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  • Lucio Marzano
    Lo zio
    • Mar 2005
    • 30090
    • chiasso svizzera
    • bracco italiano

    #91
    Anzitutto vorrei rammentare che il libro di Delfino per quanto concerne l'addestramento è preso pari pari da un testo francese, mentre originalissima è la parte che descrive i suoi singoli cani. Perché dico questo ? per sminuire Delfino ? assolutamente no, lo dico perché allora TUTTI gli addestratori utilizzavano quei metodi, prima di tutto il terra o down che dir si voglia, poi il resto, il terra era il collare elettrico di allora. Va detto che il tempo dedicato all'addestramento di un singolo cane era enormemente superiore a quello che viene dedicato oggi ai singoli soggetti. Non preparavano (Delfino compreso) più di due cani alla volta e l'addestramento durava al minimo un anno ma anche due. Come fanno ancora oggi i Vosters tedeschi preparandoi DD. E' un problema di tempo e di costi, un dresseur professionista che preparasse due cani quanto dovrebbe chiedere ed un privato ? dove prenderebbe il tempo (ammesso che abbia le capacità tecniche e che abbia a disposizione terreno e selvaggina)
    lucio

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    • gino romano

      #92
      Ci si può restare male a leggere che Delfino (uno dei miti venatori)ha copiato da un testo francese quanto scritto sull'addestramento, ma siccome oggigiorno non c'è più da meravigliarsi "di niente e di nessuno", si può solo dire "che peccato!!!"

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      • Mario Di Pinto

        #93
        Qualche anno fa quandi salire sulle montagne del''Abruzzo per allenare e cacciare non era ancora un delitto ho avuto come compagno un cacciatore romano molto bravo e meticoloso nell'addestramento dei cani,mi raccontava che in gioventu' aveva conosciuto il Colonnello in qualche sortita presso cacciatori romani ,e mi diceva che questi allora gia' anzianissimo aveva dei cani perfettamente addestrati come scritto sul libro,questo mio amico addestrava i cani in maniera maniacale come Delfino,pur ammirandolo per la pazienza ed il gran lavoro non ho mai condiviso questo metodo ,io sono per il minimo addestramento e la massima qualita'.

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        • Massimo
          ⭐⭐⭐
          • Jul 2006
          • 2624
          • Roma, Roma, Lazio.
          • Pointer/Mora/Gina

          #94
          Volevo dire a Lucio che mi ha demolito un mito,in quanto non sapevo che il Delfino aveva copiato(che brutto termine)da un francese e poi volevo chiedere a Mario lumi sulla sua :
          "io sono per il minimo addestramento e la massima qualita',poichè tutti lo vorremmo ......ma mancano i cani per attuarlo!!!!!!
          Massimo C.

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          • Valerio
            ⭐⭐⭐
            • Apr 2005
            • 4181
            • Torre del Lago Puccini, Toscana
            • Bracco Italiano

            #95
            il libro galeotto è Down! di Bellecroix, credo sia anche stato pubblicato dall'Olimpia (Marco correggimi se sbaglio).
            Valerio

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            • Lucio Marzano
              Lo zio
              • Mar 2005
              • 30090
              • chiasso svizzera
              • bracco italiano

              #96
              Si Valerio è proprio quello, ma non sapevo che lo avessero pubblicato in Italia.
              Non è il caso di distruggere il mito, leggetevi le note sui vari Nanà, Kaff, Bom ecc. per capire
              che Delfino era un grande della cinofilia del suo tempo.
              Se andaste ad analizzare i vari libri di ricette, constatereste che le fonti sono pochissime,
              ciò non vuol dire che chi li ha scritti sia un cattivo cuoco.
              D'altra parte allora si addestrava in quel modo, si possono cambiare un po'le parole, ma la sostanza è quella.
              D'altra parte Delfino era uomo di cani non di lettere.
              lucio

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              • VanVonVac
                ⭐⭐⭐
                • Mar 2005
                • 6162
                • Reggio Emilia, Emilia Romagna.
                • Bracco italiano Rosco di Montericco Ulisse di Casamassima

                #97
                <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano

                Anzitutto vorrei rammentare che il libro di Delfino per quanto concerne l'addestramento è preso pari pari da un testo francese, mentre originalissima è la parte che descrive i suoi singoli cani. Perché dico questo ? per sminuire Delfino ?
                </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
                NON SO ,MAGARI ADESSO CI VUOLE ANCHE DIRE CHE NON ESISTE BABBO NATALE?O CHE LE TARTARUGHE NINJA NON ESISTONO ?? no faccia pure ,tanto[bastone]....

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                • Lucio Marzano
                  Lo zio
                  • Mar 2005
                  • 30090
                  • chiasso svizzera
                  • bracco italiano

                  #98
                  <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">NON SO ,MAGARI ADESSO CI VUOLE ANCHE DIRE CHE NON ESISTE BABBO NATALE?O CHE LE TARTARUGHE NINJA NON ESISTONO ?? no faccia pure ,tanto</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">

                  a Rovaniemi (la capitale della Lapponia finlandese) presso la Posta c'è un ufficio che riceve
                  le lettere indirizzate a Papà Natale, e sembra che siano decine di migliaia da bambini di tutto il mondo, l'importante è crederci !!!!
                  lucio

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                  • Mario Di Pinto

                    #99
                    SELEZIONE caro Cantarini,cercare di non innamorarsi mai dei cani quando non sono di un certo livello,credo che ogni appassionato di una qualsivoglia razza debba avere un esemplare di buon livello,essere un appassionato setterman e poi andare in giro con uno sbatticoda non va e lo stesso dicasi per il braccofilo o lo spinonista,cercare la qualita'venatoria e di conseguenza lo stile e' un obbligo per chi ama una razza,l'addestramento va ridotto all'osso,le qualita'naturali secondo me si esaltano quando il cane e'poco condizionato e la sua azione si esplica nel massimo della tranquillita',ad un soggetto puoi insegnargli tutti gli esercizi da circo che vuoi ma le qualita' naturali non pui certo trasmettergliele.

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                    • ifabio76

                      #100
                      <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Mario Di Pinto

                      cercare la qualita'venatoria e di conseguenza lo stile e' un obbligo per chi ama una razza,l'addestramento va ridotto all'osso,le qualita'naturali secondo me si esaltano quando il cane e'poco condizionato e la sua azione si esplica nel massimo della tranquillita',ad un soggetto puoi insegnargli tutti gli esercizi da circo che vuoi ma le qualita' naturali non pui certo trasmettergliele.
                      </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
                      [clap][clap][clap][clap]
                      Quoto e riquoto.

                      E poi in riproduzione si trasmettono solo le qualità naturali.
                      Cani costruiti dall'addestramento sono un pericolo per l'allevamento, non si può distinguere quello che fanno per qualita naturali da quello che fanno per dresaggio. Ad esempio alcuni cani restii a riportare, dopo dressaggio, riportano perfettamente ed anche meglio di alcuni che lo fanno per "istinto" ma non hanno avuto un dressaggio specifico.
                      Puttini, nel suo libro, racconta di aver insegnato ad una sua allieva, poco dotata di naso, a fermare non al sentore dell'animale ma dopo essersi allontanata, dando l'impressione di averla sentita da lontano. Ed inoltre afferma che cosi facendo qualche giudice è stato ingannato.

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                      • gino romano

                        #101
                        <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Mario Di Pinto

                        SELEZIONE caro Cantarini,cercare di non innamorarsi mai dei cani quando non sono di un certo livello,credo che ogni appassionato di una qualsivoglia razza debba avere un esemplare di buon livello,essere un appassionato setterman e poi andare in giro con uno sbatticoda non va e lo stesso dicasi per il braccofilo o lo spinonista,cercare la qualita'venatoria e di conseguenza lo stile e' un obbligo per chi ama una razza,l'addestramento va ridotto all'osso,le qualita'naturali secondo me si esaltano quando il cane e'poco condizionato e la sua azione si esplica nel massimo della tranquillita',ad un soggetto puoi insegnargli tutti gli esercizi da circo che vuoi ma le qualita' naturali non pui certo trasmettergliele.
                        </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">



                        Semplicemente musica sublime le parole di Mario.[clap][clap][clap]
                        P.S. non mi dire che anche tu stai copiando da qualcun altro..!!![bi][bi][bi]

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                        • Lucio Marzano
                          Lo zio
                          • Mar 2005
                          • 30090
                          • chiasso svizzera
                          • bracco italiano

                          #102
                          Daccordo com Mario, ma va detto, prima di tutto ci vogliono i cani BUONI, poi puoi addestrarli più o meno, se hanno le qualità saranno validi se poco addestrati ed ancora meglio utilizzabili se addestrati, ma se mancano le qualità essenziali non ci sarà addestramento che riuscirà a far diventare un carciofo un gran cane.
                          Ho conosciuto snche io soggetti, e potrei fare dei nomi, che sono diventati campioni anche se non fermavano, perché l'addestratore aveva insegnato loro a fermarsi al frullo ed anche a fermare a comando e così, con qualche "giochino" e con un po' di malizia............ma ho anche visto cani molto reputati a caccia che scovavano in modo divino e non fermavano che un istante solo prima di forzare ma venivano tenuti in grandissima considerazione dal proprietario perchè "facevano fare
                          carniere"
                          Tornando ad altri discorsi, sarebbe bello mettere in pratica queste cose, facendo diventare più tolleranti i regolamentie soprattutto i giudici, riguardo alla immobilità al frullo ed a frulli e trascuri (che vanno analizzati, non si può fare di ogni erba un fascio) per la caccia, non vorrei che il discorso fosse estremizzato, un po' di addestramento, colegamento, rispetto del compagno, rendono la caccia più piacevole e proficua !!
                          lucio

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                          • ifabio76

                            #103
                            <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Lucio Marzano

                            riguardo alla immobilità al frullo ed a frulli e trascuri (che vanno analizzati, non si può fare di ogni erba un fascio)
                            </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
                            Sono d'acccordo con te, che non sempre la colpa deve essere attribuita al cane ed in alcuni casi un pò più di tolleranza sarebbe gradita.
                            Ma se si lascia troppa soggettività, alla valutazione dei singoli eventi( frulli e trascuri), potremmo avere alcuni cani e/o conduttori sempre giustificabili ed altri un po meno.

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                            • Massimo
                              ⭐⭐⭐
                              • Jul 2006
                              • 2624
                              • Roma, Roma, Lazio.
                              • Pointer/Mora/Gina

                              #104
                              <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da Mario Di Pinto

                              SELEZIONE caro Cantarini,cercare di non innamorarsi mai dei cani quando non sono di un certo livello,credo che ogni appassionato di una qualsivoglia razza debba avere un esemplare di buon livello,essere un appassionato setterman e poi andare in giro con uno sbatticoda non va e lo stesso dicasi per il braccofilo o lo spinonista,cercare la qualita'venatoria e di conseguenza lo stile e' un obbligo per chi ama una razza,l'addestramento va ridotto all'osso,le qualita'naturali secondo me si esaltano quando il cane e'poco condizionato e la sua azione si esplica nel massimo della tranquillita',ad un soggetto puoi insegnargli tutti gli esercizi da circo che vuoi ma le qualita' naturali non pui certo trasmettergliele.
                              </span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">


                              Caro Mario quello che tu affermi è incontrovertibile ma non applicabile alla maggior parte di noi appassionati cinofili e quanto tempo,disponibilità economica ed altro ancora ci vorrebbe per fare una selezione di quel genere???
                              Posso capire che per te prima conduttore e poi giudice sia stato più semplice ma noi comuni mortali.....
                              Massimo C.

                              Commenta

                              • Lucio Marzano
                                Lo zio
                                • Mar 2005
                                • 30090
                                • chiasso svizzera
                                • bracco italiano

                                #105
                                <div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">potremmo avere alcuni cani e/o conduttori sempre giustificabili ed altri un po meno.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
                                caro Fabio, questo succede anche adesso, purtroppo. Il problema sta nella buona fede e nella
                                competenza di chi giudica che dovrebbe capire se uno sfrullo od un trascuro sono imputabili a carenze del soggetto o a situazioni oggettive di aria e di terreno che rendono inevitabile il
                                "misfatto", d'altra parte lo stesso regolamento dice "ripettuti sfrulli" invece in pratica, inutile che te lo dica, al primo errore...trombetta.

                                Senza andare a scomodare il Colonnello (Delfino)o il papà dei dresseur (Puttini) ma da semplice
                                ed "antico" cacciatore posso dire che un cane "corretto" è molto più efficace a caccia di un
                                cane tenuto allo stato brado, che se ne va dove vuole lui, che non si riesce a "guidare" , che richiede urlacci per essere richiamato, che disturba i compagni, insomma senza andare ad esercizi da circo, credo che il cane debba essere sempre "in mano", deve poter essere inviato dove desidera il cacciatore con un gesto del braccio, non debba disturbare il lavoro di altri cani ed è questo il tipo di "addestramento" al quale mi riferisco. Purtroppo oggi vediamo
                                troppo spesso cani che cercano assolutamente fuori da ogni controllo del conduttore, padroni che urlano più di Pavarotti, senza perlatro ottenere alcun risultato e questi effetti, che io ritengo negativi, sono accentuati dal'uso, meglio dall'abuso, del beeper
                                lucio

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