Acciai per canne, lavorazioni e cromature
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E va bene! Diciamolo chiaramente! Il risultato di un Tiro è dovuto in parte all'Arma, ma una parte considerevole del Tiratore. Per quanto riguarda l'Arma, è INUTILE partire dal tipo di acciaio, da tutta una serie di misure, quali i diametri ecc. Si fanno delle belle Prove di Rosata, con vari tipi di cartucce (anche quelle hanno le loro responsabilità) e si arriverà a stabilire se un'Arma fa il SUO lavoro bene o male. Ed anche le combinazioni di cartucce più performanti. Magari aggiungendo un cronografo che ci dia dei valori almeno approssimativi della velocità dei pallini... Fin qui TUTTO misurabile ed Accertabile! Manca però tutto il Resto, ovvero il Connubio col Tiratore! E qua qualche misura si può fare sulla piega, sul vantaggio, correlati alla corporatura maaa... rimane tutto un mondo incognito sulla Prestazione del Tiratore... Per cui NON puoi avere una conclusione CERTA al discorso precedente!
---------- Messaggio inserito alle 11:21 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:57 AM ----------
Vorrei fare un esempio: pochi anni fa per un capriccio comprai l'A391 light , pur avendo l'ottimo A390 st , pesantuccio ma che mi faceva dei tiri bellissimi nelle aperte campagne vicino al mare. Quando portai a casa il light leggevo su questo Forum la polemica sulle canne strette che sparavano "meglio". Ed io incominciai a fare una serie di padelle col nuovo fucile, tanto che comincia a dubitare che ci fosse qualcosa di vero sulla discussione. Il mio spirito tecnico mi diceva di no, ma le padelle ... facevano sorgere i dubbi. Poi decisi, misurai la piega che la piastrina indicava 55. Vidi che era di meno, allora con la lima modificai leggermente il legno, accrescendo di 6/7 mm. Da allora la maggior parte delle padelle svanì, (non tutte! c'ero sempre io a crearle!), però aumentata la confidenza, sono riuscito in seguito a fare dei bei tiri anche sulla lunga distanza... La canna era sempre quella, ho modificato il "sopra manico...".
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Io dai miei tempi correva l’anno 1970 , leggevo gli scritti su Diana caccia su Tac armi su Diana armi , in più i vari articoli di Gianoberto Lupi , e di tantissimi altri che non si fa altro che parlare di canne , di acciai di forature di diametro di coni e di tutte le componenti di una canna , oggi dopo oltre mezzo secolo , nonostante siano cambiate i componenti delle cartucce degli acciai , ancora si parla delle canne miracolose Drool]Drool] , che dire un cordiale in bocca al lupo x tutti [brindisi]
Cari saluti
Buon sabato.Commenta
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Veramente è proprio ciò che lamento, va bene interessarsi e cercare dei parametri di qualità, ma farsi venire la fissazione di trovare "la Meglio!" a tutti i costi, non va d'accordo con lo spirito del Cacciatore, ma introduce qualche condizionamento "ideologico", che NON ci fa trovare mai contenti!Commenta
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Veramente è proprio ciò che lamento, va bene interessarsi e cercare dei parametri di qualità, ma farsi venire la fissazione di trovare "la Meglio!" a tutti i costi, non va d'accordo con lo spirito del Cacciatore, ma introduce qualche condizionamento "ideologico", che NON ci fa trovare mai contenti!
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Salve in risposta a lacopo Giuseppe io credo che quando arriverà il momento che avremo la canna migliore il cane migliore la miglior tesa per il passo e finalmente saremo soddisfatti ecco in quel momento la caccia sarà finita la nostra passione resterà viva finché continueremo ad arrovellarci per ogni cosa della nostra passione saluti EdgardoCommenta
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Cia o tutti. Rispetto il pensiero di ognuno, ma non capisco perché "va bene interessarsi a cercare dei parametri di qualità" e non va bene ambire "al meglio" che è la logica conclusione della ricerca.
Se cercare i parametri di qualità non servono per costruire qualcosa di innovativo quale altra finalità possono avere.
Un cacciatore del secolo scorso con la sua doppietta a cani esterni potrà pensare che le armi moderne e i caricamenti attuali non vanno d'accordo con lo spirito del cacciatore, ma nella realtà nessuno di noi si pone il problema.
È evidente che se oggi non andiamo più a caccia con fucili a luminello, fiaschetta e stoppacci è proprio grazie a chi ha cercato il meglio a tutti i costi, perseguendo caparbiamente le sue idee innovative fino al loro compimento.
Puntare al meglio è un istinto naturale dell'uomo e non vedo ragioni per mortificarlo.
Avere un'arma più micidiale significa anche fare meno feriti rispetto ad una arma attuale - e dunque meno sofferenza per i selvatici - a tutto vantaggio dell'etica.
Tutti coloro che pensano che un'arma più micidiale sancisca la fine della caccia, guardino in faccia la realtà: le specie cacciabili godono quasi tutte di ottima salute, i cacciatori diminuiscono di anno in anno, gli spazi cacciabili pure. I calendari venatori sono sempre più punitivi.
State certi che non sarà l'uso di un'arma più efficace a far morire l'attività venatoria, peraltro già agonizzante.
Poi chi si "accontenta" viva pure beato con ciò che ha, nessuno lo costringerà ad usare un'arma più innovativa.
Io punto al meglio.
Un saluto
MaurizioCommenta
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Ma dipende sempre dalla bravura, accortezza e responsabilità del cacciatore ... Sparare oltre la portata utile anche di poco (e lo si vede troppo spesso fare da tanti) tende a ferire i volatili .. Come i tiri mal centrati che colpiscono con la periferia della rosata dove i pallini sono molto diradati ... Anche le canne poco strozzate tendono a ferire più facilmente specialmente se si allunga il tiro ...... Ricordiamoci che per la micidialità vale sempre la regola dei 5 pallini a segno .Ultima modifica louison; 26-07-20, 02:55.Commenta
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Salve in risposta a lacopo Giuseppe io credo che quando arriverà il momento che avremo la canna migliore il cane migliore la miglior tesa per il passo e finalmente saremo soddisfatti ecco in quel momento la caccia sarà finita la nostra passione resterà viva finché continueremo ad arrovellarci per ogni cosa della nostra passione saluti Edgardo
Buona domenica a tutti!Commenta
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Ma dipende sempre dalla bravura, accortezza e responsabilità del cacciatore ... Sparare oltre la portata utile anche di poco (e lo si vede troppo spesso fare da tanti) tende a ferire i volatili .. Come i tiri mal centrati che colpiscono con la periferia della rosata dove i pallini sono molto diradati ... Anche le canne poco strozzate tendono a ferire più facilmente specialmente se si allunga il tiro ...... Ricordiamoci che per la micidialità vale sempre la regola dei 5 pallini a segno .
Cari salutiCommenta
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Ciao Gianluca, la mia era solo una battuta, ma alla fine nemmeno tanto visto che spesso queste chiacchierate si traducono poi in effettive richieste verso i produttori.
Al di là di questo vorrei riprendere il discorso dei valori di strozzatura, forse andiamo in OT ma magari un paio di battute ci possono stare visto l'argomento.
Io personalmente non sono troppo convinto che non si possano mantenere gli stessi valori di strozzatura su tutti i calibri, o meglio: che si possa ottenere una adeguata resa anche utilizzando gli stessi valori.
Per quanto ho potuto riscontrare in questi anni, la discriminante sulla resa, soprattutto nei calibri più piccoli, è la qualità della lavorazione più che gli effettivi decimi di restringimento.
Premesso che i miracoli sulle armi non li fa nessuno, sicuramente ridurre i valori di strozzatura proporzionalmente alla riduzione del calibro semplifica enormemente il lavoro di noi produttori, soprattutto nelle lavorazioni di finitura, questo però non vuol dire che con la giusta tecnologia e attenzione non si possano ottenere buone rese anche con una strozzatura 10/10 su un cal 36.
Discorso ovviamente a parte è l'utilizzo e cosa ci fai con un 36 con strozzatura 10/10.
Inviato dal mio GT-I9515 utilizzando Tapatalk
A mio avviso, in strozzatura abbiamo una regola proporzionale, in quanto i valori immagino abbiano una relazione se non col diametro con la superficie di sezione retta di ogni calibro.
Personalmente ho adottato un criterio che mi soddisfa molto e coincide abbastanza bene con la tabella Beretta, che io tengo come regola primaria.
Dalla superficie di sezione retta della canna in asta sottraggo un 11% di superficie, il valore che risulta è quello della sezione retta di una strozzatura Full.
Per essere chiari ed immediati: in un 12 con foratura 18,4 mm. abbiamo una SSR di 266 mmq, sottraendo l'11% avremo 236 mmq che è la sezione (nella mia ipotesi) della strozzatura full a cui corrisponde un dimetro di 17,33 mm.
I conti tornano.
In un 36 con foratura 10,4, abbiamo SSR di 85 mmq da cui togliendo un 11% abbiamo 76 cui corrisponde un diametro di 9,83 mm (circa i 5 decimi delle tavole Beretta) ed i conti tornano ancora.
A mio modesto avviso, se da una strozzatura chiediamo equilibrio e perfezione balistica e soprattutto non vogliamo creare deformazione sui pallini (in parte influisce anche la lunghezza del cono ed il suo profilo, questo è chiaro) la massima strozzatura corrisponde ad una riduzione dell'11% della sua superficie di sezione retta... da cui facilmente calcoli le altre minori.
Cordialità
G.G.Ultima modifica G.G.; 26-07-20, 08:33.Some people hear their own inner voices with great
clearness and they live by what they hear.
Such people become crazy, or they become legends.
</O:pCommenta
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Si parla di canne cromate e canne non cromate, ora perché la franchi decise di cromare le proprie canne per i 48 AL, e così fece anche in seguito con i Prestige, Falconet, e alcione degli ultimi modelli?
Cioè esiste un criterio per cui un produttore opta per una soluzione o per l'altra?Commenta
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Ultima modifica louison; 26-07-20, 14:56.Commenta
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Cia o tutti. Rispetto il pensiero di ognuno, ma non capisco perché "va bene interessarsi a cercare dei parametri di qualità" e non va bene ambire "al meglio" che è la logica conclusione della ricerca.
Se cercare i parametri di qualità non servono per costruire qualcosa di innovativo quale altra finalità possono avere.
Un cacciatore del secolo scorso con la sua doppietta a cani esterni potrà pensare che le armi moderne e i caricamenti attuali non vanno d'accordo con lo spirito del cacciatore, ma nella realtà nessuno di noi si pone il problema.
È evidente che se oggi non andiamo più a caccia con fucili a luminello, fiaschetta e stoppacci è proprio grazie a chi ha cercato il meglio a tutti i costi, perseguendo caparbiamente le sue idee innovative fino al loro compimento.
Puntare al meglio è un istinto naturale dell'uomo e non vedo ragioni per mortificarlo.
Avere un'arma più micidiale significa anche fare meno feriti rispetto ad una arma attuale - e dunque meno sofferenza per i selvatici - a tutto vantaggio dell'etica.
Tutti coloro che pensano che un'arma più micidiale sancisca la fine della caccia, guardino in faccia la realtà: le specie cacciabili godono quasi tutte di ottima salute, i cacciatori diminuiscono di anno in anno, gli spazi cacciabili pure. I calendari venatori sono sempre più punitivi.
State certi che non sarà l'uso di un'arma più efficace a far morire l'attività venatoria, peraltro già agonizzante.
Poi chi si "accontenta" viva pure beato con ciò che ha, nessuno lo costringerà ad usare un'arma più innovativa.
Io punto al meglio.
Un saluto
Maurizio
E questo riguarda l'acciaio, la canna, il fucile, l'automobile, la mano a poker, tutto nella vita.
Cacciare in mare con la salsedine, dover avere un fucile leggero per beccacce, avere una canna per sparare migliaia di colpi al piattello ... e si potrebbero scrivere pagine di esempi, ... richiede la soluzione migliore per quell'esigenza che non è la stessa delle altre.
L'elasticità configge con la lavorabilità e ogni pro ha i sui contro.
Ma capisco che ci sia un rifiuto quasi esistenziale ad accettare questa ovvietà.
Capisco che la brama del meglio sia insopprimibile.
Auguri :-)
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