riflessioni di Giuliano Milana

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  • Grouse
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    • Feb 2022
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    • attualmente a Napoli
    • Pointer; Irish Red Setter

    #1

    riflessioni di Giuliano Milana

    Buongiorno,
    vi condivido il testo di un'intervista rilasciata da Giuliano Milana che offre spunti di riflessione.
    Buona lettura
    File allegati
  • oreip
    ⭐⭐⭐
    • Jan 2009
    • 9020
    • Santa Flavia (PA)
    • Pointer " ZICO "

    #2
    Trovo molto interessante l'analisi approfondita del Sig. Giuliano Milana.
    piero
    Homo Homini Lupus
    "l'uomo è un lupo per l'uomo" (Plauto)

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    • Livia1968
      Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
      • Apr 2019
      • 6128
      • Guidonia Montecelio (Roma)
      • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

      #3
      E' mio amico su FB
      "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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      • Grouse
        Grouse commenta
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        Sempre sul pezzo. Grande Livia!
    • Kapital
      • Jan 2015
      • 192
      • como

      #4
      Sono queste riflessioni che fatte nostre ci possono mettere sotto una nuova luce verso l’opinione pubblica.

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      • sandro71
        ⭐⭐
        • Jun 2006
        • 735
        • roccasecca, , .
        • pointer

        #5
        Onestamente mi sembra quello che tanti su questo forum predicano da anni, ovvero la sostenibilità della caccia. Per il resto, leggere che i ripopolamenti pronta caccia sono stati la prassi oppure prendere come esempio virtuoso che la selvaggina sia di proprietà del proprietario del fondo mi da l'idea che chi scrive non sappia come funziona la caccia in Italia e come sia frazionata la proprietà soprattutto nelle zone collinari e montane dove si svolge la maggior parte dell'attività venatoria. Certi tipi di fondi forse possono trovarsi solo in Sicilia. La Selvaggina è proprietà dello Stato? allora chi ne preleva più del dovuto o con atti contrari alla legge fa un furto ai danni dello Stato e come tale andrebbe sanzionato anche con la revoca della licenza di caccia. Purtroppo siamo un popolo di "furbi" e i cacciatori italiani (come categoria) - peggio ancora le nuove leve - non vogliono evolversi e, come i dinosauri, saranno destinati all'estinzione........................ per mano propria.

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        • Grouse
          Grouse commenta
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          Anche in altre realtà europee i territori sono molto frazionati, ma per legge sono forzati ad unirsi in "riserve" per la gestione della fauna per la quale oneri e proventi vengono ripartiti. Ci sono realtà non italiane dove il bracconiere rischia molto di più di un semplice ladro...la semplice revoca della licenza (laddove ci sia) non credo sia un deterrente sufficiente.
          Concordo che alcuni "colleghi" siano tra i principali mali della caccia italiana, ma questo è un altro aspetto

        • matteo1966
          matteo1966 commenta
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          Confermo Grouse, in Francia funziona così.
          E' prassi negli altri Paesi che il proprietario del terreno sia proprietario della selvaggina sul quale essa staziona, ma la caccia sul terreno privato deve rispettare leggi e calendario nazionale/regionale/dipartimentale.
          Le proprietà frazionate o che non raggiungono una certa superficie (e si parla di 2/300 ettari) si uniscono per legge.
          La caccia NON è attività di pochi ricchi perchè il comune dove risiedi gestisce dal punto di vista venatorio tutti i terreni comunali + i terreni privati sui quali il proprietario non ha interesse venatorio e quindi il Comune ne prende in affitto il diritto di caccia.
          Gli abitanti del Comune hanno il permesso quasi gratuito per cacciare su detti terreni
      • Camoscio61
        • Nov 2024
        • 184
        • Milano-Aosta
        • Golden Retriever: Sean

        #6
        Parole sante quelle del Dott. Milana, ognuna delle quali dovrebbe essere motivo di riflessione e oggetto di insegnamento anche nelle scuole; ogni concetto di questa visione olistica degli ambienti naturali e dei rapporti tra specie animali e vegetali è di fondamentale importanza ed è incontrovertibile
        La cultura biologica dovrebbe essere parte dell’ educazione civica che è ormai materia cancellata dai piani di studio, ma che dovrebbe essere assolutamente ripristinata, come è stato per il latino, e resa obbligatoria; basta guardarsi in giro nelle nostre città per rendermene conto.
        E condivido anche l’ultimo commento di Grouse: che si chiamino riserve, Atc o altro i Cacciatori, aderenti o soci che dir si voglia, dovrebbero essere chiamati alla gestione ed al mantenimento del territorio oltre che dei suoi abitanti selvatici: un argine al dissesto idrogeologico ed all’ abusivismo, un aiuto al manutenzione delle strade forestali per facilitare la lotta agli incendi, un controllo contro sversamenti di inquinanti: delle sentinelle dell’ ambiente
        Chi se non noi? Forse i verdi da salotto che si alzano a mezzogiorno perché sono andati a letto alle 5 del mattino strafatti di alcol e altro, che i polli li hanno visti solo al supermercato ed i lupi solo nei documentari ( in cui il divulgatore di turno finge di inforcare un binocolo), che si fissano su un singolo animale perdendo di vista l’ interesse della specie, per non parlare di quelli che identificano i caprioli con Bambi e così via e si dichiarano animalisti facendosene un vanto e capendo, di fatto, niente
        Da anni, nel mio piccolo, vado dicendo che la caccia è una attività che necessita di particolare conoscenze culturali che non dipendono necessariamente dalla scolarità, ma solo a chi ha la pazienza di starmi a sentire si apre uno spiraglio di luce
        Ultima modifica Camoscio61; 07-08-25, 06:15.
        "Il dubbio cresce con la conoscenza " W. Goethe

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        • specialista
          ⭐⭐⭐
          • Jul 2012
          • 5278
          • sesto fiorentino
          • meticcia a pelo raso"DUNA", Pitbull red nose “LOLA”

          #7
          Interessante lettura, una sintesi perfetta di come la natura e la caccia, quella vera, si possano unire nell’interesse di entrambe. In Italia la vedo dura portare avanti queste idee, c’è troppo odio accompagnato da mala informazione verso la caccia, attualmente dall’altra parte non vedo menti aperte e mature, e purtroppo molto male ce lo facciamo da soli.

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          • Camoscio61
            Camoscio61 commenta
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            Purtroppo sono costretto ad essere d’accordo in tutto e pertutto
            Ma bisogna incominciare sia a diffondere le conoscenze tra i “laici” sia ad emarginare progressivamente gli idioti

          • sandro71
            sandro71 commenta
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            Caro Camoscio, gli "idioti" sono quelli che mandano avanti la baracca dal punto di vista economico, mica quelli che sparano 60 colpi l anno ed hanno lo stesso fucile da 30 anni.
        • Camoscio61
          • Nov 2024
          • 184
          • Milano-Aosta
          • Golden Retriever: Sean

          #8
          Gentile Sandro 71,
          vorrei che tu dettagliassi meglio cosa intendi per mandare avanti la baracca
          Io da parte mia ti illustro cosa intendo per idioti: chi spara troppo vicino od in direzione di case o strade e magari fa anche il prepotente, chi con la carabina spara sul profilo dei crinali, chi copre il cofano della macchina con un mare di uccelli o ci lega un capriolo o un cinghiale, chi spara ai cespugli che si muovono o alle ombre e così via….; noi di questa gente non abbiamo bisogno
          Ti faccio notare come in Germania, Francia, Svizzera ( per parlare solo di Nazioni fortemente antropizzate) la caccia continui benissimo, e la baracca stia in piedi, rispettando i canoni della sostenibilità, e procedano anche alla gestione delle specie opportuniste ( vedi predatori), senza avere neanche lontanamente i problemi che ci sono in Italia per abbattere un lupo od un orso che si sono rilevati essere “problematici” e possano entrare in un Autogrill per bere un caffè o fare la pipì con il fucile nel fodero in spalla senza che intervenga la Polizia a controllare i documenti ed ad invitarli comunque ad uscire ( e non parlo per sentito dire).
          Per quelle che sono le mie sensazioni: o cambiamo o, la prima volta che riescono a fare coincidere un referendum sulla caccia con delle elezioni importanti, ci fanno rimanere a casa.
          Come categoria dobbiamo evolvere se vogliamo sopravvivere!
          Un saluto
          "Il dubbio cresce con la conoscenza " W. Goethe

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          • specialista
            specialista commenta
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            Purtroppo degli idioti da te descritti, parlando del mondo venatorio, ce ne sono in abbondanza!!! Tengo a precisare che non parlo per sentito dire, ne avrei episodi da raccontare!
        • sandro71
          ⭐⭐
          • Jun 2006
          • 735
          • roccasecca, , .
          • pointer

          #9
          Purtroppo gli idioti sono quelli che spendono più soldi e fanno stare i piedi le armerie sono quelli che sparano centinaia di cartucce, che hanno il fucile ultimo modello, il richiamo ultimo modello, ecc. Il settore si regge grazie a loro. Comunque se leggi i miei scritti stiamo dicendo la stessa cosa. Da anni. Per capirlo non serve il signor Milana. Ma noi siamo un popolo strano nel senso che la teoria la sappiamo tutti -e non parlo di caccia ma di cose ben più importanti - ma quando si tratta di mettere in pratica cerchiamo sempre il sotterfugio. Speriamo duri

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          • Camoscio61
            Camoscio61 commenta
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            Sandro,
            che piaccia o no bisogna cambiare!
            Non possiamo continuare a contare sul classico stellone all’italiana
            Fino ad adesso è andata bene, ma fino a quando?
            A caccia chiusa, sai che fine fanno le armerie? E così armaioli, incisori, produttori di munizioni e compagnia cantante.
            Tutte le volte che presentano un referendum mi viene la pelle d’oca perché la fama di cui “ godiamo “ è pessima, soprattutto nelle città
            Può essere che ci siano dei sacrifici da fare, ma alternative non ce ne sono!
        • Shelby
          ⭐⭐
          • Apr 2025
          • 251
          • Chiavari

          #10
          Pur non essendo cacciatore ma assolutamente a favore della difesa di questa attività, quando mi ritrovo a discutere con i contrari, che sono di diverse categorie, utilizzo questo argomento.

          Da oggi non si abbattono più animali, cosa succederà nei prossimi anni? La risposta è che ovviamente ne avremo sempre di più e questo viene visto come un bene. Allora ribatto , quanti di più ? Ovviamente nessuno sa rispondere.

          Allora faccio degli esempi facili. Prendiamo i cinghiali, se li lasciassimo in pace diventerebbero degli eserciti. Lasciamo stare il fatto che creerebbero all'uomo dei problemi e preoccupiamoci solo di questi ispidi animalotti. Gli animali non si curano e se si ammalano trasmettono la malattia agli altri. Se fossero un numero enorme si avrebbero delle epidemie epocali con cadaveri sparsi ovunque che potrebbero trasmettere altre malattie ad altri animali....poi aggiungo..maggior rischio di grave contaminazione di sorgenti, fiumi, laghi, terreni coltivati...

          Messa così di solito qualcuno comincia a ragionare.

          Resta però un problema di fondo.
          Nella media, si ragiona per sentito dire.
          Le considerazioni di Milana volano alto e i suoi interlocutori sono una nicchia costituita da cacciatori consapevoli e pochi altri. Se si vogliono spiegare certi concetti sacrosanti all'opinione pubblica, bisogna toccare le corde giuste.

          L'ostacolo maggiore nasce anche dal fatto che si tende sempre di più ad antrpoformizzare l'animale.
          Si è partiti con il delfino perché sembra che sorrida e con il panda per i suoi occhioni tristi per arrivare al cane portato nel passeggino.

          Un conto è il giusto rispetto per l'animale, altra cosa è trasformarlo in qualcosa che nessuna legge di natura ha mai pensato di dargli.






          Ultima modifica Shelby; 12-08-25, 11:17.

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