Una ricetta inusuale per i risottisti tradizionali che, quasi inaudito, è piaciuta anche ai rognosi pupi poco estimatori del risotto ( degenere progenie!). Non senza un “vade retro” alla novella, levantina usanza, sposata dai nuovi autoincensanti “capi cucina”, dell’olio nel risotto !!!
L’olio evo è un miracolo della natura! Ma il barbaro, bovino burro, fa la sua “vacca” figura nel cisalpino risotto! Et tertium non datur!

Ingredienti:
• 1 limone al naturale. E due cucchiaini del succo.
• 1 porro (una decina di cm) o un cipollotto di Tropea
• Un rametto di rosmarino (ramerino o rosamarina!)
• 50 g burro
• Riso Carnaroli 400 g (anche 500 tranquilli che non avanza!)
• Parmigiano grattugiato 4 belle cucchiaiate.
• 1,5 litri di brodo (indifferente di carne o vegetale!)
• 100 ml di vino bianco (noi Prosecco superiore di Cartizze)
Soffriggiamo e stufiamo nel burro il porro affettato al velo, uniamo le zestre di mezzo limone, il rametto di rosmarino, il riso e tostiamo alzando la fiamma e mescolando per qualche minuto. Sfumiamo con il vino bianco e qualche cucchiaino di succo di limone.
Iniziamo, quindi l’usuale cottura con l’aggiunta del brodo, che avremo preparato e mantenuto bollente, un mestolo alla volta mescolando continuamente, dopo una prima copertura del riso tostato. Ultimiamo la cottura bene al dente, ancora all’onda. Uniamo quattro cucchiaiate di parmigiano o di Grana Padano [:D] grattugiato, una grattugiata della buccia del residuo mezzo limone e lasciamo riposare un minuto prima di servire.
Oizirbaf
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