trialer : angelo o demone ?

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Paolo Cioli
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  • Paolo Cioli

    #1

    trialer : angelo o demone ?

    Sono un po' di giorni che mi vado domandando:" ma perchè i riproduttori segnalati dalle prove di caccia, comprese le specialistiche e quelle a fagiani veraci in Toscana e in alcune Aeee emiliane, vengono snobati dailla meggior parte dei cacciatori possessori di femmine, mentre gli astri nascenti della grande cerca sono come presi d'assedio, hanno liste di prenotazioni di monte zeppe e non hanno ancora tre anni ? Perchè poi alcuni di essi sono supercontesi mentre altri, pur validissimi, vengono trascurati ( come osserva Endrizzi per Vento del Franfgo, o Becham ), e non sono i soli ? ".
    E c'è da dire che i cacciatori cinofili che snibbano, perfino dileggiano il campione di grande cerca, anche fra quelli di questo FORUM sembrerebbero essere numerosi. Come spiegarlo ?
    Io due risposte me le sono date, e sono queste : prima: la marginalità divulgativa, la pubblicità quasi inestistente delle prove di caccia ( spesso non vengono neppure relazionate nella "famosa" Gazzetta, seconda le classiche a quaglie.Questa grande vetrina un po' mistificatrice del super trialer ad uso consumistico ha forte presa su una platea che che in buona misura è fatta di gente tanto ambiziosa e spinta alla esposizione mediatica quanto cinotecnicamente e venatoriamente impreparata.
    Forse sbaglio, o come al solito esagero! E' per questo che gradirei conoscere i vostri pareri.

    Paolo Cioli
    Ultima modifica Ospite; 27-07-11, 08:00.
  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #2
    Perché siamo nell'era della comunicazione e quello che viene reclamizzato ha successo e quello che viene trascurato dai media (piccoli e grandi) no.
    Se quanto dice Paolo fosse valido solo per la "platea ambiziosa e imprepararta cinotecnicamente e venatoriamente " , sarebbe comprensibile se invece vi fossero
    compresi anche gli addetti ai lavori, quelli cinotecnicamente preparati,
    allora il problema dovrebbe porsi in termini diversi e si dovrebbe analazzare quali siano gli obbiettivi che si pongono questi addetti ai lavori e personalmente penso
    che mirino o a ottenere soggetti che si segnalino in quel tipo di manifestaioni o
    pensano che siano piu' vendibili ed a prezzi piu' elevati, i discendenti dei segnalati
    trialer o pseudo tali.
    E' vero molti cacciatori dileggiano il campione segnalatosi nella GC e nelle classiche, ma quando poi vanno a comperarsi il cane............scelgono prevalentemente i discendenti
    da lombi publicizzati, nella piu classica incoerenza.
    lucio

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    • ginger
      ⭐⭐⭐
      • Feb 2011
      • 5173
      • calabria
      • SETTER INGLESE

      #3
      La mia risposta è:semplicemente perchè la gente non va più a caccia in modo serio.Lei,mente fine ed arguta,capirà al volo.Luigi Caparelli.

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      • setterman quasi braccoman

        #4
        Molti cacciatori quando si discute di cinofilia parlano in maniera negativa della cinofilia, ma se devono acquistare un cucciolo ricercano il figlio del tale campione, se devono far accoppiare la propria femmina sono disposti a macinar km per andare dal famoso campione.
        Ma questo succede da molti anni, sicuramente la pubblicità il mettere il più possibile in vetrina i famosi cani titolati è un ottima mossa per vender monte, ma penso che tutti vedendo in una classica, leggendo i risultati o i commenti di quel tale cane campione sulle riviste faccia iniziare un sogno dove la fortuna ci assiste e nasce o cresce un cane che assomiglia al padre, poi se il cucciolo crescendo a mentalità e buone aperture tipiche della razza, diventa il cane che non va bene a caccia perchè non sta a 50 metri e corre troppo veloce per incontrare e ritornano le critiche sui cani agonisti...forse più che figli di campioni molti cacciatori dovrebbero scegliere la razza giusta per la caccia che svolgono...

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        • ginger
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2011
          • 5173
          • calabria
          • SETTER INGLESE

          #5
          Originariamente inviato da setterman quasi braccoman
          Molti cacciatori quando si discute di cinofilia parlano in maniera negativa della cinofilia, ma se devono acquistare un cucciolo ricercano il figlio del tale campione, se devono far accoppiare la propria femmina sono disposti a macinar km per andare dal famoso campione.
          Ma questo succede da molti anni, sicuramente la pubblicità il mettere il più possibile in vetrina i famosi cani titolati è un ottima mossa per vender monte, ma penso che tutti vedendo in una classica, leggendo i risultati o i commenti di quel tale cane campione sulle riviste faccia iniziare un sogno dove la fortuna ci assiste e nasce o cresce un cane che assomiglia al padre, poi se il cucciolo crescendo a mentalità e buone aperture tipiche della razza, diventa il cane che non va bene a caccia perchè non sta a 50 metri e corre troppo veloce per incontrare e ritornano le critiche sui cani agonisti...forse più che figli di campioni molti cacciatori dovrebbero scegliere la razza giusta per la caccia che svolgono...
          Lei ha ragione,molti,ma non tutti........

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          • adolfo rosetti
            ⭐⭐
            • Mar 2010
            • 506
            • roma
            • setter inglesi

            #6
            Nel 1975, andando a vedere gare di caccia pratica,allora nessun animale era lanciato, mi innamorai di un setter di nome Flero. Andai dal proprietario in Val D'Arno ed acquistai un cucciolone, figlio di quel cane. Il cucciolone si trasformò in un ottimo cane da beccacce. Ho voluto raccontare questo episodio per dire che ho sempre cercato sia per gli accoppiamenti delle mie cagne, sia per l'acquisto dei cuccioli cani di classe,soggetti da me visionati solo su selvaggina naturale. Non acquisterei mai cani discendenti da campioni di classiche a quaglie di gabbia. In questo Forum e fra gli appassionati si parla male.è vero, della cinofilia ma di quella cinofilia becera che proclama campioni a go go e con metri di giudizio che non convincono. Ad un occhio esperto non sfugge,vedendo gare, il cane positivo e di classe. Non bisogna regolarsi con i libretti di lavoro, anzi di questi tempi è meglio non guardarli per niente. La cosa che mi preme sottolineare è che la gare su selvaggina naturale sono sempre di meno, a parte quelle specialistiche. Certo se vedo un cane che mi colpisce su selvaggina lanciata(meglio se da un po di tempo) e poi lo rivedo in allenamento o a caccia e le impressioni rimangono positive, allora è un soggetto che da tenere in considerazione. In quando all'andazzo generale certo è quello che è, la massa di sprovveduti considera solo quei soggetti con i libretti con cacit e cac e che sulle riviste patinate giganteggiano in costose foto adolfo

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            • Paolo Cioli

              #7
              Già Luigi Caparelli e Lucio Marzano hanno dato le risposte che anch'io m'ero dato ! Manca la pietra di paragone della caccia seriamente esercitata, sia pure con pretese cinofile d'eccellenza ( " io voglio un trialer per andare a caccia", dice Adolfo Rosetti. E' una grande, amara realtà caro Ginger !
              L'amico Lucio mette a fuoco i riflettori , non solo in senso figurato. Oggi ciò che non è pubblicità, ciò che non fa immagine e ti da la senzazione di esser dentro al mondo dei VIP, non solo ha poca importanza ma, semplicemente, non esiste
              . Percepisco ancora , un vago senso di pseudovertigine per quanto ho ascoltato dal " Popolo Cinofilo di Campo Felice" in quelle paio d'ore che vi sono sostato ( il tempo di ritirare due cucciole).
              Ho rievovocato agli Amici che lì erano di casa e che non ci sono più e dentro la mia mente melomaniaca ronzavano le note e le parole del Conte Ruj de Silva dell'ERNANI , quelle della romanza:" ahh...perchè l'etate in seno...giovin 'l core m'ha serbato--- mi dovean gli anni almeno far di gelo , far di gelo ancora il cor .... Io ho molti meno anni del vegliardo Personaggio verdiano, ma lamento analoga sensibilità cordi, non per le teenagers come Elvira ( preferisco le mature, intelligenti e ben coinservate ) ma per questa cinofilia malata, come l'ha definita Franco Tognotti. Per questo mondo di venditori di chimere che, sembra , non più tollerare contraddittori, inè confronti, nè tutto ciò che possa far vacillare i suoi finti altari.
              Paolo Cioli
              Ultima modifica Ospite; 27-07-11, 16:02.

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              • ginger
                ⭐⭐⭐
                • Feb 2011
                • 5173
                • calabria
                • SETTER INGLESE

                #8
                Originariamente inviato da Paolo Cioli
                Già Luigi Caparelli e Lucio Marzano hanno dato le risposte che anch'io m'ero dato ! Manca la pietra di paragone della caccia seriamente esercitata, sia pure con pretese cinofile d'eccellenza ( " io voglio un trialer per andare a caccia", dice Adolfo Rosetti. E' una grande, amara realtà !
                L'amico Lucio mette a fuoco i riflettori in senso letterale. Oggi ciò che non è pubblicità, ciò che non ti fa immaginare di stare nel mondo dei VIP, non solo ha poca importanza ma , semplicemente non esiste . Percepisco ancora , un vago senso di nausea da pseudovertigine per quanto ascoltato dal " Popolo Cinofilo di Campo Felice". Ho pensato agli Amici che lì erano di casa e che non ci sono più, e dentro la mia memoria di melomane mi ronzava la romanza:" ahh...perchè l'etate in seno...giovin 'l core m'ha serbato--- mi dovean gli anni almeno far di gelo , far di gelo ancora il cor.....". Era di Ruj de Silva, Grande di Spagna nell'Ernani di Verdi, di cui ho molti meno anni ma lo stesso rammarico di non sapermi staccare da queste passioni che non capisco più .
                Ma è che spero che la vucuità di questo mondo di venditori di illusioni sia giunta a fine corsa.
                Paolo Cioli
                Sommo mio maestro,il paragone con la caccia vera,lei lo conosce troppo bene!!,oggi viene a mancare chi vuole sudare(tanto tanto)dietro animali dannatissimamente scaltri,con i quali il cane si forgia e ci regala emozioni uniche,ricordi indelebili che riempiono la nostra vita.Le odierne tendenze sono tutt'altre,vedi campi da biliardi,2 quagliette e via,oggi tutti parlano di turni,di aperture,di prese di punto,di movimento,di figli di,e nessuno dico nessuno parla più di quel cane che ha trovato un fagianaccio nato fuori che erano mesi che fregava cani e caccitori,o ,di quella coppia di quaglie dentro ad un fossaccio,che alle prime avvisaglie sparivano come topi.Troppo bello andare a depositare(magari con la macchina)2 quagliette,e ,sciogliere il figlio di e guardare come va........

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                • GBM

                  #9
                  Io seguo un po le prove Saladiniane, da buon montanaro, ed anche li non è tutto oro quello che luccica.
                  Normalmente vi partecipano ottimi cani dal punto di vista dell'impegno, del fondo, dell'adattabilità al terreno ed alla selvaggina, insomma, dal punto di vista venatorio sicuramente buoni cani.
                  Mediamente però dal punto di vista stilistico lasciano a desiderare e questo lo dico a malincuore, perchè altrimenti il serbatoio da cui attingere sarebbe uno dei più probanti.
                  Se dovessimo trasferire i cani del Saladini in una "vecchia classica a starne" forse ci potrebbero entrare come nota ma quelli con movimento tipico sarebbero veramente pochi.
                  Da una parte si fa selezione sui movimenti, dall'altra sulle qualità venatiche e le strade sovente non coincidono.
                  Poi le eccezzioni sono ovunque, anche nelle classiche a quaglie.
                  Spero di non avere detto una bestialità!
                  gian

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                  • EnricoTaglia
                    ⭐⭐⭐
                    • Feb 2009
                    • 2912
                    • Roma, purtroppo
                    • kurzhaar

                    #10
                    forse si è creato un circolo un po vizioso . la caccia quando si entra in alcuni allevamenti neanche viene nominata e quasi ti senti a disagio a non sentire nulla che la riguardi. rimasi sconvolto per le frasi di un noto dresseur di inglesi di qualche tempo fa "il cane d adestinare alle prove a caccia non lo porto, si rovina". credo che la gente che pensa che chi parla così sia il sublime appartenente ad un mondo superiore, si sbagli di grosso. io propongo sempre la rivalutazione delle gare a selvatico abbattutto , anzi, proporre un derby con questa nota che abbia la stessa dignità dell'altro. se le starne lanciate si possono fermare, si possono anche riportare. come regolamento propongo che un cane abbia almeno due risultati a selvatico abbattuto con verifica del riporto a caldo e dati da due giudici diversi, e tali risultati obbligatori per il proseguire della carriera. ma forse è un pensiero troppo "alla cacciatora" che stona con la visone delle surreali aperture Kmetriche fatte su mari di grano in Andalusia

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                    • 48ful
                      ⭐⭐⭐
                      • May 2011
                      • 1069
                      • provincia di roma
                      • setter

                      #11
                      Secondo me dal post iniziale toglierei il punto interrogativo.

                      si leggerebbe il trialer angelo e demone.

                      [IMG][/IMG]
                      IN ITALIA ,NULLA E' STABILE FUORCHE' IL PROVVISORIO

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                      • adolfo rosetti
                        ⭐⭐
                        • Mar 2010
                        • 506
                        • roma
                        • setter inglesi

                        #12
                        Caro GBM non dici sciocchezze, purtroppo nelle gare specialistiche (beccacce,Saladini) o si vedono cani con senso del selvatico e vanaticità da vendere ma con stile di razza deficitario
                        o esattamente il contrario. Mi sembra che avere cani da caccia con stile e vanaticità è proprio difficile. E' vero,come dice Paolo, che io voglio cani da caccia che siano trialer, ma come è difficile! adolfo

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                        • EnricoTaglia
                          ⭐⭐⭐
                          • Feb 2009
                          • 2912
                          • Roma, purtroppo
                          • kurzhaar

                          #13
                          Originariamente inviato da adolfo rosetti
                          Caro GBM non dici sciocchezze, purtroppo nelle gare specialistiche (beccacce,Saladini) o si vedono cani con senso del selvatico e vanaticità da vendere ma con stile di razza deficitario
                          o esattamente il contrario. Mi sembra che avere cani da caccia con stile e vanaticità è proprio difficile. E' vero,come dice Paolo, che io voglio cani da caccia che siano trialer, ma come è difficile! adolfo

                          ma un trialer potrebbe essere anche un cane con forte venaticità, tra i due mali si sgeglie sec. me, anche se è ardeo, quello minore. basta l'onestà intellettuale (che oggi manca in certi casi) di dire che il cane non presenta delle grosse qualità di razza. lo stile distingue la razza vero, ma le capacità venatorie sono a monte e determinano l'impiego e la sopravvivenza della stessa. è un cane da caccia, e allora, prima cosa, la venaticità

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                          • Giampaoletti
                            ⭐⭐⭐
                            • Aug 2008
                            • 1863
                            • Ascoli Piceno

                            #14
                            Non sarebbe un gran male vivere in un mondo dove prevalgano le illusioni e i sogni.Essi spesso ti fanno accettare un'esistenza grama.
                            Quello che è grave è quando il solito Homo avidus,lucrandoci sopra,te li spaccia (sogni e illusioni)per veri.
                            E si sa la pubblicità è l'anima del commercio.
                            Absit iniuria verbis.Non me la prendo con gli onesti addetti al commercio che giustamente utilizzano la reclame con quel tanto di dolus bonus che in essa c'è.
                            No.Me la prendo con chi,semmai esista, usa una vera e propria pubblicità ingannevole.Anticamera della frode e della truffa.
                            Ma c'è da prendersela anche con chi troppo ingenuamente ci casca.E, ultimo ma non meno importante, con chi, semmai esista pure lui, potendolo impedire,consente
                            la perpetuazione di un sistema che, sembra, sforni,come panini caldi, campioni senza valore.
                            Sia detto, infine, non per giustificare alcuno, che il contesto faunistico attuale del nostro Paese presenta una tale penuria di "materiale didattico"
                            che ci si arrangia alla meno peggio.

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                            • ARTU
                              ⭐⭐⭐
                              • May 2008
                              • 1125
                              • QUINTO VICENTINO - PARMA
                              • Epagneul Breton , Setter ingl. Beagle , Meticcia

                              #15
                              Toc Toc ! Permesso ?
                              Ogni tanto mi affaccio alla finestra dei nobili inglesi per dire la mia !
                              E' di recente data la manifestazione di PArma , Speciale BReton , con 170 cani iscritti tra PArma , Piacenza , Reggio Emilia e Cremona . Non voglio entrare in particolari per motivi di tempo . Dico questo : le prove di caccia pratica mi sembrano un pò snobbate dai cinofili blasonati perchè non è la caccia a starne . Bene , ho visto intere batterie di cani preparatissimi e di alta qualità non avere un soggetto in classifica . E questo perchè nella caccia pratica vera ( a PArma le prove erano in ZRC dove c'è di TUTTO! ) i terreni sono pieni di insidie , e se i cani non le sanno trattare vanno fuori , o per trascuro o per sfrullo . Alla fine sonlo l'1% dei cani in classifica . Mi sembra un pò pochino .
                              E' sempre il mio modesto parere .
                              PAtrizia

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                                Buongiorno a tutti, forse non è il forum adatto ( sarebbe meglio quello per gli inglesi) ma vorrei sottoporre la mia domanda ad una platea vasta e non...
                                31-01-25, 09:48
                              • Livia1968
                                199 - il genio del Tiro
                                da Livia1968
                                Carissimi tutti, è sempre un piacere quando il forum ha l'occasione di offrire un contributo culturale.

                                Questa opportunità , oggi, ce la da l'autore di un libro che ci riguarda in maniera particolare perchè , oltre a raccontare la storia di un Campione del Tiro italiano di cui pochi conoscono e ne ricordano le imprese, ci regala la visione di uomo che con le armi viveva , sia come sportivo sia nei momenti di libertà dai suoi impegni agonistici , cioè a caccia.

                                Lascio
                                ...
                                17-01-25, 18:48
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