Non sarà che è proprio il trotto il freno del bracco italiano ??

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  • leuciscus
    ⭐⭐
    • Aug 2013
    • 779
    • Orte

    #76
    La revisione dello standard in senso più funzionale all'utilizzo venatorio e la selezione alla ricerca di un tipo atletico ed asciutto, privo di orpelli barocchi inutili (come ripete giustamente Lucio) sarebbero già abbastanza, ma purtroppo sono fantascienza in un ambiente autoreferenziale quale quello dei braccofili ufficiali.
    Quando provai a frequentarli mi colpì la notevole (mi si passi il termine) "puzza sotto al naso" di molti di loro, che parlavano con aria di superiorità elogiando cani di cui il cacciatore medio, in terreno libero collinare o montano, non avrebbe saputo cosa farsene.
    Tutti ad elogiare "il cane filosofo", "il cane pensatore", "il cane della ragione", poi su quel che intendevano con il termine "cacciatore" stendiamo un velo pietoso...
    Se manca il coraggio e la voglia di cambiare le cose il futuro è solo del "cane da divano".

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    • bosco64
      ⭐⭐⭐
      • Nov 2011
      • 4550
      • Langhe
      • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

      #77
      Originariamente inviato da leuciscus
      La revisione dello standard in senso più funzionale all'utilizzo venatorio e la selezione alla ricerca di un tipo atletico ed asciutto, privo di orpelli barocchi inutili (come ripete giustamente Lucio) sarebbero già abbastanza, ma purtroppo sono fantascienza in un ambiente autoreferenziale quale quello dei braccofili ufficiali.
      Quando provai a frequentarli mi colpì la notevole (mi si passi il termine) "puzza sotto al naso" di molti di loro, che parlavano con aria di superiorità elogiando cani di cui il cacciatore medio, in terreno libero collinare o montano, non avrebbe saputo cosa farsene.
      Tutti ad elogiare "il cane filosofo", "il cane pensatore", "il cane della ragione", poi su quel che intendevano con il termine "cacciatore" stendiamo un velo pietoso...
      Se manca il coraggio e la voglia di cambiare le cose il futuro è solo del "cane da divano".
      La colpa è sempre da dividere. Se nessuno comprasse i cani di cui sopra, forse smetterebbero di farli nascere.

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      • Lucio Marzano
        Lo zio
        • Mar 2005
        • 30090
        • chiasso svizzera
        • bracco italiano

        #78
        Originariamente inviato da bosco64
        La colpa è sempre da dividere. Se nessuno comprasse i cani di cui sopra, forse smetterebbero di farli nascere.
        purtroppo i "cani di cui sopra" sono molto graditi e piacciono sempre di piu' in ambito NON venatorio, in ambito venatorio ormai gli utilizzatori di bracchi sono una ridottissima minoranza rispetto ai numeri dei cani da ferma e di questa ridottissima minoranza , sono pochissimi quelli che vogliono i soggetti nevrili con mentalità portata ad aprire molto la cerca , ci si perde invece in discussioni infinite sul portamento di coda, sulle linee cranio facciali e argomenti del genere , che con la caccia c'entrano come i famosi cavoli a merenda. Ma La TRAGEDIA é che lo standard ufficiale, continua imperterrito, anche nella sua recentissiam edizione, a propagandare soggetti di 40 kg. x 67 cm, cioé con costruzione che puo' andare bene per dei molossoidi e non per cani che devono copreire molti chilometri , insomma i "braccofili " (o sedicenti tali) continuano a volere ed a propagandare una specie di bloodhound, pesante e lento, appunto il famigerato "filosofo e pensatore" che ha fatto SCAPPARE dalla razza i cacciatori con esigenze di efficacia, e questo ce lo dicono, senza tema di smentite , I NUMERI che sono impietosi almeno quanto sono tetragoni i braccofili che redigono gli standard nel continuare a NON voler unificare il tipo, dopoquasi un secolo dall'unione di due razze differenti. Io sono vecchio e non o ancora molto tempo davanti a me, ma finche campo continuero' a rompere le palle a questi braccofili che non sanno decidersi a dire che il bracco italiano é soltanto, un cane da caccia ed a trarne le logiche conseguenze, cercando di recuperare novant'anni di selezione fatta al contrario di quanto hanno fatto le altre razze da ferma !!
        lucio

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        • bosco64
          ⭐⭐⭐
          • Nov 2011
          • 4550
          • Langhe
          • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

          #79
          E' vero che gli errori di anni addietro si pagano oggi. Le verità di una volte oggi sono diventate dicerie, ma nella mente dei cacciatori è rimasta scolpita la verità di una volta e si fa fatica anche a credere a quel che si vede, non solo a quello che si sente.Questa estate mi sono accompagnato per due ore ad un cacciatore che ha un setter che sta per diventare campione internazionale. Quando ci siamo salutati per tornarcene ai propri lidi mi fa " Dimmi la verità, ma quelle due non sono Bracche vere, con cosa sono state incrociate?? " Gli ho spiegato che adesso i B.I. sono anche cosi', ma sono certo che non mi ha creduto.

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          • Lucio Marzano
            Lo zio
            • Mar 2005
            • 30090
            • chiasso svizzera
            • bracco italiano

            #80
            Originariamente inviato da bosco64
            E' vero che gli errori di anni addietro si pagano oggi. Le verità di una volte oggi sono diventate dicerie, ma nella mente dei cacciatori è rimasta scolpita la verità di una volta e si fa fatica anche a credere a quel che si vede, non solo a quello che si sente.Questa estate mi sono accompagnato per due ore ad un cacciatore che ha un setter che sta per diventare campione internazionale. Quando ci siamo salutati per tornarcene ai propri lidi mi fa " Dimmi la verità, ma quelle due non sono Bracche vere, con cosa sono state incrociate?? " Gli ho spiegato che adesso i B.I. sono anche cosi', ma sono certo che non mi ha creduto.
            Non ti ha probabilmente creduto perché ce ne sono pochi nevrili e molti invece pesanti e lenti (parlando di quelli che vanno a caccia dato che molti sono solo cani da compagnia) ma vorrei aggiungere che storicamente c'erano i leggeri che erano dinamici e nevrili, che sono stati giubilati a favore del "braccone" ed ancora oggi la SS non vuole fissare un "tipo"
            unico basato sulle esigenze dei cacciatori.
            Ultima modifica Lucio Marzano; 20-09-16, 17:52.
            lucio

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            • Ospite

              #81
              Originariamente inviato da bosco64
              Le verità di una volte oggi sono diventate dicerie, ma nella mente dei cacciatori è rimasta scolpita la verità di una volta e si fa fatica anche a credere a quel che si vede, non solo a quello che si sente.
              Senza offesa per carità, ma io di bracchi bidoni in giro ne ho visti e ne continuo a vedere...
              Ma così anche in tutte le altre razze, nessuna esclusa.


              Stesso discorso che facevo con un amico Pointerista incallito. Lui sosteneva che in certe razze con pochi numeri c'erano meno probabilità di incappare nello scarto rispetto a quelle razze dove i numeri sono più elevati.
              Io al contrario sostenevo (e sostengo tuttora) che dove c'è una maggior possibilità di scelta dovuta a numeri più elevati si riesce ad aver anche minor difficoltà a patto comunque che si abbia un po' d'occhio e qualche conoscenza diretta degli antenati dei cani interessati. La fortuna sempre, in ogni caso.
              Beh quel mio amico in 4 anni ha già cambiato 10 o forse 12 pointer senza essere ancora soddisfatto [:D]

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              • bosco64
                ⭐⭐⭐
                • Nov 2011
                • 4550
                • Langhe
                • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                #82
                Potrebbe anche essere che il tuo amico sia molto esigente. Molti che conosco non si accontentano mai e altri non sanno riconoscere cosa hanno in mano e rinunciano troppo presto. Per quanto riguarda i bracchi io di bidoni non ne ho ancora visto perché in realtà non ho proprio visto bracchi.

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                • Eugenio Molteni
                  Ho rotto il silenzio
                  • Jan 2016
                  • 6
                  • lombardia

                  #83
                  Mi piacerebbe sapere cosa si intende per nevrili, penso che il bracco deve essere dai 33 kg
                  hai 35 kg. Con statura al garrese per il maschio da 62 cm, mi fanno ridere bracchetti italiani. Non cadiamo nell'errore dei setter, dove si vedono setter piccoli
                  oppure come i breton che prima li rendono bassi poi aumentano l'altezza di qualche centimetro, come è successo in passato.
                  Ultima modifica Eugenio Molteni; 20-09-16, 19:32.

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                  • leuciscus
                    ⭐⭐
                    • Aug 2013
                    • 779
                    • Orte

                    #84
                    Io di pointer ne ho preso/ne ho una e a caccia è strepitosa, una vera forza della natura, dalla cerca al riporto.
                    Bisogna pretendere dai cani, ma anche insegnargli quel che vogliamo facciano.

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                    • bosco64
                      ⭐⭐⭐
                      • Nov 2011
                      • 4550
                      • Langhe
                      • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                      #85
                      Originariamente inviato da Eugenio Molteni
                      Mi piacerebbe sapere cosa si intende per nevrili, penso che il bracco deve essere dai 33 kg
                      hai 35 kg. Con statura al garrese per il maschio da 62 cm, mi fanno ridere bracchetti italiani. Non cadiamo nell'errore dei setter, dove si vedono setter piccoli
                      oppure come i breton che prima li rendono bassi poi aumentano l'altezza di qualche centimetro, come è successo in passato.


                      Io ho una femmina che e' alta 61/62 cm e pesa 26.5 kg. E penso che per un maschio 30/32 kg possono bastare.Se vi vanno bene quei bracconi di cui si parla io non so cosa dirvi.

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                      • Lucio Marzano
                        Lo zio
                        • Mar 2005
                        • 30090
                        • chiasso svizzera
                        • bracco italiano

                        #86
                        Originariamente inviato da Eugenio Molteni
                        Mi piacerebbe sapere cosa si intende per nevrili, penso che il bracco deve essere dai 33 kg
                        hai 35 kg. Con statura al garrese per il maschio da 62 cm, mi fanno ridere bracchetti italiani. Non cadiamo nell'errore dei setter, dove si vedono setter piccoli
                        oppure come i breton che prima li rendono bassi poi aumentano l'altezza di qualche centimetro, come è successo in passato.
                        Io vorrei che cadessimo nell' errore dei setter che iscrivono 13.000 cani all'anno contro i nostri 6/700 o dei bretons che iscrivono 3500 soggetti .
                        La nevrilità dipende prima di tutto dalle caratteristiche psichiche : passione ed avidità , poi da quelle fisiche con un alto rapporto peso /potenza e una costruzione agile e longilinea con meno carico non pagante possibile e rammento che in collina montagna bisogna lottare anche contro la gravità che é direttamente proporzionale alla massa. Quello che conta , a parte le fondamentali doti psichiche, é il rapporto peso altezza. Lo standard prevede dei massimi di 67 cm di taglia x 40 kg. di peso cosi' come dei minimi di 55 cm. x 25 kg cioé rispettivamente di 597 e 454 grammi per ogni centimetro di altezza e quindi sarebbero ugualmente tipici due bracchi di 60 centimetri di altezza che pesassero uno 35,8 kg e l'altro 27, 2 , chiaramente uno sarebbe un bufalotto e l'altro un cane da caccia.
                        Difficile che un lanciatore di pesi possa essere agile e possa essere resistente nella corsa ed il fisico dei fondisti é estremamente longilineo.
                        La mia opinione é che lo standard dovrebbe ridurre il peso massimo a 35 kg. che restano sempre molti ,anzi troppi per un cane da caccia che deve resistere per delle ore cacciando e non deve né fare combattimento né portare o trainare dei carichi. Con le teorie dei braccofili che vogliono i filosi-pensatori , siamo arrivati molto vicini ad estinguere il bracco cacciatore selezionando al contrario di ogni ragionamento di efficenza e venaticità e di quello che hanno fatto le razze di successo.
                        Ultima modifica Lucio Marzano; 21-09-16, 10:05.
                        lucio

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                        • silvo
                          • Sep 2009
                          • 92
                          • pieve vergonte
                          • kurzhaar-drahthaar

                          #87
                          io sono contrario, in genere, ai mezzi coercitivi (siano braghe o collari): ritengo invece che gli allevatori dovrebbero lavorare sulla selezione, affinché le caratteristiche (fisiche e psichiche) di andatura, addestrabilità, ecc. siano trasmissibili, altrimenti non fanno il bene della razza. comunque preferisco il cane che ha voglia di sfogare esuberanza a quello che esuberanza non ne ha!

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                          • Lucio Marzano
                            Lo zio
                            • Mar 2005
                            • 30090
                            • chiasso svizzera
                            • bracco italiano

                            #88
                            ma torniamo all'argomento del thread , il trotto : questo é stato mitizzato fino a farlo diventare l'unica andatura ammessa (tollerando alcuni tempi di galoppo in poche e ben precisate situazioni) cioé cercando di contrabbandare per tipici dei soggetti linfatici , molli , senza nerbo, senza capacità atletiche e con scarsa passione i famigerati "filosofi e pensatori" cosi' sono stati giubilati tutti quei bracchi che , avendo passione e atleticità, si mettevano sul terreno galoppando e si é selezionato al contrario di ogni logica funzionale alla caccia. Quindi la risposta al quesito diventa :
                            si é vero , fino alla pubblicazione del nuovo standard di lavoro, il concetto di trotto ha fortemente condizionato e frenato lo sviluppo funzionale del bracco italiano, prima perché é stato mitizzato un trotto figlio di scarsa passione ed atleticità e poi, dopo l'avvento della braga, é stato premiato un trotto non naturale, coercito e quindi non trasmissibile geneticamente. Ora ci si augura che i giudici ed i braccofili, non pretendano che il bracco trotti nel quarto d'ora di un turno di prova o ad inizio caccia e che sappiano distinguere un trotto naturale da uno coercito e che in prova sarà d'obbligo nelle risalite di emanazione e nelle fasi di accertamento. Le diagonali rettilinee citate dallo standard, saranno invece interrotte da azioni di accertamento olfattivo e caratterizzate da mobilità del capo perché la caccia non é una classica a quaglie ed i cani non sono automi , ma devono mostrare di avere capacità di discernimento e sapere andare a cercare nei luoghi dove piu' probabilmente si cela la selvaggina.
                            lucio

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                            • Giampaoletti
                              ⭐⭐⭐
                              • Aug 2008
                              • 1863
                              • Ascoli Piceno

                              #89
                              Originariamente inviato da Lucio Marzano
                              ma torniamo all'argomento del thread , il trotto : questo é stato mitizzato fino a farlo diventare l'unica andatura ammessa (tollerando alcuni tempi di galoppo in poche e ben precisate situazioni) cioé cercando di contrabbandare per tipici dei soggetti linfatici , molli , senza nerbo, senza capacità atletiche e con scarsa passione i famigerati "filosofi e pensatori" cosi' sono stati giubilati tutti quei bracchi che , avendo passione e atleticità, si mettevano sul terreno galoppando e si é selezionato al contrario di ogni logica funzionale alla caccia. Quindi la risposta al quesito diventa :
                              si é vero , fino alla pubblicazione del nuovo standard di lavoro, il concetto di trotto ha fortemente condizionato e frenato lo sviluppo funzionale del bracco italiano, prima perché é stato mitizzato un trotto figlio di scarsa passione ed atleticità e poi, dopo l'avvento della braga, é stato premiato un trotto non naturale, coercito e quindi non trasmissibile geneticamente. Ora ci si augura che i giudici ed i braccofili, non pretendano che il bracco trotti nel quarto d'ora di un turno di prova o ad inizio caccia e che sappiano distinguere un trotto naturale da uno coercito e che in prova sarà d'obbligo nelle risalite di emanazione e nelle fasi di accertamento. Le diagonali rettilinee citate dallo standard, saranno invece interrotte da azioni di accertamento olfattivo e caratterizzate da mobilità del capo perché la caccia non é una classica a quaglie ed i cani non sono automi , ma devono mostrare di avere capacità di discernimento e sapere andare a cercare nei luoghi dove piu' probabilmente si cela la selvaggina.

                              Molto chiaro ciò che scrivi, Lucio. Lo trovo, altresì, condivisibile da parte di chi ama e pratica la caccia con il Bracco italiano.
                              Allora. Delle due l'una. O gli organismi preposti alla tutela, salvaguardia, miglioramento e diffusione della razza sarebbero autolesionisti non favorendo l' indirizzo di cui parli ( in cui, peraltro, il trotto non è l'unico elemento frenante). E, quindi, la diffusione della razza tra i cacciatori. Oppure le leggi economiche che governano il sistema del libero mercato dei cuccioli, vale a dire l'incontro della domanda e dell'offerta, non lo consentirebbero, dovendosi tener conto di aree di mercato molto più ampie di quella del mondo venatorio per avere quantomeno risultati economicamente non negativi. Uso il condizionale perché, pur parlando di ipotesi teoriche, non voglio, però, offendere nessuno.
                              In tutto ciò, per fortuna, chi ama praticare la caccia con il Bracco italiano è, tuttavia, in grado di trovare un Bracco valido per la caccia, previa oculata ricerca in area, sia pure, molto ristretta

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                              • Lucio Marzano
                                Lo zio
                                • Mar 2005
                                • 30090
                                • chiasso svizzera
                                • bracco italiano

                                #90
                                Non credo che "gli organi preposti" si pongano delle scelte alternative, a mio modesto avviso, come piu' volte ripetuto, si pratica il cerchiobottismo cioé non si prendono decisioni impegnative in qualche direzione e tantomeno in quella venatoria perché la consistenza della fazione "divani e sofà" é sempre piu' importante numericamente , specie all'estero dove i bracchi italiani colgono importanti risultati nel mondo espositivo, anche oltre il ristretto ambito di razza.
                                Ripeto che la decisione fondamentale da prendere é quella di stabilire se il bracco italiano debba essere una razza da caccia o no, presa questa decisione il resto diventa conseguente, purtroppo invece (la prova é lo standard morfologico entrato in vigore nel gennaio di quest'anno) si vuole continuare a dare indicazioni che non fissano un tipo unico ma permettono che restino nell'ortodossia molossi e cani da caccia e nemmeno hanno citato nella voce andature quanto stabilito dallo standard di lavoro , cioé che il galoppo é ora ammesso e cio' é gravissimo perché lo standard di lavoro é riconosciuto solo in Italia mentre a livello internazionale l'unico standard UFFICIALE é quello morfologico, che continua ad indicare come andatura il solo trotto. Grande risalto é stato dato invece al portamento di coda , specificando esplicitamente che la coda portata alta , sarebbe un difetto grave mentre quella portata bassa invece....andrebbe benissimo e ci si domanda se un aggiornamento dello standard ufficiale non avrebbe richiesto la partecipazione dei braccofili o quanto meno della commissione tecnica invece é stato fatto tutto da......una solita persona con "consigli" da parte della SABi (o almeno di uno della SABI) cosi' ci ritroviamo con la solita assurda forbice di pesi e taglie, una descrizione delle andature che non recepisce lo standard di lavoro , un anatema sulle code alte senza uguale severità per quelle basse, ugualmente, ed anzi piu' ,deleterie di quelle portate alte in termini di genetica e caratteriali. Gli italiani evidentemente non hanno letto lo standard ( dato che oltre al mio non ho letto alcun altro commento né positivo né negativo) mentre gli stranieri mi chiedono lumi essendo rimasti perplessi ed io non so darne perché nemmeno né ha dati la SABI e tantomeno é entrata in funzione la piu' volte promessa organizzazione che dovrebbe occuparsi della sempre piu' numerosa popolazione di bracchi italiani all'estero.
                                Ultima modifica Lucio Marzano; 21-09-16, 12:53.
                                lucio

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