trialer : angelo o demone ?

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Paolo Cioli
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  • Paolo Cioli

    #376
    Originariamente inviato da giovanni
    "Per coltivare il Trialer non bisogna rovinare il cane da ferma." Da "TRIALER" - "L'arte di allevare il trialer" - G. Colombo ed. Olimpia (terza edizione pag. 73).
    Credo che la faccenda sia tutta in questa frase (anche se Colombo non mi è particolarmente simpatico).
    Giovanni Albergo - Bari
    Caro Collega, io credo che il trialer, soprattutto il "demone" , l'adrenergico, sopravvivrà a lungo. Ma sarà solo per pochi e completamente avulso dal mondo venatorio!
    Già da questo post, si capisce che la maggior paete dei "garisti" sono per il demone, per il colombiano "puro folle". Ergo ? Salviamo la caccia e le prove nazionali , a qualsiasi costo, o tutto finirà!

    Un caro saluto e in bocca al lupo!
    Paolo Cioli
    Ultima modifica Ospite; 15-08-11, 09:20.

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    • giovanni
      ⭐⭐⭐
      • Sep 2007
      • 1180
      • Bari
      • Breton Kira

      #377
      Amatissimo Cioli, come posso non essere daccordo con Te. Io vado solo a caccia e le prove non sono per me (è un capitolo chiuso negli anno 70 più o meno), ma "invidio" tutti Voi che riuscite con tanti sacrifici a marciare su due binari. Per fortuna che ci siete. Ma una promessa mi son fatto, se Diana vorrà inviarmi sulla terra un candidato Trialer (inteso come cane utilizzabile anche in prove) io lo regalerò a chi meglio di me potrà valorizzarlo. Se sarà un Pointer puoi ben immagginare dietro che porta busserò.
      Con infinita stima
      Giovanni Albergo

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      • Ospite

        #378
        Originariamente inviato da Paolo Cioli
        Già da questo post, si capisce che la maggior paete dei "garisti" sono per il demone, per il colombiano "puro folle". Ergo ? Salviamo la caccia e le prove nazionali , a qualsiasi costo, o tutto finirà!

        Un caro saluto e in bocca al lupo!
        Paolo Cioli
        Carissimo Dottore, sa che leggendo questo Suo intervento m'ha fatto sorgere un bel dubbio?!
        Lei ha menzionato il Puro Folle, descritto più volte da Giulio Colombo, paragonandolo al DEMONE, a quel Satanasso che piace tanto ai "garisti" e che non ha nulla a che vedere col mondo venatorio.
        Ebbene anche io sono un appassionato di cinofilia e seguo alcuni tipi di Prove, ma mi reputo in primis un cacciatore e sono straconvinto che non ci sia Prova più reale e tangibile che la Caccia Cacciata.
        Premesso questo e tornando alle parole di Giulio Colombo, penso che il Trialer, il Puro Folle descritto, non sia poi il Demone che intendono in molti (sbagliando) ma l'Angelo! E per salvare la Caccia e le Prove Nazionali ci sono altri aspetti da prendere seriamente in considerazione: in primis il fatto che molte Prove su Selvaggina e/o Caccia Pratica vengano giudicate da Esperti Giudici che in realtà non sanno nemmeno cosa voglia dire andare a caccia, in quanto non sono mai stati titolari di licenza per l'abilitazione all'esercizio vanatorio.
        Questo è un altro aspetto che deve far riflettere, non crede?

        E per chi non le avesse a mente riporto le parole di Colombo:

        IL PURO FOLLE
        (Protesta contro il minimo comun denominatore)

        <?XML:NAMESPACE PREFIX = O /><O:P></O:P>Per cominciare restituite all'espressione l'eccelso significato: il puro folle non è che la generosa forza primigenia, non domabile che dal Destino, in difesa dell'umanità, il Sigfrido di Wagner, e non ha niente a vedere con la camicia di forza e la psicopatia.
        Sublime concezione, spirituale immagine artistica del Genio.
        Cinofilmente - absit iniuria - il puro folle è quel Wing, quel Xocrate, quella Quercia, quella Diva che non hanno nel loro bagaglio né la carta topografica né l'orario colle fermate e le coincidenze, che non vedono nel coltivo di grano di barbabietole soltanto il campo dove manovrare secondo itinerari prestabiliti e cenni diminutivi del conduttore, ma lo spazio da dominare, da violentare per snidare quelle starne che rinnovano al loro olfatto il senso primordiale della caccia; non gabbiarolai certo.
        Lo spazio è lo strumento del puro folle che ne trae accordi, come Orfeo dalla cetra; accordi concreti di frulli e di rimesse segnati dallo schianto della ferma e dall'ansia della guidata.
        Il puro folle è l'audace che si lancia nell'ebrezza del rischio, tutto osando perché tutto domina con la virtù della classe, non il secchione guardingo che misura le scarse possibilità preoccupato di sciuparle.
        Il puro folle non tiene il salvadanaio cogli spiccioli: ha conto corrente aperto alla Banca dell'Arte e non preleva allo sportello; stacca l'assegno per l'intera somma, l'ultimo magari a vuoto, e scompare per non rimanere a vegetare di mensilità parsimoniose.
        Il puro folle sono Campione Daisy quando recupera i contorni scalando le rocce a picco e cade poi esausta, è Paride che coi piedi sanguinanti stampa di rosse impronte i sentieri del Curò, è Fux, caro a Santarelli per il ricordo di competizione titanica al Bondione, con cinque eccellenti non regalati, lui primo! Ma fra i progenitori di Daisy, di Paride, di Fux, il purissimo folle lasciò loro in eredità un capitale positivissimo di cromosomi tutti folli, può darsi, ma producenti.
        Puro folle non è ricetta salutare pesata dal farmacista per calmare il mal di denti: è elisir che inebria ed esalta.
        Il puro folle non è più pazzo né più stravagante, né inconcludente del cacciatore che non persegue l'arrosto, ma il godimento sportivo: simbolo, non emarginata pratica.
        E le prove sul terreno a Grande cerca non sono la "caccia", sono la sublimazione della caccia: sogno ad occhi aperti in tanto decadimento banale dell'Arte venatoria.
        Per lustri e lustri mi azzuffai coi cinofili che non volevano o non sapevano distinguere la sinfonia dalla marcia del reggimento, ma pretendevano magari il pointer galoppare la marcita, ossia il puro fesso; o quel frescone che spappolasse tutta la selvaggina per fermarne uno, uno solo selvatico ma in quel tale modo. Ve lo raccomando lo sciupone che gioca alla Sisal dell'incontro con le economie racimolate gabbando cacciatore, giudice e selvatico!
        Ed ora che siamo riusciti finalmente a costituire un discreto patrimonio zootecnico, tale da poter competere con gli stranieri, già nostri Maestri, - non saremo ritornati all'autarchia, per caso? - si afferma che <?XML:NAMESPACE PREFIX = ST1 /><ST1:PERSONNAME w:st="on" productid="la Coppa Europa">la Coppa Europa</ST1:PERSONNAME> non interessa che scarso pubblico…
        E se fosse? Il Cervino non è il Cervino perché lo deturperanno con la funivia, ma perché vi fecero dono della vita per domarlo i compagni di Whymper, e non cadde, ma vi morì, Gian Antonio Carrel. E dopo lo scalarono folle - o folli? - dietro quelle orme guardando in alto, verso la vetta.
        I cacciatori sono liberi, liberissimi di scegliersi quel positivo, positivissimo ausiliare da carniere che l'incontro all'angolo del campanile fra un maschio ed una femmina ha combinato o l'alchimia dell'allevatore da inserzione ha perpetrato; il cacciatore è padronissimo di cacciare con quel bastardo che a lui serve e sdegnare il soggetto puro anche senza il folle, soprattutto se legge su "Rassegna" certi articoli; nessuno contesta i gusti ed intende violentarli; nessuno contesti però a Cavalli, a Tremolada, a Rettanni, ai due Bianchi, a Speroni, a Ridella, a Humel, a Rasia, a Gregorin, a Pollacci, a Vistarino, a Coppaloni, a tutti e sono brigata, che coi loro sacrifici personali perseguano qualche cosa di più e di meglio: il puro folle a vantaggio di tutti, anche di Fux.
        Il quale puro folle galoppa precipitevolissimevolmente, ma sa dove mette i piedi, perché il naso è sempre oltre l'orma: e qui sta il gioco, è questo il Trialer!
        Non masturbate la formula sportiva della Grande cerca, è quella che è: genuina e senza sofisticazioni, è la formula del superamento, del sempre più in là, dell'avvenire.
        Tutelate la velocità, che nessuno ha mai affermato dover essere fine a se stessa, o rimarrete con un pugno di mosche.
        Il Trialer è il virtuoso, è l'eccezione che difende la razza dalla scialba mediocrità, è la fonte cui attingere la rigenerazione nelle fasi di grigio depauperamento, è l'argine contro la decadenza.
        O preferite il campione di caccia pratica praticata sulle gabbiarole, quello laureato in terreno preparato, con giudice condizionato e spettatori in euforia domenicale? Quello non è il puro folle: è un puro che comincia per effe, finisce per o e fa rima con lesso.
        Puro folle volta a volta: Dedalo, Glauco, Cristoforo, Lindberg, il fanciullo volante.
        Puro folle il solitario delle Dolomiti e il gigante dell'Isoard.
        Più modestamente puro folle furono Nearco e Mystic, e lo sono tutti quei crack che si ricordano di osare per levarsi su dalla media ad indicare una meta e sopra "il comune gorgo dell'anime" tramandarono un insegnamento che fosse indice delle possibilità.
        O forse non è democratico?
        No, è soltanto più comodo elevare il comune cane da ferma ad esponente di diminuita passione, attutiti stimoli e assopite capacità.
        E' la cinofilia in una delle sue più significative manifestazioni che sia avvia alla senilità.
        All'erta, giovani autentici!
        <O:P></O:P>
        Giulio Colombo

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        • giovanni
          ⭐⭐⭐
          • Sep 2007
          • 1180
          • Bari
          • Breton Kira

          #379
          "Il pointer è il trialer per antonomasia perchè se è pointer è trialer, altrimenti è un normale cane da caccia." Giancarlo Mancini "L'addestramento del cane da ferma per le prove di lavoro" ed. Olimpia.
          Forse come spesso accade guardo la punta del dito e non il cielo oppure passo troppo tempo da solo e mi ubriaco di niente.
          G. Albergo

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          • aurelio

            #380
            [QUOTE=aurelio;638980]Dopo tanto parlare e tanto dire, aggiungo qualcosa di mio, per anni ho giudicato in g.c. sui terreni jugoslavi e quelli della Polonia, mi sono divertito ad allenare cani miei sia inglesi che continentali, starne tante starne e terreni validi hanno fatto si che i miei cani sia quelli inglesi che quelli continentali siano diventati campioni, non per che io ero più bravo di altri, ma semplicemente che le starne e i terreni idonei hanno fatto sì che loro potessero esprimere nel miglior modo possibile, quindi di diventare bravi. Siccome le starne quelle vere non hanno mai ridotto i cani, anzi, va da sè che chi ha la possibilità di allenare su quei terreni con tante starne, possa più degli altri avere cani validi e quindi possa dire la sua nelle prove cinofile.
            Dai terreni di Umago, Varazdin Cacovec e quelli della Polonia e della Francia, condotti in quelle prove con terreni validi e tante starne, alla fine dell'annata cinofila si potesse dire con certezza quali erano i cani migliori e quelli da scartare.
            Vi posso assicurare senza tema di smentita che anche i continentali, dopo giornate e giornate di allenamento, andavano quasi... come gli inglesi, certamente non nel movimento e ci mancherebbe altro ma per l'ampiezza nella cerca e la voglia di andare potevano quasi paragonare ai ai cani della g.c. - Solo un manico buono e l'accortezza di portarli nei terreni più contenuti faccendo dei turni molto più lunghi e quindi stancarli, il fischio del conduttore che sollecitava il cane continentale di rompere quel lacets per fargli fare quell'angolo o quella sponda nella bordura dove spesso trovavano le starne, quindi l'incontro e le ferme valide e dopo il rispetto della conclusione veniva premiato, faceva sì che spesso di un mezzo cane si poteva avere un grande cane.
            Quindi la mia opinione è che lo stallone per quella o quell'altra femmina, venisse dato quel cane che sicuramente sul suo libretto di lavoro con tante affermazione in g.c. si era messo in evidenza, poteva venire bene, ma SAREBBE troppo facile. A mio avviso l'accoppiamento deve tenere in massima considerazione la corrente di sangue di quel o quell'altro soggetto che determinerà la futura prole.
            Io sono dell'avviso che la scelta per l'accoppiamento deve essere fatta da bravi cani da caccia (e per caccia intendo quella vera) con il bravo cane da prove (quelle vere).
            Il cane super veloce portato sui terreni di caccia con il tempo lo farai cacciare bene, ma vi assicuro che ci vogliono dei bravi conduttori e terreni e selvaggina valida, se no,piu di una volta maledirete il grande trailler a caccia.
            Molte altre cose si possono dire, ma sicuramente sono solo le starne e i giusti terreni che potranno far sì che il vostro inglese ho continemtale possa metter in evidenza le sue doti cino-venatorie.
            Un caro saluto Aurelio.

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            • Lume
              ⭐⭐⭐
              • Oct 2009
              • 4497
              • Valtrompia
              • Setter redo

              #381
              [QUOTE=aurelio;639678]
              Originariamente inviato da aurelio
              Dopo tanto parlare e tanto dire, aggiungo qualcosa di mio, per anni ho giudicato in g.c. sui terreni jugoslavi e quelli della Polonia, mi sono divertito ad allenare cani miei sia inglesi che continentali, starne tante starne e terreni validi hanno fatto si che i miei cani sia quelli inglesi che quelli continentali siano diventati campioni, non per che io ero più bravo di altri, ma semplicemente che le starne e i terreni idonei hanno fatto sì che loro potessero esprimere nel miglior modo possibile, quindi di diventare bravi. Siccome le starne quelle vere non hanno mai ridotto i cani, anzi, va da sè che chi ha la possibilità di allenare su quei terreni con tante starne, possa più degli altri avere cani validi e quindi possa dire la sua nelle prove cinofile.
              Dai terreni di Umago, Varazdin Cacovec e quelli della Polonia e della Francia, condotti in quelle prove con terreni validi e tante starne, alla fine dell'annata cinofila si potesse dire con certezza quali erano i cani migliori e quelli da scartare.
              Vi posso assicurare senza tema di smentita che anche i continentali, dopo giornate e giornate di allenamento, andavano quasi... come gli inglesi, certamente non nel movimento e ci mancherebbe altro ma per l'ampiezza nella cerca e la voglia di andare potevano quasi paragonare ai ai cani della g.c. - Solo un manico buono e l'accortezza di portarli nei terreni più contenuti faccendo dei turni molto più lunghi e quindi stancarli, il fischio del conduttore che sollecitava il cane continentale di rompere quel lacets per fargli fare quell'angolo o quella sponda nella bordura dove spesso trovavano le starne, quindi l'incontro e le ferme valide e dopo il rispetto della conclusione veniva premiato, faceva sì che spesso di un mezzo cane si poteva avere un grande cane.
              Quindi la mia opinione è che lo stallone per quella o quell'altra femmina, venisse dato quel cane che sicuramente sul suo libretto di lavoro con tante affermazione in g.c. si era messo in evidenza, poteva venire bene, ma SAREBBE troppo facile. A mio avviso l'accoppiamento deve tenere in massima considerazione la corrente di sangue di quel o quell'altro soggetto che determinerà la futura prole.
              Io sono dell'avviso che la scelta per l'accoppiamento deve essere fatta da bravi cani da caccia (e per caccia intendo quella vera) con il bravo cane da prove (quelle vere).
              Il cane super veloce portato sui terreni di caccia con il tempo lo farai cacciare bene, ma vi assicuro che ci vogliono dei bravi conduttori e terreni e selvaggina valida, se no,piu di una volta maledirete il grande trailler a caccia.
              Molte altre cose si possono dire, ma sicuramente sono solo le starne e i giusti terreni che potranno far sì che il vostro inglese ho continemtale possa metter in evidenza le sue doti cino-venatorie.
              Un caro saluto Aurelio.
              Lei Sig. Aurelio è una manna per tutti noi...per intendersi proviene da quella cinofilia di un tampo che ha preparato buona parte delle cose positive sulle quali ancora viviamo.

              Il suo concetto di Trialer e di G.C. temo che oggi per come è stata intrapresa la strada abbia ancora poco di quei tempi.

              Lei nei suoi passi ha richiamato più volte al cane da caccia e alla G.C. come esposizione dei massimi talenti venatori appunto premiati con il supplemento dell'esercizio prettamente da prova.
              Tant'è che per scindere quali erano i meritevoli si passava dalla trafila venatoria e a fine stagione si trattenevano solo i migliori a caccia a starne.

              Solo cosi era possiile scindere il corridore folle dal vero Trialer....il trialer vero è tale perche porta un andatura (anche sostenuta) commisurata alle capacità olfattive e mentali.

              Oggi è ancora cosi sig. Aurelio? Oggi ho come l'impressione che moltissimi cani presentati facciano questo lavoro ancora da cuccioletti..e di caccia vera e di intere giornate a starne ne abbiano fatte poche.

              Certo non è cosi per tutti ma per preparare un cane a fare percorsi precisi, perfetti, maniacali e altre diavolerie si finisce per forza di cose a sottrarre tempo utile all'attività principale...coltivare l'animus venandi.

              E' gente come lei che ha a suo tempo creato le basi su cui ancora oggi poggia la cinofilia sana....peccato in pochi abbiano il tempo per ascoltare tanta saggezza....ma aimè credo la volgia e la capacità di saper ascoltare e riflettere che forse sarebbe meglio sfornare 2 cani Monster in una vita che 10 presunti tali.[:-golf]

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              • Paolo Cioli

                #382
                Caro maxmurelli, sono perfettamente daccordo con Lei.!
                Se il giudice esperto che giudica una prova di caccia, esperto di caccia non è, anzi ne è completamente digiuno, sceglierà inevitabilmente il cane che più somiglia al trialer di GC di cui legge sulle cronache della "Gazzetta" o vede alle "Classiche". Che questo sia un angelo, un demone o un "pure folle" dissertazione da Teologi di Bisanzio.: Sia Lei che io sappiamo benissimo a quale modello di trialer si ispireranno. Quindi ?
                Quondi bisogna far crescere la voglia di prove di caccia serie, su selvaggina propriamente detta, on tanto di ridondanza mediatica e tifoseria. Bisogna fare in modo che il giudice esperto, che non venga chiamato a giudicare la GC, non si senta un discriminato.
                Chi scrive, per innumerevoli ragioni che no sto ad elencare , ha abbandonato la GC e si dedica alla caccia e alle prove di caccia (sia starne che a selvaggina naturale) è , non lo dico per consolarmi, mi diverto di più e credo di fare cosa utile per il recupero, di quell'araba fenice che è il pointer "venatorio". Che siano prove serie però! Non quelle addomesticate , con selvaggina "della mutua ", fatte tanto per fare "cassetta" e proclamare campioni.
                Paolo Cioli
                Ultima modifica Ospite; 16-08-11, 07:31.

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                • ginger
                  ⭐⭐⭐
                  • Feb 2011
                  • 5173
                  • calabria
                  • SETTER INGLESE

                  #383
                  Originariamente inviato da Paolo Cioli
                  Caro maxmurelli, sono perfettamente daccordo con Lei.!
                  Se il giudice esperto che giudica una prova di caccia, esperto di caccia non è, anzi ne è completamente digiuno, sceglierà inevitabilmente il cane che più somiglia al trialer di GC di cui legge sulle cronache della "Gazzetta" o vede alle "Classiche". Che questo sia un angelo, un demone o un "pure folle" dissertazione da Teologi di Bisanzio.: Sia Lei che io sappiamo benissimo a quale modello di trialer si ispireranno. Quindi ?
                  Quondi bisogna far crescere la voglia di prove di caccia serie, su selvaggina propriamente detta, on tanto di ridondanza mediatica e tifoseria. Bisogna fare in modo che il giudice esperto, che non venga chiamato a giudicare la GC, non si senta un discriminato.
                  Chi scrive, per innumerevoli ragioni che no sto ad elencare , ha abbandonato la GC e si dedica alla caccia e alle prove di caccia (sia starne che a selvaggina naturale) è , non lo dico per consolarmi, mi diverto di più e credo di fare cosa utile per il recupero, di quell'araba fenice che è il pointer "venatorio". Che siano prove serie però! Non quelle addomesticate , con selvaggina "della mutua ", fatte tanto per fare "cassetta" e proclamare campioni.
                  Paolo Cioli
                  Come sempre d'accordo con lei,e,dopo aver studiato l'occhio del setter(dolce ma vivo,come dice lei),volevo ferle un'altra domanda.Vede io sono del profondo sud e i dresseur che ci sono(pochi e quasi tutti gente per bene),allenanano e preparano i soggetti per le prove(caccia pratica quasi esclusivamente),solo su animali immessi al momento,andando allestero quando va bene 2 settimane all'anno.Ora io mi chiedo,che valenza può avere un sopracitato soggetto preparato quasi per tutta la vita su animali messi all'istante,e,cosa può trasmettere ai figli un siffatto soggetto,visto che anche la quasi totalità delle prove le svogle su animali messi(vedi le tanto magnificate prove in sila,dove le starne le fornisce un ragazzo del mio paese),metteteci poi che il giudizio gli viene dato da un giudice che il fucile non sà cosa è,e il gioco è fatto.E pensare che della grande cerca non ho grande stima perchè vorrei che si corresse su animali che sono sotto pressione venatoria!!Delle classiche a quaglie non parliamone neanche(dicono che servono a vedere l'addestrabilità.ma a me sembra che servono a vedere quanti animali messi vengono trascurati dai cani).A questo punto la domanda è spontanea:ma le prove servono a dare il massimo in mano al cacciatore?

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                  • 48ful
                    ⭐⭐⭐
                    • May 2011
                    • 1069
                    • provincia di roma
                    • setter

                    #384
                    Originariamente inviato da ginger
                    Come sempre d'accordo con lei,e,dopo aver studiato l'occhio del setter(dolce ma vivo,come dice lei),volevo ferle un'altra domanda.Vede io sono del profondo sud e i dresseur che ci sono(pochi e quasi tutti gente per bene),allenanano e preparano i soggetti per le prove(caccia pratica quasi esclusivamente),solo su animali immessi al momento,andando allestero quando va bene 2 settimane all'anno.Ora io mi chiedo,che valenza può avere un sopracitato soggetto preparato quasi per tutta la vita su animali messi all'istante,e,cosa può trasmettere ai figli un siffatto soggetto,visto che anche la quasi totalità delle prove le svogle su animali messi(vedi le tanto magnificate prove in sila,dove le starne le fornisce un ragazzo del mio paese),metteteci poi che il giudizio gli viene dato da un giudice che il fucile non sà cosa è,e il gioco è fatto.E pensare che della grande cerca non ho grande stima perchè vorrei che si corresse su animali che sono sotto pressione venatoria!!Delle classiche a quaglie non parliamone neanche(dicono che servono a vedere l'addestrabilità.ma a me sembra che servono a vedere quanti animali messi vengono trascurati dai cani).A questo punto la domanda è spontanea:ma le prove servono a dare il massimo in mano al cacciatore?
                    Scusa ma a Nis le starne sono finte ?
                    IN ITALIA ,NULLA E' STABILE FUORCHE' IL PROVVISORIO

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                    • ginger
                      ⭐⭐⭐
                      • Feb 2011
                      • 5173
                      • calabria
                      • SETTER INGLESE

                      #385
                      Originariamente inviato da 48ful
                      Scusa ma a Nis le starne sono finte ?
                      se mi spieghi chi l'ha detto forse ti rispondo

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                      • Ospite

                        #386
                        Originariamente inviato da ginger
                        A questo punto la domanda è spontanea:ma le prove servono a dare il massimo in mano al cacciatore?
                        Scusi se m'intrometto ma la sua domanda ha già trovato risposta:

                        Originariamente inviato da Paolo Cioli
                        Quondi bisogna far crescere la voglia di prove di caccia serie, su selvaggina propriamente detta.

                        Che siano prove serie però! Non quelle addomesticate , con selvaggina "della mutua ", fatte tanto per fare "cassetta" e proclamare campioni.
                        Paolo Cioli
                        I terreni e i selvatici buoni ci sono rimasti in qualche zona d'Italia.
                        E i cani che fanno il risultato in queste Prove sono soggetti che se lo meritano davvero e che dovrebbero essere segnalati maggiormente!
                        Ma purtroppo alla fine per raggiungere il campionato basta lo stesso numero di CAC che esso sia fatto nelle une o nelle altre, ed è per questo che, come ricordava il caro Aurelio Garelli, i LIBRETTI VANNO SAPUTI LEGGERE E INTERPRETATI CORRETTAMENTE!!
                        A volte invece c'è chi pesca nel mucchio per scegliere il possibile riproduttore e alla fine si ritrova con figli di campioni ma che a caccia non sanno dimostrare di essere tali.

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                        • 48ful
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                          • May 2011
                          • 1069
                          • provincia di roma
                          • setter

                          #387
                          Originariamente inviato da ginger
                          se mi spieghi chi l'ha detto forse ti rispondo
                          Mi pare che là sia abbastanza reale , cose ancora buone ci sono allora! Perchè
                          vanificare sempre tutto !!
                          IN ITALIA ,NULLA E' STABILE FUORCHE' IL PROVVISORIO

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                          • ginger
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                            • Feb 2011
                            • 5173
                            • calabria
                            • SETTER INGLESE

                            #388
                            Originariamente inviato da 48ful
                            mi pare che là sia abbastanza reale , cose ancora buone ci sono allora! Perchè
                            vanificare sempre tutto !!
                            ma chi ha detto che là non sia reale?

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                            • 48ful
                              ⭐⭐⭐
                              • May 2011
                              • 1069
                              • provincia di roma
                              • setter

                              #389
                              Originariamente inviato da ginger
                              ma chi ha detto che là non sia reale?
                              Scusa hai detto che la grande cerca non la stimi molto , ma sono anni che a Nis
                              si corre la grande cerca con buoni risultati non credi ?
                              IN ITALIA ,NULLA E' STABILE FUORCHE' IL PROVVISORIO

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                              • ginger
                                ⭐⭐⭐
                                • Feb 2011
                                • 5173
                                • calabria
                                • SETTER INGLESE

                                #390
                                Originariamente inviato da 48ful
                                scusa hai detto che la grande cerca non la stimi molto , ma sono anni che a nis
                                si corre la grande cerca con buoni risultati non credi ?
                                ho detto che vorrei si corresse su animali sotto pressione venatoria e che non la stimi io non sarebbe un dramma!!ma per favore non cambiate le parole alla gente perchè è la cosa più brutta che si può fare!!grazie anticipate.

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