il prelievo di selezione è un esercizio balistico o un percorso gestionale?

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  • Er Mericano
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2022
    • 2024
    • Alabama
    • Labrador

    #16
    Io vivo in un mondo molto diverso (non solo venatoriamente). La gestione delle popolazioni animali e' basata sugli studi fatti dai vari dipartimenti di caccia e pesca, che fanno costanti esami del territorio e della sua carrying capacity (quanti animali di quante specie puo' ospitare).

    Questi dipartimenti, finanziati bene dai governi statali e federale grazie ai soldi delle licenze e delle accise su armi, munizioni, ed altri oggetti di consumo connessi alla caccia, hanno a disposizione aerei, elicotteri, fuoristrada, motoslitte, mezzi anfibi, barche a motore, tecnici, biologhi, laboratori, ecc. per censimenti, prelievo di campioni di sangue da animali narcotizzati, ecc.Inoltre il numero, sesso, ecc. degli animali abbattuti (in Alabama soltanto cervi e tacchini--la migratoria e' appannaggio dei federales) e' considerato ogni anno, zona per zona, stato per stato, [er determinare la lunghezza (o cancellazione) delle stagioni, il numero, localita' d'abbattimento, eta' e sesso (tacchini maschi abbattibili, femmine no) degli animali abbattuti, ecc.

    Tutto il lavoro affidato allo stato e al governo federale rimuove fino ad un certo punto l'onere della gestione dalle mani del cacciatore,che pratica la gestione soltanto obbedendo alle regole emanate ogni anno a seconda della situazione. Quindi la "selezione" come la intendete voi non esiste, se non in parte. Se le regole per Coffee County (dove vivo) mi dicono che posso prendere soltanto tre cervi maschi, uno dei quali deve avere almeno quattro punte su uno o ambedue dei due palchi, ed un certo numero di femmine, io mi atterro' a queste regole.

    Ma c'e' anche un altro fattore: a differenza del Bel Paese, qui sulla proprieta' privata cacciano solo il proprietario, la sua fammiglia, o amici invitati. Oppure chi paga bei soldoni per comprare il diritto di cacciare. Ci sono anche i cosiddetti "hunting clubs," praticamente una riserva di caccia il cui territorio e' affittato e curato con puliizia, creazione di campetti con raccolti a perdere, mangiatoie, altane, ecc. La "selezione" sulla proprieta' privata e negli hunting clubs e' regolata autonomamente (ma sempre in osservanza delle leggi e regole applicabili in qualla contea e stato, e quelle federali). Il proprietario puo' decidere che bisogna incrementare o diminuire la popolazione di questa o quella specie, e amici e parenti che cacciano li, se non obbediscono non ci cacciano piu'. Il singolo che affitta un terreno di caccia ed e' interessato al trofeo piu' che alla ciccia puo' fare in modo che su quel terreno la caccia favorisca la sopravvivenza per almeno quattro o cinque anni dei maschi piu' prometenti e si limitera' ad eliminare maschi difettivi, fusoni adulti, e femmine in soprannumero, piazzando poi in posti deerminati blocchi di minerali che favoriscono la crescita di palchi notevoli.

    Negli hunting clubs le regole sono spesso ferree, ed uccidere un bel maschio promettente quando ha soltanto sei punte puo' comportare una multa di un migliaio di dollari. Perseverare nell'ignorare le regole comportera' l'espulsione dal club. Prima del principio della stagione i soci eletti per governare il club, promulgano le regole dettate da cio' che e' stato constatato nel territoro del club per quanto riguarda le popolazioni, lo stato della loro salute, nascite, predazione, ratio dei sessi, ecc. Un mio amico (ricco) che e' socio di uno di questi clubs, l'anno scorso ha dovuto, come gli altri soci, per poter abbattere un cervo da trofeo, abbattere prima quattro femmine. C'era una sovrapopolazione di femmine, e con troppi cervi sul territorio del club c'era meno cibo naturale per tutti, e la possibilita' di malattie (grazie a Dio qui il CWD ancora non e' arrivato!

    L'hunting club e' probabilmente il piu' vicino alla vostra caccia di selezione. Ma i proletari come me? Siamo un po' ridotti ad essere sparatori. Io non sono un trofeista ma un cicciaiolo. Peso e mole mi interessano piu' dei palchi e del sesso. Rispamio sempre e comunque i piccoli, perche' spegnere la vita di un animale nato da un anno o meno non mi piace affatto, anche se e' svezzato e comletamente autonomo e preferisco abbattere femmine e fusoni grossi (indeboliscono la specie perche' maschi scadenti ma capaci di accoppiarsi) perche' dal punto di vista della ciccia sono migliori di qualche vecchio becco imbottito di testosterone. Ma mi rifiuto di abbattere femmine accompagnate da uno o due giovani, anche se svezzati da tanto e compleatmente autonomi perche' la mamma continua ad insegnare loro a sfuggire a predatori bipedi e quadrupedi. Ogni anno "grazio" almeno una decina di animali perche' non soddisfano i miei criteri. Ma di certo non lascio andare un maschio con palchi a tre punte o anche a due perche' poi tre anni dopo diventi un grande animale da trofeo. Perche' dove vivo io, e data la ristrettezza della mia proprieta', se non me lo mangio io se lo mangia il vicino...

    Balistica? Gestione? Boh!? Quanti angeli possono danzare sulla capocchia di uno spillo? Chi se ne frega? La balistica che interessa a me e' un calibro un po' piu' che semplicemente adeguato, una palla che fa il dovere suo, ed un abbattimento pulito ottenuto in modo di poter trovare e recuperare facilmente l'animale. Percio 'il tiro al blatt sono vent'anni che non lo pratico piu'. L'animale deve cadere sulla sua ombra, o e' molto probabile che lo perda.

    Sparatore e cicciaiolo. Ma non me ne vergogno. Anzi. La caccia e' nata come procacciamento di proteine nobili invece di dover mangiare gli avanzi lasciati dai grossi carnivori dopo averne grattato via le larve di mosca e le formiche. Tutti gli orpelli e le fisime di trofei, bruch, weimannsheil, e le varie cerimonie paganeggianti teutonico/slovene, ecc. sono nati molto dopo, e non mi interessano. Se c'e' una persona che odio e' qualla che dice: "No, la selvaggina a me non piace. Io caccio solo per divertimento e la regalo ad altri." Quest'atteggiamento lo considero una perversione della vera natura della caccia. IMHO, naturalmente.
    Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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    • toperone1
      toperone1 commenta
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      da quanto esponi mi par evidente che tu raccogli i frutti di logiche gestionali declinate in modo scientifico da altri che possono avvalersi di mezzi, tecnici e finanziari, per poterle adeguatamente sviluppare in modo professionale. Di fatto operi in un piano di prelievo, per parte di tua spettanza, predefinito; e ne benefici.

      No, gli hunting club direi che non si avvicinano minimamente alla selezione operata secondo il metodo italico attuale. Secondo quanto esponi anche in quel caso sembrerebbe che una logica gestionale vi sia, almeno rispetto alla portanza del territorio.

      una nota: proteine o meno sin dalla preistoria, nelle forme più diverse, si è sempre reso omaggio in modo laico o pagano alla fonte di proteine cacciata. Può non interessare, ma sono "prassi" che esistono da sempre...

      ultimo: la caccia non è divertimento allo sparo con l'animale regalato/buttato/smaltito. E non è nemmeno una crociata contro una specie, esempio cinghiale . Concordo pienamente con quanto scrivi al proposito.

    • antonio franco
      antonio franco commenta
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      A me piace più così che come facciamo in Italia. I piani di abbattimento li decidono gli esperti .del Wildlife Dpt. Sono stato 12 anni in un hunting club in Hancock country. 3000 acri, la mia quota era ragionevole.
  • mountain
    ⭐⭐
    • Apr 2017
    • 458
    • Trentino

    #17
    La gestione faunistica viene attuata nel bel paese in maniera non molto diversa dalla gestione economica. È per quello che si preferisce parlare di calibri e palle, il resto per chi è veramente appassionato è cosa di cui parlare solo con pochi intimi.

    A 3-4 ore dalla macchina non mi è mai capitato di trovare cacciatori senza il fucile, lì solo per osservare in silenzio. Il patrimonio faunistico va gestito come in teoria andrebbe gestita un’azienda, non si passa in azienda solo per prelevare non pensando alla crescita dell’azienda stessa, si preferisce depredare. La gestione richiede intelligenza e lungimiranza oltre che spirito di sacrificio. Queste non sono doti che al giorno d’oggi siano molto diffuse. È per questo che mi sento in difficoltà a parlare seriamente e in maniera non ipocrita di gestione faunistica.

    Sono cresciuto in mezzo ai cacciatori e al mondo della caccia, forse ne ho viste e sentite fin troppe. Ripeto: la caccia in Trentino non si discosta nella gestione di ogni altra attività in cui denaro e politica si vengono ad intreccciare.

    Visto che a Trento è periodo di festival dell’economia faccio riferimento alle parole di un economista straniero intervenuto al festival di qualche anno fa’: Io pur avendo scelto di trasferirmi a vivere nel bel paese quando lavoravo in un fondo d’investimento (americano mi è parso di capire) non ho mai scelto di investire in aziende italiane. : In Italia c’è troppa infiltrazione dello Stato nelle aziende.

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    • darkmax
      darkmax commenta
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      Io renderei obbligatorio "passare del tempo" in campagna senza fucile.
      A caccia chiusa sono un appassionato di montagna, passo ogni domenica a fare trekking e le ferie le spendo in Alto Adige .... non esiste al mondo che non abbia il binocolo nello zaino :)
  • Er Mericano
    ⭐⭐⭐
    • Feb 2022
    • 2024
    • Alabama
    • Labrador

    #18
    Toperone scrive: <<Una nota: proteine o meno sin dalla preistoria, nelle forme più diverse, si è sempre reso omaggio in modo laico o pagano alla fonte di proteine cacciata. Può non interessare, ma sono "prassi" che esistono da sempre...>>

    Be', se per questo sin dalla preistoria esistevano (e pare che esistano ancora in certe popolazioni primitive) prassi, come il consumo delle carni di nemici uccisi o di familiari morti di qualsiasi causa, la prima prassi per assorbire il valore del nemico ucciso, la seconda (ancora esistente, pare) perche' lo spirito del caro estinto continui a vivere nel corpo di familiari. Eppure il progresso avrebbe dovuto far accantonare queste superstizioni. L'animismo che andava bene tremila anni fa e del quale rimangono vestigia come, da noi, bussare sul legno per evitare che lo spirito dell'albero ci senta esprimere una speranza e ci punisca per invidia, e tante altre usanze del genere, mi fanno venire in mente Peppino de Filippo ed il suo divertentissimo film "Non E' Vero ma ci Credo."

    Come tanti, io rendo omaggio alla fonte di proteine cercando di non farla soffrire inutilmente e di non sprecarne le carni. Le cerimonie pseudo religiose o laiche le trovo spesso ridicole, specialmente se non fanno parte delle tradizioni di un paese ma sono scimmiottate in un paese diverso--come appunto oggi e' di moda in Italia, mi dicono, fra i "lodenisti" con cappelluccio col ciuffo di camoscio attenersi--spesso in modo maccheronico che farebbe ridere o incavolarsi un cacciatore Teutone--a riti mai praticati in Italia forse neanche nella preistoria. Ma ad ognuno il suo. Se a uno gli va di fare tredici saltelli sul piede sinistro intorno ad un capriolo morto mentre gli recita una quartina di versi di Goethe, e si fa fare dal compagno di caccia il disegno stilizzato di una quercia col sangue dell'animale sul gluteo destro, lungi da me il dirgli di non farlo. Uno dovrebbe avere il diritto anche di essere ridicolo. Ma che non mi si impedisca di sghignazzare! .Anche quello e' un diritto.

    Qui da noi ci sono chiesette protestanti fondamentaliste (integraliste?) che ancora praticano la pazza tradizione che secondo loro e' biblica, di maneggiare serpenti velenosi durante una funzione perche' da qualche parte nelle Scritture e' detto che chi ha timore di Dio asservisce il serpente e non deve temerlo. Forse la Scrittura parla metaforicamente del serpente diabolico (quello che tento' Eva). Ma questi imbranati giocano con crotali e mocassini (serpenti, non scarpe) veri e ogni tanto un membro della congregazione o persino il pastore si becca un morso e crepa. E Darwin trionfa ancora una volta.

    Almeno pero' i riti venatori dei Lodenisti non sono pericolosi... A meno che un iconoclasta come me non scoppi a ridere cosi' forte a vederne uno da beccarsi un aneurisma... Hey, ma morire dal ridere (anche non metaforicamente) e' una buona cosa, no?
    Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!

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    • toperone1
      Moderatore Armi e Polveri
      • Dec 2009
      • 1713
      • ossola

      #19
      Giovanni mi sa che non solo sei fuori tema ma decisamente sopra le righe. Gli altrui usi e consuetudini possono non essere condivisi ma vanno accettati e rispettati quando non ledono la dignità e la libertà altrui.

      Quindi meglio tornare all argomento che ci occupa.

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      • Livia1968
        Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
        • Apr 2019
        • 6130
        • Guidonia Montecelio (Roma)
        • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

        #20
        Tornando in topic, la gestione della fauna selvatica effettuata attraverso il prelievo selettivo si innesta in un' Italia la cui cultura venatoria "fa fatica " per vari motivi ( modalità diplomazia on 😅) a recepirne i principi.
        Ovviamente il termine selezione ed il relativo corso sono quindi solo un espediente formale per dar seguito ad una esigenza ( pure qui per vari motivi) senza fornire quasi mai gli strumenti formativi e culturali adeguati.
        "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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        • Alessandro il cacciatore
          🥇🥇
          • Feb 2009
          • 20197
          • al centro della Toscana
          • Deutsch Kurzhaar

          #21
          Originariamente inviato da toperone1
          In questa stanza per lungo tempo si è discusso in via prevalente - e spesso inappropriata - di calibri, cariche ed ogive e davvero poco di gestione faunistica: perchè?
          Diciamo pure che spesso moltissime discussioni fatte in Selezione avrebbero avuto il loro giusto posto in "Armi e munizioni".

          La gestione interessa a pochi per il semplice motivo che la gestione -in gran parte del territorio nazionale, con l'eccezione di parte delle regioni/provincie che si trovano a confine con gli Stati esteri- per lo più viene fatta da enti pubblici o assimilabili ad essi, dove il semplice cacciatore è inteso come un esecutore di un piano e/o beneficiario del loro lavoro.
          Di fatto il cacciatore è stato privato della responsabilità di gestione. Si vede che ai politici va bene così.
          Per far cambiare direzione occorrerebbe una rivoluzione dell'attuale normativa vigente, partendo prima dal codice civile e poi le leggi sulla caccia ad ogni livello. Ma sinceramente non ne vedo la volontà.
          Per cui il concetto keine Jagd ohne Hege, alla base della caccia nel senso più pieno ed applicato in gran parte d'Europa, è inutile tradurlo.
          Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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          • Alessandro il cacciatore
            🥇🥇
            • Feb 2009
            • 20197
            • al centro della Toscana
            • Deutsch Kurzhaar

            #22
            Originariamente inviato da Livia1968
            Tornando in topic, la gestione della fauna selvatica effettuata attraverso il prelievo selettivo si innesta in un' Italia la cui cultura venatoria "fa fatica " per vari motivi ( modalità diplomazia on 😅) a recepirne i principi.
            Ovviamente il termine selezione ed il relativo corso sono quindi solo un espediente formale per dar seguito ad una esigenza ( pure qui per vari motivi) senza fornire quasi mai gli strumenti formativi e culturali adeguati.
            D'accordo.
            Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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            • antonio franco
              ⭐⭐⭐
              • Nov 2008
              • 2145
              • scandicci FI

              #23
              Scusatemi, ma l'argomento è molto vasto e generico. Gestione? Di cosa esattamente? Capriolo in zona vocata, non vocata ad alto rischio? Cervo in zona di eradicazione? Gestione fagiano? Lepre? In che territorio. Mi sia consentito dire che se non si entra nello specifico di una specie di un territorio....si rischia di parlare a vuoto, senza nessun effetto i formativo ed educativo.
              Sipe e Barnesssssssssssssssssssssss

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              • danguerriero
                danguerriero commenta
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                Gestione dei Turdidi
                All'interno di No Fly Zone o comunque ove si richiesta l'apertura dello spazio aereo prima del decollo.
                Con accenni all'immissione di corvidi per il giusto equilibrio minacciato dalla scarsa plasticità della Famiglia.
            • mesodcaburei
              ⭐⭐⭐
              • Jan 2015
              • 8871
              • Donceto, Valtrebbia(pc)
              • 2 Setter Inglesi 1 Pointer

              #24
              Gestione ungulati, diciamo che la sezione lascia poco spazio a interpretazioni.

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              • triboletto
                Ho rotto il silenzio
                • Mar 2024
                • 14
                • Roma
                • Bassotto pelo duro

                #25
                Dico la mia... Ad onor del vero, se abbiamo un proiettile da 7 mm, più o meno a seconda dei gusti, la balistica ha un certo peso. Se poi abbiamo l'opportunità/ambizione di spingerci ben oltre i cento canonici metri, la tecnica di tiro può fare la differenza (non entro nella diatriba poligono/tiro a caccia. Non è questa la sede) Detto questo, il resto dipende al solito da noi stessi e dal contesto in cui operiamo. Chi può scegliere tra N appostamenti o, meglio ancora, andare alla cerca, avrà più possibilità p.es. di chi è monoappostamento. E non parlo di possibilità di abbattimento ma di poter sviluppare tecniche e conoscenze in scenari e contesti differenti. Io spesso uso i censimenti a tale scopo, facendone oltre il minimo richiesto, sia in battuta che da posizione di vantaggio; anche perchè di solito si fanno il sabato e la domenica e permettono di acquisire una prima conoscenza del terreno di caccia in breve tempo cosa che, per chi abita ai bordi di una grande città (p.es. Roma), consente di fare quel minimo di esperienza (abitudini, segni di presenza, disturbi antropici e non, distanze ed angoli di tiro, etc..) Sul concetto di gestione, dipende dal territorio e dalle persone, come ho potuto verificare. Vicino le grandi città non si fa gestione ma, molto spesso, si evita più di fare disturbo/danno ad altre attività.Il resto è legato al terreno, organizzazione, tradizioni, etc... Un esempio banale: i censimenti in battuta fatti a suo tempo in Toscana avevano un senso ed erano organizzati con cura meticolosa, così come le prestazioni d'opera, etc... In altre regioni, con una storia ed un contesto "differente" nonchè ostico alla Caccia di selezione, siamo ancora agli inizi del concetto di gestione. Spes Ultima Dea, direbbero i nostri padri. Nel frattempo mi godo la scoperta di nuovi territori di caccia, il piacere di condividere tutto questo con i miei cari (escursioni e ricchi pranzi in primis) e qualche soddisfazione in più al poligono, in attesa di quelle a caccia ;-)

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                • sly8489
                  ⭐⭐⭐⭐
                  • Mar 2009
                  • 11961
                  • Trieste
                  • spring spaniel

                  #26
                  La caccia di selezione deve essere devoluta interamente ai cacciatori, e non solo la caccia di selezione. L'intero territorio di caccia deve essere gestito praticamente dai cacciatori. Il dovere dei cacciatori non deve essere solo quello di completare i piani di abbattimento.

                  Commenta


                  • antonio franco
                    antonio franco commenta
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                    Forse dalle tue parti il quoziente intellettivo dei cacciatori, e la capacità di fare il lavoro di squadra è diverso dal nostro in Toscana. Fare come credi tu da noi, sarebbe una catastrofe. Qui si creerebbero piccoli feudi con il capetto che fà come gli pare per se e il suo clan.

                  • toperone1
                    toperone1 commenta
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                    evitiamo frizioni, per cortesia. La tematica è complessa e va trattata in modo organico: dal macro (situazione paese) al micro (situazione regioni). Partendo da com'è a come sarebbe meglio che fosse in versione "4.0"

                  • darkmax
                    darkmax commenta
                    Modifica di un commento
                    antonio franco tranquillo che anche qui ci sono i "Re" che decidono della vita e della morte dei propri sudditi
                    Ultima modifica Livia1968; 24-05-24, 10:53.
                • Livia1968
                  Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                  • Apr 2019
                  • 6130
                  • Guidonia Montecelio (Roma)
                  • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                  #27
                  Per gli "effetti formativi e educativi" sono disponibili corsi la cui partecipazione ha l'indesiderato effetto collaterale dello svolgimento in presenza.
                  "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                  • antonio franco
                    antonio franco commenta
                    Modifica di un commento
                    Ho sempre pensato che alcuni 3D potessero anche insegnare qualcosa che possa incrementare la cultura venatoria. Magari se questo prende la strada giusta ci riusciamo.

                  • Livia1968
                    Livia1968 commenta
                    Modifica di un commento
                    A tal fine ti consiglio la consultazione ed, eventualmente, l'ampliamento con il tuo contributo, della "Biblioteca" inserita nella stanza "Selezione" che raccoglie tutti i link e documenti che nel tempo gli utenti hanno condiviso relativi nello specifico all'argomento Caccia di selezione nei suoi innumerevoli aspetti:

                    salve. credo che sarebbe interessante una raccolta di articoli e testi gratuiti da indicizzare e fissare in sezione, per cultura personale. Purtroppo ho l'handicap di non conoscere il tedesco che pare abbia il primato come letteratura di ungulati. inizio con qualche link: https://www.regione.toscana.it/-/caccia-selezione


                    E' presente, inoltre, nella sezione " il ritrovo del cacciatore" , il sub forum "Studi , ricerche ed attività" in cui trovare approfondimenti culturali anche dell'argomento caccia di selezione
                    Ultima modifica Livia1968; 24-05-24, 12:17.
                • antonio franco
                  ⭐⭐⭐
                  • Nov 2008
                  • 2145
                  • scandicci FI

                  #28
                  Ci sarebbero anche questi,

                  Abilitazione alla gestione degli ungulati selvatici,Adottati dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 215 del 27/02/2006,Moduli didattici,Regione Emilia Romagna,


                  anche se per quanto riguarda i censimenti, essendo la scheda datata, ci sarebbero da fare dei passi da gigante, tipo censimento notturno con visori, o addirittura l'uso di droni con termocamere. Come viene fatto adesso, è, a mio parere inutile.
                  Sipe e Barnesssssssssssssssssssssss

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                  • darkmax
                    darkmax commenta
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                    Non è vietato usate strumenti termici od altro nel corso dei censimenti.
                    Se uno ha la termocamera la usa tranquillamente. Certo che, dotare tutti, in realtà come la nostra ( piccole riserve autogestite) di strumenti codi costosi sarebbe imposdibile
                • sly8489
                  ⭐⭐⭐⭐
                  • Mar 2009
                  • 11961
                  • Trieste
                  • spring spaniel

                  #29
                  Originariamente inviato da darkmax
                  tranquillo che anche qui ci sono i "Re" che decidono della vita e della morte dei propri sudditi
                  Non so cosa succede da te, da me quado si riunisce l'assemblea dei soci, si parla di gestione, e tutto quello che porta in assemblea il consiglio direttivo viene messo a votazione, anche se in materia di selezione il direttore ha il potere decisionale. I "Re" ci sono per volere dell'assemblea dei soci.

                  L'assemblea dei soci come organo statutario viene prima del direttore. Il capriolo nel mio territori è in un periodo di grave sofferenza, possiamo decidere di chiudere la caccia al capriolo, o di chiudere alcune zone, o di chiudere la caccia al capriolo adulto dal 15 maggio al 31 di agosto, sono solo alcuni esempi. Così è anche per la tradizionale. L'orticello ce lo curiamo noi, senza nessuna intromissione di organi esterni.

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                  • sly8489
                    ⭐⭐⭐⭐
                    • Mar 2009
                    • 11961
                    • Trieste
                    • spring spaniel

                    #30
                    Originariamente inviato da darkmax
                    Non è vietato usate strumenti termici od altro nel corso dei censimenti.
                    Se uno ha la termocamera la usa tranquillamente. Certo che, dotare tutti, in realtà come la nostra ( piccole riserve autogestite) di strumenti codi costosi sarebbe imposdibile
                    Ora non è più vietato utilizzare visori notturni anche in caccia di selezione. I visori notturni per i censimenti si potrebbero acquistare con il contributo regionale, basterebbe informarsi.

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