Saluti.
---------- Messaggio inserito alle 11:51 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:44 PM ----------
Nicola, sono andato a leggere l'art.52 cp. Tra l'altro, parla di offesa ingiusta. Ora come potremmo considerare un attacco di un animale vessato da cani e cacciatori per quasi tutto l'anno, e magari ferito, una offesa ingiusta? Siamo noi che entriamo nel loro territorio con lo scopo di ucciderli. E' una casualità che può accadere. Come ho detto al prof. Mericano, immagina se passasse il concetto di difesa. Sai quanti cacciatori non aventi diritto di abbattere i cinghiali, anche in zone vocate, di diritto esclusivo delle squadre riconosciute, con questa motivazione ne preleverebbero? Il cane poi...considerato di famiglia.
Saluti.
---------- Messaggio inserito 22-07-22 alle 12:03 AM ---------- il messaggio prcedente inserito 21-07-22 alle 11:51 PM ----------
Buonasera. Art.54 cp. parla di pericolo non causato volontariamente. Allora si configura all'azione lo stato di necessità. Ma se il cinghiale attacca è perché è stato sobillato dal cane. L'azione di caccia stessa, anche se non avessimo voluto cercare cinghiali, implica questa possibilità, causale quanto si voglia, ma determinata dalla nostra azione. A caccia si trova di tutto.
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