Il rispetto si manifesta nell'abbatterla in modo che crolli sul posto, senza sofferenze inutili, senza la corsa scatenata piu' o meno breve dopo l'anschuss, con il relativo rilascio di adrenalina nelle carni; con il tempestivo scuoiamento e sventramento perche' la carcassa si raffreddi rapidamente; col tenere le carni pulite, macellarle bene e senza sprechi, fino all'ultimo pezzetto di carne; col conservarle nella migliore maniera; e finalmente col cucinarle e consumarle fino all'ultimo boccone, utilizzandone anche gli avanzi. Ma certo che se le regole impongono la preparazione e la presentazione dei trofei alle autorita' lo si deve fare, come pure e' necessaria l'obbedienza a tutte le altre leggi e regole, anche quelle che si considerano stupide ed inutili, perche' questo e' cio' che ci contraddistingue dalle persone incivili.
Accolgo la critica di carpen.Sono propenso ai voli pindarici. Ve ne sarete accorti. La tecnica dell'avancarica? Eccola--in un guscio di noce, come diciamo noi-- Ci sono due correnti nell'uso dell'avancarica (come in quasi tutte le cose umane--anzi, qui di correnti ce ne sono solo due, mentre in tante altre attivita' ce ne possono essere a dozzine, come nella politica, nella religione, negli affari, e nella vita sociale. E oggi anche nell'orientamento ed identificazione sessuali...
I "tradizionalisti" (come me) preferiscono un fucile all'antica. Magari a percussione col luminello invece che alla piu' antica pietra focaia, ma pur sempre come quello usato fino alla Guerra Civile Americana. Polvere nera sfusa, palla o tonda con la pezzuola per farle "tenere" la rigatura, o cilindro/conica tipo Minie' o simile, mire metalliche. Il mio e' visibile nella foto della cerva recentemente abbattuta che ho pubblicato qui da qualche parte.
I "modernisti" invece usano armi che assomigliano ad un moderno fucile a ripetizione manuale, sebbene siano a colpo singolo. Con alcuni la carica di propellente addirittura si inserisce dalla culatta, mentre la palla bisogna sempre infilarla dalla volata. Niente pietra focaia, e neanche luminelli ("ditalini"), ma inneschi di tipo 209 usati nelle cartucce da lisci. Non piu' polvere nera sfusa, ma cilindretti di propellente di varie grammature. Non piu' palle di piombo nudo, ma con incamiciatura, o sottocalibrate racchiuse in un "sabot." Non piu' mire metalliche ma ottiche di puntamento modernissime. Questi fucili, con questi nuovi accorgimenti e componenti, possono abbattere un cervo pulitamente anche a 250 yarde, perche' sono anche "Magnum." Il mio con una dose di 100 grani (a volume) di polvere nera 3F ed una palla da 350 grani gia' da' segni di pressione eccessiva. Troppo gas fuoriuscira' dal "nipple" sul quale e' calzato il luminello, e dara' uno sbruffo cosi' potente da riarmare il cane. Dal momento che quello sbruffo avviene a pochi cm dall'occhio destro, meglio stare attenti. Invece i fucili ad avancarica moderni possono usare cariche di polvere (a cilindretti) anche di 150 grani o piu'.
Da notare che i fucili tradizionali, per abbattere animali della stazza di un cervo o di un wapiti, o pericolosi come un grizzly o un bisonte, dovevano essere di almeno cal. .50, come il mio, o anche .54 o .58. Quelli moderni non li producono piu' grossi di cal. .50.
Aggiungo che oggi certi fucili ad avancarica moderni sono costruiti con metalli e metallurgia diversi che permettono al proprietario l'uso di polvere senza fumo come quella che usiamo per i rigati moderni e per i lisci. Una dose moderatissima di polvere senza fumo farebbe esplodere la stragrande maggioranza dei fucili ad avancarica moderni, e tutti quelli tradizionali. Mi domando: perche' dare il vantaggio di una stagione di caccia anticipata per armi "primitive" a quelli che usano un'arma che di primitivo hanno soltanto l'inserimento della palla dalla volata? Fa bene l'Alaska che in quella stagione non permette ottiche, ma solo mire metalliche.
Per quanto riguarda il mio Hawken cal. .50 (replica) della Thompson/Center e canna "aftermarket" della Green Mountain con passo di rigatura piu' veloce per l'utilizzo delle palle cilindroconiche, io uso una palla Maxi-Hunter da 350 grani con solchi riempiti in fabbrica con grasso naturale (niente derivati del petrolio), 90 grani di Swiss 3F ed un feltrino fra polvere e palla per ridurre l'impiombatura. La canna ed altre parti esposte alla fiammata della polvere nera le pulisco scrupolosamente dopo ogni uso con una soluzione di acqua saponosa che acquisto dalla T/C e uso molte pezzuole umettate con essa finche' non escono bianche dalla canna, e poi ne uso altre per asciugare bene il tutto. Poi lubrifico con grasso naturale, Io l'ho fatto come lo facevano i nostri antenati, con la cera d'api ed il grasso animale. Loro usavano quello di montone, io quello di cervo, purificato con un lungo processo sulla cucina di casa quando mia moglie non e' a casa... Uso questo grasso non pe amore delle tradizioni, ma per pura necessita'
Ecco una cosa molto importante da sapere: con i fucili ad avancarica e le polveri usate, anche quelle ersatz moderne, come la Pyrodex, la Triple-Seven, ecc. i residui di combustione, se vengono in contatto con lubrificanti derivati dal petrolio (quasi tutti quelli moderni) formano una morchia tenace. Dopo soltanto due o tre colpi inserire una palla richiede sempre piu' sforzo. Naturalmente la pressione aumenta ad ogni sparo a causa della maggiore resistenza della palla in canna, e la precisione diminuisce in progressione geometrica. Dopo una decina di colpi neanche le martellate bastano a mandare giu' una palla. E se la palla non e' a contatto con la polvere allo sparo, la canna si trasforma in una pipe bomb, una di quelle bombe ricavate dai terroristi da un pezzo di tubo riempito di esplosivo e chiodi. Basta soltanto un po' di spazio vuoto fra polvere e palla perche' i risultati siano funesti.
Ecco quindi la necessita' del grasso naturale. La T/C lo vende sotto il nome di "Bore Butter," e ce ne e' un altro chiamato "Frog Lube." Ambedue sono addirittura commestibili. Con tali lubrificanti si previene la ruggine e hanno anche l'effetto della "cura" iniziale delle vecchie padelle di ghisa con i grassi del manzo e del maiale e l'olio d'oliva, che non faceva attaccare i cibi: puoi sparare anche un centinaio di colpi alla volta senza che si formi la morchia catramosa di cui sopra che impedisce precisione e ricaricamento. Magari ogni decina di colpi conviene passare una pezzuola umettata con lo sputo per rimuovere la fuliggine, ma tutto qui.
Certo, sparare un cervo o un orso con lo sputafumo conferisce all'azione una "marcia in piu'," un'emulazione di Davey Crockett, una titillazione di genere romantico...
ma all'atto pratico si deve rinunciare a tante occasioni delle quali invece un fucile moderno ti potrebbe far approfittare. Per me e' soprattutto un'occasione di poter uscire una settimana prima che le .30-'06 comincino a tuonare e che i cervi comincino ad essere piu' cauti. E' la tentazione della carne, il richiamo della ciccia, il grido 'Riempimi!" del surgelatore, il pensiero delle fette ancora calde di tepore corporeo del cuore e del fegato dell'animale appena ucciso che soffriggono nel padellone di ghisa. Sono sempre stato un cicciaiolo, e non solo non me ne vergogno, ma ne vado assolutamente fiero!
Mi domanderete: "Ma se lo fai soltanto per avere un'occasione in piu' di portare a casa la ciccia prima della stagione per fucili moderni a retrocarica, perche' non usi un avancarica modernista che ti permetterebbe tiri piu' lontani e un'ottica?" Giusta questione. La risposta e' che l'Hawken fu un regalo inaspettato di Natale. Ce l'ho, e lo uso. Cosi' com'e'. E del resto anche l'occhio vuole la sua parte. Che bruttura un Hawken con un ottica sopra! Peccato che l'occhio in questione non ci veda piu' abbastanza bene da usare mire metalliche oltre 60 metri....

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