Questa norma mi lascia qualche dubbio, un cane da CQN in zona DOC nella grande maggioranza dei casi vale un MB se non di più, senza voler naturalmente tirare in ballo la tiritera del CQN=CAC mancato. Si tende insomma a dar troppo peso alle doti acquisite e non alle qualità naturali a mio modestissimo parere
i dilettanti e le gare
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Il CQN è valido per l'iscrizione in classe lavoro se ottenuto in zona DOC, ma non è valido per la ploclamazione a campione Italiano di bellezza. Per il titolo serve almeno la qualifica di Molto Buono in zona DOC.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Questa norma mi lascia qualche dubbio, un cane da CQN in zona DOC nella grande maggioranza dei casi vale un MB se non di più, senza voler naturalmente tirare in ballo la tiritera del CQN=CAC mancato. Si tende insomma a dar troppo peso alle doti acquisite e non alle qualità naturali a mio modestissimo parereValerio -
<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Si tende insomma a dar troppo peso alle doti acquisite e non alle qualità naturali a mio modestissimo parere</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
sono dello stesso parere, se la cinofilia deve servire a segnalare i cani
che possono dare un contributo al miglioramento della razza, sono le doti naturali quelle da evidenziare, se invece la cinofilia é vista solo per
l'aspetto competitivo, allora anche l'addestramento deve avere la sua importanza.
E' vero anche l'addestrabilità è una dote naturale che può essere
selezionata, ma stiamo molto attenti a non fare dei nostri bracchi
e spinoni dei DD, con tutto il rispetto per questa razza, i nostri
devono avere il contatto naturale, devono essere dolci di carattere
e devono essere addestrati senza mezzi coercitivi, più con la costanza
e con la pazienza che con i collari elettrici.
Un'ultima cose, se vogliamo che la cinofilia ATTIVA conosca la diretta
partecipazione anche dei dilettanti, dobbiamo eliminare le (venatoriamente)assurde regole della immobilità al frullo, perché così
stiamo facendo una cinofilia di soli professionisti, ciò che non credo sia
nell'interesse della cinofilia stessa e nemmeno dei professionisti, perché
solo l'allargamento dell'utenza potrà portare questo mondo a non chiudersi
su sé stesso.lucioCommenta
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Caro Lucio.
Grillo parlante delle nostre coscienze..chissà se un giorno riuscirò a mostrarti l'adorazione negli occhi delle mie cagnoline.
FINALMENTE ti sento parlare di regole da riproporzionare alla realtà..quanti meravogliosi cani in mano a tranquilli cacciatori potranno esprimesi come nella vita di tutti i giorni.
A proposito...qualcuno di ns. conoscenza, al quale hai porto gli auguri di rito per la promozione a giudice, dovrà..pagare da bere.
Saluti
Marco
Pronti ad ogni battaglia...Commenta
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Giustissimo Lucio, ma hai notizie se questa prospettiva di togliere regole assurde è considerata anche nelle alte sfere???????
Cioè da coloro i quali possono legiferare in tal senso???????
Credo comunque che certe regole facciano comodo agli addestratori perchè i clienti si rivolgono a loro principalmente per inquadrare i loro cani proprio su ferma al frullo e allo sparo.
Da quando vado a caccia ancora non ho mai visto un cane corretto in tal senso e mi chiedo sempre per quale motivo si continui a perseverare su costrizioni che nulla hanno a che vedere con la caccia.
Io potrei raggiungere sempre ed al massimo un CQN ma sarò sempre contento di avere tra le mani un cane che và avanti rispetto ad un cane che si terrorizza al frullo magari facendo qualche passo indietro............!!!Commenta
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext"> Giustissimo Lucio, ma hai notizie se questa prospettiva di togliere regole assurde è considerata anche nelle alte sfere???????
Cioè da coloro i quali possono legiferare in tal senso???????</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Sono invece SICURO che a livello ENCI (FCI) non ci si pensa nemmeno
da lontano, la cinofilia in Italia è quella degli inglesi, i continentali sono i parenti poveri e gli italiani .......sono più o meno considerati
come all'ONU il Madagascar.
Basti vedere come sono andate le tre speciali Bracchi Italiani concesse
al tanto celebrato "circuito lombardo" non ne è stata corsa neanche UNA !!!!
lucioCommenta
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Mi rendo conto che forse la mia è un'utopia od una illusione, ma secondo me chi non risica non rosica, quindi io penso che chi è stato da noi investito delle cariche rappresentative dovrebbe fare presente queste cose nelle opportune sedi ed occasioni! E se non basta una, due, tre volte....dovrebbe ripeterlo fino alla noia, perchè altrimenti se vengono accettate supinamente tutte le decisioni del palazzo, finiamo che dalla "ragione" prenderemo "torto", e per giunta non potremo nemmeno lamentarcene![menaie][bastone]Commenta
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da alex
Lucio, sono pienamente in sintonia con quanto affermi riguardo i regolamenti e cose varie. Hai proprio centrato il problema, e cioè il cercare di avvicinare i dilettanti come me e tanti altri alle gare; ma a quanto sembra al palazzo non importa nulla di noi.
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Il problema Alex è che così facendo taglieresti le gambe agli addestratori, e nelle razze inglesi sono veramente tanti.
Come dice Lucio, noi anche se italiani contiamo ben poco, il coltello dalla parte del manico l'hanno sempre gli inglesisti.De Monte CristianCommenta
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">il problema Alex è che così facendo taglieresti le gambe agli addestratori, e nelle razze inglesi sono veramente tanti.
Come dice Lucio, noi anche se italiani contiamo ben poco, il coltello dalla parte del manico l'hanno sempre gli inglesisti.</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
premesso che gli inglesisiti hanno la forza dei numeri, io sono dell'opinione che se la cinofilia agonistica non si apre ci rimetteranno tutti ed i professionisti in primo luogo, perché penso che in una cinofilia dove tanti possano partecipare direttamente il numero degli appassionati aumenterebbe
di molto ed i professionisti sarebbero chiamati a condurre solo i cani
di punta (Gino Botto insegna) oggi invece gli addestratori devono spesso sacrificare la loro professionalità per far fare il risultato a cani che ....non dovrebbero nemmeno essere messi sul terreno per ragioni di economia aziendale.
lucioCommenta
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Il fatto che si tagli o meno le gambe ad i professionisti non è che mi interessi poi più di tanto, in quanto ci sono padri di famiglia che ogni giorno nel nostro paese perdono il lavoro. Ogniuno è libero di fare il mestiere che crede, ma nella cinofilia c'è molta gente che di mestiere fa altro, e vorrebbe avere la possibilità di dire la propria in un contesto come quello agonistico. Ma sino a quando si penserà a tutelare loro la cinofilia rimarra per pochi eletti. Permettetemi di dire in fine, come gia ripetuto da autorevoli utenti di questo forum, che la storia del "tengo famiglia" ha stancato, anche se piu volte ha fruttato dei cartellini.Commenta
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<div align="center" id="quote2"><table class="quote"><tr><td class="quotetd"></td></tr><tr><td class="quotetd2"><span class="quotetext">Messaggio inserito da alex
Il fatto che si tagli o meno le gambe ad i professionisti non è che mi interessi poi più di tanto, in quanto ci sono padri di famiglia che ogni giorno nel nostro paese perdono il lavoro. Ogniuno è libero di fare il mestiere che crede, ma nella cinofilia c'è molta gente che di mestiere fa altro, e vorrebbe avere la possibilità di dire la propria in un contesto come quello agonistico. Ma sino a quando si penserà a tutelare loro la cinofilia rimarra per pochi eletti. Permettetemi di dire infine, come gia ripetuto da altri autorevoli utenti di questo forum, che la storia del "tengo famiglia" ha stancato, anche se piu volte ha fruttato dei cartellini.
</span></td></tr></table></div align="center" id="quote2">
Pienamente d'accordo con te!De Monte CristianCommenta
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Scusate ma non riesco a quotare, ma sono d'accordo con questi ultimi interventi, mi avete eviscerato quello che pensavo ma non riuscivo a esprimere in maniera logica, grazie ancora, Alex, Zio Lucio,Leasi!Giorgio ZironCommenta
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Lasciamo perdere i professionisti, loro fanno il loro mestiere, come tutti
e cercano di sbarcare il lunario al meglio, poi, come in tutte le cose umane, ci sono quelli più e quelli meno corretti.
Non sono i professionisti che fanno i regolamenti, non sono loro a "gestire"
la cinofilia, all'ENCI i professionisti contano ancora meno dei bracchi italiani, che è tutto dire.
lucioCommenta
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Io credo invece che se la cinofilia agonistica si potesse aprire ad una più ampia utenza a seguito della revisione degli attuali regolamenti che l'hanno portata, come detto, ad essere riservata a pochi, i professionisti ne sarebbero più che contenti, in quanto come dice giustamente Lucio, i professionisti ritornerebbero ad essere tali, ed in questo contesto avrebbero sicuramente un incremento nelle probabilità di acquisire nuovi clienti neo-appassionati alla cinofilia agonistica.Commenta
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