Privatizzare la caccia puo'essere una soluzione ?

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  • PaoLeo
    ⭐⭐⭐
    • Jun 2007
    • 2350
    • Piacenza

    #331
    Io non sono troppo informato, quindi non saprei proprio se, come alcuni utenti dicono, in Italia la privatiazione sarebbe la morte della caccia. Immagino lo dicano con cognizione di causa... ma affermare che privatizzare peggiora sempre le cose e farà spendere un'enormità per cacciare, quando è evidente che non è così (convinti che in Francia vadano a caccia solo i nobili?), è banale pregiudizio.
    Come l'altro giorno, parlando della privatizzazione dell'acqua, argomenti a favore e argomenti contro, salta su uno che "ci vogliono togliere anche il pane!" - "perchè, il pane è a gestione pubblica?"
    ____________________________________________

    Paolino

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    • giuseppe

      #332
      paolo leo,ti quoto in toto,senza entrare in dettagli politichesi,mi sarei aspettato di + da questa gente di oggi,tesserini e balzelli vari a pagamento,tesserini per i funghi,tesserini per le fragole,per gli asparagi,per i tartufi......e per l'aria che respiriamo,,ma sbagliavo,non e' cambiato niente,non sanno + cosa privatizzare per aumentare gli interessi degli amici -degli amici,figuriamoci la caccia!!!!e' finita 30anni fa,oggi e' solo parvenza di quel vivere in simbiosi con la natura,ho paura che una mattina ci svegliamo e saremo in strada con le doppiette,non per il nostro sport,ma per non farci mangiare,ma poi mi sveglio e capisco che siamo solo......italiani.
      giuseppe

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      • Antonio Mitelli
        ⭐⭐
        • Jan 2010
        • 459
        • Bomba (CH)
        • 2 setter, madre e figlia, Milli e Bianca

        #333
        PRIVATIZZARE NO!!!!!!! Individuare elementi preparati messi a capo per una BUONA GESTIONE DEL TERRITORIO SI!!!!!!!!!!!! Potrebbe essere un'utopia ma è fattibile....... Nel momento in cui OGNUNO di noi presta un pò di tempo a curare il proprio territorio....Ma ci vuole mentalità ed organizzazione, certamente no in un territorio dove per accendere il fuoco strofinano DUE accendini... Meno male che non perdo ancora la voglia di scherzare!!!! Ragazzi e amici con i capelli bianchi e pochi....DAMOSE DA FA!!!!

        A.M.
        Ultima modifica Antonio Mitelli; 11-03-10, 21:58. Motivo: question mark errato

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        • Alessandro il cacciatore
          🥇🥇
          • Feb 2009
          • 20199
          • al centro della Toscana
          • Deutsch Kurzhaar

          #334
          Originariamente inviato da Antonio Mitelli
          PRIVATIZZARE NO!!!!!!! Individuare elementi preparati messi a capo per una BUONA GESTIONE DEL TERRITORIO SI!!!!!!!!!!!! Potrebbe essere un'utopia ma è fattibile....... Nel momento in cui OGNUNO di noi presta un pò di tempo a curare il proprio territorio....Ma ci vuole mentalità ed organizzazione, certamente no in un territorio dove per accendere il fuoco strofinano DUE accendini... Meno male che non perdo ancora la voglia di scherzare!!!! Ragazzi e amici con i capelli bianchi e pochi....DAMOSE DA FA?

          A.M.

          A Volterra nei primi anni del novecento un gruppo di anarchici mise una damigiana di vino nel locale dove si riunivano. Ognuno poteva bere quanto voleva e pagare quanto a lui sembrava giusto e poteva.
          Non riuscirono a comprare una seconda damigiana di vino con l'incasso della prima. Ma neppure un fiasco. Anche la loro era una bella Utopia...
          Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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          • Christian O.

            #335
            Originariamente inviato da Lucio Marzano
            Laddove non esiste l'articolo di legge che permette al cacciatore di entrare nel terreno di un privato (non recintato) per esercitarvi l'attività venatoria , a parte i privati , si formano delle società di cacciatori che assumono la gestione venatoria di una parte del territorio.
            Questo comporta il pagamento ai propietari terrieri dei diritti di caccia, che sono proporzionali alla validità venatoria dei terreni e all'ubicazione degli stessi.
            Per esempio nelle zone di campagna, chi possiede dei boschi, li affitterebbe a caro prezzo e la legge della domanda e dell'offerta stabilirebbe i canoni d'affitto.
            Indubbiamente ci sarebbe un aggravio dei costi a fronte di
            maggiori introiti per i proprietari terrieri. La parte positiva (che c'è in ogni cosa) sarebbe che i proprietari avrebbero maggior interesse a mantenere l'habitat e sarebbero rivalutati i gerbidi ed i terreni montani o disagiati dove l'agricoltura è abbandonata.
            Questo succede nella maggior par dell'Europa.
            Certamente , ma in tal caso la selvaggina non sarebbe piu patrimonio indisponibile dello stato ma in gestione al proprietario del fondo.

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #336
              Certamente , ma in tal caso la selvaggina non sarebbe piu patrimonio indisponibile dello stato ma in gestione al proprietario del fondo.
              questo é ancora un altro aspetto , un tempo la selvaggina era res nullius, cioé di nessuno, oggi é bene indisponibile dello stato, se fosse abolito l'articolo che permette al cacciatore di entrare nei fondi privati, potrebbero esserci soluzioni diverse con diverse conseguenze legali, potrebbe diventare di proprietà del padrone del fondo o anche rimanere dello stato o avere una situazione mista, la stanziale del proprietario del fondo e la migratoria dello stato per esempio.
              lucio

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              • marco s
                ⭐⭐⭐
                • Apr 2009
                • 2839
                • buttigliera alta (TO)
                • kurzhaar Aris kurzhaar York Kurzhaar Miss Lilly

                #337
                Non so... non sono contrario alle privatizzazioni a priori, solo non ho molta fiducia nel modo italiano di gestire le privatizzazioni. Guardiamo grandi esempi del recente passato oppure uno per tutti....... le ferrovie: schifo facevano da statali e schifo fanno anche adesso. Anche con tutti i giri di parole che ci fanno su la verità è questa: fanno schifo!!! Ho paura che sarebbe così anche per il mondo venatorio.
                In realtà non capisco neanche perché una cosa "dello Stato" deve per forza funzionare peggio di una cosa privata....
                L'indulgenza verso sé stessi induce ad essere accondiscendenti verso le scorrettezze altrui. Gamsbart Power

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                • Lucio Marzano
                  Lo zio
                  • Mar 2005
                  • 30090
                  • chiasso svizzera
                  • bracco italiano

                  #338
                  Io vivo in un paese dove ci sono cantoni a caccia libera (con le necessarie regolamentazioni) ed altri a riserva (o società di cacciatori)
                  Il problema poi si risolve nella modalità di gestione, di controllo e di rispetto dell'ambiente.
                  Certo le limitazioni sono moltissime e sono maggiori laddove la caccia e libera, rispetto ai cantoni dove la gestione è a riserva.
                  Il patrimonio faunistico è , rispetto agli ungulati, ottimo dappertutto,
                  quello della piccola selvaggina invece presenta , piu' o meno dappertutto i noti problemi (starna, coturnice, lepri ecc)
                  lucio

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                  • michele.paini
                    ⭐⭐⭐
                    • Apr 2008
                    • 1101
                    • piombino
                    • setter inglese

                    #339
                    Originariamente inviato da lever
                    Credo che se nella zona alpi gli esami siano stati resi un poco più difficili che nel resto della nazione, la ragione va ricercata anche nella volontà di limitare un poco l'accesso alla caccia. Nel trentino siamo ca. 7500 cacciatori e ogni anni si presentano all'esame ca 400 candidati. Se fosse semplice nel giro di 10 anni saremmo quasi il doppio e da un punto di vista di gestione venatoria non è sostenibile. Ci sarebbe il rischio di trovarsi fra 15 anni a non avere più nulla da cacciare o a cacciare pochi selvatici in 30 - 40 cacciatori in 10 m2 (cosa che mi pare sta già accadendo da qualche parte)
                    Facciamo un altra cosa togliamo la possibilità di andare a caccia a chi già va a caccia e diamola alle nuove leve,mi sembra più giusta che negare il pda a chi lo vuole prendere perchè altrimenti saremo in troppi,bel senso di democrazia e di rispetto delle altrui libertà......
                    Per quanto riguarda la riduzione dell'ambiente fruibile è vero che esiste,ma certo non per colpa del cacciatore,ma per errori o meglio perchè qualcuno ha messo avanti il proprio interesse all'ambiente,si parla dello sparare bene,del fucile ad un colpo....ma che cavolate state dicendo?
                    Non è lo sparare bene o lo sparare male che provoca la morte a mezzo fucile della selvaggina,ma lo sparare fuori tiro,con magnum,canne strozzate ecc,un animale sparato a 20 metri con una cilindrica se preso cade,altrimenti se ne va illeso,la seconda canna e più in particolare la terza servono solo per recupero di animali non perfettamente centrati con la prima canna,oppure per accoppiare e triplare nei branchi.Questa è etica ed è la prima cosa che insegnavano i vecchi cacciatori,si spara a tiro e se è fuori tiro si lascia perdere.
                    La soluzione sarebbe semplice,un piccolo quantitativo di cartuce per stagione venatoria,finite le quali stai a casa.
                    Poi ciò che finisce la selvaggina non è il fucile,ma i prodotti chimici,il mutamento dell'ambiente ecc,ci impressioniamo di fronte a carnieri fatti all'estero,per il semplice fatto che non siamo mai andati all'estero ed abbiamo visto solo fotografie o ne abbiamo sentito parlare,quei carnieri sono la stessa cosa dell'italia,perchè rappresentano un infinitesimo della specie abbattuta e la differenza sta che in italia non ci sono più gli habitat per cui pochissimi animali sono quelli che si fermano o riescono a sopravvivere all'estero essendoci l'ambiente le popolazioni animali si moltiplicano e si fermano.
                    Non è differenza da poco e chi è stato o ha cacciato all'estero credo si sia reso conto di tali differenze di grande rilievo.

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                    • Mithril
                      ⭐⭐⭐
                      • Jan 2007
                      • 1297
                      • Valstagna, Vicenza, Veneto.
                      • Bracco Italiano & Setter Gordon

                      #340
                      Originariamente inviato da michele.paini
                      Facciamo un altra cosa togliamo la possibilità di andare a caccia a chi già va a caccia e diamola alle nuove leve,mi sembra più giusta che negare il pda a chi lo vuole prendere perchè altrimenti saremo in troppi,bel senso di democrazia e di rispetto delle altrui libertà......
                      Per quanto riguarda la riduzione dell'ambiente fruibile è vero che esiste,ma certo non per colpa del cacciatore,ma per errori o meglio perchè qualcuno ha messo avanti il proprio interesse all'ambiente,si parla dello sparare bene,del fucile ad un colpo....ma che cavolate state dicendo?
                      Non è lo sparare bene o lo sparare male che provoca la morte a mezzo fucile della selvaggina,ma lo sparare fuori tiro,con magnum,canne strozzate ecc,un animale sparato a 20 metri con una cilindrica se preso cade,altrimenti se ne va illeso,la seconda canna e più in particolare la terza servono solo per recupero di animali non perfettamente centrati con la prima canna,oppure per accoppiare e triplare nei branchi.Questa è etica ed è la prima cosa che insegnavano i vecchi cacciatori,si spara a tiro e se è fuori tiro si lascia perdere.
                      La soluzione sarebbe semplice,un piccolo quantitativo di cartuce per stagione venatoria,finite le quali stai a casa.
                      Poi ciò che finisce la selvaggina non è il fucile,ma i prodotti chimici,il mutamento dell'ambiente ecc,ci impressioniamo di fronte a carnieri fatti all'estero,per il semplice fatto che non siamo mai andati all'estero ed abbiamo visto solo fotografie o ne abbiamo sentito parlare,quei carnieri sono la stessa cosa dell'italia,perchè rappresentano un infinitesimo della specie abbattuta e la differenza sta che in italia non ci sono più gli habitat per cui pochissimi animali sono quelli che si fermano o riescono a sopravvivere all'estero essendoci l'ambiente le popolazioni animali si moltiplicano e si fermano.
                      Non è differenza da poco e chi è stato o ha cacciato all'estero credo si sia reso conto di tali differenze di grande rilievo.
                      La gestione della caccia non è mai stata e non potrà mai essere una cosa democratica nel senso più ampio del termine. La dimostrazione è insita nella storia venatoria recente della nostra bella nazione. Prima del boom economico del secondo dopoguerra la popolazione di cacciatori era ridotta per questioni di reddito, e gli habitat ancora consistenti, c'era un'agricoltura estesa alle zone più marginali, poco meccanizzata, per niente inquinante, in definitiva ogni mq ad di fuori dei centri urbani produceva biodiversità. Il cosidetto miracolo economico degli anni 50 e 60 diede la possibilità a molti di cacciare e di cacciare in modo erratico andando a prendersi la selvaggina la dove si trovava in barba ai più elementari criteri di gestione. Questa deregulation gestionale ha provocato i danni che tutti sanno. Ai cui danni sono seguite le defezioni, molti non si sono più rinnovati il pda perchè non sapevano dove e che cacciare, da 2.000.000 di doppiette siamo passati alle attuali 750.000.
                      Non voglio negare, anzi lo voglio ribadire con forza, che molte colpe le ha anche la riduzione degli habitat dovuta a un progressivo e talvolta scellerato consumo del territorio, inquinamento di ogni genere non ultimo quello agricolo, parcomania come se fosse la soluzione preservare una piccola porzione tanto per alleggerirsi la coscienza e distruggere il resto senza criterio.
                      Ma resta il fatto che senza gestione e quindi ricerca dell'equilibrio fra produttività ambientale e prelievo non si può parlare di cccia, pensare di poter dividere la torta all'infinito è un non senso biologico oltre che tecnico.
                      Garantire biodiversità è un nostro compito preciso, che fra l'altro contribuisce a metterci un po' al riparo dagli attacchi dei detrattori della caccia, dimostrare che gli ambienti dove è praticata la caccia offrono occasioni di incontro con un buon numero di animali di cui tutti possono godere costituisce il miglior sponsor all'attività venatoria.

                      Ivan

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                      • BOB
                        • Sep 2009
                        • 152
                        • provincia catania

                        #341
                        Originariamente inviato da Giampaoletti
                        Nel nostro Paese la gestione della caccia è prevalentemente affidata al sistema pubblico (Province/ AATTCC).
                        Il privato può intervenire in una percentuale bassa del territorio (AAFFVV e AA.AA.TT.VV. e ZZ.AA.CC).
                        La restante percentuale,circa il 20/25%del territorio, è riservato ad istituti di protezione della fauna.

                        Da quello che si sente e si vede i risultati non sembrano positivi tranne qualche rara eccezione.

                        La privatizzazione è uno strumento che anche recentemente il Governo e il Parlamento hanno utilizzato per dare ossigeno a settori economici entrati in agonia.

                        Potrebbe la privatizzazione essere utilizzata con risultati positivi nel ns settore della caccia ?

                        Che ne pensate amici del Forum ?

                        Quali sono secondo voi i punti di forza e quelli di debolezza di una tale eventuale iniziativa,naturalmente dal punto di vista del cacciatore ?
                        La selvaggina è un bene indisponibile dello Stato, dice la Legge.... Solo chi ha una regolare licenza di caccia la può prelevare.... la selvaggina dovrebbe diventare proprietà del fondo in cui si trova?... Si privatizza ciò che è bene di tutti? Meglio, semmai, una gestione controllata dalle associazioni venatorie e agricole come in certe nazioni europee, ma sempre con lo Stato sovrano....
                        Creato uomo per dominare sulle bestie (Genesi 1:26), cacciatore come Dio, il Primo cacciatore della storia: "Poi il SIGNORE DIO fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì" (Genesi 3:21).

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                        • camomilla65
                          ⭐⭐⭐
                          • Jan 2009
                          • 6838
                          • ROMA (Tuscolano)

                          #342
                          Secondo me che sono al difuori del discorso essere cacciatore, il problema non sarebbe privatizzare o meno ma c'è l'interesse, non economico, nel regolare con criterio questo settore? Dal momento in cui entrano diverse figure in gioco, lo stato con le associazioni faunistiche ed ambientali con i cacciatori ed infine i contadini si potrebbe riuscire a trovare un accordo che non favorisce uno a di scapito degli altri? Queste sono considerazioni fatte da un non cacciatore ma favorevole all'attività nate dal fatto che nel nostro paese tutto si vorrebbe fare ma poi nessuna cosa lo si riesce sia per mancanza di possibilità che di volontà effettiva.
                          Ciò che tu chiami inferno, io lo chiamo paradiso![devil]

                          Commenta

                          • Antonio Mitelli
                            ⭐⭐
                            • Jan 2010
                            • 459
                            • Bomba (CH)
                            • 2 setter, madre e figlia, Milli e Bianca

                            #343
                            Ditemi come si può privatizzare la caccia in Italia, dove ognuno fa come ***** gli pare, ignoranti di leggi e leggine e soprattutto disinformazione ed educazione in materia??????
                            Il sistema inglese è ben lungi da venire, l'educazione ambientale VERA da noi non esiste, diamo atto e basta, per questo 4 mammocci ignoranti di pseudo verdi ambientalisti possono rompere il cxxxx con stronzate varie senza fondamento scientifico. Dalle parti dove vivo la maggioranza dei cacciatori vuole la "ciccia", non gli frega ASSOLUTAMENTE NIENTE di ambiente, di selezione, di etica venatoria, di regole per la gestione del territorio, ammazzano cinghiali sempre e in ogni dove, con qualunque mezzo e........... Vendono, vendono e vendono.........Alla faccia de' sti poveri "coglioni" come noi..... Poi non diciamo che gli anticaccia non hanno terreno fertile per rompere il cosidetto Cxxxx, quando sanno dove colpire e a ragione......

                            A.M.

                            Commenta

                            • enrico
                              ⭐⭐⭐
                              • Apr 2006
                              • 7098
                              • Casarza Ligure, Genova, Liguria.
                              • bracco italiano

                              #344
                              Ultime novità in Liguria nell'ambito GE 2 ,per notizie arrivate via radiocacciatore, il vecchio presidente ha dato le dimissioni, ne è subentrato uno nuovo che subito si è dimezzato lo stipendio da 20.000€ a 10.000 , le associazioni ambientaliste non fanno più parte del consiglio dell'ambito e sono subentrati diversi presidenti e consiglieri delle varie associazioni venatorie locali.
                              Di più non so mi informo meglio e vi dico...... comunque per noi mi sembra già un passo avanti!!!!
                              enrico

                              le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue

                              Commenta

                              • Luigi Capitanio

                                #345
                                Originariamente inviato da enrico
                                Ultime novità in Liguria nell'ambito GE 2 ,per notizie arrivate via radiocacciatore, il vecchio presidente ha dato le dimissioni, ne è subentrato uno nuovo che subito si è dimezzato lo stipendio da 20.000€ a 10.000 , le associazioni ambientaliste non fanno più parte del consiglio dell'ambito e sono subentrati diversi presidenti e consiglieri delle varie associazioni venatorie locali.
                                Di più non so mi informo meglio e vi dico...... comunque per noi mi sembra già un passo avanti!!!!
                                Bene Enrico.....vedrai che passo dopo passo anche da te le cose cambieranno. Da noi il presidente non prende nulla come compenso. gli si riconoscono le spese sostenute ( e documentate) per l'andare in provincia o altre cose del genere. paghiamo l'impiegata a termini di legge e concediamo un compenso di 200 euro al mese al vicepresidente che è costantemente presente negli orari d'ufficio. Noi certamente siamo molto pochi rispetto ai grandi numeri degli ATC vostri, ma sicuramente stiamo molto attenti che i membri del comitato si comportino bene altrimenti....assemblea, mozione di sfiducia verso quella persona e... l'associazione di appartenenza ce lo cambia senza tante balle....

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