Sicuri di aver mai imbracciato un Benelli 121/123 della vecchia serie? [:D]
Se esiste un fucile automatico il cui bilanciamento è perfetto a detta di tutti gli esperti del passato e del presente questo è il Benelli.
La distribuzione delle masse, nel fucile della casa urbinate e tanto perfetta, che falsa addirittura la percezione del peso reale, mille volte in armeria ho sentito clienti più o meno esperti meravigliarsi della leggerezza di un Benelli, che poi sulla bilancia mostrava un peso normalissimo di 3200/3300 grammi.
Non parliamo poi dell'astina sottile, che a prescindere da ogni altro pregio o difetto è un punto tanto importante nel comfort da aver indotto la Beretta a fare sull'A391 il pistone piccolo per eliminare il difetto dell'eccessiva larghezza dell'asta.
Lo scatto è un punto che può essere facilmente regolato da un normale meccanico armaiolo in base alle esigenze del tiratore.
Benelli come filosofia costruttiva da 40 anni mantiene sui suoi fucili da caccia uno sgancio da 5 libbre, pari a 2260 grammi; è tale sui vecchi 121/123, sui Raffaello, Super 90 e Montefeltro ed è rimasto tale sul Vinci.
Sui Benelli, una leggera precorsa anticipa lo scatto.
Con una semplice messa a punto si può ottenere facilmente un carico graduale ed omogeneo della precorsa ed uno sgancio pulito e prevedibile a 2000 grammi complessivi.
Sui Beretta serie A300/303, lo scatto è molto buono ma non rimane costante e spesso cambia col tempo e con l'uso prolungato, l'ho verificato su un buon numero di esemplari.
In linea di massima sul Beretta, la precorsa è più breve o a volte assente rispetto ai Benelli, lo sgancio come ho detto più variabile, è mediamente compreso tra circa 1650 e 2150 grammi.
Sotto questo aspetto entrambi gli scatti Benelli e Beretta sono vulnerabili sotto due diversi aspetti meccanici.
Il Benelli con l'utilizzo prolungato tende a perdere efficacia nella sua sicura a doppio ponte e qualche fucilata può partire doppia, problema facilmente risolvibile da un armaiolo in ciurca 10 minuti con un apposito tipo di intervento.
Sui Beretta il neo è l'usura dei piani di aggancio, è infatti possibile trovare fucili in cui basta sfiorare il grilletto per provocare la partenza del colpo.
Per alcuni possessori quando tale usura porta lo scatto verso il chilogrammo, iniziano problemi di partenze involontarie di colpi.
La soluzione è in questo caso la sostituzione del grilletto o del cane, per eliminare uno scatto ormai ingestibile e non più sicuro.
A mio avviso pralando in termini generali, su un semiautomatico a pallini lo scatto ideale deve essere fluido, prevedibile e non troppo leggero.
Affermo questo perchè a caccia, quando si è ormai pronti al tiro col dito è sul grilletto, a differenza dalle armi rigate, non è detto si debba sparare sempre.
Moltissime volte a caccia accade di prepararsi al tiro su un capo di selvaggina in avvicinamento, arma già puntata sul bersaglio, dito che inizia a premere sul grilletto ma poi accade qualcosa e si decide di non sparare subito ed attendere ancora un attimo.
Proprio per questo motivo, è a mio avviso fondamentale una minima e percepibile precorsa ed uno scatto non troppo leggero.
Forse in pedana lo scatto più diretto e leggero può servire effettivamente a migliorare il tiro su un bersaglio fisso che appare all'improvviso, ma in ambito venatorio e nel tiro a bersagli in movimento, preferisco lo scatto sopra descritto.
Pietro, quando sarai stanco dei tuoi MATTONI, portali a me, te li prendo io in blocco ... e non per farci una casa! [:D][vinci]
Cordialità
G.G.
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