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@Andrea: tu pensi che il cacciatore teutonico, non sia libero quando caccia? O quello inglese? O quello spagnolo? Non esiste libertà senza regole, ma direi di più, senza responsabilità personale. Qual'è la nostra libertà di cacciatori italiani? Spero non quella di fare quello che ci pare.
Di fare la posta a buio alla beccaccia, andare più tardi con la squadra a far ciccia a cinghiali e il pomeriggio col cane da ferma a ribattere la beccaccia levata dai segugi? Di far fuori in una settimana le poche covate di fagiani presenti all'apertura? Il mercoledì a lepre e gli stessi il sabato e domenica a cinghiale? Sai qual'è la nostra libertà: cacciare il nulla in una caricatura della caccia.
Bernardo Monti
Questo è verissimo,anzi,prendere spunto da altre realtà più efficienti è sempre un'ottima cosa!Io ad esempio condivido moltissimo il percorso estremamente severo e selettivo che devono fare in Germania per la licenza di caccia.Quello si che sarebbe un buon metodo per formare correttamente i futuri cacciatori e lasciar fuori quelli poco motivati che così non avrebbero modo di girare con un fucile in mano a far danni!Certo che poi se" dobbiamo far numero a tutti i costi, per essere in quanti più possibile e quindi meno vulnerabili" ecco che torniamo a ragionare da Italiani,e non va bene.Noi dovremmo spingere proprio sull'aspetto culturale e divulgativo della nostra attività,essere preparati e dimostrare di crederci veramente, e non cercare di fare una "lobby",che già ha un significato ambiguo e vagamente negativo insito nella parola,e che comunque a lungo termine porta solo effetti negativi per ragioni che conosciamo tutti.Questo quindi è senz'altro un ottimo esempio da seguire.Anche se questo sarebbe un aspetto ,diciamo così, "programmatico" di un ipotetico programma di rinnovamento dell'attività venatoria in Italia.Siamo purtroppo consapevoli che il primo problema da affrontare per noi addetti ai lavori,è un altro,cioè quello di creare una degna rappresentanza che inizi a mettere a punto,spinta da vero interesse passionale,una vera e propria strategia di impresa per renderci veramente visibili ed incisivi.Sono sempre più convinto che questa strada,a fronte di anche grandi sacrifici ed impegno personale,la possiamo intraprendere solo noi(dico proprio noi cacciatori, io,tu CUBA,tu Alessandro.....tutti noi insomma)magari incontrandoci per iniziare anche virtualmente,conoscerci e organizzarci per creare dei veri e propri tavoli di concertazione,mettendoci ognuno le propri competenze col fine primo di farci conoscere,condizione senza la quale ogni altra azione sarebbe inutile e incompresa agli occhi dei più(facile a dirsi difficile a farsi ho capito ma....!)!Pèrchè se aspettiamo che se ne occupi chi di dovere, la fine sarà quella del resto delle italiane storie (vedasi in questi giorni...ma non c'è manco bisogno di dirlo..).Di sicuro una cosa certa è che non fare niente per questo è da cacciatori Italiani e non sarebbe da cacciatori Tedeschi!In questo li apprezzo senza alcun dubbio!Noi aspettiamo.......e aspettiamo.....e aspettiamo.....(come vedete io non sono quasi mai assolutamente contro qualsivoglia cosa,è da stupidi secondo me,o meglio è da "ambientalisti"[:D]!!Saluti
---------- Messaggio inserito alle 03:04 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 02:24 PM ----------
[QUOTE=dersu;747305]@Andrea: tu pensi che il cacciatore teutonico, non sia libero quando caccia? O quello inglese? O quello spagnolo? Non esiste libertà senza regole, ma direi di più, senza responsabilità personale. Qual'è la nostra libertà di cacciatori italiani? Spero non quella di fare quello che ci pare.
Di fare la posta a buio alla beccaccia, andare più tardi con la squadra a far ciccia a cinghiali e il pomeriggio col cane da ferma a ribattere la beccaccia levata dai segugi? Di far fuori in una settimana le poche covate di fagiani presenti all'apertura? Il mercoledì a lepre e gli stessi il sabato e domenica a cinghiale? Sai qual'è la nostra libertà: cacciare il nulla in una caricatura della caccia.
Bernardo Monti[/QUOTE
Dai miei primi anni di licenza,si può dire da ragazzo,quando anche io ho "sbagliato"(non sono mai stato un ipocrita), come tanti che vedevo ,e solo con il tempo ho frenato la pulsione predatoria che c'era dentro di me, sono arrivato ad oggi (che veramente mi accontento di poco in termini di carniere e chi mi conosce lo sa bene)dove guardandomi indietro mi rendo conto che quello fatto da me (così come quello fatto da tanti altri cacciatori)non è stato altro che un naturale percorso evolutivo che sarebbe potuto iniziare meglio ,se solo nel nostro paese ci fosse stata una vera cultura venatoria ed ancor più ambientalista vera.Invece era prassi comune fare la posta alla beccaccia in meridione così come fare incetta di uccellini con in lacci in settentrione,e non per fame in tempi di guerra(porto i primi due esempi che mi vengono in mente).Da allora, sebbene regole e leggi ce ne fossero già a sufficienza,si è continuato a fare la posta alla beccaccia così come i lacci agli uccellini sempre allo stesso modo.Quindi le leggi e i controlli da soli non sembrano essere sufficienti!
Questo per dire che è soprattutto una profonda cultura venatoria ed ambientale che ci manca e che dobbiamo obbligatoriamente metterci in testa di creare!La dobbiamo fare nostra e trasmetterla ai più giovani !Allora tutti potremmo avere la libertà di cui necessitiamo senza bisogno di controlli esasperati che portano a ben poco visto che da quanto dici(ma mi piacerebbe che così come le dico io le cose senza ipocrisia lo facciano tutti....!) succedono ancora sempre le stesse e solite cose!Cioè ognuno continua a fare quello che gli pare ,purtroppo!Cordialità.
Quoto..
tanto per informazione, la licenza di caccia in Germania a che età si può prendere?
Ciao-la licenza per i giovanni con 16 anni, ma ha permesso di andare a caccia solo con un cacciatore addulto, la licenza per gli adulti con 18 anni. Madonna
@Andrea: tu pensi che il cacciatore teutonico, non sia libero quando caccia? O quello inglese? O quello spagnolo? Non esiste libertà senza regole, ma direi di più, senza responsabilità personale. Qual'è la nostra libertà di cacciatori italiani? Spero non quella di fare quello che ci pare.
Di fare la posta a buio alla beccaccia, andare più tardi con la squadra a far ciccia a cinghiali e il pomeriggio col cane da ferma a ribattere la beccaccia levata dai segugi? Di far fuori in una settimana le poche covate di fagiani presenti all'apertura? Il mercoledì a lepre e gli stessi il sabato e domenica a cinghiale? Sai qual'è la nostra libertà: cacciare il nulla in una caricatura della caccia.
Bernardo Monti
Ciao-la licenza per i giovanni con 16 anni, ma ha permesso di andare a caccia solo con un cacciatore addulto, la licenza per gli adulti con 18 anni. Madonna
Già questo passaggio fa vedere la differenza di cultura venatoria..... da noi solo a parlarne ci sarebbero persone che si strappano le vesti in parlamento gridando vogliono armare i bambini!!!
Bruno Decca "Multi sunt vocati... pàuci vero electi"
....che la caccia in Italia sia fondata su principi legislativi che non possiamo più permetterci e che attirano sulla nostra categoria pregiudizi e critiche non sempre infondate. .... questa libertà di caccia .... assomigli piuttosto a quell'anarchia che ricordo bene negli anni 50/60 essere stata la rovina della caccia nel nostro paese. Chi ha dimenticato le stragi venatorie al sud, la scomparsa della starna e la rarefazione della coturnice? Caccia per tutti, a tutto, dappertutto e così siamo finiti...
Bernardo Monti
...esattamente....
---------- Messaggio inserito alle 03:56 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 03:53 PM ----------
Originariamente inviato da dersu
....... Non esiste libertà senza regole, ma direi di più, senza responsabilità personale. Qual'è la nostra libertà di cacciatori italiani? Spero non quella di fare quello che ci pare.
Di fare la posta a buio alla beccaccia, andare più tardi con la squadra a far ciccia a cinghiali e il pomeriggio col cane da ferma a ribattere la beccaccia levata dai segugi? Di far fuori in una settimana le poche covate di fagiani presenti all'apertura? Il mercoledì a lepre e gli stessi il sabato e domenica a cinghiale? Sai qual'è la nostra libertà: cacciare il nulla in una caricatura della caccia.
Bernardo Monti
Come ho già detto, prima di fare come in Germania, bisognerebbe cambiare la testa agli Italiani e quindi vedo la cosa molto difficile e poco praticabile nel nostro Paese.
Ma se si parla di Libertà quale libertà abbiamo in Italia? anche noi siamo legati agli Ambiti e in questi Ambiti quanti posti di caccia ci sono? quattro o cinque, dove si riversano tui i cacciatori, gli altri sono buchetti dove puoi fare un giretto a vedere se è uscito un fagiano da un Rifugio. Quale altra Libertà abbiamo? quella di girare giornate intere senza trovare nulla a distanza di 10 giorni dall'apertura, oppure, nel migliore dei casi, trovare uno dei fagiani "prontacaccia" lanciati dall'Ambito la sera prima. Se abbiamo due o tre Ambiti, magari per fare cacce diverse, ferma, acqua, ungulati dobbiamo sostenere una spesa non indifferente che sommate al tesserino regionale, alla concessione governativa e assicurazione ci portano al migliaio di Euro, se poi facciamo la selezione, almeno noi in Liguria, ci tocca pagare altri due, tre, quattrocento Euro.
Non solo, ma quasi sempre dobbiamo fare spostamenti anche di cento, duecento KM per spostarci sul luogo di caccia.
In Germania cinque o sei cacciatori che si mettono assieme possono affittare una Revier spendendo un migliaio di Euro a testa o poco più. Parlando con un Italiano residente in Baviera e proprietario di una Revier nella quale abbiamo fatto una VJP, mi disse che con una dozzina di milioni, c'erano ancora le lire, tradotti in marchi, si poteva affitare una riserva che si estendava sul territorio di svariati Comuni. Nella sua Revier, che era un po' più grande e costava chiaramente di più, sui venti milioni, c'erano centinaia e centinaia di lepri, anatre, fagiani, non tantissimi e aveva diritto ad abbattere quindici o venti caprioli.
Non mi sembra che la nostra Libertà sia migliore della loro!
Per non parlare dei cinghiali che loro abbattono, credo, tutto l'anno.
sigpic..con nelle mani l'odore dei cani, i vestiti a volte un po' logori ma depositari di momenti indimenticabili passati sui monti, nei campi, nelle boscaglie e lungo i fiumi con a fianco i miei Drahthaar...
bellissimo post di willow è proprio la caccia come dovrebbe essere,sia dal lato formativo che da quello esegutivo credo che però pensarlo in italia rimanga un bellissimo sogno.
Di cambiare la testa degli Italiani certo che se ne può fare a meno di parlarne...ma,scendendo più sul problema "tecnico"per così dire,è evidente che questo succede anche per le pessime gestioni degli a.t.c.(selvatici di scarsa rusticità,sistemi di ripopolamento sbagliati o insufficienti ecc..),per la oramai esasperata urbanizzazione ed antropizzazione del territorio italiano(per forza poi ci si ritrova tutti a caccia nello stesso posto),per la diversa vocazione del territorio stesso verso alcune specie piuttosto che per altre(in Calabria arrivano frotte di cacciatori per le beccacce,i tordi e le allodole...!.cosa posso farci se da loro c'è poco o nulla?.....certo vanno all'estero...io sono nato in Calabria e se mi si consente mi prendo il bello ed il brutto della mia terra).Quindi le problematiche sono tante e varie e di questo bisogna tener conto se si vuole affrontare il problema.E comunque la soluzione di creare un legame di proficua collaborazione,quindi economico a tutti gli effetti, fra i proprietari fondiari ed i cacciatori,non credo sarebbe cosa semplice affatto da realizzare in quanto,come qualcuno ha già fatto intendere citando un fatto realmente accaduto...,i nostri di contadini non sono certo quelli germanici,anzi,se riescono ad ottenere risarcimenti per danni inesistenti meglio(fatto realmente accaduto da me)...e, a vedere questi "coltivatori" di buona selvaggina per noi e gestori del territorio,perdonatemi a anche se ci metto tutta la buona volontà proprio non ce la faccio!Ma, come ho già detto,questi sono problemi "tecnici",di gestione,tutela del territorio e quindi di legislazione pure,se invece ritorniamo al punto principale che era "il senso di libertà" ,quella che provo io,nel mio misero a.t.c. CZ2,dove fortunatamente posso camminare una giornata intera a volte anche senza incontrare nessuno,senza dover pagare nessuno,dove mi posso spostare da un punto all'altro senza dover avere un contratto con nessuno,dove non so neanche con certezza cosa posso trovarci(10 beccacce in un giorno oppure neanche mezza per dieci giorni,una lepre dove non me lo sarei mai immaginato e neanche una dove me ne aspettavo diverse ma più spesso "poca roba"),allora ,quando posso fare questo mi sento l'uomo più fortunato è libero del mondo,un cacciatore vero!Che poi i Tedeschi gestiscono,ottimizzano,regolano e alla fine cacciano anche più di noi questo sembra oramai un dato di fatto ma ,e continuo a ripeterlo,per me il senso di libertà che deve dare la caccia è tutta un altra cosa ed ho spiegato cosa intendo! Saluti!
[QUOTE=andrea iozzo;747400 quando posso fare questo mi sento l'uomo più fortunato è libero del mondo,un cacciatore vero!![/QUOTE]
Si- siamo come i trapper in Amerika che sono fugiti dalla folla , hanno voluto essere libero... come noi oggi. Ma in Europa c`e nessun possibilità di essere libero... Ciao Madonna- che divide gli stessi sentimenti...
Sì Andrea, bella questa libertà e bella l'incertezza di non sapere cosa ci apetta quando cominciamo a cacciare. Ma poi? Tre o quattro fagiani nei giorni d'apertura, un paio di quaglie che se ne sono già andate, una lepre se hai la fortuna che ti schizzi tra le gambe, perchè vai col cane da ferma e a qualcuno non tocca neppure tanto. Parlo ovviamente di terreno libero, dove ognuno va dove vuole e incontriamo colleghi ogni tanto e sempre più rari e sempre più vecchi. E poi? Ah sì, le beccacce... che dalle mie parti sono almeno quattro anni che non si fanno vedere. Esci una volta, nulla, quattro, cinque ore il cane insiste ma non accenna, si mangia qualcosa, si prosegue, fa buio... si torna e così una volta... due, per giorni. Credi che se non avessi questa passione potrei resistere tutta una stagione e sperare in quella che verrà? Ma alla fine ti rompi pure le palle e con te i tuoi cani ai quali tutti giorni dai da mangiare e togli le cacche dal canile e ai quali ogni tanto vorresti far abboccare un selvatico e dopo quasi cinquanta licenze, ti chiedi: ma chi me lo fa fare?
Bernardo Monti
Se voglio camminare per una intera giornata senza incontrare nessuno mi faccio una bella camminata sull' Appennino Ligure magari verso la provincia di Piacenza e credo di poter camminare anche alcuni giorni senza incontrare nessuno o quasi. Ma qui stiamo parlando di caccia, non di passeggiate! Parlo di Caccia, e non di sparare, parlo della possibilità di incontrare un selvatico per vedere il mio cane lavorare sulla cerca e la ferma, parlo della possibilità di abbattere ogni tanto anche qualche selvatico per vedere il mio cane lavorare sul recupero ed il riporto. Andrea dice di non "dovere pagare nessuno", perchè la concessione regionale, quella governativa e l'Ambito sono forse Gratis ?
Non paghiamo i proprietari dei terreni ma paghiamo profumatamente tutto il resto.
Il problema, perlomeno per me, non è la Libertà che "potremmo perdere" col modello Tedesco, ma l'incapacità di adottarlo per la mentalità degli Italiani.
sigpic..con nelle mani l'odore dei cani, i vestiti a volte un po' logori ma depositari di momenti indimenticabili passati sui monti, nei campi, nelle boscaglie e lungo i fiumi con a fianco i miei Drahthaar...
Sì Andrea, bella questa libertà e bella l'incertezza di non sapere cosa ci apetta quando cominciamo a cacciare. Ma poi? Tre o quattro fagiani nei giorni d'apertura, un paio di quaglie che se ne sono già andate, una lepre se hai la fortuna che ti schizzi tra le gambe, perchè vai col cane da ferma e a qualcuno non tocca neppure tanto. Parlo ovviamente di terreno libero, dove ognuno va dove vuole e incontriamo colleghi ogni tanto e sempre più rari e sempre più vecchi. E poi? Ah sì, le beccacce... che dalle mie parti sono almeno quattro anni che non si fanno vedere. Esci una volta, nulla, quattro, cinque ore il cane insiste ma non accenna, si mangia qualcosa, si prosegue, fa buio... si torna e così una volta... due, per giorni. Credi che se non avessi questa passione potrei resistere tutta una stagione e sperare in quella che verrà? Ma alla fine ti rompi pure le palle e con te i tuoi cani ai quali tutti giorni dai da mangiare e togli le cacche dal canile e ai quali ogni tanto vorresti far abboccare un selvatico e dopo quasi cinquanta licenze, ti chiedi: ma chi me lo fa fare?
Bernardo Monti
Concordo alla grande!!
Anche io sogno la capanna di tronchi nel wayoming o in british columbia, vivere di caccia e di pesca, libero in una terra libera.
Ma sono costretto a vivere in Italia, nella civile (!) europa. Ed allora credo che sia necessario, più che i sogni, usare il buon senso.
Ed il buon senso, secondo me, non può che dire che la caccia, che è già priva di un presente, potrà evere un futuro nel nostro paese solo se in un qualche modo (ed il modo dei tedeschi mi sembra il più sensato) si convinvicerà i cacciatori a trasformarsi, da "prelevatori di selvaggina", in "gestori dell'ambiente". Non vedo alternative.
E per gestire un ambiente, non si scappa, devi legare il cacciatore a quel determinato ambiente.
Non mi pare veramente che esistano alternative, a parte un lento decesso della caccia (o meglio di quella ridicola parvenza di caccia che abbiamo) in italia.
E poi vi dico un'altra cosa: sapete chi sono i più strenui, i più irriducibili, i più tenaci sostenitori del principio della selvaggina come proprietà indisponibile dello stato? (A parte pochi cacciatori, qualcuno per abitudine, qualcuno - senza offesa - perchè ignora come funzione bene nei posti dove la selvaggina è privata, qualcun altro perchè - sempre senza offese - è "de coccio", e non mi riferisco ad Andrea).
I più irriducibili sostenitori di questo principio sono proprio gli ANTICACCIA.
E a me sembra ovvio, lampante. Se la selvaggina diventa di proprietà degli agricoltori, decade istantaneamente la loro RAGIONE DI ESISTERE (e quindi, il relativo flusso di soldi in entrata).
Perchè il problema di noi cattivoni non è che ammazziamo un animaletto: il problema è che quell'animaletto e di tutti - e quindi, noi non dobbiamo avere il diritto di ucciderlo.
Se l'animaletto diventa del contadino, per quale mai ragione il contadino può vendere le sue galline e non i suoi fagiani? I suoi conigli e non le sue lepri?
L'avevo chiesto pochi post fa, ma ve lo richiedo: non vi sembra quantomeno singolare che la presenza e la pervasività dei movimenti anticaccia esiste solo (credetemi, solo) nell'unico paese dove la proprietà della selvaggina è di tutti?
Ringrazio Alessandro e tutti voi per il bel tread che sta venendo fuori. Se già ne parliamo tra di noi e diffondiamo questo tipo di conoscenze, facciamo molto più di quanto crediamo, secondo me...
Francesco
La cosa più importante per un cacciatore non è prendere qualcosa, ma essere là a cercarla.
(Norman Winter)
Signore, aiutami ad essere l'uomo che il mio cane crede che io sia (antica preghiera)
Il cane è il migliore amico dell'uomo, ma Dio abbia pietà di quell'uomo che si riduce ad avere, come unico amico, un cane (Willow)
Sì Andrea, bella questa libertà e bella l'incertezza di non sapere cosa ci apetta quando cominciamo a cacciare. Ma poi? Tre o quattro fagiani nei giorni d'apertura, un paio di quaglie che se ne sono già andate, una lepre se hai la fortuna che ti schizzi tra le gambe, perchè vai col cane da ferma e a qualcuno non tocca neppure tanto. Parlo ovviamente di terreno libero, dove ognuno va dove vuole e incontriamo colleghi ogni tanto e sempre più rari e sempre più vecchi. E poi? Ah sì, le beccacce... che dalle mie parti sono almeno quattro anni che non si fanno vedere. Esci una volta, nulla, quattro, cinque ore il cane insiste ma non accenna, si mangia qualcosa, si prosegue, fa buio... si torna e così una volta... due, per giorni. Credi che se non avessi questa passione potrei resistere tutta una stagione e sperare in quella che verrà? Ma alla fine ti rompi pure le palle e con te i tuoi cani ai quali tutti giorni dai da mangiare e togli le cacche dal canile e ai quali ogni tanto vorresti far abboccare un selvatico e dopo quasi cinquanta licenze, ti chiedi: ma chi me lo fa fare?
Bernardo Monti
Caro Dersu ,capisco perfettamente e condivido il tuo stato d'animo di cacciatore insoddisfatto perchè anche per me è così!Infatti io non mi sono neanche minimamente azzardato a dire che la nostra caccia cacciata sia meglio di quella tedesca o inglese o francese e così via!Solo che,riconoscendomi oramai in un innamorato perso della caccia e della natura in genere,in un bisognoso del contatto con Essa quasi per poter sopravvivere, non posso proprio immaginare una caccia "preconfezionata",anche se perfettamente funzionante.E sono troppo sicuro che quando verrà meno quel senso di libertà di cui abbiamo detto,o soltanto la mia illusione di esso,allora rischierò veramente di non andare più a caccia!E,purtroppo, credo fermamente che nessuno mai ci aiuterà nel risollevare le sorti della nostra amata caccia, perchè gli unici a cui interessa veramente qualcosa siamo noi e pertanto spetta a noi muoverci per primi.Ma cosa potrebbero fare i comuni cittadini cacciatori per aiutarsi a vicenda e così aiutare la nostra stessa "causa"?Questa domanda me la pongo spesso,come penso faranno molte altri di noi,e mi piacerebbe che su questo tema cruciale ci fosse una costante attenzione e partecipazione di tutti.Sarebbe molto interessante conoscere le idee di menti interessate e magari illuminate!Dopotutto tante cose nella storia sono cambiate grazie ad una idea ed alla fermezza di chi ha voluto perseguirle![vinci]
---------- Messaggio inserito alle 09:12 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 08:56 PM ----------
Originariamente inviato da Willow
Concordo alla grande!!
Anche io sogno la capanna di tronchi nel wayoming o in british columbia, vivere di caccia e di pesca, libero in una terra libera.
Ma sono costretto a vivere in Italia, nella civile (!) europa. Ed allora credo che sia necessario, più che i sogni, usare il buon senso.
Ed il buon senso, secondo me, non può che dire che la caccia, che è già priva di un presente, potrà evere un futuro nel nostro paese solo se in un qualche modo (ed il modo dei tedeschi mi sembra il più sensato) si convinvicerà i cacciatori a trasformarsi, da "prelevatori di selvaggina", in "gestori dell'ambiente". Non vedo alternative.
E per gestire un ambiente, non si scappa, devi legare il cacciatore a quel determinato ambiente.
Non mi pare veramente che esistano alternative, a parte un lento decesso della caccia (o meglio di quella ridicola parvenza di caccia che abbiamo) in italia.
E poi vi dico un'altra cosa: sapete chi sono i più strenui, i più irriducibili, i più tenaci sostenitori del principio della selvaggina come proprietà indisponibile dello stato? (A parte pochi cacciatori, qualcuno per abitudine, qualcuno - senza offesa - perchè ignora come funzione bene nei posti dove la selvaggina è privata, qualcun altro perchè - sempre senza offese - è "de coccio", e non mi riferisco ad Andrea).
I più irriducibili sostenitori di questo principio sono proprio gli ANTICACCIA.
E a me sembra ovvio, lampante. Se la selvaggina diventa di proprietà degli agricoltori, decade istantaneamente la loro RAGIONE DI ESISTERE (e quindi, il relativo flusso di soldi in entrata).
Perchè il problema di noi cattivoni non è che ammazziamo un animaletto: il problema è che quell'animaletto e di tutti - e quindi, noi non dobbiamo avere il diritto di ucciderlo.
Se l'animaletto diventa del contadino, per quale mai ragione il contadino può vendere le sue galline e non i suoi fagiani? I suoi conigli e non le sue lepri?
L'avevo chiesto pochi post fa, ma ve lo richiedo: non vi sembra quantomeno singolare che la presenza e la pervasività dei movimenti anticaccia esiste solo (credetemi, solo) nell'unico paese dove la proprietà della selvaggina è di tutti?
Ringrazio Alessandro e tutti voi per il bel tread che sta venendo fuori. Se già ne parliamo tra di noi e diffondiamo questo tipo di conoscenze, facciamo molto più di quanto crediamo, secondo me...
Parlarne è assolutamente il modo migliore per iniziare !Poi secondo me "quelli" non li convinci neanche a cannonate (ad esempio il casino che fanno per gli agnelli di Pasqua manco li avessero cresciuti e pagati loro...vabbè!).Io comunque vorrei senz'altro la figura del cacciatore italiano in quanto gestore del territorio e della selvaggina ma,la proprietà di questa ed il libero accesso ai fondi mi piacerebbe che restassero anche al cacciatore!......e comunque è per questo che mi ha appassionato questo argomento !Proprio perchè tutto può nascere da discussioni come questa!
Sono incappato in una serie di articoli sui contributi ai cacciatori. Vi incollo una traduzione (google) che ritengo possa essere interessante, sopratutto...
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