Tartufaio scambiato per cinghio.

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  • selecon
    ⭐⭐⭐
    • Dec 2012
    • 1538
    • lombardia

    #61
    Ragazzi, io vi ho detto come la penso.

    Con tutta la gente che per loro sport e diletti da fastidio agli altri, come è stato detto in modo sacrosanto, gli unici per i quali si chiedono referndum abolizionisti siamo noi.

    Siete convinti che il perchè stia nell'atteggiamento di qualche energumeno?
    Per carità...magari avete ragione.

    Io vi ho detto 2 cose:

    - stiamo sulle palle a tutti perchè una minoranza (considerevole) repua la caccia qualcosa di crudele ed ingiustificabile.

    - l'unico modo per rifarci l'immagine è utilizzare la leva della nostra utilità sociale e dei costi vergognosi imposti "dagli altri".

    Potrà essere crudo, cinico, sgradevole finchè volete: se non si "riparte" dai punti di forza che abbiamo, ma è il mio pensiero da 2 soldi, non si va da nessuna parte.

    Biasimare tipi di caccia che non condividiamo, accusare i cacciatori di non essere sufficientemente responsabili ecc. ecc. non solo non rafforzano la nostra immagine, ma aiutano i nostri detrattori.


    Ultima risposta, dovuta a [MENTION=5687]fabryboc[/MENTION].


    Originariamente inviato da fabryboc
    Quindi la nostra legittimazione sarebbe quella di essere degli utili spazzini ????

    La nostra legittimazione, come quella di ogni specie o categoria, sta nella semplice capacità di mantenere la continuità della specie.
    I numeri in caduta libera non ci legittimano o ci legittimano.
    L'ostilità dell'ambiente ha causato il calo: l'ostilità accelera la crisi.



    E, tolta l'immondizia, non ci lasceranno null'altro da cacciare....

    La caccia non muore: se continua il crollo, continuerà con i pochi che vorrano fare contenimento.
    Se si inverte la tendenza, è perchè il lavoro di immagine fatto è stato efficacie e finalmente ci lasceranno in pace.



    Di veramente avversi alla caccia non ce ne sono molti, la stragrande maggioranza è piuttosto disinteressata alla questione, e molto disinformata in merito...quando gli dici che si caccia solo quattro mesi all'anno stentano a crederci.

    Ribadisco che è su questa maggioranza che ancora non ha una posizione precisa che bisognerebbe intervenire, spiegando, magari educatamente e pacatamente, che bambi è un caxxo di sterminatore di boschi, che noi bambi ce lo mangiamo ma è sempre meglio la sua vita di quella di un animale d'allevamento, nato e vissuto senza speranze, e altre amenità di questo tipo, e se magari nel discorso traspare il nostro amore per la natura (e tutti noi sappiamo che è VERO)....più d'uno potrebbe cambiare opinione....

    Prima di tanti ragionevoli ed interessanti discorsi, si deve lavorare di immagine destare interesse. Fino ad allora, predichi nel deserto. Fino a che la nostra presenza o non interessa o fa ribrezzo, nella migliore delle ipotesi siamo come i testimoni di "Genova": noiosi. Tutti le nostre verità non fanno breccia quanto: se non mi lasciano cacciare hai i cinghiali in casa. Se non aprti da li, la vedo dura

    Ci sono paesi dove il cacciatore è percepito ben diversamente che nel nostro, il problema è che qui nessuno ha mai saputo comunicare, e non saper comunicare oggi, equivale ad aver tutti i torti del mondo.
    Ineccepile

    Questo a livello globale, poi nel nostro piccolo ognuno dovrebbe fare la sua parte....

    .....che potrebbe non essere quella che abbiamo in mente...e ci vuole tanta tanta umilità per accettarlo e mettersi a disposizione.

    E io tra incontrare in un bosco un personaggio simpatico, educato, loquace e presentabile, oppure un subumano mimetico che mi grida di andarmene, ci vedo una bella differenza....
    So che da fastidio...e molto: ma la comunicazione è spietata.
    Per comunicare occorre comprendere cosa uno riesce a capire, non quello che gli si vorrebbe far capire.
    Per comunicare occorre accettare di vedere come si è visti, e non come crediamo o come vorremmo essere percepiti.
    Per comunicare occorre aprire un canale di comunicazione, che parte sempre dall'interesse che susciti nel tuo interlocutere.

    Non si può gestire col "fai da te" un intervento di una invasività e complessità come quello di cui avremmo tanto tanto bisogno.
    A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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    • Livia1968
      Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
      • Apr 2019
      • 6146
      • Guidonia Montecelio (Roma)
      • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

      #62
      Provate a spiegare perché ammazziamo.
      È tutto lì.
      Tutti e dico tutti i non cacciatori senza fare distinzione tra animalisti e persone che non hanno una posizione precisa, hanno questo quesito.
      Per loro è inutile addurre, passione, tradizione, amore verso la natura, istinto primordiale, per loro queste sono caxxate.
      Ognuno di noi la questione la risolve intimamente in virtù di un percorso personale e prezioso.
      Provate a spiegarlo.
      È come cercare di spiegare cos è l amore o la libertà. Al massimo puoi dire come ti fa sentire, cosa che agli altri non gli può fregare di meno.

      Lo fece bene Roberto Calasso:

      "Ci fu un'epoca in cui, se si incontravano altri esseri, non si sapeva con certezza se erano animali o dèi o signori di una specie o demoni o antenati. O semplicemente uomini. Un giorno, che durò molte migliaia di anni, Homo fece qualcosa che nessun altro ancora aveva tentato. Cominciò a imitare quegli stessi animali che lo perseguitavano: i predatori. E diventò cacciatore. "

      Per capire queste parole bisogna considerare l uomo un animale complesso, uccidere è frutto di una pulsione naturale che tutti gli animali hanno. È la stessa pulsione che fa trasformare un uomo in una bestia quando va allo stadio per esempio. Accettarla, conoscerla, capirla, vuol dire dominarla quindi indirizzarla ed utilizzarla verso qualcosa che ci fa progredire.
      Homo lo fece per evolvere.


      Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
      Ultima modifica Livia1968; 03-11-21, 08:07.
      "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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      • Seagate
        ⭐⭐⭐
        • Feb 2018
        • 1309
        • La Spezia

        #63
        Concordo con questi due ultimi post di Selecon e Livia...il primo non rispecchia il mio modo di pensare ma è la realtà della ns. epoca...il secondo va all'essenza del problema... la stragrande maggioranza delle persone non ha le basi culturali, educative e di esperienza per capire la caccia...
        Quello che non mi piace è la deduzione logica che se ne trae...

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        • Luca1990
          ⭐⭐⭐
          • Mar 2020
          • 1911
          • Provincia di Venezia
          • Mambo - vizsla

          #64
          Se si comincia a portare come ragionamento solo il fatto che la caccia serve a eliminare animali dannosi (pest) per me non si va nella giusta direzione. Occorre puntare sulla sostenibilità del prelievo. Altrimenti ci troveremo sostanzialmente davanti all’eliminazione della caccia alla selvaggina migratoria.. Per fare questo servono dati. Per raccogliere dati occorre gente preparata. Solo con dati in mano abbiamo credibilità visto che ormai politicamente non contiamo più molto.
          Adesso non vorrei saltare da palo in frasca visto che l’argomento di questo post era sulla sciagura capitata ad un tartufaio.. ma avete mai sentito dire a un rappresentante delle associazioni venatorie “siamo 500 mila cacciatori. Il nostro impatto rispetto a 35 anni fa è di un terzo minore (come minimo).”
          No mai non si parla mai di numeri e dati validati scientificamente. Con questo approccio andiamo poco distante.

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          • giuseppe770
            ⭐⭐⭐
            • Oct 2009
            • 1794
            • Italia

            #65
            Avevo immaginato il mio primo giorno di caccia con una canizza dietro a conigli, lepri, cinghiali....
            Invece si materializzò in un viaggio notturno in fuoristrada a fucilare quelle stesse prede.
            Prima di condannare i miei compagni di caccia di allora, è meglio ricordare che fino a 10/15 anni prima quelle stesse persone mangiavano carne solo se giravano di notte con il faro in testa, perchè guadagnavi qualcosa solo se eri un impiegato statale o se emigravi, di giorno solo lavoro dall'alba al tramonto, per un pezzo di pane. Gli anni 80 portarono benessere, sviluppo, magari poi rivelatosi effimero, ma sicuramente spazzarono via la fame. Ma certe abitudini erano dure a morire. E se lepri e soprattutto cinghiali superano certe situazioni, i conigli non riescono a superare bracconaggio e prelievo venatorio in unione alle malattie. Ancora oggi non riesco a fare capire a vecchi cacciatori e/o bracconieri, che il coniglio non può riprendersi con questa tipologia di prelievo.
            Magari credete che il problema sono le foto o i video su FB, ma ne conosco tanti che non pubblicherebbero mai neanche la coda di una preda sui social.
            Il problema è dare un PDA e una licenza di caccia e poi non educare più il cacciatore.
            Da tempo mi sono convinto che portare periodicamente e obbligatoriamente "sui banchi" i cacciatori sicuramente avrebbe tanti riscontri positivi.
            E non ditemi che non è vero. Perchè chi deve fare la caccia di selezione deve formarsi/aggiornarsi e chi va in braccata no? Per sparare al tartufaio?

            Secondo me non potete rispondere a chi vi chiede perchè sparate, se non inserite il cacciatore in un contesto non culturale o di tradizioni, bensì in un contesto socio economico rurale; solo così potete spiegare che il lupo non può essere la soluzione perchè da predatore cerca la preda più facile che non è il cinghiale ma l'animale domestico. E se molti di voi non lo dicono tra i cacciatori, apportando a motivo la tradizione o la cultura venatoria, immaginatevi a spiegarlo a chi passa 365 giorni l'anno in città.
            Se non ci formiamo e andiamo dietro il mondo, non solo continueremo ad avere comportamenti sbagliati, ma finiremo per scomparire.
            Perchè l'opinione pubblica cittadina è sicuramente propensa a pagare dei soggetti per uccidere degli animali che danneggiano l'equilibrio ambientale o gli interessi economici degli agricoltori, ma non a sopportare che qualcuno vada in giro a uccidere animali per diletto o per cultura/tradizione.

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            • Tex Willer
              ⭐⭐⭐
              • Nov 2012
              • 1793
              • PROVINCIA DI PAVIA
              • Setter Inglese

              #66
              io è una vita che lo dico che con la finta giusta causa dei danni e degli incidenti da ungulati ci facciamo un autogol in trasferta, ma purtroppo è più dura del muro, tutto è iniziato così circa 20 anni fa, con gli organi si stampa del nostro settore addirittura, che hanno iniziato la divisione in caccia "maggiore e minore" .

              Io sottoscrivo quello che dice Fabrizio, se riusciamo a comunicare e relazionarci in modo corretto abbiamo buone speranze di ricominciare a respirare, ma questo va fatto con determinazione e capacità, non possiamo permetterci di cadere nei tanti tranelli che si possono presentare.

              Accompagnando mio figlio a scuola (1 media) ho capito che c'è un professore cacciatore (ho notato la macchina con il classico adesivo del setter e della beccaccia) ora appena lo identifico, ci faccio due parole
              La mia vita è un bosco, il mio cane al mio fianco, un fucile in spalla

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              • Livia1968
                Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                • Apr 2019
                • 6146
                • Guidonia Montecelio (Roma)
                • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                #67
                E tu pensi di portare a ragionare la gente, questo tipo di gente con i numeri? Gente che ai numeri, quali essi siano, crede solo se a riportarli ne va della sua sopravvivenza.
                È come dire a un fumatore che i numeri indicano che c è un alta probabilità di sviluppare un cancro.
                La gente crede a quello che gli fa comodo. Ed è comodo, utilizzare l etichetta di assassino affibbiata al cacciatore per sentirsi più buono e dalla parte giusta. Le pecore ragionano come un entità di gruppo, non hanno un pensiero individuale, la loro sopravvivenza deriva nel far parte di un gregge. La forza della comunicazione è nel dirottare e guidare il pensiero e la coscienza collettiva, non quello individuale. I numeri sono uno strumento efficace per rafforzare un idea che già esiste.

                Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                • giuseppe770
                  ⭐⭐⭐
                  • Oct 2009
                  • 1794
                  • Italia

                  #68
                  Originariamente inviato da Luca1990
                  Se si comincia a portare come ragionamento solo il fatto che la caccia serve a eliminare animali dannosi (pest) per me non si va nella giusta direzione. Occorre puntare sulla sostenibilità del prelievo. Altrimenti ci troveremo sostanzialmente davanti all’eliminazione della caccia alla selvaggina migratoria.. Per fare questo servono dati. Per raccogliere dati occorre gente preparata. Solo con dati in mano abbiamo credibilità visto che ormai politicamente non contiamo più molto.
                  Adesso non vorrei saltare da palo in frasca visto che l’argomento di questo post era sulla sciagura capitata ad un tartufaio.. ma avete mai sentito dire a un rappresentante delle associazioni venatorie “siamo 500 mila cacciatori. Il nostro impatto rispetto a 35 anni fa è di un terzo minore (come minimo).”
                  No mai non si parla mai di numeri e dati validati scientificamente. Con questo approccio andiamo poco distante.
                  Benissimo parli di dati e gente preparata, quindi formazione obbligatoria. Magari quei 400 colombacci o i cinghiali di questa battuta facevano veramente danni, ma il risultato è stato un video su FB e uno in ospedale

                  ---------- Messaggio inserito alle 10:03 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 09:53 AM ----------

                  Originariamente inviato da Livia1968
                  E tu pensi di portare a ragionare la gente, questo tipo di gente con i numeri? Gente che ai numeri, quali essi siano, crede solo se a riportarli ne va della sua sopravvivenza.
                  È come dire a un fumatore che i numeri indicano che c è un alta probabilità di sviluppare un cancro.
                  La gente crede a quello che gli fa comodo. Ed è comodo, utilizzare l etichetta di assassino affibbiata al cacciatore per sentirsi più buono e dalla parte giusta. Le pecore ragionano come un entità di gruppo, non hanno un pensiero individuale, la loro sopravvivenza deriva nel far parte di un gregge. La forza della comunicazione è nel dirottare e guidare il pensiero e la coscienza collettiva, non quello individuale. I numeri sono uno strumento efficace per rafforzare un idea che già esiste.

                  Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                  Non è un problema di numeri, ma di cambiare.
                  Lo sanno pure i bambini che ci vuole un controllo delle specie selvatiche, ma se non riusciamo a fare capire che l'italia non è lo yellowstone per una questione di superficie, distanze e antropizzazione del territorio, puoi controbattere a quella imbecille dei terremoti, ma non al discorso sui lupi che deviano i corsi d'acqua. Chi lo deve fare lo sparatore del tartufaio o quelli dei 400 colombacci.
                  L'unica soluzione è formare i cacciatori, e cambiare l'opinione pubblica a poco a poco. Ma se prima non cambiamo noi non cambi niente.

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                  • Simone_72
                    ⭐⭐
                    • Oct 2007
                    • 423
                    • Latina, Lazio.
                    • Pointer

                    #69
                    Originariamente inviato da fabryboc
                    Quindi la nostra legittimazione sarebbe quella di essere degli utili spazzini ????

                    E, tolta l'immondizia, non ci lasceranno null'altro da cacciare....

                    Di veramente avversi alla caccia non ce ne sono molti, la stragrande maggioranza è piuttosto disinteressata alla questione, e molto disinformata in merito...quando gli dici che si caccia solo quattro mesi all'anno stentano a crederci.

                    Ribadisco che è su questa maggioranza che ancora non ha una posizione precisa che bisognerebbe intervenire, spiegando, magari educatamente e pacatamente, che bambi è un caxxo di sterminatore di boschi, che noi bambi ce lo mangiamo ma è sempre meglio la sua vita di quella di un animale d'allevamento, nato e vissuto senza speranze, e altre amenità di questo tipo, e se magari nel discorso traspare il nostro amore per la natura (e tutti noi sappiamo che è VERO)....più d'uno potrebbe cambiare opinione....

                    Ci sono paesi dove il cacciatore è percepito ben diversamente che nel nostro, il problema è che qui nessuno ha mai saputo comunicare, e non saper comunicare oggi, equivale ad aver tutti i torti del mondo. Questo a livello globale, poi nel nostro piccolo ognuno dovrebbe fare la sua parte....

                    E io tra incontrare in un bosco un personaggio simpatico, educato, loquace e presentabile, oppure un subumano mimetico che mi grida di andarmene, ci vedo una bella differenza....
                    È esattamente questo il punto. Tutto deve partire da noi. La figura romantica del cacciatore gentiluomo è diventata più attuale (e necessaria) che mai.
                    Detto ciò, bisogna pure ammettere che il nostro è il paese delle sardine e il cui popolo “odia” in automatico qualsiasi forma sociale che si discosta dal politicamente corretto
                    Simone

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                    • silvio roncallo
                      ⭐⭐⭐
                      • Dec 2006
                      • 5650
                      • genova, Genova, Liguria.
                      • spinone

                      #70
                      Originariamente inviato da Luca1990
                      .... Occorre puntare sulla sostenibilità del prelievo. Altrimenti ci troveremo sostanzialmente davanti all’eliminazione della caccia alla selvaggina migratoria.. Per fare questo servono dati. Per raccogliere dati occorre gente preparata. Solo con dati in mano abbiamo credibilità visto che ormai politicamente non contiamo più molto.
                      .....



                      E' una vita che se ne parla ma le AAVV se ne guardano bene dal farlo. Troppa paura di scontentare qualcuno e perdere iscritti.


                      In Francia, lo hanno fatto e lo fanno per es per la beccaccia.


                      Sono numeri veri? sono farlocchi? non lo so. Però sono "certificati" da persone competenti e tu, se vuoi contestarmeli, deve averne altri certificato da altrettanti competenti. E lì si discute.


                      Ma almeno hai un punto di partenza che è oggettivo e non la solita tiritera di tradizioni, emozioni e compagnia varia che al giorno d'oggi non incantano più nessuno perchè, come ha scritto LIVIA, il problema è uno solo: giustificarci perchè ammazziamo.
                      silvio

                      Commenta

                      • selecon
                        ⭐⭐⭐
                        • Dec 2012
                        • 1538
                        • lombardia

                        #71
                        Originariamente inviato da Seagate
                        Concordo con questi due ultimi post di Selecon e Livia...il primo non rispecchia il mio modo di pensare ma è la realtà della ns. epoca...il secondo va all'essenza del problema... la stragrande maggioranza delle persone non ha le basi culturali, educative e di esperienza per capire la caccia...
                        Quello che non mi piace è la deduzione logica che se ne trae...
                        Non è neppure il mio modo di pensare, ma ho imparato sulle mie spalle che la comunicazione è una scienza -anche arida- non una cosa opinabile.

                        Anni fa ero in rapporti strettissimi con un campione sportivo che convinsi a partecipare alla competizione elettorale: diventò deputato a mani basse.

                        Subì delle false accuse di assenteismo, orchestrate a tavolino.
                        Fu un bell'attacco: usci una Ansa e dopo sue ore la notizia era riportata in anche in Polonia.

                        Naturalmente, carte alla mano, si fecero comunicati stampa di smentita.
                        Non servivano a nulla.

                        Allora ci si rivolse ad una super agenzia di comunicazione: io insistevo per la linea che mi passava in mente, ragionevolmente logica.
                        Dopo un po' di mia insistenza, il capo mi disse chiaro:
                        - 1: lui gestiva la comunicazione di decine di aziende con veri problemi (philip morris per dirne una) e insegnava alla università. Io ero solo un impiccio.

                        - 2: Dovevo star zitto due giorni e guardare come funzionava la cosa. Mi dava la possibilità di poter fare la mia linea su di un grande forum di persone che per loro sport avrebbero dovuto essere meglio disposte di altre.

                        Così fu fatto.

                        Lui facea i suoi comuncati, apparentemente insulsi e senza senso registrando immediato quanto incredibile cambio di opinioni sui social.
                        Io, più davo dati e fonti ufficiali circa la falsità delle accuse, più facevo accanire i detrattori che addirittura aumentavano di numero.

                        L'esperienza fu sconvolgente ma la lezione fu importante.

                        Chi crede di poter gestire l'immagine con la logica, i buoni sentimenti, la cultura è destinato (se non per caso) a scivoloni rovinosi.

                        Chi sa fare questo mestiere, non parte mai dalle ragioni del "cliente" ma da ben altri presupposti.

                        Lungi da me l'idea di saper organizzare una cosa del genere: a me basta aver capito cosa non bisogna fare.

                        Questa la mia esperienza di cui volevo farvi partecipi.
                        Sono ben conscio che una cosa del genere sia difficile da digerire: io, che ci sono passato in prima persona, lo accetto solo perchè ho visto come funziona la gente sul serio.
                        Ad oggi non ho ancora capito perchè comunicazoni insulse e apparentemente senza senso riuscivano a far mutare l'opinione delle persone.

                        La mia esperienza mi porta a dire che è più sensato tentare di operarsi di appendicite da soli, sul divano, piuttosto che tentare di gestire l'immagine di una categoria col buon senso e buoni sentimenti.

                        ---------- Messaggio inserito alle 11:44 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:26 AM ----------

                        Originariamente inviato da Livia1968
                        Provate a spiegare perché ammazziamo.
                        È tutto lì.
                        ....
                        Non credo sai?
                        Perchè la gente stia a sentire il tuo messaggio questo deve deve riguardare solo una cosa: ciò che li riguarda.
                        Autostima, protezione, compiacimento....devi dare in cambio qualcosa per avere attenzione e sostegno.

                        Devi accettare di dre quello che hai di interessante per gli altri, non quello che vorresti fosse accettato.
                        Quello che vorresti fosse accettato di te viene dopo, con un lavoro diverso ma prima serve avere una "alleanza" o da scambio o da complicità o altro ancora.
                        Una lezione magistrale sulla arte venatoria e i suoi valori etici non è un premio per i disinteressati: è una gran rottura di maroni.


                        La gestione (manipolazione?) della comunicazione è qualcosa forse peggiore della politica.
                        Mi spiace ma il mondo in cui viviamo è questo.

                        Uno legge un titolo, si fa una idea.
                        Poi legge l'articolo: trova le frasi che confermano la sua idea.
                        Da li, non si schioda più: farlo sarebbe schiacciare la propria autostima.
                        Ultima modifica selecon; 03-11-21, 11:55.
                        A volte l'inutile si traveste da impossibile.

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                        • Livia1968
                          Moderatore Domande sul sito - Chiacchierando - aka Motore di ricerca
                          • Apr 2019
                          • 6146
                          • Guidonia Montecelio (Roma)
                          • Rocca e Brio del Buonvento -Bracco Italiano Davidensi's Tabacco-Spinone Italiano, Bia-Kurzhaar

                          #72
                          La gente aumenterà la propria autostima andando contro chi ammazza. A star dalla parte del politicamente corretto si è in una zona di confort. Si è al riparo dalle critiche e si ha approvazione e like. In più, chi si espone con veemenza sulla linea del pensiero condiviso ha anche la gratificazione di pensare di essere un leader, di guidare le masse, di avere credito e personalità.
                          Trovami un tema, anche il più imbecille e segui questa linea e sarai vincitore. È un semplice meccanismo, talmente banale che chi lo capisce e lo applica ha in mano il potere.

                          Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                          "Ululò a lungo, ma poi mi fu addosso come un uragano, e io mi trovai, per così dire, avvolto in un turbine di furiosa gioia canina.” Konrad Lorenz

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                          • FilippoBonvi
                            ⭐⭐⭐
                            • Jan 2018
                            • 1001
                            • Piacenza
                            • Bassotta

                            #73
                            Stiamo però ragionando su un criminale che ha sparato senza vedere. Possiamo organizzare tutti i corsi di sicurezza, di etica, di tiro…. Tabellare le zone, obbligare l’alta visibilità ai ciclisti e ai fungaioli ….Ma poi il cretino di turno vanifica tutti i discorsi in un secondo.
                            Dopo tutti gli incidenti e gli omicidi stradali e le campagne di sensibilizzazione si dovrebbe guidare solo da sobri. Eppure gli imbecilli ci sono ancora che bevono 2 bottiglie e si mettono al volante.
                            Criminalizzare le braccate non serve, a me hanno impallinato il cane anni fa scambiandolo per una lepre. Ed era un bracco tedesco solo appena più chiaro
                            Purtroppo la statistica ci rema contro, così come tra gli autisti ci sono bombe ad orologeria innescate da una birra di troppo, ci sono e ci saranno sempre imbecilli con un fucile in mano.

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                            • Valerio
                              ⭐⭐⭐
                              • Apr 2005
                              • 4181
                              • Torre del Lago Puccini, Toscana
                              • Bracco Italiano

                              #74
                              Originariamente inviato da silvio roncallo
                              E' una vita che se ne parla ma le AAVV se ne guardano bene dal farlo. Troppa paura di scontentare qualcuno e perdere iscritti.


                              In Francia, lo hanno fatto e lo fanno per es per la beccaccia.


                              Sono numeri veri? sono farlocchi? non lo so. Però sono "certificati" da persone competenti e tu, se vuoi contestarmeli, deve averne altri certificato da altrettanti competenti. E lì si discute.


                              Ma almeno hai un punto di partenza che è oggettivo e non la solita tiritera di tradizioni, emozioni e compagnia varia che al giorno d'oggi non incantano più nessuno perchè, come ha scritto LIVIA, il problema è uno solo: giustificarci perchè ammazziamo.
                              In realtà in Italia c'è chi prova a farlo, da diversi anni e con impegno economico non banale. Abbiamo a disposizione numeri e dati importanti su acquatici (alzavola in primis, poi beccaccino e altri), beccaccia, cesena. Però poi sorgono i problemi a vari livelli: fuoco "amico" perché a molti non piace la bandiera dell'associazione che promuove questi studi; fuoco "nemico" perché parte del mondo "scientifico" italiano (ISPRA) si sente in diritto di contestare lavori mediamente poco discutibili a livello accademico; fuoco "politico" perché spesso le evidenze di questi studi vengono ignorate o rimaneggiate in sede decisionale, per tacere dei TAR che ormai hanno discrezionalità esagerata in materia.

                              Ovviamente sto semplificando molto, ma posso sinceramente dire che qualche anno fa ero molto più fiducioso e convinto sulla possibilità di una concreta difesa scientifica della caccia alla migratoria, o in generale ad ogni selvatico per sui sia difficile ragionare concretamente di censimenti e piani di gestione. Ho visto e vissuto personalmente le difficoltà di tale approccio, conosciuto persone che si sono spese e continuano a spendersi grandemente per poi vedere studi pluriennali vanificati o ignorati dal primo dirigente regionale qualsiasi.

                              Potrei fare esempi a non finire, uno recente riguarda pavoncella e moriglione in numerose regioni italiane.

                              Ovviamente c'è anche un problema di comunicazione da parte nostra, come sempre. Ma del resto è molto più semplice parlare di contenimento e prelievo selettivo, anche quando - e parlo da totale inesperto - di selettivo nel prelievo c'è ben poco.
                              Valerio

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                              • Daniele von Cuneo
                                ⭐⭐
                                • Feb 2017
                                • 264
                                • Cuneo

                                #75
                                Originariamente inviato da Livia1968
                                La gente aumenterà la propria autostima andando contro chi ammazza. A star dalla parte del politicamente corretto si è in una zona di confort. Si è al riparo dalle critiche e si ha approvazione e like. In più, chi si espone con veemenza sulla linea del pensiero condiviso ha anche la gratificazione di pensare di essere un leader, di guidare le masse, di avere credito e personalità.
                                Trovami un tema, anche il più imbecille e segui questa linea e sarai vincitore. È un semplice meccanismo, talmente banale che chi lo capisce e lo applica ha in mano il potere.

                                Inviato dal mio HMA-L29 utilizzando Tapatalk
                                Proprio ieri ho scoperto che la più importante app di pagamenti telematici da smartphone radicata sul mio territorio (realtà che sta letteralmente spopolando in alcune categorie commerciali ed ha una presa grandissima tra i più giovani - prossimo anno verrà quotata in borsa ed Italia è la più all'avanguardia nel settore), si è univocamente rifiutata di affiliare la più importante e fornita armeria della mia provincia -se non di più-, per ragioni straordinarie di natura etica dettate dalla loro dirigenza.

                                E' un dato di fatto, fa tanto "smart" e "green" prendersela con il nostro mondo, ed il mancato introito dalla collaborazione con una realtà commerciale importante val bene la pubblicità positiva che si può avere nel vantare di perseguire una etica aziendale contraria alla nostra...

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