Risolvere un fallo
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Risolvere un fallo
Ho cominciato a cacciare con i segugi, ma... ero veramente molto giovane e senza licenza di caccia (non avevo ancora 16 anni -perchè nel lonatno 1962/63 era sufficiente quell'età per prendere il porto d'armi); poi subito sono passato ai cani da ferma e quindi di segugi ne capisco poco o niente. Ho, però, spesso sentito parlare di "fallo" e risoluzione del "fallo": qualcuno me ne puo parlare? Grazie!Andrea -
il fallo succede durante la fase di seguita, quando i cani perdono la traccia, vuoi per loro
sbaglio vuoi perché la selvaggina ha messo in atto qualche astuzia (salti laterali, corsa su strada asfaltata, acqua ecc) la risoluzione del fallo è la ripresa della seguita.
Capita che la seguita sia condotta da cani giovani e veloci, ma poi al fallo, devono attendere
che arrivi il vecchio esperto, quello che magari ha accostato e levato la preda e che arriva e
con la sua esperienza riprende la traccia.
Un buon segugista anche senza vederlo, dal diverso modo di abbaiare distingue sia i vari cani
che le varie fasi;
gli scagni sulla pastura (le doppie) la fase di accostamento e scovo (la borsa o bursa dialetto lombardo)la canizza dell'inseguimento a vista e l'abbaio cadenzato dell'inseguimento su traccia e naturalmente il fallo, con l'abbaio che cessa la ripresa di ricerca con abbai simili a quelli in fase di accostata e la ripartenza.
lucio -
Lucio è impeccabile come sempre, ma mi permetterà una "finezza". Si è soliti chiamare fallo qualsiasi silenzio nella seguita. E' giusto: in entrambi i casi (mo' chiarisco quali) il cane è in errore (ossia in fallo: si capisce anche dall'etimologia...).
Però, nel mio dialetto i vecchi segugisti distinguono la "persa" (le astuzie della lepre che inducono all'errore) dalla "forzata", ossia l'errore commesso dal cane per la troppa foga, specie nelle prime fasi dell'inseguimento. Spesso la seguita si interrompe nei primi momenti perchè il segugio insegue con quel poco di teleolfatto che ha, ma per la troppa agitazione o velocità sbanda e, finchè non si deciede a lavorare naso a terra, non riesce a riannodare il filo della lepre. Anche se in talune gare vengono date qualifiche con soli duecento metri di """seguita""", quando la traccia viene persa per le sopra descritte ragioni, secondo me non bisognerebbe nemmeno parlare di seguita; la seguita è tale quando il segugio supera in astuzia la lepre che ha messo in atto qualche stratagemma, cosa che se è incalzata da vicino non fa di certo. In questi casi, si tratta di errore bell'e buono del cane, che capita (spesso!) anche ai migliori, ma.... sulla base di una corsa con la testa in alto e la lepre "nell'aria" (lo sanno fare - anzi lo fanno meglio - anche i cani da ferma) non si può dare un giudizio: il segugio si vede sulla "persa"!____________________________________________
Paolino
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Lucio dice che un buon segugista distingue dalle voci, anche senza vedere... anche un mediocre segugista DEVE distinguere, se non lo sa fare, specie in montagna dove il contatto visivo è impossibile, non riuscirebbe a fare bene nemmeno il postaiolo.....____________________________________________
Paolino
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano
Un buon segugista anche senza vederlo, dal diverso modo di abbaiare distingue sia i vari cani
che le varie fasi;
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Perfetto,come confermato anche da Paolo, il quale sottolinea che non sia impresa ardua , dopo aver fatto un po' di esperienza, stabilire unicamente dalla voce cosa stia facendo ogni elemento della muta! Il mio parere è poi che i cani non finiranno mai di stupirci e più
miglioreremo il rapporto con loro più potremo cogliere da loro le più piccole sfumature anche a livello di voce. Detto ciò non dimentichiamoci mai che la voce è funzionale al lavoro del cane da seguita ( soprattutto quando si caccia in territori in cui il cane è difficile da vedere! ) ma è anche fonte di godimento per il segugista che proprio perchè ne capisce le varie peculiarità la apprezza al massimo!
Emanuele
Per ora è soltanto un sogno, ma se c'è la passione perchè non provarci [fiuu]Commenta
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Per quanto riguarda i falli, se prendiamo ad esempio come riferimento lo schema di attribuzione dei punti di merito nelle varie classi notiamo come si parlerà di soluzione di falli durante la fase di accostamento, soluzione del fallo di rimessa che conduce allo scovo e soluzione dei falli da seguita. Diciamo che questi salti o strani tragitti la lepre li percorre sia durante la notte quando si sposta per mangiare sia durante il giorno quando è incalzata dai cani,però senza generalizzare hanno caratteristiche diverse! I secondi sono più difficili da risolvere perchè sono fatti dalla lepre con l'intenzione di "mettere in difficoltà il cane".
Tra questi c'è poi il fallo lungo della seguita che è una delle massime astuzie messe in atto dalla lepre! La distinzione ulteriore apportata da Paolo mi trova pienamente concorde e credo possa essere stata riscontrata da tutti coloro che hanno delle esperienze dirette!
Emanuele
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già Segugista hai ragione, tutti sono falli, però nel linguaggio comune io raramente sento perlare di fallo per l'accostamento.
Un esempio: domenica scorsa la lepre inseguita, che arrivava da valle, è entrata svoltando a 90° in un piccolo medicaio tutto contornato da un canalino di scolo sovrastato da spine, passando attraverso il "passello" (non so come sia in italiano: ponticello?), quindi ha attraversato il campo fino al limite opposto, costituito da un bosco, poi, rimanendo un poco più alta rispetto al primo passaggio, è ritornata con lunhgi salti al canalino, attraversandolo in un punto apparentemente impenetrabile, e costeggiandolo all'esterno del medicaio nella direzione di monte, ossia quella originaria. I cani hanno correttamente imboccato il passello e sono arrivati fin contro al bosco, dove sono entrati cercando di infilarla nuovamente. Se, corso sul luogo, non li avessi riportati sulla fuggitiva, l'avrebbero persa (poi l'hanno abbandonata ugualmente, perchè tra lo scendere dalla posta ed il richiamarli ho impiegato un quarto d'ora). Una lepre che si comporta così con i cani abbastanza vicini, sicuramente conosceva il "buco" dove attraversare il fitto canalino di spine, perchè vi si è diretta con sicurezza, e può anche essere che sia entrata nel medicaio già con l'intenzione di fare questo giochetto.____________________________________________
Paolino
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Si il fallo solitamente è termine usato più per la seguita!
Mi sento di dire che il segugismo lo fanno i segugi i segugisti ma anche le LEPRI! A mio parere a volte è proprio la lepre furba e difficile a consentire ai cani esperti di fare un lavoro memorabile! Senza la lepre ci manca l'attore protagonista, che assieme coi segugi nobilita il segugismo!
Io personalmente apprezzo molto queste lepri che fanno lavorare di cervello cani e conduttore prima di arrendersi!Emanuele
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La fase di accostamento al covo e lo scovo è una di quelle che richiede più malizia da parte del cane, perché come fa notare segugista, la lepre prima di mettersi al covo esegue salti, e trucchi
fatti apposta per confondere i cani. Di queste astuzie della lepre i vecchi segugisti parlano sempre ammirati.
Paoleo hai ragione uno che non distingue la voce dei suoi cani non è neanche un mediocre
segugista, io ho voluto essere meno drastico.........ma é giusto come tu dici.
Comunque i "postaioli" spesso sono dei vecchi che non ce la fanno più a seguire
i cani, ma proprio perché conoscono bene la seguita, se la godono e la soffrono .
Per un segugista appassionato essere alla posta in montagna è come stare alla Scala a
godersi una bella opera, ma per goderla bene ci vogliono ......tenori, contralti,
soprani ecc. cioé i cani !!!lucioCommenta
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Inoltre la lepre oltre alle sue astuzie può contare anche su una serie di fattori climatici e ambientali che giocano a suo favore e che complicano la vita a segugi e segugisti. I più evidenti sono il vento, l'eccessiva aridità il caldo eccessivo ed anche il terreno troppo bagnato!
I miei segugi "soffrono" più il terreno eccessivamente bagnato piuttosto che quello secco, , ma molto dipende anche dalle caratteristiche del terreno ( argilloso roccioso ). Tuttavia chi conosce bene la lepre e le abitudini che questo animale ha nei luoghi in cui lo caccia, cercherà di trasformare gli svantaggi climatici in criteri in base ai quali scegliere dove slegare i cani, quanti usarne che tipo di soggetti impiegare ecc.
Un esempio banale è che la lepre con le orecchie che ha soffre il vento per cui non tralasciare bordure avvallamenti e luoghi riparati in generale può dare risultati.
Tuttavia in una stagione di caccia, le giornate realmente favorevoli al segugio, quelle dove un ottimo soggetto farà lavori splendidi sono pochissime ( ed è anche uno dei motivi per cui si avanzano lepri a novembre inoltrato e anche a caccia chiusa )
Infine anche un cane selettivo ( non facile da ottenere! ) sarà disturbato dalle tracce olfattive di altri animali ( ungulati, volpi, minilepri ecc. ) che deconcentrano il cane.
Tutto ciò fa capire come un cane che lavori anche ottimamente ma solo nelle condizioni ideali ha poco senso, mentre un cane tenace e di passione che scoverà anche in giornate difficili farà la fortuna del suo possessore!Emanuele
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Ciao Sergio, mi piacerebbe leggere la tua opinione anche in merito ad un altro tema di cui spesso si discute tra segugisti. Mi riferisco all'intensità dell'emanazione lasciata dalla lepre durante la fase di seguita, noto infatti come non ci sia un accordo totale su questo argomento.
Alcuni ritengono che col passare del tempo nella fase di seguita l'emanazione lasciata dalla lepre si riduca, altri che cresca, in generale io credo che l'emanazione sia direttamente proporzionale alla capacità dei cani di incalzare in modo pressante e da vicino la lepre.
Emanuele
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Ti ringrazio dei complimenti. Io cerco di portare avanti una passione che come ho già avuto modo di dire non ho cercato più di tanto ma è emersa dentro di me come se fosse nata con me. Cerco di documentarmi e di studiare il più possibile sul campo e sui libri, non solo per avere maggiori risultati ma anche per cercare di capire ( o almeno provarci ) ogni singolo stratagemma difensivo che la lepre mette in atto ed ogni singola contromossa dei miei ausiliari il tutto ovviamente inserito in un contesto naturale che apporta un carattere di unicità ad ogni singola uscita. Mi manca l'esperienza che chi come te, avendo tanti anni di segugismo alle spalle possiede certamente in dosi superiori, ma io spero di riuscire a mantenere sempre l'umiltà necessaria per poter ascoltare e poi al massimo reinterpretate gli insegnamenti che possono giungermi. Spesso si critica la caccia alla lepre coi segugi o non la si apprezza non per i gusti personali ( peraltro rispettabilissimi ) ma perchè non la si capisce, e quindi si interpreta come lo slegare un accozzaglia di cani che danno voce su qualsiasi selvatico cercando di portarlo verso il cacciatore. Ma QUESTA NON è LA NOBILE ARTE DEL SEGUGISMO! Dopo di che una volta compresa la filosofia della caccia col cane da seguita, la si può apprezzare o meno, proprio in base ai gusti personali. E questo magnifico forum con il contributo di tutti credo ci fornisca la possibilità di diffondere quello che è il vero concetto del segugismo.
Circa la modalità con cui è possibile cacciare la lepre diverse opinioni sono state già espresse nella discussione " quale razza più indicata per la lepre".
Emanuele
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saluto anch'io Lepraiolo (non lasciate nulla alla fantasia nel nick, tu e segugista)
e venendo al quesito, dico - io che ho ancor meno esperienza di Emanuele dovrei tacere, ma vabbeh - che non è solo questione di terreno (direi che conta un buon 70%) e di velocità. Certo, cani che inseguono lentamente si trovano con usta fredda e falli ragionati (dalla lepre). Inoltre, io che sono più lepraiolo che segugista (oddio che casino![bi]), ossia che ammazzar la lepre non disdegno, preferisco cani veloci poichè si capisce meglio dove piazzare le poste: se i cani accumulano grande ritardo ma insistono (i cani veloci, su traccia freddda, è più facile che desistano) capita di trovarsi, almeno nei miei territori, ad aspettare una lepre che è già in tutt'altro luogo.
Secondo me è anche questione di "lepre". Cioè - sempre secondo me, ovvio - ci sono lepri che "si fanno inseguire" di più, indifferentemente dal tragitto e dalla velocità con cui lo percorrono - lepri che proprio "puzzano" di più. E' infatit questo il termine che usano i vecchi segugisti delle mia parti. Loro dànno per scontato che ci siano lepri che "non si riesce ad inseguirle"[old][old], punto e stop.
Non credo che abbiano tutti i torti; anzi, penso sia una cosa a cui noi, che tentiamo di "razionalizzare" tutto, non diamo la gista importanza. Poi, tutto è opinione....____________________________________________
Paolino
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Bravo Paolo forse hai proprio ragione tentare di razionalizzare tutto finirebbe col far perdere la magia che è una componente importante della caccia alla lepre, forse quella che più ci fa sognare di più e ci consente di raccontare e ascoltare le geste di grandi segugi di ieri e di oggiEmanuele
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ciao ho appena iniziato con il forum e mi intrigano molto le discussioni voglio solo aggiungere che ogni gni segugio e ogni segugista hanno un mondo a se, 4 anni fa un (garista di buon livello) dopo molte uscite in montagna e perecchi soldi spesi è riuscito ad aquistare un segugio italiano a sua vista un gran cane,una volta portato in pianura e il cane era di (buon livello)ma molto meno di come visto in montagna e il motivo è perchè in pianura i falli della seguita sono maggiori,troppe srade ,fossi ecc. sara' un cane da caccia ma mai da gare.Commenta
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