calma quel momento per lei cosi' critico e quello che sarebbe successo dopo , cioe' niente di preoccupante o di cui aver paura .
2) Se mi incoraggia mentre io ho paura , vuol dire che c' e' veramente da aver paura .
In certe occasioni invece e normalmente ( come e' di fatti successo ) il cucciolo ( ma anche il cane adulto ) quando ha paura ci si mette vicino ( spesso dietro o in mezzo alle gambe ) cercando la nostra protezione riconoscendoci come " leader " del gruppo a cui appartiene e noi questa protezione dobbiamo offrirgliela sempre in modo che sia piu' tranquillo e disposto a vivere analizzandole serenamente le situazioni che via via gli si prospettano senza provare paura o tensione . In questi casi si rimane fermi , con il cane attaccato a noi ( se ci si mette lui ) , senza interagire con lui in nessun modo , offrendogli solo la nostra rassicurante presenza " fisica " ( che dal cane viene interpretata : se c' e' anche il mio " leader " , non ha paura e non scappa , vuol dire che va tutto bene ) dandogli cosi' la possibilita' di " vivere " analizzandola per quello che e' la situazione che tanto lo preoccupa . Se si vede che il cane tirando al guinzaglio nel tentativo di scappare , ha troppa paura ( magari abbiamo sbagliato la distanza avvicinandoci troppo al fattore di disturbo o per altri motivi ) ci allontaniamo ma senza fretta ( che verrebbe interpretata : stiamo scappando allora facevo bene ad aver paura ) cercando subito di distrarlo con un gioco in modo che smemorizzi al piu' presto quel momento negativo , riprendendo in un secondo tempo e con accorgimenti diversi e mirati a esporlo alla fonte delle sue paure .
Se invece vediamo che il cane reagisce positivamente agli stimoli , cioe' fa quello che ci aspettiamo faccia " normalmente " un cane equilibrato e sicuro di se' , allora ( ed e' il mio caso ed e' a questo che mi riferivo dicendo " ogni tanto una carezza " ) il nostro atteggiamento rilassato , la possibilita' di analizzare tranquillamente l' evento e in piu' la occasionale nostra carezza data a " rinforzo " di un suo comportamento normale e positivo in risposta a uno stimolo che prima non gradiva e gli creava timore , vanno assolutamente bene e non devono mai mancare . Percio' concludendo , come sempre , bisogna saper cosa ( fare ) , come ( farlo ) , quando ( farlo ) per affrontare un problema con la ragionevole possibilita' di risolverlo positivamente . Dire e' giusto o sbagliato non sempre ( se non si conosce il perche' e quando cio' e' stato fatto ) porta a una sua corretta interpretazione . Non e' un rimprovero alla tua giustissima osservazione perche' probabilmente , anzi sicuramente , e' colpa mia non aver sottolineato o spiegato nei dettagli queste cose nel mio scritto precedente , portandoti a fare una giusta e da me condivisa riflessione in proposito . Aggiungo pero' , a scanso di equivoci o male interpretazioni ( cioe' se accarezzo o coccolo il cane rischio di sbagliare e allora e' meglio che non lo accarezzo o coccolo piu' ) che di troppe carezze non e' mai morto nessuno e se proprio devo sbagliare ( ma cerco di non farlo ) preferisco farlo per una carezza o coccola in piu' , piuttosto che per una punizione o rimprovero sbagliato .
Ciao ! [;)]Ultima modifica Ospite; 02-04-09, 23:35.Commenta
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Non cambiare il cucciolo , perche' sai che fine farebbe quel cane vero ??Farò queste prove che mi avete consiglaito, all'allevatore ho telefonato mi ha detto anche lui di provare, ed aventualmente a fine mese mi ricambierà con un cucciolo di tre mesi, a me non piacciono i cambi, poi mi affezziono all'animale, d'altro canto non posso fare errori nella scelta, ho poco spazio e ho già un breton femmina di 4 anni che ha molta paura ed è timorosa. vi sarò sapere ciao
Prova come ti ho suggerito io e vedrai che con un po' di pazienza lo recuperi sicuramente .
Pero' vorrei fare con te una considerazione ........ dici di avere una altro cane che ha gli stessi problemi . Non e' che sei tu a sbagliare in qualcosa ? Non prenderla come un' accusa , ma come un invito alla riflessione perche' magari inconsciamente e senza farlo apposta sbagli , oppure i tuoi cani vivono in un posto poco adatto che favorisce il nascere di questi ( negativi ) stati emotivi .
Ciao ! [;)]Commenta
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[QUOTE=MASSIMO;221350]Sei stato preciso ed esaudiente nella tua risposta. Ho capito che le cose le sai, ma per tirarle fuori hai bisogno di essere stuzzicato. Sicuramente con questo tuo scritto aiuterai qualcuno che proprio in questi giorni si trova ad affrontare gli stessi tuoi problemi. ciao NicolaBhe' non volevo allungare ulteriormente la gia' lunga discuisizione , ma hai fatto una giusta e pertinente osservazione che merita di essere approfondita .
Non sempre le carezze fanno bene , su questo sono d' accordo con te ( come del resto gli inopportuni o intempestivi rimproveri ) . Se come ha sottolineato Sly avessi accarezzato a casaccio e magari nel momento sbagliato la cucciola nel tentativo di " rincuorarla " facendogli sentire anche cosi' la mia presenza , avrei fatto uno sbaglio madornale , perche' la sua percezione sarebbe stata :
1) Dare enfasi , rinforzandolo , a quello che in quel momento stava succedendo e di conseguenza stava recependo . Fatto a casaccio poteva essere proprio nel momento in cui provava timore e io cosi' facendo e distraendola , non gli davo modo di " analizzare " bene e con calma quel momento per lei cosi' critico e quello che sarebbe successo dopo , cioe' niente di preoccupante o di cui aver paura .
2) Se mi incoraggia mentre io ho paura , vuol dire che c' e' veramente da aver paura .
In certe occasioni invece e normalmente ( come e' di fatti successo ) il cucciolo ( ma anche il cane adulto ) quando ha paura ci si mette vicino ( spesso dietro o in mezzo alle gambe ) cercando la nostra protezione riconoscendoci come " leader " del gruppo a cui appartiene e noi questa protezione dobbiamo offrirgliela sempre in modo che sia piu' tranquillo e disposto a vivere analizzandole serenamente le situazioni che via via gli si prospettano senza provare paura o tensione . In questi casi si rimane fermi , con il cane attaccato a noi ( se ci si mette lui ) , senza interagire con lui in nessun modo , offrendogli solo la nostra rassicurante presenza " fisica " ( che dal cane viene interpretata : se c' e' anche il mio " leader " , non ha paura e non scappa , vuol dire che va tutto bene ) dandogli cosi' la possibilita' di " vivere " analizzandola per quello che e' la situazione che tanto lo preoccupa . Se si vede che il cane tirando al guinzaglio nel tentativo di scappare , ha troppa paura ( magari abbiamo sbagliato la distanza avvicinandoci troppo al fattore di disturbo o per altri motivi ) ci allontaniamo ma senza fretta ( che verrebbe interpretata : stiamo scappando allora facevo bene ad aver paura ) cercando subito di distrarlo con un gioco in modo che smemorizzi al piu' presto quel momento negativo , riprendendo in un secondo tempo e con accorgimenti diversi e mirati a esporlo alla fonte delle sue paure .
Se invece vediamo che il cane reagisce positivamente agli stimoli , cioe' fa quello che ci aspettiamo faccia " normalmente " un cane equilibrato e sicuro di se' , allora ( ed e' il mio caso ed e' a questo che mi riferivo dicendo " ogni tanto una carezza " ) il nostro atteggiamento rilassato , la possibilita' di analizzare tranquillamente l' evento e in piu' la occasionale nostra carezza data a " rinforzo " di un suo comportamento normale e positivo in risposta a uno stimolo che prima non gradiva e gli creava timore , vanno assolutamente bene e non devono mai mancare . Percio' concludendo , come sempre , bisogna saper cosa ( fare ) , come ( farlo ) , quando ( farlo ) per affrontare un problema con la ragionevole possibilita' di risolverlo positivamente . Dire e' giusto o sbagliato non sempre ( se non si conosce il perche' e quando cio' e' stato fatto ) porta a una sua corretta interpretazione . Non e' un rimprovero alla tua giustissima osservazione perche' probabilmente , anzi sicuramente , e' colpa mia non aver sottolineato o spiegato nei dettagli queste cose nel mio scritto precedente , portandoti a fare una giusta e da me condivisa riflessione in proposito . Aggiungo pero' , a scanso di equivoci o male interpretazioni ( cioe' se accarezzo o coccolo il cane rischio di sbagliare e allora e' meglio che non lo accarezzo o coccolo piu' ) che di troppe carezze non e' mai morto nessuno e se proprio devo sbagliare ( ma cerco di non farlo ) preferisco farlo per una carezza o coccola in piu' , piuttosto che per una punizione o rimprovero sbagliato .
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