Io proprio non lo penso che rimarrà col dubbio, il sottoscritto deve quasi tutto a Gianluca per aver scoperto queste vecchie meravigliose canne francesi, tempo fa...leggendo qualche sua risposta proprio ad Oliviero[:D][:D]mi son convinto di provarle,(oggi ne ho in possesso 8 sono tutte strepitose) vi riporto alla luce sotto quello che disse circa due anni fa Gianluca Garolini a Oliviero[vinci][vinci]
Quote:
<table border="0" cellpadding="6" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td style="border: 1px inset;" class="alt2">Originariamente inviata da oliviero
comunque noi le St.Etienne le abbiamo provate ed i risultati sono quelli che ho esposto nè più nè meno poi ognuno la può pensare come meglio vuole siamo in democrazia . Come fà poi una canna di soli 4.5 decimi a "massacrare ignominiosamente!" tutte le altre canne di cui immagino ci fossero anche delle 71 x 76 x non lo so . é quasi impossibile che sulla distanza una xxx stelle anche delle migliori superi delle ottime x e anche xx stelle . Mah!
</td></tr></tbody></table>
Quasi tutti i berettisti che conosco, vanno dritto per la loro strada di convinzione, un po' indispettiti dal fatto che la stragrande maggioranza di chi conosce le canne dica quelle stesse cose che qui in più occasioni sono state ripetute e confermate.
Soprattutto come spesso accade li disturba la dichiarata superiorità di alcune canne che storicamente, non credo a caso, hanno assunto una posizione di antipatica preminenza, posizione tuttavia tanto confermata ed unanimamente attribuita, perchè provata, da essere divenuta inscalfibile.
Io amo tanto i Benelli quanto i Beretta ed i Breda o gli FN, e non trascuro neppure le canne ottime in vecchio acciaio Cogne di alcuni vecchi Franchi 48 AL.
Soprattutto mi piace vedere, toccare con mano e provare personalmente, per non dovermi fidare di impressioni altrui che troppo spesso nella pratica non combaciano con la realtà ma solo con i desideri.
Forse è per questo che in oltre trent'anni ho sparato un numero di cartucce enorme, che non posso precisare, tanto è elevato, ed ho avuto e passato in rassegna decine di fucili e moltissime canne.
Ho tuttora molti automatici e tra questi alcuni Benelli (tutti rigorosamente sulla meccanica originaria a ramponatura inferiore con vecchie canne St. Etienne) ed alcuni Beretta (tutti rigorosamente della serie A300/303) con moltissime canne per questa serie.
Oltre a quelle di mia proprietà, per svariati motivi, di canne ed armi ne ho provate tante altre,... ma proprio tante.
Questo non mi rende nè fa sentire infallibile, ma mi dà molta fiducia nella mia capacità di giudizio e in una certa obbiettività, serenità ed imparzialità nell'esprimere un parere.
Chiedendomi " Come fà poi una canna di soli 4.5 decimi a "massacrare ignominiosamente!" tutte le altre canne di cui immagino ci fossero anche delle 71 x 76 x non lo so." devo dire che mi hai lasciato un po' perplesso.
Non puoi non sapere che le qualità di due canne, magari con diverse caratteristiche emergono in base a molteplici fattori, che non sono concentrati necessariamente solo sulla distanza di tiro raggiungibile o sulla densità della rosata media fornita.
Personalmente, semplificando, posso dire di amare molto una canna di 65/*** che mi permette di abbattere pulitamente e con pochissimi feriti, tutti i selvatici che sparo tra 15 e 40/45 metri, piuttosto che una canna 71/* o 76/* pur notevoli in alcune situazioni, che mi offrono forse 7-8 metri di portata efficace in più, ma che mi fanno maledire quelle poche prede abbattute in quei metri finali, per i troppi tiri perduti tra i 12 ed i 20 metri, ambito in cui quella canna è troppo lunga e strozzata, troppo lenta nel maneggio e caratterizzata dal solito deleterio effetto palla che la rende troppo insfruttabile o distruttiva.
Preferisco a caccia una canna che uccide molto bene ad una canna che uccide meno e ferisce di più pur se un po' più lontano.
Preferisco in pedana una canna che rompe praticamente sempre, magari senza disintegrare fumandoli i piattelli, ad una canna che per vari motivi fa molti fumetti pittoreschi ma lascia poi passare indenne qualche piattello dritto ed orizzontale pur centrato, perchè infilatosi in un buco di una brutta rosata o colpito con due-tre pallini che creano la classica fumatina ma non hanno sufficiente energia per romperlo.
La mia canna francese preferita, non ho mai detto che uccida più lontano di tutte le altre alle quali l'ho paragonata (infatti per tirare metodicamente alla massima distanza uso il Magnum FN oppure la sorella St.Etienne 70/** oppure la Breda Quick Choke Magnum), ma quel corto e liscio "tubino francese" mi fa impazzire di soddisfazione per il fatto che fulmina più di tutte le altre, con costanza e ripetitività, con pochissimi feriti, con 28, 32, 36 e 42 grammi di pallini, con ampio margine a 15 metri come a 40 e passa metri, ... senza rovinare o farmi mai perdere una preda.
La uso proprio per questo indifferentemente ad allodole in Puglia, come a tortore in Emilia oppure a germani sul Danubio come a colombacci in Inghilterra.
Perchè a germani sul Danubio una canna così aperta?
Proprio perchè essendo eccezionale, di un branco di anatre che arrivano sugli stampi mi permette di fulminarne diverse con facilità, ... 3-4 a volte anche 5, e nel contempo mi fa staccare a 40/45 metri con ottima regolarità la maggior parte delle prede singole o in coppia che transitano senza venire al gioco.
A mio avviso questo è il "risultato sogno" di ogni possessore di fucili ad anima liscia, risultato che supera di alcune importanti lunghezze altre canne pur buone ma non eccellenti a questo livello.
Nessun miracolo per l'amor di Dio, è chiaro che accontentandomi di qualcosa in meno, ottengo buoni risultati anche da altre canne, ... ma come ho detto "con qualcosa in meno".
Chiudo con un aneddoto che ho già raccontato tempo fa.
Il vecchio armiere di un noto tiro a volo emiliano, utente fedele di un vecchio Breda Antares, raccontava spesso nell'armeria dello stand, che in una serata di caccia in jugoslavia alle tortore al rientro in un bosco, accadde che per diversi motivi quella sera le saettanti africanelle si tenessero diversi metri oltre la quota solita.
La squadra era composta da ottimi fucili, tutti cacciatori di gran livello e forti tiratori di pedana, ma quella sera i numeri li fecero solo ed esclusivamente coloro che sparavano con i Cosmi e con i Benelli con canne francesi, ... gli altri uccisero molto meno e rientrarono furibondi, e disperati per quella palese dimostrazione di quanto si diceva da tempo circa la superiorità di alcune canne su altre.
Cordialità
G.G.
<!-- / message --><!-- sig -->__________________
Ciao Pietro
Quote:
<table border="0" cellpadding="6" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td style="border: 1px inset;" class="alt2">Originariamente inviata da oliviero

comunque noi le St.Etienne le abbiamo provate ed i risultati sono quelli che ho esposto nè più nè meno poi ognuno la può pensare come meglio vuole siamo in democrazia . Come fà poi una canna di soli 4.5 decimi a "massacrare ignominiosamente!" tutte le altre canne di cui immagino ci fossero anche delle 71 x 76 x non lo so . é quasi impossibile che sulla distanza una xxx stelle anche delle migliori superi delle ottime x e anche xx stelle . Mah!
</td></tr></tbody></table>
Quasi tutti i berettisti che conosco, vanno dritto per la loro strada di convinzione, un po' indispettiti dal fatto che la stragrande maggioranza di chi conosce le canne dica quelle stesse cose che qui in più occasioni sono state ripetute e confermate.
Soprattutto come spesso accade li disturba la dichiarata superiorità di alcune canne che storicamente, non credo a caso, hanno assunto una posizione di antipatica preminenza, posizione tuttavia tanto confermata ed unanimamente attribuita, perchè provata, da essere divenuta inscalfibile.
Io amo tanto i Benelli quanto i Beretta ed i Breda o gli FN, e non trascuro neppure le canne ottime in vecchio acciaio Cogne di alcuni vecchi Franchi 48 AL.
Soprattutto mi piace vedere, toccare con mano e provare personalmente, per non dovermi fidare di impressioni altrui che troppo spesso nella pratica non combaciano con la realtà ma solo con i desideri.
Forse è per questo che in oltre trent'anni ho sparato un numero di cartucce enorme, che non posso precisare, tanto è elevato, ed ho avuto e passato in rassegna decine di fucili e moltissime canne.
Ho tuttora molti automatici e tra questi alcuni Benelli (tutti rigorosamente sulla meccanica originaria a ramponatura inferiore con vecchie canne St. Etienne) ed alcuni Beretta (tutti rigorosamente della serie A300/303) con moltissime canne per questa serie.
Oltre a quelle di mia proprietà, per svariati motivi, di canne ed armi ne ho provate tante altre,... ma proprio tante.
Questo non mi rende nè fa sentire infallibile, ma mi dà molta fiducia nella mia capacità di giudizio e in una certa obbiettività, serenità ed imparzialità nell'esprimere un parere.
Chiedendomi " Come fà poi una canna di soli 4.5 decimi a "massacrare ignominiosamente!" tutte le altre canne di cui immagino ci fossero anche delle 71 x 76 x non lo so." devo dire che mi hai lasciato un po' perplesso.
Non puoi non sapere che le qualità di due canne, magari con diverse caratteristiche emergono in base a molteplici fattori, che non sono concentrati necessariamente solo sulla distanza di tiro raggiungibile o sulla densità della rosata media fornita.
Personalmente, semplificando, posso dire di amare molto una canna di 65/*** che mi permette di abbattere pulitamente e con pochissimi feriti, tutti i selvatici che sparo tra 15 e 40/45 metri, piuttosto che una canna 71/* o 76/* pur notevoli in alcune situazioni, che mi offrono forse 7-8 metri di portata efficace in più, ma che mi fanno maledire quelle poche prede abbattute in quei metri finali, per i troppi tiri perduti tra i 12 ed i 20 metri, ambito in cui quella canna è troppo lunga e strozzata, troppo lenta nel maneggio e caratterizzata dal solito deleterio effetto palla che la rende troppo insfruttabile o distruttiva.
Preferisco a caccia una canna che uccide molto bene ad una canna che uccide meno e ferisce di più pur se un po' più lontano.
Preferisco in pedana una canna che rompe praticamente sempre, magari senza disintegrare fumandoli i piattelli, ad una canna che per vari motivi fa molti fumetti pittoreschi ma lascia poi passare indenne qualche piattello dritto ed orizzontale pur centrato, perchè infilatosi in un buco di una brutta rosata o colpito con due-tre pallini che creano la classica fumatina ma non hanno sufficiente energia per romperlo.
La mia canna francese preferita, non ho mai detto che uccida più lontano di tutte le altre alle quali l'ho paragonata (infatti per tirare metodicamente alla massima distanza uso il Magnum FN oppure la sorella St.Etienne 70/** oppure la Breda Quick Choke Magnum), ma quel corto e liscio "tubino francese" mi fa impazzire di soddisfazione per il fatto che fulmina più di tutte le altre, con costanza e ripetitività, con pochissimi feriti, con 28, 32, 36 e 42 grammi di pallini, con ampio margine a 15 metri come a 40 e passa metri, ... senza rovinare o farmi mai perdere una preda.
La uso proprio per questo indifferentemente ad allodole in Puglia, come a tortore in Emilia oppure a germani sul Danubio come a colombacci in Inghilterra.
Perchè a germani sul Danubio una canna così aperta?
Proprio perchè essendo eccezionale, di un branco di anatre che arrivano sugli stampi mi permette di fulminarne diverse con facilità, ... 3-4 a volte anche 5, e nel contempo mi fa staccare a 40/45 metri con ottima regolarità la maggior parte delle prede singole o in coppia che transitano senza venire al gioco.
A mio avviso questo è il "risultato sogno" di ogni possessore di fucili ad anima liscia, risultato che supera di alcune importanti lunghezze altre canne pur buone ma non eccellenti a questo livello.
Nessun miracolo per l'amor di Dio, è chiaro che accontentandomi di qualcosa in meno, ottengo buoni risultati anche da altre canne, ... ma come ho detto "con qualcosa in meno".
Chiudo con un aneddoto che ho già raccontato tempo fa.
Il vecchio armiere di un noto tiro a volo emiliano, utente fedele di un vecchio Breda Antares, raccontava spesso nell'armeria dello stand, che in una serata di caccia in jugoslavia alle tortore al rientro in un bosco, accadde che per diversi motivi quella sera le saettanti africanelle si tenessero diversi metri oltre la quota solita.
La squadra era composta da ottimi fucili, tutti cacciatori di gran livello e forti tiratori di pedana, ma quella sera i numeri li fecero solo ed esclusivamente coloro che sparavano con i Cosmi e con i Benelli con canne francesi, ... gli altri uccisero molto meno e rientrarono furibondi, e disperati per quella palese dimostrazione di quanto si diceva da tempo circa la superiorità di alcune canne su altre.
Cordialità
G.G.
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Ciao Pietro
che fa, continua a far camminare la rosata sempre o quasi con la stessa ampiezza? Mi farebbe piacere capire ! Cordiali saluti. Falcone
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