Domanda per GG :reali differenze tra cartucce commerciali e casalinghe
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Concordo con GG, la produzione in serie permette alti standard qualitativi che la ricarica amatoriale non può avere. Se non a fronte di investimenti enormi, ma il gioco non vale la candela. Nel dopoguerra mancava la disponibilità di munizioni e si era costretti a caricare e ricaricare. Oggi il mercato ha un'offerta ad ampio spettro che copre tutto e tutti.
Detto questo la passione della ricarica trovo che sia una qualità importante che ogni cacciatore deve possedere. Avere quell'autonomia nata dalla conoscenza e non dipendere da terzi per me non ha prezzo.Commenta
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Signori miei....vi riporto la mia personale esperienza....oltre che per piacere ricarico per necessità.... poiché la ricarica rendere liberi.....si riesce ad avere una cartuccia ferma nel tempo.....quelle commerciali purtroppo non sono così.....quante quelle che vi andavano bene sono sparite??
Quante di quelle hanno conservato solo il nome ma dentro c'è tutt'altro?Commenta
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Esatto, per non parlare di quelle che dichiarano tot grammi di piombo, e ne hanno diversi in meno!!![menaie] e comunque se non devono andare, non vanno nemmeno quelle commerciali.. e poi.. dosi collaudate ma differenze di dosaggio non indifferenti tra una cartuccia e l'altra, mentre chi carica a mano carica preciso al centesimo sulla polvere e di pochi centesimi sul piombo.. e infine, le cartucce commerciali buone, quelle di case a livello nazionale, costano quanto o più quelle fatte in casa.. un pò meglio quelle di ditte medio piccole.. il 99% delle cartucce che sparo io sono le mie o della dimar...Signori miei....vi riporto la mia personale esperienza....oltre che per piacere ricarico per necessità.... poiché la ricarica rendere liberi.....si riesce ad avere una cartuccia ferma nel tempo.....quelle commerciali purtroppo non sono così.....quante quelle che vi andavano bene sono sparite??
Quante di quelle hanno conservato solo il nome ma dentro c'è tutt'altro?Ultima modifica francesco70; 06-08-21, 08:15.Commenta
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Non metto in dubbio gli standard di sicurezza e tutte le accortezze e garanzie di una cartuccia commerciale, ma ogni arma gradisce la sua cartuccia, specialmente nel rigato. Se vuoi fare "buco su buco" con la tua carabina devi ricorrere alla ricarica. Per quanto riguarda la munizione spezzata, con la ricarica hai una cartuccia perfetta per la tua arma e il tuo tipo di caccia, con le commerciali ti accontenti di quello che trovi e di quello che puoi sperimentare tra le infinità di prodotti.
Una ricarica casalinga, se eseguita da persone serie non presenta nessuna controindicazione per quanta riguarda la sicurezza.
Se fossi un commerciante di munizioni sicuramente affronterei il discorso in maniera diversa...
Ciao
PaoloSe vi capita ancora la possibilità di innamorarvi, afferratela, ogni volta. Potrete vivere tanto da pentirvene, ma non troverete mai niente di meglio e non saprete mai se vi tornerà a capitare un'altra volta. (joseph Heller)Commenta
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Alla fine di questo post, in cui mi era stata rivolta una domanda cui ho risposto in modo direi chiaro e schietto, sono intervenuti altri, che con non molto rispetto e poca sensibilità hanno cercato di dare un loro illuminante parere,lo hanno fatto in una materia difficile, che praticano ma non conoscono veramente, ... a volte contraddicendomi e facendomi per questo sorridere.
Ora visto come è giunto a conclusione questo post, voglio far ulteriori considerazioni, per chi segue la discussione con curiosità passione ed un occhio di razionalità.
Caricare cartucce, farlo bene ed in modo sicuro, non è affatto semplice. Quasi impossibile farlo a casa con orecchio ed istinto, valutando penetrazione su elenchi telefonici, velocità con cronografi per armi a palla, sicurezza e resa balistica solo dalla micidialità su piccoli uccelli.
Una cartuccia non di rado uccide, anche apparentemente bene, con velocità che vanno dai 300 ai 450 m/s, tra i due estremi ci passano cartucce con pressioni da insufficienti a esagerate... ma non evidenti.
Oggi di fatto una cartuccia da canna liscia dal calibro 12 al 410, che sviluppi da 400 a 1100 bar non darà all'utente magari solo molto "appassionato" ma non esperto, dei segni evidenti di bassa e altissima pressione, nè di pericolo; le armi tengono, tuttavia una cartuccia da 950/1000 bar su un vecchio fucile può far accadere cose disastrose.
Oggi le armi moderne, in verità, grazie alla tecnologia, ai tempi attuali ed ai fabbricanti, sono MOLTO ROBUSTE, farle scoppiare o aprire non è così facile come 60/70 anni fa, farsi male è altrettanto improbabile, ma non contiamoci troppo!
Molte armi non sono in queste condizioni, pur se vengono usate a caccia regolarmente.
Chi spara cartucce sbagliate in armi moderne, per questo, potrebbe andare avanti a farlo per alcuni anni senza accorgersi dell'angelo custode marcato Beretta o Benelli che vegliava sulla spalla destra e che gli ha perdonato cose indicibili... poi magari dopo due anni spaccheranno l'otturatore o si troveranno le ramponature non più solide.
Se chi ama caricare e discutere, venisse in banco prova e vedesse come una semplice chiusura ad orlo tondo appena più o meno profonda, influisce sulla PMax di un 28 o 410, anche del 20, resterebbe interdetto!
E' una pratica bella e affascinante, è la nostra passione, ma l'entusiasmo e la confidenza non devono far mai perdere di vista la prudenza e la piena consapevolezza di quanto un attimo di sfortunata ma possibile disattenzione ci può far rischiare.
Cordialità
G.GSome people hear their own inner voices with great
clearness and they live by what they hear.
Such people become crazy, or they become legends.
</O:pCommenta
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G.G verissimo quanto affermi....
Le nuove armi sicuramente ci proteggono da imperizie in fase di ricarica....e anche da errori di distrazione.....cose che con le commerciali non avviene.....
Ma è innegabile che rispetto a 60 anni fa anche chi si approccia alla ricarica lo fa in maniera più sicura....e mi riferisco all' accessibilità più semplice rispetto a prima a tutta una serie di informazioni.....penso ai dati di banco.....penso alla possibilità di interfacciarsi ad esperti del settore come te , fistione, e altri amici che ci accompagnano nella creazione di cariche che poi sul campo danno i loro frutti.....e parlando di questo penso alla bellissima dose da te postata con l'anigrina con 1.65 e 32 grammi di piombo che per me è diventata insostituibile.....e che finquando la baschieri continuerà a produrre questo propellente rallegrerà le mie mattinate al passo dei tordi e per la quale ti sarò sempre grato.....oppure alla mb tiro al piccione con 1.25 e 25 gr di piombo postata dall' 'amico fistione che in calibro 20 non delude mai....e potrei continuare all'infinito .....di contro penso alle vecchie winchester standard con 33 gr che non ci sono più.....oppure alla S4 titan in bossolo verde t1 che non ci sono più .....motivo per il quale ho cominciato a ricaricare questa polvere.....Commenta
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Si GG tutto vero e sacrosante verità,
credo che i ricaricaori di oggi e soprattutto nei piccoli calibri siano attenti ad una serie di cose molto importanti, mi sento di spezzare una lancia a tutti quelli che questa passione la hanno dentro veramente e che cercano di fare le cose come vanno fatte lasciando indietro dosi anomale postate da gente che non si rende conto di cosa sta dicendo e le conseguenze che potrebbe avere, specialmente in questo forum penso siano veramente pochi, certo il mondo è pieno di sprovveduti e qui non ci possiamo fare niente, c'è chi si crede un alchimista ma durerà poco salvato solo da dio Benelli e berettaCommenta
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Ai tempi di mio nonno (nato alla fine dell'800) ricaricare era obbligatorio, le cartucce "originali" si trovavano nelle grandi città e comunque costavano un botto, così il nonno caricava Anigrina Lamellare in bossoli di cartone e orlo tondo (orlatrice a mano che fa un orlo tondo-quadro, credo sia detto "a becco di civetta"). Ci faceva le sue cacce: beccaccini e, occasionalmente, una punta di anatre, qualche beccaccia (non c'era per lei l'ossessione che c'è oggi), quaglie (tante!!!), allodole, lepre. In seguito, nessuno dei suoi figli ha mai ricaricato, ma c'era un armiere che ricaricava Jk6, bossolo in cartone, orlo tondo: cartucce non moleste al tiro e di grande efficacia: le ho sparate anch'io, da ragazzo ed erano ottime. Quando ero ragazzo c'è stato un periodo in cui era difficile trovare una cartuccia, con carica di piomboda leggera a media, ad orlo tondo, borra senza contenitore: c'erano solo la Tricolor, la Rottweil Pappe, la Gyttorp... poi la produzione industriale ha aumentato la varietà delle cartucce in produzione e da molto tempo si trova di tutto, per ogni tipo di caccia. Perciò la ricarica non ha ragione di essere quale necessità: è un hobby, credo anche appassionante, ma non mi si dica che per essere cacciatore devi anche essere ricaricatore, come ho letto più sopra, via!Commenta
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Aggiungo un commento, esprimendo piu' o meno la stessa cosa detta da un altro membro:
Sono pienamente d'accordo con l'esimio G.G., ma soltanto per quanto riguarda le cartucce da liscio.
Quelle da rigato sono un'altra storia. I tiratori di bench rest non si sognerebbero mai di partecipare ad una gara con cartucce commerciali. Le cartucce che usano le ricaricano con un'esattezza estrema, con strumenti complicati, con procedure di una pignoleria estrema. Pesano ogni bossolo e magari ne controllano la capacita' riempiendoli d'acqua e misurando la quantita' d'acqua in una provetta graduata. Misurano lo spessore del colletto per ottenere la stessa pressione dell'ottone del colletto sulla palla in ogni cartuccia. Misurano la coassialita' di palla e bossolo. La polvere non e' pesata da macchine dosatrici, anche le piu' perfette come quelle usate dalle fabbriche, ma con una bilancia meccanica da farmacista. L'assetto della palla e la OAL (lunghezza totale della cartuccia) sono adattati al fucile usato e alla sua leade. IL bossolo non e mai ridimensionato interamente ma soltanto al colletto, cosi' il corpo del bossolo ha preso perfettamente la forma della camera di scoppio. Le fabbriche non possono fare queste cose perche' non tutti i fucili sono uguali, cosi' le loro cartucce sono di dimensioni tali da potersi adattare a qualsiasi fucile di quel calibro, senza forzare e incastrarsi, e percio' spesso "sciacquando" un po' nelle camere piu' larghe.
Un'altra categoria di tiratori che non si affida facilmente a cartucce di fabbrica sono i nostri cecchini, quelli che abbattono nemici a distanze incredibili, un miglio o anche piu' con regolarita' sbalorditiva. Entro i seicento metri un'ottima cartucca di fabbrica potrebbe anche ottenere buoni risultati. Ma oltre quella distanza?
Io non sono un esperto, la mia apparecchiatura e' limitata, ma gia' vedo la differeza, fra discreta e grande, fra cio' che ricarico io e cio' che compro.
Devo ammettere, pero', che la cartuccia a palla e' una creatura molto diversa da quella da liscio, che e' molto piu' complicata e le cui prestazioni sono del tutto diverse da quelle delle cartucce da rigato. La cartuccia da liscio ha una componente in piu', la borra. La performance della cartuccia da liscio non e' solo relativa a velocita' dei pallini, ma anche alla loro dispersione e penetrazione. La penetrazione della palla da rigato e', diciamo cosi'--anche se superficialmente--scontata. Non cosi' quella dei pallini. Se aumenti troppo la velocita' la penetrazione aumenta, ma la rosata e' sparpagliata. Se la riduci troppo la rosata sara' piu' compatta ma la penetrazione sara' insufficiente. E poi i pallini possono deformarsi piu' o meno nella canna, possono essere piu' morbidi o piu' duri, i bossoli possono essere piu' o meno elastici, l'orlatura puo' opporre piu' o meno resistenza... tante, troppe variabili che, come giustamente dice G.G., il caricatore casalingo non puo' e non sa misurare.
Io in Italia ricaricavo per il liscio. Per risparmiare, "sciacallando" i bossoli nei campi di TAV. Se compravo cartucce in genere compravo quelle caricate da armerie, non quelle caricate da grandi industrie. I risutati delle cartucce d'armeria non erano costanti, ma devo ammettere che di media erano piu' o meno come quelli delle mie, forse un po' migliori, probabilmente perche' tutti i bossoli erano dello stesso lotto della stessa marca. I miei erano di tutte le marche e di tutti i tipi. Adattare tipo di polvere alle condizioni atmosferiche era un imperativo categorico, sia con le "mie" che con quelle d'armeria.
Lasciata l'Italia e riabbracciata la caccia col liscio dopo un anno di quasi completa astinenza (cacciare in California e' per i ricchi), scoprii che le cartucce d'armeria non esistevano. Esistevano solo quelle delle grandi fabbriche: Winchester, Federal, Remington. C'erano anche quelle importate, come le Eley, ma costavano tanto.
Quando dalla California andai nel Montana, dove dal caldo quasi sempre secco di principio Settembre (apertura di caccia alle starne e grouse), a quello freddino di fine Settembre e principio Ottobre (apertura alle anatre), a quello gelido dell'inverno, anche 30 o 40 sottozero, secco, con rari periodi di vento caldo "Chinook" ("mangianeve" nel linguaggio dei Nativi) che per qualche giorno scioglieva la neve e creava un'atmosfera umida, quando cacciavo ancora le starne e le grouse, con l'aggiunta dei fagiani e facevo spedizioni punitive alle lepri--sempre, e dico sempre, le stesse cartucce di fabbrica abbattevano pulitamente se gli animal erano a tiro e ben centrati. Non so come facessero a produrre cartucce cosi' costanti che funzionassero bene in qualsiasi condizione atmosferica.
Cominciai pero' a ricaricare le cartucce da rigato dopo aver acquistato la mia prima carabina. Da allora a caccia non ho usato che cartucce a palla ricaricate da me, non solo per le mie carabine di diversi calibri, ma anche per le carabine di mia moglie. Con le mie ricariche ho anche vinto qualche gara di bench rest per fucili da caccia. Se compro un nuovo fucile di calibro diverso compro due o tre scatole di cartucce di quel calibro, le sparo per il rodaggio, per azzerare l'ottica, ecc., ma poi uso i bossoli per ricaricare per la caccia.
Tornando al topic, la ricarica per il liscio e' un hobby piacevole, ti lega alla caccia anche quando e' chiusa o quando torni a casa dal lavoro e vuoi stare lontano nel tuo "den" da moglie e figli, rilassandoti, e a volte puoi "azzeccare" la cartuccia che sara' micidiale la Domenica prossima, ma che pero' si rivelera' una "ciofeca" la Domenica successiva.
Le cartucce di fabbriche serie, invece ti daranno prestazioni costanti.
Aggiungo: le grandi industrie di munizionamento americane non rivelano quale polvere o miscuglio di polveri usano sia in quelle da liscio che da rigato.Ultima modifica Er Mericano; 15-03-22, 11:07.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!Commenta
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Come è giusto in un forum ognuno ha esposto le proprie idee e esperienze quasi tutte condivisibili ma il confronto con una grande e seria azienda come la B&P e caricatori domestici ( quelli preparati) per le ragioni precedentemente esposte è improbo . Ma attenzione esistono tante altre ditte che non hanno la stessa serietà e capacità della B&P. A chi non è capitato di trovare in una cartuccia commerciale componenti diversi da quelli dichiarati dalla quantità di piombo alla tipologia di polvere chi non ha visto borre sparate ma ancora con petali chiusi e conseguentemente non rosate consone per non parlare della variabilità dell'arma specifica in uso e della variabilità meteorologica in ultima analisi la cartuccia commerciale è un bel cappotto che fa la sua bella figura su tutti ma se si vuole un capo personalizzato della taglia perfetta si va dal sarto. Cordialmente GiudiceCommenta
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Hai ragione, ma la qualita' dei prodotti e' dovuta in parte alla concorrenza ed al volume delle vendite.Come è giusto in un forum ognuno ha esposto le proprie idee e esperienze quasi tutte condivisibili ma il confronto con una grande e seria azienda come la B&P e caricatori domestici ( quelli preparati) per le ragioni precedentemente esposte è improbo . Ma attenzione esistono tante altre ditte che non hanno la stessa serietà e capacità della B&P. A chi non è capitato di trovare in una cartuccia commerciale componenti diversi da quelli dichiarati dalla quantità di piombo alla tipologia di polvere chi non ha visto borre sparate ma ancora con petali chiusi e conseguentemente non rosate consone per non parlare della variabilità dell'arma specifica in uso e della variabilità meteorologica in ultima analisi la cartuccia commerciale è un bel cappotto che fa la sua bella figura su tutti ma se si vuole un capo personalizzato della taglia perfetta si va dal sarto. Cordialmente Giudice
Laddove ci sono parecchie grandi ditte domestiche in competizione accanita l'una con l'altra, e ditte estere che approfittandosi dei costi di produzione piu' bassi competono con quelle domestiche, piu' un mercato grande ed esigente come quello americano, dove ci sono milioni e milioni di cacciatori e tiratori, guai a chi manda a grossisti e dettaglianti merci di qualita' meno che soddisfacente. E di questi tempi un'industria armiera o di munizionamento non puo' contare per aiuti fianziari su un governo di marxisti politically correct che non vedono di buon occhio armi e munizioni. Magari aiuteranno un'industria in pericolo di fallimento che produce bamboline transgender, o giocattoli tipo "Il Piccolo Aborzionista" che insegna ai giovanissimi ad estrarre un feto di silicone da una bambola di plastica, o mappamondi che sfornano modelli di una Terra semiallagata dal "Global Warming," ma si sfregheranno le mani con gran piacere quando industrie collegate a caccia, tiro e difesa personale mordono la polvere. Ecco perche' dubito che con pochissime eccezioni qualsiasi ricaricatore casalingo di cartucce da liscio possa produrre cartucce che performano bene costantemente in qualsiasi clima e latitudine. L'America e' enorme, il mercato per muniizioni ed armi e' pure enorme, e la cartuccia venduta nel clima tropicale delle Florida e' la stessa venduta nel Montana o in Alaska, e deve funzionare bene in tutti gli stati--altrimenti dopo un po' non la compra piu' nessuno.
Tutto questo IMHO, come tutto cio' che scrivo qui.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!Commenta
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