beretta... che delusione!

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  • G.G.
    Moderatore Armi e Polveri
    • Jun 2006
    • 11220
    • BOLOGNA, Bologna, Emilia Romagna.
    • Epagneul Breton

    #16
    Originariamente inviato da phalacrocorax
    Guarda, a me sembra che, a parte il soggetto, il livello dell'incisione sia sempre lo stesso del pigeon I in vendita qui, per cui tra floreale e un paio d'animali in volo non cambia granché. Per la qualità dei legni, invece, che su un'arma marchiata deluxe potranno certamente essere qualcosina meglio, non c'era possibilità di ordinare a Beretta il pigeon I con legni più belli? Io penso di sì.
    La storia che la Beretta importerebbe le proprie armi dalle fabbriche estere e non produrrebbe a Gardone, è una bufala. La Beretta ha certamente altre fabbriche nel mondo (ad es. in USA), ma la verità è che, come tutte le altre industrie d'armi (e non solo), produce dei modelli esclusivamente riservati al mercato estero che quindi non vende in Italia.
    cut
    Concordo al 100% con quanto giustamente fai notare.
    L'incisione sui vari Silver Pigeon è fatta a macchina, quindi non vedo tutta questa disperazione sul fatto che sia un ornato a foglie, piuttosto che un fagiano o germano stilizzato, del resto una incisione modesta e non eccelsa fatta a mano costerebbe da sola circa il doppio del fucile.
    Sul fatto che la Beretta abbia altri stabilimenti nel mondo non ho dubbi, come sul fatto che molto oggi venga fatto produrre all'estero proprio per avere sconti sui prezzi.
    Sui sovrapposti, tuttavia, non avrei mai pensato, questi fucili sono un poco la specializzazione della casa bresciana del tridente e se si considera che oggi moltissime parti sono realizzate da macchine automatiche, al prezzo scontato di vendita di circa 1350/1400 euro il SP I a mio avviso ci stava, ... ma se lo dicono loro credo sia da credere, non vedrei motivo di affermare il falso contro il proprio interesse.
    Il calcio e l'asta del SP I sul mio cal. 28 li ho fatti sostituire con quelli del SP III decisamente più belli, venati e lucidati ad olio con circa un paio di centinaia di euro di sovrapprezzo, nel lavoro c'era tuttavia compreso anche l'allineamento perfetto sulla persona ed il montaggio di un calciolo in gomma.

    Cordialità
    G.G.
    Some people hear their own inner voices with great
    clearness and they live by what they hear.
    Such people become crazy, or they become legends.
    </O:p

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    • nazzareno
      ⭐⭐
      • Feb 2012
      • 822
      • Vibo Valentia

      #17
      Anche la doppietta 470 S.H. è prodotta dalla Beretta USA Sede Accokeek, Maryland.
      Per il resto concordo che le finiture sui sovrapposti serie S.P. sono tutte sullo stesso livello ("incisioni" realizzate a laser e solo in alcuni casi ripassate a mano a carissimo prezzo), legni dozzinali solo per l'Italia ma di classe ben più elevata per i mercati Nord Europei e Americani-Australiani, dove per certo costano anche meno che in Italia.
      E' il mercato che impone certe scelte, però io credo che alla Beretta non si può imputare nulla, per intenderci pur essendo soggetta alle "politiche di mercato" non mi risulta applichi certi "criteri" che altre case Italiane adottano in altri ambiti di produzione in tema di delocalizzazione e cassa integrazione!!!!
      Nazzareno

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      • Quiete
        ⭐⭐⭐
        • May 2010
        • 2312
        • Milano
        • Gordon: Iron English Beauty, Dora dell'Arbia

        #18
        Originariamente inviato da Alboinensis
        Per favore, il gruppo Beretta ha 2.600 dipendenti nel mondo e circa 900 lavorano a Gardone o cmq nelle fabbriche valtriumpline ed fucili "sportivi" escono quasi tutti da li... per il resto quoto phala!!!
        Bravo! 2.600 meno 900 fa 1.700. E secondo tre 1.700 persone fanno armi o giocano a biglie?
        Che il Gruppo Beretta produca sia in Italia che all'estro mi sembra chiaro.
        Il vero scandalo non è questo e non solo per Beretta ed è che secondo la legge basta assemblare in Italia e il prodotto può essere 'made in italy' facendo offesa ai nostri lavoratori e alla nostra economia.
        Peraltro, mediamente, il made in Ialy non serve a vendere a prezzo più alto prodotti di qualità (come il made in Germany) ma serve a vendere a prezzi modici prodotti che altrimenti non si venderebbero ... come la panda, non in partiolare Beretta.

        Daniele

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        • carpen
          ⭐⭐⭐
          • Feb 2012
          • 3161
          • Lombardia

          #19
          Originariamente inviato da edo49
          In Italia abbiamo uno sterminio di tasse che incidono sul prezzo di vendita....
          Concordo, questo può influire molto sul prezzo finale, ignoro quale sia il livello delle imposte in Inghilterra, ma in Italia lo stato si prende dal 50 al 70% del guadagno dell'armiere e sul lordo bisogna aggiungere l'iva del 21%, senza contare i maggiori costi indotti della nostra burocrazia, in particolare sulle armi e gli esplosivi, molti di noi sono contenti quando lo stato interviene per disciplinare questo o quello, con norme a volte utili e necessarie, a volte inutilmente vessatorie, dimenticandosi che poi tutto questo si traduce in maggiori costi.
          Un raffronto serio si potrebbe fare conoscendo i prezzi netti praticati da Beretta alle varie armerie, in Italia e all'estero.
          Non bisogna dimenticare che un'azienda a volte offre merce a prezzi scontati per entrare in un mercato nuovo e farsi conoscere.
          Normalmente una azienda vende i suoi prodotti al meglio che il mercato le consente, se per esempio riesce a vedere con un ricarico del 30% tranquilli che non venderà a meno, in altri luoghi per poter vendere si accontenterà del 20% oppure del 10%. Lo stesso vale per la qualità, se un calcio è brutto ma viene comprato perchè cambiarlo? La società potrebbe pensare che ciò è gradito ai compratori.
          La soluzione stà nelle mani dei consumatori, se un prodotto è caro o brutto, semplicemente non si acquista, l'azienda produttrice,in questo caso la Beretta, capirà benissimo che c'è qualcosa che non và, tranquilli non sono scemi, quando la merce resta sugli scaffali ostrega che capiscono!!!
          E capiscono altretrettanto bene anche i rivenditori che per vendere magari decidono un ricarico più modesto.

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          • Quiete
            ⭐⭐⭐
            • May 2010
            • 2312
            • Milano
            • Gordon: Iron English Beauty, Dora dell'Arbia

            #20
            Le tasse sono un problema da risolvere, come pure lo spread, la spesa pubblica, le infrastrutture, il costo del lavoro, la crtezza e giustizia del diritto, la semplificazione, le pnsioni, la sanità, la scuola.

            Ma se non troviamo il vantaggio competitivo del nostro paese e cioè cosa possiamo produrre meglio degli altri a prezzi che riconoscano la qualità ... andremo sempre peggio.

            Anche se indirizzassimo tutti i problemi citati all'inizio la cui soluzione è necessaria, ma non sufficiente.

            Perchè Perugini e Visini produce i sovrappostti della Purdey, ma la Purdey riesce a venderli al doppio (se non di più) del 'maestro' di P&V ?

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            • alcione tsa
              ⭐⭐⭐
              • Oct 2009
              • 4348
              • Ischia
              • cocker

              #21
              [media]http://www.youtube.com/watch?v=FuDq_V8LlmE[/media]



              Vi invito a vedere i filmati x chi dice che Beretta non produce in Italia!

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              • vecchioA300
                ⭐⭐⭐
                • Oct 2008
                • 4415
                • Firenze

                #22
                Il Padrone e la SPA

                Mi riviene in mente il mio professore di Diritto dell'ITI (fine anni '70).
                Nonostante insegnasse in un Istituto Tecnico Industriale, dove la sua materia era considerata "di ripieno", si sforzava di farci capire le basi del mercato, del commercio, e del lavoro.
                A quei tempi, molte industrie anche grandi avevano ancora se non un "padrone" perlomeno una grande "famiglia" di rieferimento (penso alla FIAT, ma anche alla Lucchini, la Olivetti, la Buitoni, la Barilla ecc. ecc.) e per noi studenti "pecoroni" in genere politicizzati "alla Popoloni" (cioè si prendeva in mano la bandiera del CheGuevara, o del Fronte della Gioventù come quella della squadra di calcio) rappresentavano o "il nemico del popolo" o il Dio da difendere e sostenere.
                Il nostro Professore ci metteva sempre in guardia che il nostro vero nemico non sarebbe stato tanto il "padrone", quanto le nuove S.P.A. che si affacciavano sul mercato, allettando appunto i "padroni" a trasformarsi e vendere azioni (acquistabili/acquistate già allora più o meno alla luce del giorno anche da oscuri ed impresentabili figuri mondiali).
                Ci diceva: ricordatevi, il "padrone" al buon nome ed al buon prodotto della sua fabbrica ci tiene, perchè ci si identifica, e quando è costretto a licenziare per crisi un bravo operaio, anche se non ve lo dimostra, ci soffre sempre; una SPA se vede l'occasione di poter "distribuire" 1 lira di dividendo in più agli azionisti licenziando un lavoratore, ne licenzia 2, e se può realizzare una parte in vile plastica anzichè in nobile metallo, lo fà, fregandosene del buon prodotto.
                Quanto aveva ragione......[:-cry]

                P.S. mi sorge il tremdo dubbio che i "no global" non avessero poi tutti i torti.........[:-golf]
                MB,Tecna,Sipe,JK6, mah, le uniche che mi funzionano sono quelle caricate con la "CENTRITE"![:D]

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                • carpen
                  ⭐⭐⭐
                  • Feb 2012
                  • 3161
                  • Lombardia

                  #23
                  Originariamente inviato da vecchioA300
                  Mi riviene in mente il mio professore di Diritto dell'ITI (fine anni '70).
                  Nonostante insegnasse in un Istituto Tecnico Industriale, dove la sua materia era considerata "di ripieno", si sforzava di farci capire le basi del mercato, del commercio, e del lavoro.
                  A quei tempi, molte industrie anche grandi avevano ancora se non un "padrone" perlomeno una grande "famiglia" di rieferimento (penso alla FIAT, ma anche alla Lucchini, la Olivetti, la Buitoni, la Barilla ecc. ecc.) e per noi studenti "pecoroni" in genere politicizzati "alla Popoloni" (cioè si prendeva in mano la bandiera del CheGuevara, o del Fronte della Gioventù come quella della squadra di calcio) rappresentavano o "il nemico del popolo" o il Dio da difendere e sostenere.
                  Il nostro Professore ci metteva sempre in guardia che il nostro vero nemico non sarebbe stato tanto il "padrone", quanto le nuove S.P.A. che si affacciavano sul mercato, allettando appunto i "padroni" a trasformarsi e vendere azioni (acquistabili/acquistate già allora più o meno alla luce del giorno anche da oscuri ed impresentabili figuri mondiali).
                  Ci diceva: ricordatevi, il "padrone" al buon nome ed al buon prodotto della sua fabbrica ci tiene, perchè ci si identifica, e quando è costretto a licenziare per crisi un bravo operaio, anche se non ve lo dimostra, ci soffre sempre; una SPA se vede l'occasione di poter "distribuire" 1 lira di dividendo in più agli azionisti licenziando un lavoratore, ne licenzia 2, e se può realizzare una parte in vile plastica anzichè in nobile metallo, lo fà, fregandosene del buon prodotto.
                  Quanto aveva ragione......[:-cry]

                  P.S. mi sorge il tremdo dubbio che i "no global" non avessero poi tutti i torti.........[:-golf]
                  Penso anch'io che i no global non avessero tutti i torti, non mi sono mai piaciuti perchè non approvavo i loro modi di protestare, mi parevano troppo politicizzati, e sono stati troppo strumentalizzati, però ora guardando gli effetti della globalizzazione mi sento di dire che mi sbagliavo, non credo che avessero ragione su tutto, però avevano più ragione che torto.

                  [:-bunny]

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                  • jzcia
                    ⭐⭐⭐
                    • Mar 2009
                    • 1704
                    • provincia di roma
                    • breton

                    #24
                    Originariamente inviato da vecchioA300
                    ......... ricordatevi, il "padrone" al buon nome ed al buon prodotto della sua fabbrica ci tiene, perchè ci si identifica, e quando è costretto a licenziare per crisi un bravo operaio, anche se non ve lo dimostra, ci soffre sempre; una SPA se vede l'occasione di poter "distribuire" 1 lira di dividendo in più agli azionisti licenziando un lavoratore, ne licenzia 2,.........
                    E' quello che ho sempre detto ai colleghi.
                    E questo modo di fare, insieme ad una classe dirigente e politica mediocre, ci ha fatto sprofondare nella crisi attuale, dalla quale secondo me non ci riprenderemo tanto presto, ma al contrario si ripercuoterà molto anche nel futuro, e questo anche per causa dello stop al naturale turn over lavorativo generazionale imposto per ripagare il debito pubblico (fatto dai politici e non dai privati cittadini come qualcuno vuol farci intendere, quest'ultimo è debito privato) che nel giro di quattro anni ha cartolarizzato le nostre pensioni passando dai 57 ai 67 anni di età per l'uscita. E' come immaginare una ruota dentata che gira e ad un certo punto mancano dei denti consecutivi per poter compiere bene il proprio lavoro.

                    Altra cosa,......tutte le aziende anche le più grandi, ossatura di questo paese, dicono di avere esubero di personale. Avete mai sentito la voce di una azienda, una sola, che si è opposta o ha formulato scontento per l'uscita ritardata dei propri dipendenti? (per loro è diventato più semplice licenziare), .....anche loro volevano ripianare il debito con i nostri soldi ....rimasti all'INPS. Questo gli permetteva di prendere successivi finanziamenti.
                    E qualcuno dice che non ci hanno messo le mani in tasca.......
                    Ultima modifica jzcia; 15-01-13, 14:57.

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                    • Aubrey
                      ⭐⭐
                      • Jan 2011
                      • 716
                      • Milano

                      #25
                      Originariamente inviato da carpen
                      Penso anch'io che i no global non avessero tutti i torti, non mi sono mai piaciuti perchè non approvavo i loro modi di protestare, mi parevano troppo politicizzati, e sono stati troppo strumentalizzati, però ora guardando gli effetti della globalizzazione mi sento di dire che mi sbagliavo, non credo che avessero ragione su tutto, però avevano più ragione che torto.

                      [:-bunny]
                      Il problema dei no-global è che i modi con cui "dicevano" le loro idee non potranno mai farli passare dalla parte della ragione... specie agli occhi della Storia, e questa è una loro grave colpa, perchè grazie al loro particolare "modo di esprimersi", cioè demolendo mezza Genova, hanno fatto il gioco dei super-capitalisti-bancaioli, i quali, a loro volta, hanno potuto fare tutto quel cavolo che volevano, e ora ne paghiamo le conseguenze!


                      Tornando al discorso Beretta, è risaputo che il gruppo Beretta, quindi anche Benelli, producano un mare di cose fuori dall'Italia, e non in paesi del terzo mondo, bensì in USA, tramite la Beretta USA (Beretta, dopo aver vinto l'appalto di fornitura per la 98 delle FFAA statunitensi, dovette garantire che dette pistole venissero prodotte sul suolo Americano da manodopera Americana - questa si che la si può chiamare una Nazione), e in Spagna, tramite la BBI Beretta Benelli Ibérica (questa fu invece una scelta della Beretta dettata solo ed esclusivamente dalla necessità di abbattere i costi del fisco italico, e quindi della manodopera nostrana). Nella fattispecie, la BBI produce bascule, gruppi di scatto, canne che poi vengono solo assemblate in Italia, quando non vengono direttamente assemblati dalla BBI come il Benelli Pasion, solo per dirne uno.

                      Quindi non c'è nulla di nuovo sotto il sole, è così ormai da anni. Per questo motivo, quando compro Beretta o Breda o Benelli, vedo di cercare sempre fucili intonsi, rimasti a prendere polvere in rastrelliera almeno venti, trent'anni. Alla fine è come il cognac, più è vecchio, più è buono...

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                      • BENELLI.78
                        ⭐⭐⭐
                        • Aug 2009
                        • 2041
                        • Napoli
                        • Springer Spaniel inglese

                        #26
                        le componenti meccaniche le posso fare anche in congo,l'importante è la qualità dei macchinari e dei materiali utilizzati.
                        Mira bene sbaglia poco

                        Commenta

                        • michele14
                          ⭐⭐⭐
                          • Oct 2011
                          • 1003
                          • Anoia(RC)
                          • breton

                          #27
                          signori, la globalizzazione ci ha dato qualcosa ma ci ha tolto tanto, anzi troppo. ovviamente abbiamo subito un danno, ma come si puo' rimediare? io non sono un economista, e non so quali possano essere le soluzioni. forse tornare come prima della globalizzazione, ma non credo sia possibile, oppure qualche altra soluzione possibile, ma quale? una cosa e' sicura: non aspettatevi qualche idea dai politici! se dovessero avere qualche idea, peggiorera' la situazione oppure se e' buona, non sara' mai approvata. secondo voi la fiat, quanti anni restera' in italia? secondo me, meno di dieci. spero di sbagliarmi, non tanto per la fiat, quanto per tutti gli operai che vivono grazie alle fabriche, ma questo e' un altro discorso, forse.... ciao

                          Commenta

                          • Aubrey
                            ⭐⭐
                            • Jan 2011
                            • 716
                            • Milano

                            #28
                            Originariamente inviato da BENELLI.78
                            le componenti meccaniche le posso fare anche in congo,l'importante è la qualità dei macchinari e dei materiali utilizzati.
                            Per me adesso possono farle pure in Antartide. Sta di fatto che in casa mia ci sono solo Beretta o Breda fatti a Brescia dalla A alla Z. Se devo prendere un Beretta o un Breda turchi, allora preferisco un Turco turco, almeno non devo pagare il sovrapprezzo della marca.
                            De gustibus.

                            In tal senso, il video del Beretta A300 Outlander, ci dimostra come esistano ancora dei Beretta fatti dalla A alla Z a Brescia. Peccato che il responsabile di produzione intervistato abbia detto "in un'ottica di riduzione dei costi" almeno 4 volte in 5 minuti.

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                            • alcione tsa
                              ⭐⭐⭐
                              • Oct 2009
                              • 4348
                              • Ischia
                              • cocker

                              #29
                              Originariamente inviato da Aubrey
                              Per me adesso possono farle pure in Antartide. Sta di fatto che in casa mia ci sono solo Beretta o Breda fatti a Brescia dalla A alla Z. Se devo prendere un Beretta o un Breda turchi, allora preferisco un Turco turco, almeno non devo pagare il sovrapprezzo della marca.
                              De gustibus.

                              In tal senso, il video del Beretta A300 Outlander, ci dimostra come esistano ancora dei Beretta fatti dalla A alla Z a Brescia. Peccato che il responsabile di produzione intervistato abbia detto "in un'ottica di riduzione dei costi" almeno 4 volte in 5 minuti.
                              Comunque il video dimostra che Beretta fabbrica ancora a Brescia i fucili, e a prezzo concorrenziale puoi prendere un Beretta MADE IN ITALY e non un fucile turco!!

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                              • flagg

                                #30
                                Originariamente inviato da Aubrey

                                In tal senso, il video del Beretta A300 Outlander, ci dimostra come esistano ancora dei Beretta fatti dalla A alla Z a Brescia. Peccato che il responsabile di produzione intervistato abbia detto "in un'ottica di riduzione dei costi" almeno 4 volte in 5 minuti.
                                Perche' questo e' quello che cercano molti e manca nel catalogo per avere una clientela piu' ampia.
                                Se vuoi un semiauto fatto con criteri diversi c'e' gia'. Che senso avrebbe fare tutti i modelli con la stessa logica?
                                Casomai il problema e' che molti vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca....senza rendersene conto piu' di tanto![:D]

                                Ciao

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