Caccia di selezione alle femmine... Quale ratio?

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  • cero
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2009
    • 3030
    • Romagna

    #121
    Il metodo per un corretto dissanguamento consiste nella iugulazione, ad opera dei grandi vasi del collo o del petto.
    L'accoramento, decretando l'arresto del cuore, impedisce che il sangue continui ad essere pompato e di conseguenza espulso.
    Ebrei e Musulmani non fanno nulla di diverso di quello che noi abbiamo fatto per secoli, fino all'introduzione per legge dell'obbligo dello stordimento preventivo, credo una quarantina di anni fa. Obbligo che però non sussiste per volatili e conigli, nella macellazione privata.
    Come molti riti religiosi anche quello della macellazione per dissanguamento ha origini pratiche.
    Personalmente ritengo castrazione ed evirazione post mortem un rito del tutto inutile.
    I testicoli ed il pene sono presenti sull'animale in vita, non vedo cosa dovrebbe causare la loro presenza una volta morti. Si eliminano normalmente durante l'eviscerazione.
    Ultima modifica cero; 01-01-21, 17:56.

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    • antonio franco
      ⭐⭐⭐
      • Nov 2008
      • 2145
      • scandicci FI

      #122
      Originariamente inviato da Yed
      Ti sei dato da fare di mandibole in questi giorni visto il coltellone...
      Come risulta l'agostan maschietto ?
      [brindisi]
      Ottimo, ma mi sono fatto prendere dall'astinenza da prosciutto. Se stagionava altri 4 mesi era meglio. Comunque ho fatto 3 pezzi, quello più massiccio stagionerà nel frigo ventilato come quello prima di questo. [brindisi][brindisi]
      Sipe e Barnesssssssssssssssssssssss

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      • Mugo
        • Feb 2020
        • 51
        • Trentino
        • Setter

        #123
        [QUOTE=Alessandro il cacciatore;1416745]Probabilmente io non ho letto bene te, ma ti assicuro che sono stato contraccambiato.
        Conosco il vostro sistema di caccia basato sulle riserve comunali, ci sono stato a caccia ed anche nella provincia di Bolzano, lì molte più volte. E anche dall'altra parte delle Alpi dove davvero ho imparato molto: cultura, tradizioni e testi su cui studiare e soprattutto cacciando per diversi anni in Baviera.
        Il concetto Hege und Jagd -prima le gestione poi la caccia- qui su questo forum l'ho espresso e sviluppato più volte, si vede che non lo avevi letto.
        Per quanto riguarda San Michele all''Adige, la conosco per il vino, ma non sapevo che facesse questo tipo di corsi faunistici, ma abbiamo inviato un guardiacaccia a fare il corso a Latemar (BZ) tanti anni fa e se ricordo bene allora era riservato solo a quelle figure professionali. Io personalmente una trentina di anni fa qui ho partecipato a un corso sulla gestione faunistica degli ungulati i cui docenti erano tutti di livello universitario nelle loro particolari discipline di interesse gestionale e questo solo dopo aver frequentato i corsi- uno per ogni specie - per capriolo, daino, cervo, muflone e cinghiale, corsi fatti molto molto bene a livello biologico gestionale, un po' meno dal punto di tecnica venatoria-
        Riguardo al "certo" Rigoni Stern....essendo stato un suo appassionato lettore dei suoi libri, ebbi l'onore di portarlo a vedere i caprioli che ci sono intorno alla Abbazia di Monte Oliveto, in occasione di una sua conferenza che si tenne proprio lì, poco prima che se ne tornasse "a baita" Celeste.
        Ho riletto quello che hai scritto sopra: i casi sono due o io non ho capito quello che avevi scritto te, o viceversa. Guarda che diciamo più o meno le stesse cose, ma abbiamo capito l'opposto.
        Una cosa di certo ci divide: come intendere la "selezione", in base a quale capo sparare. Ma riflettendoci un motivo c'e': la diversa situazione ambientale, e soprattutto l'inverno. Qui il potenziale ambientale in termini di cibo disponibile è senz'altro maggiore che sulle Alpi e gli inverni sono per lo più privi di neve, risultato: i caprioli sono più grossi e piu' sani. Capi debilitati è difficilissimo vederne, a me saranno capitati due-tre (ma erano affetti da strongillosi) ed erano in effetti abbattimenti sanitari, cioè eccezioni. Per cui la ricerca del capo "peggiore" fisicamente non c'è.
        In ultimo: i trentini che vengono qui, hanno proprio "fame", direi secolare, più che per una stagione andata storta[:D].
        Ricambio il saluto e l'augurio di un buon anno nuovo.[COLOR="Silver"]

        ---------- Messaggio inserito alle 09:38 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:31 AM ----------

        Domandò venia per la risposta tardiva, causa lavoro..
        Adesso cominciamo ha capirci e tornando sulla tua risposta, io i corsi, per ragioni lavorative li feci sui vari Ungulati a Moso in Passiria il Latemar non c’era ancora. E a San Michele c’era solo la scuola “ agricola” ora tra i vari corsi c’è anche quello a indirizzo forestale e appunto L'ottima Accademia Faunistica ...e quindi apprendo e comprendo la tua formazione Mitteleurolea come ovviamente è la mia ergo nostra.e non c’è dubbio su quello che dici delle disponibilità trofiche invernali che avete in Toscana, per noi ,come hai compreso, il collo di bottiglia e la disponibilità alimentare invernale, per noi un sistema come il vostro è impensabile, poi la competizione alimentare sempre invernale a scapito del capriolo è aumentata, infatti la diffusione a basse quote del camoscio l’aumento esponenziale anche del cervo hanno levato spazio trofico al piccolo cervide, poi non ha aiutato l’arrivo del lupo che in primo impatto ha causato molte perdite inoltre gli investimenti sempre tanti si aggiungono, tutti insieme, ha una notevole pressione al capriolo..
        I frequentatori dellle Afv anche trentini che sono sono senza dubbio voraci, sono affamati perché non riescono ad abbattere bella loro abituale zona o riserva di caccia , io non ho bisogno di venire in Afv perché mi accontento dei abbattimenti nella mia riserva, un yegher anche se deve andare in concorrenza per abbattere caprioli o camosci riesce ad abbatterli, infatti bene o male sono sempre gli stessi che abbattono gli animali e i cacciatori..meno dotati restano senza e sono questi che scendono da voi..
        Io se scendo da voi è per l’ottima cucina i bei posti e perché c’è sempre bisogno di imparare.[:-clown]
        Weidmanncheil..

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        • sly8489
          ⭐⭐⭐⭐
          • Mar 2009
          • 11962
          • Trieste
          • spring spaniel

          #124
          "I frequentatori dellle Afv anche trentini che sono sono senza dubbio voraci, sono affamati perché non riescono ad abbattere bella loro abituale zona o riserva di caccia , io non ho bisogno di venire in Afv perché mi accontento dei abbattimenti nella mia riserva, un yegher anche se deve andare in concorrenza per abbattere caprioli o camosci riesce ad abbatterli, infatti bene o male sono sempre gli stessi che abbattono gli animali e i cacciatori..meno dotati restano senza e sono questi che scendono da voi.." In una riserva comunale dove regna l'armonia tutti i soci vengono messi nelle condizioni di poter fare il capriolo, dove non regna l'armonia ci pensa il regolamento interno.

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          • darkmax
            ⭐⭐⭐
            • Aug 2013
            • 1679
            • Profondo Nord
            • setter inglese

            #125
            Se ci sono 10 caprioli da fare e 20 cacciatori c'è poco da "armonizzare" .....
            Un anno lo fai e l anno dopo no

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            • sly8489
              ⭐⭐⭐⭐
              • Mar 2009
              • 11962
              • Trieste
              • spring spaniel

              #126
              Originariamente inviato da darkmax
              Se ci sono 10 caprioli da fare e 20 cacciatori c'è poco da "armonizzare" .....
              Un anno lo fai e l anno dopo no
              Sempre meglio di fare un capriolo ogni tre o quattro anni, perché ogni anno sono sempre gli stessi a farli. Darkmax per "armonia" intendevo dire che dove i soci della riserva sono anche amici, non c'è bisogno di mettere sempre nero su bianco.

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              • Alessandro il cacciatore
                🥇🥇
                • Feb 2009
                • 20199
                • al centro della Toscana
                • Deutsch Kurzhaar

                #127
                Originariamente inviato da Mugo
                Io se scendo da voi è per l’ottima cucina i bei posti e perché c’è sempre bisogno di imparare.[:-clown]
                Weidmanncheil..
                C'e' sempre bisogno di imparare, chi non lo fa rimane ignorante. Se passi da queste parti, beviamo un bicchiere insieme e se abbiamo tempo ti faccio vedere volentieri qualcosa di gestione faunistica e tecnica venatoria applicata alle nostre esigenze locali.
                In bocca al lupo!
                Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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                • Sbs96
                  • Dec 2020
                  • 146
                  • Premosello

                  #128
                  Originariamente inviato da carpen
                  Daniele von Cuneo, i piani di abbattimento li fanno i tecnici faunistici si presume che sappiano fare il loro mestiere, così come lo dovrebbero saper fare i cacciatori con i censimenti.

                  In merito alle femmine: in natura nascono 50%/50% circa, non pensi che ci sia un motivo biologico? La parità fra i sessi è cosa tassativa negli ungulati, poi è chiaro con non è l'1 o il 2% che può squilibrare la specie, ma la ricerca della parità è fondamentale, quindi se la popolazione è ben strutturata, se prelievi un maschio adulto devi prelevare una femmina adulta e se questa ha il piccolo prelevi anche il piccolo se prevedi che non posa sopravvivere senza la madre, non farlo significa sprecare un buon capo di selvaggina.

                  Per i caprioli: se sono pochi non si cacciano solo i maschi, si caccia niente, la femmina con un solo piccolo è da preferire a quella con due piccoli, in teoria uno dei due piccoli sarebbe da prelevare.
                  I caprioli sulle Alpi stanno calando di brutto fin quasi alla scomparsa, da noi il non cacciarli per almeno una decina d'anni non li ha fatti aumentare di numero, i pochi che ci sono stanno vicino alle case e al poco coltivo esistente.
                  I tecnici faunistici sanno fare benissimo il proprio mestiere ed i loro piani passano al vaglio di diverse strutture prima di essere validati. Ma il problema è un altro: questi valenti professionisti talora non lavorano su numeri corretti poiché i censimenti, in particolare nell’arco alpino, non restituiscono numeri rispondenti alla realtà. I motivi sono, purtroppo, noti ai piùDrool]

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                  • sly8489
                    ⭐⭐⭐⭐
                    • Mar 2009
                    • 11962
                    • Trieste
                    • spring spaniel

                    #129
                    Originariamente inviato da Sbs96
                    I tecnici faunistici sanno fare benissimo il proprio mestiere ed i loro piani passano al vaglio di diverse strutture prima di essere validati. Ma il problema è un altro: questi valenti professionisti talora non lavorano su numeri corretti poiché i censimenti, in particolare nell’arco alpino, non restituiscono numeri rispondenti alla realtà. I motivi sono, purtroppo, noti ai piùDrool]
                    I censimenti bisogna continuare a farli annualmente, neanche quelli annuali fatti dai cacciatori corrispondono alla realtà. La cosa che si avvicina di più alla realtà per i piani di abbattimento, sono gli abbattimenti fatti negli anni precedenti per classe ed età. Mi sembra che i censimenti sono previsti dalla legge.

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                    • Mugo
                      • Feb 2020
                      • 51
                      • Trentino
                      • Setter

                      #130
                      Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
                      C'e' sempre bisogno di imparare, chi non lo fa rimane ignorante. Se passi da queste parti, beviamo un bicchiere insieme e se abbiamo tempo ti faccio vedere volentieri qualcosa di gestione faunistica e tecnica venatoria applicata alle nostre esigenze locali.
                      In bocca al lupo!
                      Molto volentieri, concordo con te, non si è mai finito di imparare quindi mi ripeto molto volentieri avrei piacere ritornate nella vostra splendida regione e avere il piacere di conoscerti e confrontarci.
                      Waidmannshail
                      Mugo

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                      • carpen
                        ⭐⭐⭐
                        • Feb 2012
                        • 3161
                        • Lombardia

                        #131
                        Originariamente inviato da Sbs96
                        I tecnici faunistici sanno fare benissimo il proprio mestiere ed i loro piani passano al vaglio di diverse strutture prima di essere validati. Ma il problema è un altro: questi valenti professionisti talora non lavorano su numeri corretti poiché i censimenti, in particolare nell’arco alpino, non restituiscono numeri rispondenti alla realtà. I motivi sono, purtroppo, noti ai piùDrool]



                        Il censimento del capriolo non è semplicissimo, possono starci errori o furbate di qualcuno che hanno vita breve, in numero dei capi abbattuti fa verità sulla consistenza reale, se i capi ci sono ci sono anche gli abbattimenti se i censimenti sono fantasia gli abbattimenti restano solo desideri.

                        I censimenti devono essere il più possibile esatti e veritieri, taroccarli mica è segno di intelligenza, é l'opposto.

                        Un tecnico faunistico che in base ai censimenti fa un piano di abbattimento di 100 capi e poi si trova 20 abbattimenti, la foglia la mangia al volo.

                        Mi pare anche che i piani di abbattimenti tengano conto dei censimenti ma anche e forse soprattutto dello storico degli abbattimenti, insomma le bugie hanno le gambe corte.

                        A mio parere sull'arco alpino il calo massiccio e drammatico del numero dei caprioli non penso dipenda da censimenti farlocchi, per altro nella mia zona che è quella che conosco, la sospensione della caccia al capriolo è stata sollecitata con forza proprio da noi cacciatori, il piano qualche capo ce li dava comunque, siamo stati noi a rifiutare, è avvenuto più volte, anche adesso se volessimo qualche capo potremmo averlo, in una dozzina d'anni al capriolo è stata aperta due volte mi pare, con scarsi risultati, abbiamo detto noi basta, ci pare stupido tirar giù i pochi capi rimasti, almeno la semente la teniamo sperando nel futuro.

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                        • Sbs96
                          • Dec 2020
                          • 146
                          • Premosello

                          #132
                          Originariamente inviato da carpen
                          Il censimento del capriolo non è semplicissimo, possono starci errori o furbate di qualcuno che hanno vita breve, in numero dei capi abbattuti fa verità sulla consistenza reale, se i capi ci sono ci sono anche gli abbattimenti se i censimenti sono fantasia gli abbattimenti restano solo desideri.

                          I censimenti devono essere il più possibile esatti e veritieri, taroccarli mica è segno di intelligenza, é l'opposto.

                          Un tecnico faunistico che in base ai censimenti fa un piano di abbattimento di 100 capi e poi si trova 20 abbattimenti, la foglia la mangia al volo.

                          Mi pare anche che i piani di abbattimenti tengano conto dei censimenti ma anche e forse soprattutto dello storico degli abbattimenti, insomma le bugie hanno le gambe corte.


                          A mio parere sull'arco alpino il calo massiccio e drammatico del numero dei caprioli non penso dipenda da censimenti farlocchi, per altro nella mia zona che è quella che conosco, la sospensione della caccia al capriolo è stata sollecitata con forza proprio da noi cacciatori, il piano qualche capo ce li dava comunque, siamo stati noi a rifiutare, è avvenuto più volte, anche adesso se volessimo qualche capo potremmo averlo, in una dozzina d'anni al capriolo è stata aperta due volte mi pare, con scarsi risultati, abbiamo detto noi basta, ci pare stupido tirar giù i pochi capi rimasti, almeno la semente la teniamo sperando nel futuro.

                          Una scelta ammirevole di grande responsabilità. Personalmente la sposo appieno. Se la popolazione è in sofferenza L unica via è la sospensione del prelievo.

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                          • carpen
                            ⭐⭐⭐
                            • Feb 2012
                            • 3161
                            • Lombardia

                            #133
                            Originariamente inviato da Sbs96
                            Una scelta ammirevole di grande responsabilità. Personalmente la sposo appieno. Se la popolazione è in sofferenza L unica via è la sospensione del prelievo.


                            Purtroppo la popolazione non si è ripresa ne accenna a farlo, [:-clown] significa che il calo non è dovuto alla caccia ne alla non caccia, ci sono altri problemi, forse sanitari, certamente ambientali, bosco troppo alto e assenza di sottobosco, da noi assenza di coltivi e di pascoli, impossibile coabitazione con il cervo, predazione delle aquile, o altro.

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                            • sly8489
                              ⭐⭐⭐⭐
                              • Mar 2009
                              • 11962
                              • Trieste
                              • spring spaniel

                              #134
                              Per capire il possibile motivo del calo dei caprioli, bisogna mettere mano al portafoglio e incaricare gli esperti universitari per uno studio approfondito.

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                              • Sereremo
                                ⭐⭐⭐
                                • Dec 2011
                                • 2780
                                • Valcavallina
                                • Pointer, cocker spaniel

                                #135
                                Idem da noi, il capriolo è regredito a causa dell’abbandono della montagna e al bosco che avanza annualmente, rendendolo l’habitat ideale per il cervo. Negli ultimi anni hanno cominciato a tagliare i boschi e la popolazione in quelle aree è in netto miglioramento.

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