Comportamento di alcuni vertebrati a ferite balistiche devastanti

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  • Oizirbaf
    Moderatore Buona Forchetta
    • Nov 2014
    • 2103
    • Milano

    #1

    Comportamento di alcuni vertebrati a ferite balistiche devastanti

    Comportamento di alcuni vertebrati a ferite balistiche devastanti
    Debbo ammettere che il problema delle differenti reazioni ai traumi anche estremamente invalidanti dei vari selvatici mi ha sempre intrigato ed incuriosito. Le risposte non mi sono state date da nessuna autorità accademica in termini di fisiologia applicata e l’altra fisiologia applicata del buon senso quand’anche provenienti da colleghi e veterinari seguaci di Diana.
    Mi spiego meglio.
    Una belva colpita da un agente balistico…venatorio di adeguato calibro, struttura e peso di palla, con velocità atta a portare sul bersaglio energia cinetica sufficiente si comporterà in modi che spesso risulta difficile spiegare con le logiche traumatiche cui siamo abituati in termini venatori e non solo. Senza volere scomodare delle esagerazioni “relative” circa prestazioni da “carica cava” su un cinghio, capriolo o cervo che, disintegrato, non permetterebbe alcuna ulteriore “discussione”, mi sentirei di fare un raffronto circa le motivazioni che permettono alla nostra preda, diversamente colpita, di rifiutarsi pervicacemente di fermarsi sul posto e darsela a gambe per tratti più o meno stupefacenti.
    Non voglio contemplare le impossibilità alla fuga per distruzione…strutturale, ma solo l’intervallo che si infrappone tra il trauma balistico e la cessazione delle attività vitali che, poi sarebbe quello che ci aspetteremmo e definiremmo “abbattimento pulito”, venatoriamente auspicabile e da tutti noi ricercato.
    I miei stupori ebbero inizio quando da neofita della carabina in occasione dei primi abbattimenti di caprioli, ed ancor più di cervi, con comportamenti a me inspiegabili, di prosecuzione stupefacente della fuga, a fronte degli esami “autoptici” effettuati poi personalmente sulla spoglia che mi lasciavano stupefatto, sbriciolando i miei concetti emodinamici quando mi ritrovavo tra le mani cuori letteralmente esplosi, totalmente azzerati nella loro fisiologica funzione emodinamica. Ricordo un gatto in Serbia, in aperta campagna, al rientro serale, che il guardiacaccia mi chiese di abbattere come previsto dalle loro leggi venatorie. Sparai con il .270 Win 130 grs a 15 m e, complice l’altezza dell’asse ottico, la breve distanza e le dimensioni del bersaglio pensai di averlo padellato quando il felino schizzò via di corsa per una buona decina di metri. Frizzi e lazzi della compagnia seduta sulla Jeep. Ricaricai e ripetei il colpo questa volta a 25 m o giù di lì. Andai a dare un’occhiata per la macabra curiosità di cosa avessi combinato e, con mia sorpresa, trovai sul primo “anschuss” tutte le viscere toraco addominali dell’incauto micio. Quello cui indirizzai il secondo colpo era il resto del gatto, la parte neuro-osteo-artro-miologica ed i pelosi degumenti.
    Per contro tutte le ferite neurologiche di una certa importanza (encefalo, midollo spinale cervicotoracico prossimale) e colpi iuxta neurologici (collo e parti ossee delle prime vertebre toraciche) causavano il pressochè immediato abbattimento e decesso sull’anschuss.
    Su questa estinzione delle funzioni vitali a seguito del trauma neurologico diretto sull’encefalo o trasmesso via midollo e liquido cefalorachidiano con onde idrostatiche particolarmente violente non c’era e non c’è discussione.
    E allora? Quali le mie convinzioni maturate sulle motivazioni degli spesso mancati spegnimenti ricercati con centri perfetti, al blatt, alla spalla, considerando pur sempre le condizioni individuali del colpito?
    La mia spiegazione razionale e fisiopatologica.
    Il cervello umano, come si può evincere da quanto riporto qui di seguito, ha una capacità di resistenza all’ischemia (mancanza di flusso ematico quindi anossia) di pochi secondi (5-6 a seconda dei soggetti) prima che si assista al…collasso nervoso, perdita di coscienza ed alla conseguente incapacità di comando e qualsiasi effettuazione somatica.

    CONSUMO OSSIGENO DA PARTE DEL CERVELLO UMANO

    Il cervello umano consuma il 20 per cento dell’ossigeno assorbito e trasportato dai globuli rossi.
    Tra i cervelli dei vertebrati, quello umano ha di gran lunga il primato del consumo di ossigeno; i cervelli degli altri vertebrati consumano in media dal 2 a un massimo dell’8 per cento dell’ossigeno fissato dai globuli rossi.

    Il cervello umano è attraversato in 24 ore da circa 2160 litri di sangue, pari a circa 40 volte la massa del sangue stesso.
    Cento grammi di cervello assorbono da 600 a 800 ml di ossigeno al minuto.

    Ne consegue che il cervello delle nostre prede abbia una ben maggiore resistenza alla mancanza di perfusione ematica, quindi di apporto di O2, fors’anche una ben maggiore capacità di metabolismo anaerobico, proprio come avviene nei neonati della specie umana che sopportano anossie cerebrali di gran lunga maggiore degli stessi più cresciuti. Condizione prevista dalla natura per resistere ad eventuali stress ipossici durante il parto.
    Quindi se concediamo ad una preda emodinamicamente spacciata una funzione cerebrale residua di una ventina di secondi, o forse più, potremmo dare una spiegazione razionale ad un fatto altrimenti inspiegabile.
    IMH
    Oizirbaf
    Ultima modifica Oizirbaf; 01-02-23, 18:15.
    "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
    e fermalvi entro; ché non fa scienza,
    sanza lo ritenere, avere inteso..."
  • paolohunter
    ⭐⭐⭐
    • Apr 2011
    • 9468
    • Romagna

    #2
    Un veterinario che conosco sostiene una decina di secondi................. non ricordo su cosa si basava, se su studi suoi o di altri. Conoscendolo è sicuramente andato a tirar fuori informazioni anche in capo al mondo

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    • Alessandro il cacciatore
      🥇🥇
      • Feb 2009
      • 20199
      • al centro della Toscana
      • Deutsch Kurzhaar

      #3
      Originariamente inviato da Oizirbaf
      Quindi se concediamo ad una preda emodinamicamente spacciata una funzione cerebrale residua di una ventina di secondi, o forse più, potremmo dare una spiegazione razionale ad un fatto altrimenti inspiegabile.
      IMH
      Oizirbaf
      Mia esperienza: il tempo di circa max di 20 secondi è quello che in grossa percentuale ho osservato, ma ci sono stati altri casi in cui questo tempo si è allungato in modo considerevole. Possibile che sia stata colpita una parte meno "indispensabile" del cuore? Francamente non ricordo i punti esatti attinti, ma in tutti quei casi il cuore non era intatto.
      Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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      • ofbiro
        ⭐⭐
        • Dec 2022
        • 497
        • Alto Adige

        #4
        Molto interessante oizirbaf. Quanto scrivi va a confermare le cronache di reparti di cavalleria d'altri tempi, che riferivano come in più casi si sono osservato cavalli che pur colpiti dalla fucileria durante una carica sono arrivati a destino per poi crollare a terra completamente sventrati e dissanguati.

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        • darkmax
          ⭐⭐⭐
          • Aug 2013
          • 1679
          • Profondo Nord
          • setter inglese

          #5
          Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
          Mia esperienza: il tempo di circa max di 20 secondi è quello che in grossa percentuale ho osservato, ma ci sono stati altri casi in cui questo tempo si è allungato in modo considerevole. Possibile che sia stata colpita una parte meno "indispensabile" del cuore? Francamente non ricordo i punti esatti attinti, ma in tutti quei casi il cuore non era intatto.
          In venti e più secondi un selvatico fa un bel po' di strada

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          • SPRINGER TOSCANO
            ⭐⭐⭐
            • Sep 2013
            • 5682
            • VOLTERRA
            • Breton

            #6
            Non so se sono 10 o 20 secondi ma ti ringrazio per aver spiegato in maniera approfondita ma in modo semplice un fenomeno complesso.
            Molto interessante il raffronto col cervello umano.
            Grazie davvero.
            The Rebel![;)]

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            • Yed
              ⭐⭐⭐
              • Sep 2012
              • 6377
              • Pordenone
              • Segugio Bavarese di montagna

              #7
              Originariamente inviato da SPRINGER TOSCANO
              Non so se sono 10 o 20 secondi ma ti ringrazio per aver spiegato in maniera approfondita ma in modo semplice un fenomeno complesso.
              Molto interessante il raffronto col cervello umano.
              Grazie davvero.
              Mi associo ai ringraziamenti.

              Note che mi spiegano ora cose già viste in più di una occasione .
              [emoji106]

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              • SPRINGER TOSCANO
                ⭐⭐⭐
                • Sep 2013
                • 5682
                • VOLTERRA
                • Breton

                #8
                Originariamente inviato da darkmax
                In venti e più secondi un selvatico fa un bel po' di strada
                Esattamente.

                E sopratutto il cinghiale stai tranquillo che va ad informarsi nei punti più sporchi e complicati.

                Se poi l animale colpito al cuore può muoversi in discesa la strada che farà sara ancora maggiore.

                I zone come le mie dove dolci colline lavorate sono intervallate da orridi canali, fossi o "broti" come li chiamiamo noi, completamente ricoperti di spine, in alcuni posti canneggiole, rovi cresciuti su altri secchi e ricaduti....stai tranquillo che il cinghiale a buio è li che si è infilato.

                E non sai se è morto oppure è ancora vivo (non sapendo se effettivamente lo hai preso dove hai mirato).

                E si torna alla necessità di rendere impossibile la fuga e quindi agire o sui centri nervosi o sullo scheletro (tiro al collo testa o spalla).
                The Rebel![;)]

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                • bosco64
                  ⭐⭐⭐
                  • Nov 2011
                  • 4546
                  • Langhe
                  • Basin Bracco Italiano Galitura Bracco Italiano Cicinin Bracco Italiano

                  #9
                  Se tutto questo è vero, e non ho modo di dubitarlo. Come si spiegano i casi in cui l'animale crolla sulla sua ombra pur non avendo il proiettile interessato la colonna vertebrale ??

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                  • Luca1990
                    ⭐⭐⭐
                    • Mar 2020
                    • 1911
                    • Provincia di Venezia
                    • Mambo - vizsla

                    #10
                    Originariamente inviato da bosco64
                    Se tutto questo è vero, e non ho modo di dubitarlo. Come si spiegano i casi in cui l'animale crolla sulla sua ombra pur non avendo il proiettile interessato la colonna vertebrale ??
                    Potrebbe aver attinto il nervo vago.. però aspetto Oizirbaf perché io di anatomia non me ne intendo molto

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                    • Alessandro il cacciatore
                      🥇🥇
                      • Feb 2009
                      • 20199
                      • al centro della Toscana
                      • Deutsch Kurzhaar

                      #11
                      Originariamente inviato da bosco64
                      Se tutto questo è vero, e non ho modo di dubitarlo. Come si spiegano i casi in cui l'animale crolla sulla sua ombra pur non avendo il proiettile interessato la colonna vertebrale ??
                      Shock idrodinamico: come quando dai un pugno a un sacchetto di plastica pieno di acqua. È frequente utilizzando calibri velici tipo 7 Rem Mag.
                      Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)

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                      • ligure
                        • Mar 2019
                        • 197
                        • uscio
                        • kurzhaar drahthaar

                        #12
                        .....interessantissima la comparazione fisiologica tra encefalo umano v/s animale.....almeno per me che per professione taglio e cucio animali....
                        Effettivamente talvolta accadono fatti quasi inspiegabili......forse lo "shock idrodinamico " causato da determinati tiri potrebbe essere la spiegazione di un del crollo immediato .....
                        Vado OT.....o forse no.....anni fa una sera d'inverno portai il figliolo a pesca di gronghi....una specie di anguilla marina......ne pescammo uno di almeno un paio di kg....gli ficcai il coltello nell'encefalo più volte...mezz'ora dopo a casa si muoveva ancora come niente fosse.....

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                        • Oizirbaf
                          Moderatore Buona Forchetta
                          • Nov 2014
                          • 2103
                          • Milano

                          #13
                          Originariamente inviato da Alessandro il cacciatore
                          Shock idrodinamico: come quando dai un pugno a un sacchetto di plastica pieno di acqua. È frequente utilizzando calibri velici tipo 7 Rem Mag.
                          Infatti non è possibile aspettarsi dei percorsi di onde idrodinamiche costanti. Ma ho visto un piccolo di capriolo (selezione) colpito un po’ “avanti” da un .223 Rem e gli occhi erano fuoriusciti dalle orbite.
                          Per quanto concerne il nervo “Vago”, X paio dei nn cranici non deve essere enfatizzato sul piano dei suoi effetti in relazione ad effetti traumatici devastanti.
                          Le sue funzioni sono essenzialmente di regolazione funzionale viscerale, dalla frequenza cardiaca, alla dilatazione di rami vascolari, alla motilità e secrezione gastrica, alla secrezione insulinica, la costrizione pupillare, la salivazione, la sudorazione, la motilità enterica, le funzioni sessuali, ma i suoi effetti “pericolosi si limitano a fenomenologie riflesse ripercuotentesi sul sistema circolatorio ma ben avvertibili ed anche pericolose in un soggetto “integro”. Nulla a confronto al danno causato da in proiettile nel torace. Teniamo presente che i nervi “vaghi” o pneumogastrici possono anche essere recisi nell’animale da esperimento ed addirittura danneggiati o anestetizzati accidentalmente nell ‘uomo con qualche grana ma generalmente senza disastri irreparabili.
                          "...Apri la mente a quel ch'io ti paleso
                          e fermalvi entro; ché non fa scienza,
                          sanza lo ritenere, avere inteso..."

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                          • Frank
                            ⭐⭐⭐
                            • Oct 2019
                            • 1542
                            • Regno Borbonico

                            #14
                            Sono un medico e fenomeni inspiegabili accadono pure nella veterinaria...umana.

                            Comunque, proprio tutte queste macabre stranezze del "non vivo ma neppure tanto morto" che prosegue contro tutte le attese, confermano che dei vari modelli di balistica terminale, nè lo shock idrostatico.nè alcun altro, sono sufficienti a spiegare tutto.

                            Certo è che un midollo cervicale o tronco encefalo danneggiati non riservano purtroppo mai grosse sorprese.
                            Né in medicina nè in vet nè a caccia.
                            Se levi la corrente, il pc si spegne.
                            Mentre se grippi il motore, il trabiccolo, fra adrenalina cortisolo e miracoli emodinamici, spesso riesce a fare più di qualche passo.
                            «Contro di te sarei preda o predatore?»

                            Commenta

                            • trikuspide
                              ⭐⭐⭐
                              • Jan 2019
                              • 5795
                              • Sicilia

                              #15
                              Ok, io parlo di cinghiali, non ho alcun dubbio su quelli a cui ho spezzato le vertebre del collo o della spina dorsale e su quelli a cui ho bucato il cervello.

                              Parliamo degli altri, quelli a cui ho tirato tre-quattro dita sopra il cuore e due-tre dita dietro il bordo spalla, di questi tutti tranne uno son rimasti lì fulminati.
                              Danni alla spoglia : al massimo tre costole rotte.

                              ---------- Messaggio inserito alle 07:49 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:03 AM ----------

                              Tra le ipotesi possibili, da profano, propendo a credere all'onda idrodinamica che danneggia parecchi organi interni, tutti assieme contemporaneamente e questo potrebbe produrre una interruzione immediata delle funzioni vitali, ci sta come ipotesi ed allora mi chiedo, come mai( anche sentendo le altrui esperienze) un tiro a questo famigerato "blatt" non è sempre e costantemente risolutivo?
                              A me , finora un solo suide tra tutti quelli tirati lì si è allontanato....tutti gli altri come se gli avessi tirato al cervello.

                              ---------- Messaggio inserito alle 07:53 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 07:49 AM ----------

                              E sempre a leggere e ricordare delle altrui esperienze: come mai i cinghiali grossi tirati al blatt spessissimo rimangono fulminati mentre i cinghialotti spessissimo fanno strada?
                              ".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"

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