com'è ridotta la caccia, mi sento colpevole!
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com'è ridotta la caccia, mi sento colpevole!
1962,16anni la mia prima apertura,non ho mai fatto stragi ma c'ero anch'io,quando un'amico con il suo setter irlandese incarnierò da solo 13 fagiani e 3 lepri ed io c'ero quando l'amico Piero faceva le gare a chi uccideva più fringuelli e mi diceva "aspetta marcello me ne manca 2 per fare 300!c'ero anch'io quando fregandosene delle starne s'immetteva 10 femmine e 2 maschi di fagiano ed alla apertura potevamo avere anche un centinaio di bei polli colorati,se non altro erano buoni fagiani di cattura con covate numerose,oggi sono proprio polli di batteria,c'ero anche quando in sardegna a beccaccini col mio spinone ad Oristano,vidi abbattere alcuni fenicotteri rosa,ed alla mia incazzatura mi risposero che li volevano imbalsamare!!!Ero ancora io in Abruzzo in alta montagna con l'amico franco ed il mio braccone italiano a cotorni che toglievamo i lacci per la lepre messi da bracconieri,forse era solo per avere qualcosa nel tegame,c'ero quando la sera nel padule all'imbrunire tiravano ai beccaccini che velocemente puntavano il suolo(mai ucciso uno così)io per mia fortuna,e non per discolpa sono sempre stato fin da ragazzo cinofilo cacciatore e amante dei bracchi e spinoni,ma per questo non sono meno colpevole,per i danni da pesticidi dell'inquinamento dell'aria e del suolo,di forme d'agricoltura perse e di nuove devastanti!L'unica cosa di cui sono fiero di non aver mai ucciso una beccaccia all'aspetto,ma sono ugualmente colpevole,quella è stata la mia generazione,che volente o nolente ha rovinato il futuro ai cacciatori(e non solo) che sono venuti dopo noi,io ho molta fiducia nei giovani mi sembrano molto più responsabili di come eravamo noi,non dimentichiamo poi che oggi ci sono fortunatamente anche le donne che possono dire la loro e questo è importante!Io chiedo veramente perdono ai miei figli e nipoti del mondo di come abbiamo ridotto la terra,perdonateci se potete! marcello -
io non ho i tuoi anni venatori ma sono pienamente d'accordo con te, i primi responsabili della rovina della caccia sono sempre i cacciatori, le loro gelosie e la brama di incarnierare che passa sempre sopra alla poesia di camminare nel silenzio di un bosco con il proprio cane, del silenzio all'alba aspettando le anatre, le ferme, le guidate e tanto altro.
In venti e passa anni di caccia tutto è peggiorato, l'ambiente, la selvaggina, le leggi e ahimè i cacciatori.
Ricordo da piccolo gli insegnamenti di mio padre sulle regole della caccia, mai disturbare un cacciatore in azione (oggi ti passano davanti se se parte qualcosa ti sparano pure contro), se abbatti un capo alzato da un altro restituiscilo a chi l'ha alzato e lui ti darà una carutccia (l'anno scorso un cacciatore mi ha letteralmente rubato un'alzavola ed è scappato), rispetta gli animali non cacciabili quì stendo un velo pietoso[zitto][zitto][zitto][zitto][zitto] -
Poi un gran bell'alibi dare la colpa all'inquinamento, alla cementificazione, all'agricoltura intensiva, ai pesticidi, ma noi cacciatori le nostre brave responsabilità non ce le vogliamo mai prendere? Ma nel resto dell'Europa, dove la selvaggina continua ad essere presente e dove la caccia è l'ultimo dei problemi, non si inquina, non si fa agricoltura moderna, non costruiscono strade e case, tutto è rimasto fermo a cinquant'anni fa? Penso a paesi come l'Italia, all'Inghilterra, alla Germania a paesi dove la densità di abitanti/kmq non è dissimile dalla nostra e lascio stare Francia e Spagna che hanno un territorio più o meno doppio del nostro. Escludo ovviamente i paesi dell'Est che hanno conosciuto progresso e benessere (non sempre) solo di recente. Diciamoci la verità: non c'è paese come l'Italia (con l'eccezione dell'arco alpino) dove la la caccia sia stata e sia gestita peggio.
Bernardo MontiCommenta
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Credete che se oggi chiudessero la caccia in Italia,con meno della metà dei cacciatori di allora e con circa 60 giorni di caccia disponibili rispetto ai 9 mesi di allora avremmo più selvaggina?dici bene dersu la Francia ha un territorio doppio al nostro con gli stessi abitanti dell'Italia (circa 65.milioni)In Italia in Lombardia per esempio che una superficie di 24.000 km quadrati con circa 10 milioni di abitanti c'è più selvaggina che in Sardegna che ha quasi gli stessi km quadrati ma un milione e 600mila abitanti?Come mai le rondini ed i rondoni sono in continua diminuzione e i tordi perennemente cacciati sono sempre stabili numericamente?Commenta
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Ciao Marcello, e complimenti per il bellissimo spunto che ci offri.
Possiamo dire che il tuo sfogo sia quello di un uomo che si ferma un attimo e si volta indietro a guardare la persona che è stato, e tu, da uomo onesto quale sei, non sei affatto tenero con te stesso. Le riflessioni che ti poni sono tutte giuste e sacrosante, ma penso che tu sia troppo severo con te, e te lo dice uno abituato a non fare mai sconti a se stesso, ben prima che agli altri, soprattutto nell'ambito venatorio. Vedi, secondo me, tu giudichi l'uomo di allora con gli occhi di oggi, mentre a quei tempi, quando avvenivano gli episodi che hai descritto, tu non potevi e non eri certamente lo stesso uomo che sei oggi. Anzi ti dirò, io che gli anni '70 li ho vissuti con gli occhi di bambino, posso dire che ben pochi cacciatori allora, se non nessuno, si sarebbe permesso di redarguire un "collega" per aver abbattuto una specie protetta. E' vero invece, che la generazione di allora non ha reso un bel servizio a quelle future, ma in questo la colpa non può essere data a singole persone o a particolari categorie, le colpe, e tante, vanno equamente divise nei vari segmenti della società civile, e questo vale per quei tempi, ma vale anche per oggi.
Perciò, caro Marcello, siì più equo con te stesso, sottolinea pure i tuoi eventuali errori di allora, ma esalta altresì i tuoi numerosi meriti, i quali, ne sono certo, sono in numero nettamente superiore.
Un abbraccio.[:-golf]Parsifal? So nannte traümend mich einst die Mutter..Commenta
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Sulla diminuzione della uccelli migratori i dati sono molto discordanti e poco probanti. Per le rondini p.es. influisce molto l'impossibilità di costruire nidi adatti e sufficientemente riparati, così come per i rondoni che preferiscono le tradizionali coperture a coppi. La loro presenza resta abbondante nei centri storici e nelle piccole città di provincia. Certo l'agricoltura moderna è poco adatta a fornire cibo agli insettivori, ma se stiamo parlando di stanziale è anche vero che negli ultimi anni stanno aumentando le aziende biologiche e i terreni a riposo. E tutti i terreni marginali della collina e montagna appenninica, e le aziende cerealicolo zootecniche estensive del nostro centro-sud? Quanto ai tordi, basta chiedere ai capannisti se ne uccidono quanti ne uccidevano anni fa, non secoli fa.
Bernardo Monti
---------- Messaggio inserito alle 09:52 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:28 PM ----------
Per Parsifal. Io sono arrivato qualche anno dopo Gonnelli, ma ti posso dire che non è questione di epoche ma di mentalità. Non so se hai letto "tra cime boschi paludi" di Gramignani e come giudichi un cacciatore (?) cinofilo, medico e quindi di buona educazione, benestante e privo di bisogno, che dovrebbe avere anche una certa sensibilità, che racconta di aver sparato alle aquile, neanche fosse stato un povero pastore a difesa del gregge, che in una giornata distrugge tutte le starne di Nogna (pg) per un puntiglio garoso, che in Istria spara di mattina ai fagiani con la 22 per non perdere la quota giornaliera. Credi che allora i cacciatori fossero tutti così e che certi comportamenti fossero giustificabili? No, mi dispiace, ce n'erano e altrettanto bravi e con bravi cani che sapevano accontentarsi e sapevano che avrebbero avuto altre buone giornate e altre annate ricche di soddisfazioni. Anche allora ci si poteva accontentare di un paio di starne o di una o due beccacce che ti riempivano la giornata. A me è stato insegnato così, a mio padre non è mai passato per la testa di fare la posta alla beccaccia e si incazzava se altri tiravano alla lepre a covo. Questione di stile e di rispetto.
Bernardo MontiCommenta
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[/COLOR]Per Parsifal. Io sono arrivato qualche anno dopo Gonnelli, ma ti posso dire che non è questione di epoche ma di mentalità. Non so se hai letto "tra cime boschi paludi" di Gramignani e come giudichi un cacciatore (?) cinofilo, medico e quindi di buona educazione, benestante e privo di bisogno, che dovrebbe avere anche una certa sensibilità, che racconta di aver sparato alle aquile, neanche fosse stato un povero pastore a difesa del gregge, che in una giornata distrugge tutte le starne di Nogna (pg) per un puntiglio garoso, che in Istria spara di mattina ai fagiani con la 22 per non perdere la quota giornaliera. Credi che allora i cacciatori fossero tutti così e che certi comportamenti fossero giustificabili? No, mi dispiace, ce n'erano e altrettanto bravi e con bravi cani che sapevano accontentarsi e sapevano che avrebbero avuto altre buone giornate e altre annate ricche di soddisfazioni. Anche allora ci si poteva accontentare di un paio di starne o di una o due beccacce che ti riempivano la giornata. A me è stato insegnato così, a mio padre non è mai passato per la testa di fare la posta alla beccaccia e si incazzava se altri tiravano alla lepre a covo. Questione di stile e di rispetto.
Bernardo Monti
Condivido pienamente ciò che hai scritto, e vorrei quindi sottolineare come non ho mai detto, ne ho mai pensato, che un tempo i cacciatori fossero tutti massacratori. Io allora accompagnavo mio padre a caccia, e ricordo bene come i suoi amici lo prendessero in giro perchè mi obbligava a raccogliere i suoi bossoli, mentre loro abbandonavano a terra anche le scatole. E di buoni esempi, come tutti quelli che il mio vecchio mi ha dato, posso dirne a milioni, perchè erano in tanti anche allora a nutrire il doveroso rispetto verso il bosco e le sue creature. Se io sono il cacciatore che sono diventato, è perchè ho vissuto quegli anni e ho sì visto comportamenti errati, ma anche tanti e tanti episodi di elevata etica venatoria ed umana, per questo oggi mi batto tanto per il rispetto delle regole (per quelle scritte e per quelle non scritte), perchè è solamente nella legalità e nel buon senso che la nostra arte può trovare un senso, un motivo, e uno scopo.
Un abbraccio.[:-golf]Parsifal? So nannte traümend mich einst die Mutter..Commenta
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E' inutile piangere sul latte versato, e puntare il dito, dobbiamo tirarci su le maniche e proprio voi che avete vissuto i tempi d'oro della caccia dovreste mettervi avanti e addestrare i nuovi agronomi, zoologi, zootecnici e via dicendo. Dovete spiegare come un tempo si coltivava la terra usando come concime il letame. Io ancora oggi la cenere del comino la butto sotto le piante di ulivo e sotto i carciofi. Fertilizzanti chimici e pesticidi chimici non fanno altro che far evolvere gli insetti nocivi e renderli sempre più resistenti. Evvia a creare sempre veleni più potenti. Poi non diciamo che siamo cacciatori onesti, che se ti passa il merlo il 7 di gennaio non ci si da una "tortorata". Perchè io ho visto un volontario venatorio abbattere 4 merli e stava a 100 metri da me. Chi non ha sparato ad un fringuello nell'attesa del rientro dei tordi? Chi non ha aspettato pinocchio all'imbrunire almeno una volta nella sua vita? Quindi ancora oggi non siamo poi così tanto diversi dai cacciatori di 50 anni fa. Cerchiamo di dare un colpo di "spazzola" al passato, e ricominciamo da capo.[:-golf]Daniele
Il mio cuore è un cacciatore solitario che caccia su una collina solitaria. (William sharp)Commenta
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1962,16anni la mia prima apertura,non ho mai fatto stragi ma c'ero anch'io,quando un'amico con il suo setter irlandese incarnierò da solo 13 fagiani e 3 lepri ed io c'ero quando l'amico Piero faceva le gare a chi uccideva più fringuelli e mi diceva "aspetta marcello me ne manca 2 per fare 300!c'ero anch'io quando fregandosene delle starne s'immetteva 10 femmine e 2 maschi di fagiano ed alla apertura potevamo avere anche un centinaio di bei polli colorati,se non altro erano buoni fagiani di cattura con covate numerose,oggi sono proprio polli di batteria,c'ero anche quando in sardegna a beccaccini col mio spinone ad Oristano,vidi abbattere alcuni fenicotteri rosa,ed alla mia incazzatura mi risposero che li volevano imbalsamare!!!Ero ancora io in Abruzzo in alta montagna con l'amico franco ed il mio braccone italiano a cotorni che toglievamo i lacci per la lepre messi da bracconieri,forse era solo per avere qualcosa nel tegame,c'ero quando la sera nel padule all'imbrunire tiravano ai beccaccini che velocemente puntavano il suolo(mai ucciso uno così)io per mia fortuna,e non per discolpa sono sempre stato fin da ragazzo cinofilo cacciatore e amante dei bracchi e spinoni,ma per questo non sono meno colpevole,per i danni da pesticidi dell'inquinamento dell'aria e del suolo,di forme d'agricoltura perse e di nuove devastanti!L'unica cosa di cui sono fiero di non aver mai ucciso una beccaccia all'aspetto,ma sono ugualmente colpevole,quella è stata la mia generazione,che volente o nolente ha rovinato il futuro ai cacciatori(e non solo) che sono venuti dopo noi,io ho molta fiducia nei giovani mi sembrano molto più responsabili di come eravamo noi,non dimentichiamo poi che oggi ci sono fortunatamente anche le donne che possono dire la loro e questo è importante!Io chiedo veramente perdono ai miei figli e nipoti del mondo di come abbiamo ridotto la terra,perdonateci se potete! marcello
Capisco il fatto che sei amareggiato ma certe considerazioni scritte IO non le avrei messe, poi ognuno e' libero di pensarla come meglio crede ma far leggere certe cose a chi ci odia non lo reputo molto furbo....
Per il resto dai tempi che citi TU siamo lontani anni luce ormai, grazie a Dio ormai c'e' una caccia piu' consapevole e si spera che bracconieri e delinquenti vari facciano la fine che giustamente si meritano!Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, te lo rivelan gli occhi e le battute della gente e la curiosita' di una ragazza irriverente ....Commenta
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Capisco il fatto che sei amareggiato ma certe considerazioni scritte IO non le avrei messe, poi ognuno e' libero di pensarla come meglio crede ma far leggere certe cose a chi ci odia non lo reputo molto furbo....
Per il resto dai tempi che citi TU siamo lontani anni luce ormai, grazie a Dio ormai c'e' una caccia piu' consapevole e si spera che bracconieri e delinquenti vari facciano la fine che giustamente si meritano!I cacciatori vittime delle sensazioni della caccia sono privilegiati che vivono in un mondo di purezza e di colori intenso, sconosciuto e vietato ai più - Adelio Ponce de LeonCommenta
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Sicuramente la caccia ha le sue colpe, anche se in quota parte minore rispetto ad altri fattori quali: l'inquinamento, l'agricoltura intensiva e la chimica. Prima si sbagliava per ignoranza, oggi si sbaglia per strafottenza.
"La starna in Italia è da oltre 50 anni in costante diminuzione ed è quasi completamente scomparsa in territori dove un tempo era addirittura abbondante (Abruzzo, Molise, Marche, Lazio). A tale impoverimento si cerca di rimediare con lanci di riproduttori, per gran parte di provenienza ungherese, iugoslava e cecoslovacca..."
Fonte: Enciclopedia del cacciatore 1967Commenta
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non sono daccordo nel darci sempre colpe,ma ci rendiamo conto di come il nostro territorio italico e' ridotto?cemento-insediamenti umani-agricoltura cambiata-pesticidi,ma mi spiegate perche' nei paesi + arretrati di noi dove i territori sono ancora quasi vergini la selvaggina abbonda? spagna-portogallo tordi a iosa,serbia iugoslavia ecc.ecc. quaglie in quantita' industriale con annessi quagliardi(tando per capirci da facili illazioni)bulgaria crimea montenero beccacce da 3-4-5 uccelli a voltata,per non parlare delle zone umide,beccaccini e croccoloni e frullini (per i cani)tanti che in italia non li vedremo mai,non siamo noi che abbiamo causato la rarefazzione di questi uccelli,ma i nostri luoghi sono diventati inospitali,per non parlare dei parchi tanto vantati dagli ambientalisti,abbrutimento degli stessi con rovi e sterpaglie in aumento(le mucche non possono pascolarci),quindi di cosa ci crocifiggiamo?
natellaCommenta
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sinecramente ho conosciuto ben pochi cacciatori che hanno vissuto gli anni migliori: uno abita vicino casa ed io lo considero un enciclopedia vivente della caccia ha iniziato a sparare quando aveva 12-13 anni poi il padre stanco di continui viaggi dai carabinieri per riprendersi figlio e fucile a 16 anni firmo per mandare il figlio a caccia:nei suoi racconti la selvaggina non è mai mancata tordi ai rientri da paura becche alla posta anatre a buio pesto....però più che delle stragi era il territorio che ti dava la possibilità di quei carnieri la selvaggina c'era il territorio era ospitale e tutto filava per il verso giusto..poi gli anni son cambiati il territorio è cambiato fino a che oggi ammazzare tre fagiani in un sol giorno ha un peso del tutto diverso da quello che poteva avere anni fa...
di una cosa son contento il fatto che la selvaggina è sempre meno porta i cacciatori ad "accontentarsi" di una bella azione del cane o di due tordi presi nello sporco più assoluto piuttosto che di carnieri da paura da 50-60 tordi...Commenta
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Non sono assolutamente daccordo sul fatto che i cacciatori siano i colpevoli principali della situazione odierna. Come si spiega il fatto che specie mai cacciate sono praticamente sparite e altre che non esistevano, ora pullulano come lucciole ??
E' solo ed esclusivamente la trasformazione del territorio,ma questa è anche la cosa peggiore, xchè il cambiamento è stato forzato dal cosidetto benessere. la continua ricerca del denaro ci sta portando tutti in rovina. Prima o poi la spurgheremo.Commenta
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1962,16anni la mia prima apertura,non ho mai fatto stragi ma c'ero anch'io,quando un'amico con il suo setter irlandese incarnierò da solo 13 fagiani e 3 lepri ed io c'ero quando l'amico Piero faceva le gare a chi uccideva più fringuelli e mi diceva "aspetta marcello me ne manca 2 per fare 300!c'ero anch'io quando fregandosene delle starne s'immetteva 10 femmine e 2 maschi di fagiano ed alla apertura potevamo avere anche un centinaio di bei polli colorati,se non altro erano buoni fagiani di cattura con covate numerose,oggi sono proprio polli di batteria,c'ero anche quando in sardegna a beccaccini col mio spinone ad Oristano,vidi abbattere alcuni fenicotteri rosa,ed alla mia incazzatura mi risposero che li volevano imbalsamare!!!Ero ancora io in Abruzzo in alta montagna con l'amico franco ed il mio braccone italiano a cotorni che toglievamo i lacci per la lepre messi da bracconieri,forse era solo per avere qualcosa nel tegame,c'ero quando la sera nel padule all'imbrunire tiravano ai beccaccini che velocemente puntavano il suolo(mai ucciso uno così)io per mia fortuna,e non per discolpa sono sempre stato fin da ragazzo cinofilo cacciatore e amante dei bracchi e spinoni,ma per questo non sono meno colpevole,per i danni da pesticidi dell'inquinamento dell'aria e del suolo,di forme d'agricoltura perse e di nuove devastanti!L'unica cosa di cui sono fiero di non aver mai ucciso una beccaccia all'aspetto,ma sono ugualmente colpevole,quella è stata la mia generazione,che volente o nolente ha rovinato il futuro ai cacciatori(e non solo) che sono venuti dopo noi,io ho molta fiducia nei giovani mi sembrano molto più responsabili di come eravamo noi,non dimentichiamo poi che oggi ci sono fortunatamente anche le donne che possono dire la loro e questo è importante!Io chiedo veramente perdono ai miei figli e nipoti del mondo di come abbiamo ridotto la terra,perdonateci se potete! marcello
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