Il "Lampredotto"
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Il tocco di classe è mettere dei dadi di carne, tanti nel brodo. In alternativa fare il brodo di carne insieme a quello vegetale. Poi ci metti il lampredotto una volta finito. Sentirete la differenza!
[:-golf][:-golf]Sipe e BarnesssssssssssssssssssssssCommenta
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Mai usato dadi. Solo ossi, o di cinghiale o di manzo. Usare la verdura ha il suo perché...Sipe e BarnesssssssssssssssssssssssCommenta
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Un po' O.T., ma visto che lampredotto e trippa provengono dallo stesso organo quadripartito, e che qui si parla di brodo, qualche anno fa, con una mia amica polacca con la quale facevo scambi culinari, ed alla quale avevo fatto assaggiare la mia canonica trippa al sugo, con pecorino e mentuccia, mi disse, "voi italiani cucinate tutto col sugo di pomodoro" e non mi sembro' troppo entusiasmata dalla mia versione tradizionale. Cosi' la settimana dopo mi fece provare la trippa in brodo alla polacca. Be', sara' che quando uno e' abituato a certi piatti fatti sempre nel solito modo tradizionele poi le dipartite della tradizione non piacciono, e o perche' la trippa in brodo davvero lo era, a me sembro' una ciofeca, con la trippa semisquagliata e gelatinosa che aveva perso la sua caratteristica elasticita' e non era piu' al dente.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!Commenta
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Ovviamente, caro Giovanni, eccoci al solito "de gustibus"!|
Ho mangiato certe cose in giro per il mondo che preferirei essere spellato vivo che ripetere le stesse esperienze.
Comunque prova la ricetta della trippa alla milanese fatta senza il pomodoro, che è facoltativo (in casa mia non ce lo mettevano e parlo al passato prossimo perchè ora con la Pollastra la facciamo solo alla "parmigiana con il sugo...)
ti posto un Link e la ricetta che seguiamo noi per la milanese da cui, ripeto, eliminiamo i "tumatis"!
Un secondo piatto di origine contadina e dalla storia antica, in cui la trippa viene cotta in un delizioso sugo di pomodoro arricchito con fagioli e Grana grattugiato.
La nostra ( la stessa di Gualtiero Marchesi)
TRIPPA ALLA MILANESE (“BŰSECCA”!)
Amante della trippa, che noi facciamo in casa alla “parmigiana”, al sugo, utilizzando il solo “foiolo” o centopelli che dir si voglia (vedi il tutorial su questa raccolta), ed essendo milanese fino al midollo senza tema di rinnegamento alcuno, debbo considerare che sull’argomento ”trippa” sono in tanti a sparlare ed a scriver di cucina “a vanvera”, con poca o punta conoscenza della corrispondenza tra “nome” e sostanza. Vediamo di dire pane al pane e vino al vino (buono). Questa che segue è quanto di più tradizionale si possa mangiare quale “Busecca” in quel di Milano da milanesi d.o.c. e nelle famiglie di certa origine meneghina dedita al culto di Comus, della convivialità lombarda (el vör restaa servii?) e della più antica e popolare tradizione dei nati all’ombra della Madonnina. La seguente ricetta è tratta da “Il grande ricettario” di Gualtiero Marchesi, milanese d.o.c e cuoco di gran fama, prima che decidesse di ridurre alla “fame” i suoi clienti con la Nouvelle Cousine…
Ingredienti: (fare lessare separatamente i due tipi di trippa per una buona ½ h in acqua leggermente salata!)
• 800 g di trippa già lessata (foiolo)
• 200 g di trippa riccia (reticolo, cuffia, francese) parimenti lessata
• 150 g di fagioli bianchi di spagna secchi
• 400 g di pomodori maturi, pelati e privati dei semi (secondo gusto!)
• 50 g di burro
• 30 g di pancetta
• Una carota affettata
• Una costola di sedano affettata
• Una cipolla affettata sottile
• Un rametto di salvia
• ½ l di brodo o q.b.(anche di dado)
• 6 cucchiai di Grana Padano o Parmigiano grattugiato
• Pepe, sale.
Mettere in ammollo i fagioli secchi in una terrina coperti d’acqua per 12 ore. Scolateli, versateli in una casseruola con acqua fredda e fateli lessare. Lavate e sgocciolate bene i due tipi di trippa. Tagliate il foiolo a listarelle e la riccia a piccoli quadri. Tritate la pancetta finemente, lavate la salvia e spezzettate i pomodori.
In una casseruola di terracotta o di ghisa smaltata (sciccheria!) fate soffriggere col burro la pancetta e la cipolla, poi unite sedano, carota e salvia e stufate il tutto per una decina di minuti. Aggiungete quindi il foiolo e, quando questo non emetterà più liquido, unite anche la riccia. Mescolate con un cucchiaio di legno e fate consumare a fuoco moderato il liquido che di andrà formando; versate i pomodori, salate, pepate e mescolate ancora.
Incoperchiate la casseruola e cuocete a fuoco molto basso per circa due ore aggiungendo durante la cottura poco brodo per volta e mescolando spesso perché la preparazione non attacchi al recipiente. Un’ora circa prima di servire la trippa unite i fagioli ben sgocciolati, portando a completa cottura il tutto. Travasate sul piatto di portata, cospargete con abbondante formaggio grattugiato e servite.
Il luogo dei fagioli secchi, per affrettare i tempi di cottura, potrete usare dei fagioli lessati in scatola.
E per "orecchiare" gli amici polacchi con la loro Trippa ma con un alito di gusto diverso, e più precisamente rumeno eccoti una variante:
Ciorba de Burta da: https://www.buonissimo.it/lericette/...iorba_de_Burta
La ciorba de burta si prepara realizzando un brodo di carne ed aggiungendolo alla trippa in cottura in padella con il sedano le carote e le cipolle. Ecco i passaggi della ciorba de burta.
Ingredienti:
• Trippa 300 g
• Ossa di vitello per brodo 300g
• 1 gambo di sedano
• 3 carote
• 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 mazzetto prezzemolo
• Panna fresca 100 ml
• Olio evo 3 cucchiai
• Peperoncino a piacere
• Sale e pepe q.b.
Preparate un brodo con le ossa di vitello e gli aromi che preferite.
Lavate in abbondante acqua la trippa acquistata già precotta. Affettate la trippa a striscioline sottili di circa tre centimetri di lunghezza.
Tritate finemente il gambo di sedano, una carota, lo spicchio di aglio, il prezzemolo e la cipolla. Scaldate l'olio di oliva extravergine in un tegame possibilmente di terracotta e mettetevi ad appassire a fuoco basso il trito di verdure.
Fate rosolare per una decina di minuti, unite la trippa, regolate di sale e pepe, unite il peperoncino sbriciolato e fate insaporire per cinque minuti.
Bagnate con il brodo di ossa. Durante gli ultimi quaranta minuti di cottura aggiungete 2 carote tagliate a rondelle.
A fine cottura unite la panna fresca e prezzemolo tritato. Servite la Ciorba de Burta con fette di pane casereccio abbrustolito.
Consigli
In alternativa al brodo di ossa di vitello, più tradizionale ed economico, è possibile utilizzare un brodo di carne o un preparato già pronto.
E chi non beve con me...Ultima modifica Oizirbaf; 06-11-22, 11:15."...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
e fermalvi entro; ché non fa scienza,
sanza lo ritenere, avere inteso..."Commenta
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Vero!
Ho scritto caciucco invece di cacciucco all'inizio del post introduttivo!
Ma c'era bisogno di un simil tono da Torquemada per fare notare un errore ortografico?
Anche "con" ("complemento di mezzo") si scrive con la "n" finale dopo "co"... Altrimenti, al massimo si interpreta coma la sigla provinciale di Como!
Travi e pagliuzze fanno sempre la loro parte!Ultima modifica Oizirbaf; 07-11-22, 16:54."...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
e fermalvi entro; ché non fa scienza,
sanza lo ritenere, avere inteso..."Commenta
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No. La storia è diversa. I livornesi si rivoltano alla grafia e alla pronuncia sbagliata da diverso tempo. Ci sono state trasmissioni televisive e scritti che usavano la parola sbagliata e per di più editando ricette sbagliate. E dal loro punto di vista, giustissimo secondo me, giudicano questo come una scarsa attenzione verso di loro: un preassappochismo sgradito.
Il cacciucco non è una normale zuppa di pesce: è il cacciucco!
Non credo che i napoletani sarebbero contenti se si chiamasse pissa, la pizza.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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Il fatto è che molti toscani pensano sempre di essere gli unti dal Signore e di poter trattare il resto del mondo quali gonzi oligofrenici o sottoacculturati!No. La storia è diversa. I livornesi si rivoltano alla grafia e alla pronuncia sbagliata da diverso tempo. Ci sono state trasmissioni televisive e scritti che usavano la parola sbagliata e per di più editando ricette sbagliate. E dal loro punto di vista, giustissimo secondo me, giudicano questo come una scarsa attenzione verso di loro: un preassappochismo sgradito.
Il cacciucco non è una normale zuppa di pesce: è il cacciucco!
Non credo che i napoletani sarebbero contenti se si chiamasse pissa, la pizza.
Spesso hanno invece delle enormi code di paglia e un grande gusto per le sterili polemiche.
Anche, magari facendo solo notare che "preassappochismo" non si scrive così..."...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
e fermalvi entro; ché non fa scienza,
sanza lo ritenere, avere inteso..."Commenta
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Ho cercato di spiegartelo, che l'osservazione fattati non era rivolta a un tuo errore ortografico o di battitura, ma a quanto pare è stata fatica vana.Il fatto è che molti toscani pensano sempre di essere gli unti dal Signore e di poter trattare il resto del mondo quali gonzi oligofrenici o sottoacculturati!
Spesso hanno invece delle enormi code di paglia e un grande gusto per le sterili polemiche.
Anche, magari facendo solo notare che "preassappochismo" non si scrive così...
Orzi, uno come te si pagherebbe per averlo in Toscana, possibilmente a tavola o a caccia.Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)Commenta
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[QUOTE=
Orzi, uno come te si pagherebbe per averlo in Toscana, possibilmente a tavola o a caccia.[/QUOTE]
[:D]
Azz! Non c'è una faccina che si ammazzi sufficientementedal dal ridere per esprimere tutto il mio divertimento!
[brindisi]"...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
e fermalvi entro; ché non fa scienza,
sanza lo ritenere, avere inteso..."Commenta
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