Con il caricamento delle cartucce non si scherza,...mai!
Dopo trent'anni di caricamento ho visto che è una regola fissa, ovunque si attui questa attività, domestica amatoriale o professionale industriale.
Le cariche, i dosaggi che si comunicano ad altri devono essere sicuri ed affidabili, la loro sicurezza deve essere una certezza, non una impressione.
Molti di noi oggi impiegano armi moderne, sicurissime, che prima di cedere ci avvisano quasi sempre dei nostri errori anche gravi con il loro graduale cedimento meccanico, una doppietta o sovrapposto in poco tempo avranno chiusure lente e gioco evidente, un automatico meno evidentemente mostrerà usura abnorme sul rampone di chiusura, forse la deformazione inizierà a farlo inceppare.
Ma un arma datata e vissuta, magari mal conservata sia essa l'automatico a molla dello zio o la doppietta, del padre o del nonno sono un'altra realtà.
Queste armi costruite per cartucce da 450 Bar e provate a 900, con giochi alle chiusure e magari subdole camole tra camera e anima, se si apre una canna , lascieranno uscire un plasma che taglierà carne viva e ossa come burro.
Mi spiace se ho usato un modo un po' crudo per farlo presente, ma le cose importanti è bene metterle in chiaro prima che accadano disastri, perchè non ci sono mai scuse valide dopo che essi sono accaduti.
Questo antipatico discorso è spontaneo, razionale e semplice, come per la sua importanza deve essere, non certo offensivo.
Mi pareva chiaro che non c'è alcun rancore verso nessuno e del resto non ce ne sarebbe motivo, infatti la sua sola finalità è quella di evitare incidenti, che per questa strada immancabilmente arriverebbero, il resto era una battuta fatta proprio per sdrammatizzare il tono.
Sinceramente mi dispiace se James o altri se ne sono risentiti, ma le cose stanno così, quella carica indicata all'inizio del thread E' PERICOLOSA e non ci sono "ma" nè "se", quindi era a mio avviso doveroso dirlo chiaramente in modo inequivocabile.
Cordialità
G.G.
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