All'inizio del post avevo già prospettato che l'argomento era “ difficile” se non altro per la scarsità di informazioni disponibili. Ma liquidare l'argomento come mie fantasie è quantomeno riduttivo e superficiale. Dell'argomento se ne parla nello studio dello scoppio delle canne per ostruzione ( Garolini ), nello scoppio delle canne con cariche ridotte, ne accenna Roberto Serino in un articolo che parla della combustione incompleta nella canna liscia. Ma il documento che considero più interessante, di Granelli, e quello trascritto e riportato da Valerio dove viene descritto il fenomeno e i suoi risvolti.
Ne riporto il testo:
---------- Messaggio inserito alle 05:00 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:33 PM ----------
l'articolo continua ... ad un certo punto dice:
"Ritornando al fenomeno della deflagrazione diremo che spesso il cacciatore ( e non solo lui) è portato ad immaginare che tale reazione avvenga in modo assolutamente regolare e costante, e che i gas sviluppati esercitino sulla base del proiettile ( o della borra) una pressione uniformemente varia, in un primo momento in rapido aumento, fino a toccare il valore di Pressione massima, successivamente in progressiva diminuizione fino all'uscita del proiettile dalla canna. Al contrario, in ogni fase di combustione, sia a volume costante (proiettile fermo) che variabile( proiettile in movimento nella canna) la massa dei gas compie moti complessi." ( omissis)
"Sia nella fase pirostatica che pirodinamica della deflagrazione, od in quella di semplice espansione adiabatica, i gas non SPINGONO la base del proiettile in modo costante, ma tramite successive SPINTE VARIABILI cioè mediante fronti d'onda di compressione e rarefazione che rapidamente si susseguono" (omissis)
" Questo moto dei gas tramite onde successive determina impulsi variabili nel proiettile e nell'arma, la cui frequenza è altissima per cui l'avanzamento del proiettile avviene tramite successive accelerazioni con un regime pulsatorio il cui periodo è in funzione del calibro dell'arma, delle dimensioni e caratteristiche di cartuccia, delle caratteristichecombustive della polvere"
" E' intuitivo che quanto più regolare sarà la combustione del propellente, tanto più frequenti e costanti saranno tali impulsi, maggiore la velocità iniziale del proiettile, più costante la sua accelerazione, più limitata la deformazione in canna. Comprendiamo anche che il ritmo combustivo della polvere non dipende solo dalla sua particolare composizione chimica, dalla forma e dimensione di granitura, cioè dalla vivacità relativa del propellente di emisiione dei gas. Tale ritmo combustivo viene pure largamente influenzato dall'insieme delle caratteristiche di canna, forma dei coni di raccordo dell'anima e di cartuccia.
Granelli parla di questo fenomeno come di qualcosa di assodato e certo e ne prospetta una certa influenza nelle deformazioni in canna.
Che il Granelli abbia usato troppa fantasia e poca fisica? Anche lui ha preso lucciole per lanterne?
Un saluto a tutti

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