Il succo però, caro Massimo, è che a chiunque capiti un trialer, che sia veramente tale, va certamente poco a genio metterlo a caccia.
E LA RAGIONE E' LAPALISSIANA:
Mettere a "posto" un demonietto come quello lì è lavoro per pochi e implica grandi rischi. Figuriamoci se, una volta finito nel complicatissimo e pazientissimo dressaggio, lo si rimette per canali e calanchi.
Ma di cosa stiamo parlando?
Chiedete un pò a Scudiero se vi presta il suo giovane Rapace per andare tra boschi e calanchi. Sennò potete provare con il Picasso di Scipioni o con l'Emerson di Baldoni.
A caccia col trialer si va alla grande. Ci vuole tanto terreno e qualche starna. Entrambe le cose risultano merce introvabile in Italia.
Persino i terreni italiani destinati ai grandi eventi ( Derby) non sono certamente terreni da Trialer ( Tollara). D'accordo o no?
Te l'ho detto con un esempio che viene dalla più recente esperienza personale. In molti avrebbero dato qualcosa di importante per avere un setter come lo Zeno o come il Goya, ma quei cani non sono Trialer.
E siccome ognuno vive il setter alla sua maniera, quella lì non è più la mia.
Adoro i setter del Saladini, stravedo per quelli beccaccinisti, ho una venerazione per i beccacciai e perniciai, ma non sono il mio modello di setter attuale. ripeto, il MIO.
Saluti, Giovanni.
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