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Difendermi da cosa? Se avessi scheletri negli armadi potrei darti ragione, ma siccome i miei non li troverai mai (sono nascosti troppo in profondità)... dico che hai torto!!!Drool]Drool]
non mi riferivo agli scheletri vecchio babbione!!! ma alla solita guerra tra DD e IK....
figurati se mi permetterei di fare allusioni/affermazioni senza avere una benché minima conoscenza ..."dell'armadio"!!!
non son mica un bau bau micio micio!!!
ed è per questo motivo che ho aperto il thread,avevo il dubbio di rientrare tra i rincoglioniti,visto che quel poco che faccio lo dichiaro pubblicamente ed è facilmente riscontrabile.
si ritorna....sempre qui.... secondo me... delle regole, delle indicazioni fisse, ma sopratutto I CONTROLLI porterebbero benefici a tutti, a chi alleva.... a chi compra.
[polup]
Già, hai detto bene dovrebbero esserci più controlli ma i controlli servono a poco se manca l'etica e la cinofilia è vista solo come mezzo per far denari.
Sono d'accordo, regole certe porterebbero benefici a tutti e bisognerebbe anche capire che produrre cani non è come fabbricare mattoni.
Bisogna dire che di regole certe ve ne sono anche, e pure ben elencate,ma certi sapendo che le maglie dei controlli sono molto lasche, preferiscono far finta che le regole non vi siano.Se poi l'etica per alcuni è finita nel gabinetto molto tempo addiatro,tirate voi le somme.Ciao veci
Allora, al primo post rispondo che chi ha scheletri nell'armadio vende principalmente a chi non si informa per scelta o perché manca delle conoscenze necessarie. tuttavia oggi con internet se uno fà una cosa la sanno tutti dopo 5 minuti...
Che allevatore vorreste: gentile, competente e che mi descriva nei minimi particolari le caratteristiche (morfologiche ed attitudinali) della razza e quelle che con più probabilità ritroverò nel cucciolo; che mi garantisca l'esenza da malattie genetiche; che mi segua nella scelta e nella crescita del cucciolo; infine che si interessi del cane da grande per valutare il risultato ottenuto dall'accoppiamento.
Ciao!
Basterebbe che l'allevatore si impegnasse in qualsiasi modo a cambiare un cane se c'è qualcosa che non va.
Un cucciolo si vede subito o quasi subito se ha delle tare genetiche, se ha paura dello sparo o se non è adatto alla caccia.
Questo nel giro di pochi mesi, diciamo che un cucciolo si prende a tre mesi, quando arriva a sei sette mesi si vede se c'è qualcosa che non funziona e l'allevatore dovrebbe cambiarlo, diciamo che è come una garanzia su un nuovo acquisto!, certamente allevatori seri lo fanno ..... ma si contano sulla punta della dita, spesso e volentieri trovano mille scuse per non cambiare il cucciolo o per non perdere il denaro secondo me al momento dell'acquisto si dovrebbe firmare un contratto tra le parti dove comprende determinati punti come garanzia da parte di acquista, in questo modo di "furbetti" ce ne sarebbero molto pochi.
enrico
le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue
Basterebbe che l'allevatore si impegnasse in qualsiasi modo a cambiare un cane se c'è qualcosa che non va.
Un cucciolo si vede subito o quasi subito se ha delle tare genetiche, se ha paura dello sparo o se non è adatto alla caccia.
Questo nel giro di pochi mesi, diciamo che un cucciolo si prende a tre mesi, quando arriva a sei sette mesi si vede se c'è qualcosa che non funziona e l'allevatore dovrebbe cambiarlo, diciamo che è come una garanzia su un nuovo acquisto!, certamente allevatori seri lo fanno ..... ma si contano sulla punta della dita, spesso e volentieri trovano mille scuse per non cambiare il cucciolo o per non perdere il denaro secondo me al momento dell'acquisto si dovrebbe firmare un contratto tra le parti dove comprende determinati punti come garanzia da parte di acquista, in questo modo di "furbetti" ce ne sarebbero molto pochi.
Anche questo secondo me, non è realizzabile. Se tu porti a casa il cucciolo a tre mesi, fino a quando arriverà al momento di poter valutarlo potrai aver fatto errori tali da condizionarne il futuro. Condivido invece se ci sono tare genetiche, patologie o diformismi alla razza di appartenenza. Per la paura dello sparo no, sempre secondo me sono rari i cani che ce l'hanno geneticamente, il più delle volte è causata da errori e spesso con pazienza può anche essere superata. Non è che un allevatore serio deve cambiare un cucciolo se è sano, dovrebbe invece consigliare l'acquirente sulle prime fasi della crescita e dell'addestramento, il resto è responsabilità di chi lo alleva. Molte volte si prende un cane solo perchè è o di moda o si è visto qualche soggetto al lavoro durante la caccia, anche qui dico che, sempre secondo me, ci sono cacciatori che qualunque cane prendano sarà sempre un ausiliare valido; mentre altri anche se prendono un cane già dressato e bravo dopo pochi mesi si ritrovano con la solita scarpa, il cane di solito si addegua al conduttore con tutte le conseguenze.
Gli allevatori seri a mio avviso sono la maggioranza, solo che se gli arriva qualche cucciolata sbagliata o qualche incidente di percorso devono pur dare via anche il così detto "scarto" se di scarto si può parlare, solo che dovrebbero avvertire e magari di conseguenza seguire e consigliare chi compra. Poi il guadagno principale di un allevatore-cinofilo che segue tutti i codici etici, più che sui cuccioli sarà sul dressaggio e altre attività di accompagnamento sui cani da lui ceduti.
Secondo me, ancora una volta, sta alla serietà personale di ognuno di noi rispettare il nostro personale codice etico, senza che ci venga imposto da altri. Se molti se ne fregano nessuno ci obbliga a seguire la loro strada. Saremo delle mosche bianche, ma chissenefrega, mi auguro che non sia obbligatorio uniformarsi al marciume!
Io credo che la strada giusta sia quella di fare sempre del nostro meglio, cercando di arrivare quanto più possibile a quell'ideale di cane bello, bravo, sano ed equilibrato a cui tutti aspiriamo e se su questa strada commetteremo degli errori, non saranno certo dettati da malafede.
Non solo al cliente è lasciata la scelta dell'allevatore, ma anche a noi allevatori è lasciata la scelta del cliente e siamo nel nostro pieno diritto di non cedere un cane a chi non ci ispira sufficiente fiducia, così come il cliente ha il pieno diritto di selezionare l'allevatore che preferisce.
Non ho mai pensato che qualcuno dovesse obbligarmi "dall'alto" a comportarmi correttamente.
Non sono però completamente d'accordo con quanto afferma Enrico quando dice "basterebbe che l'allevatore si impegnasse a cambiare il cucciolo...."
Se io allevatore ho commesso un errore (in buona o in mala fede) è giusto che ne risponda, ma se è il proprietario che lo commette a mia insaputa, non capisco perchè dovrei essere responsabile di qualcosa che non ho commesso e su cui non posso intervenire.
Il discorso paura dello sparo è un esempio: mi è successo di cedere un cucciolo di 3 mesi, sentire il proprietario durante la crescita, sentire le sue lodi sulle qualità naturali del piccolo......fino a due giorni dopo l'apertura dove il tipo chiama imbufalito dicendo che il cucciolone (circa 8 mesi) ha paura del colpo. Una rapida indagine lo porta a raccontarmi che, volendo farsi bello con gli amici, ha portato il cane all'apertura in riserva, dove il gruppetto ha fatto una "bella" battuta con abbattimento di una trentina di capi!
In questo caso la responsabilità dove la collochiamo? Io mi sono presa una sola colpa: quella di aver dato un mio cane ad un imbecille, sbagliando clamorosamente la valutazione dell'umano. E' successo circa 20 anni fa, ma è una lezione che ho imparato, purtroppo a spese del cucciolo....
Grazia
Se io allevatore ho commesso un errore (in buona o in mala fede) è giusto che ne risponda, ma se è il proprietario che lo commette a mia insaputa, non capisco perchè dovrei essere responsabile di qualcosa che non ho commesso e su cui non posso intervenire.
Concordo con Daniele, ma bisogna dire tanto due cose fondamentali:
1° un cane si comincia ad allenare minimo dopo i sei mesi.
2° un cane che ha paura dello sparo , non serve sparare , ma si vede già quando gli porti il cibo.... basta usare una pentola e fare un botto, se il cane ha paura si vede subito.
Se invece ci sono degli errori da parte del conduttore quelli si vedono comunque in base al comportamento del cane.
purtroppo abbiamo tutti troppa premura e vogliamo addestrare il cane già atre mesi!!!!!
enrico
le opinioni personali sono come le palle.... ognuno ha le sue
Concordo con Daniele, ma bisogna dire tanto due cose fondamentali:
1° un cane si comincia ad allenare minimo dopo i sei mesi.
2° un cane che ha paura dello sparo , non serve sparare , ma si vede già quando gli porti il cibo.... basta usare una pentola e fare un botto, se il cane ha paura si vede subito.
Se invece ci sono degli errori da parte del conduttore quelli si vedono comunque in base al comportamento del cane.
purtroppo abbiamo tutti troppa premura e vogliamo addestrare il cane già atre mesi!!!!!
enrico... la paura dello sparo non ha origini genetiche... per citare Pageat (noto studioso della materia" "beh madre natura avrebbe dovuto davvero essere previdente a pensare ai fucili e a farne avere paura ai cani" e il ragionamento non fa una piega.
possiamo parlare invece di "reazione" allo sparo ovvero di quanto tempo impiega mediamente un cane a "riprendersi" dallo sparo.
E' stato studiato che certe razze, le meno nevrili (molossi, terrier tipo bull), praticamente nemmeno si accorgono e ammortizzano subito. Altri avvertono di più il colpo e hanno tempi di "ripresa" più lunghi. Queste razze sono le più nevrili (es certe razze da pastore) e a mio avviso sensibili.
A questo punto il problema paura-sparo è legato alla nevrilità dei soggetti (infatti spesso dico che bisognerebbe starci attenti quando si selezionano cani spinti... perchè il confine tra spinto e psycho è labile) e per evitare problemi di sorta impegnarsi al massimo ad abituare i cuccioli di queste razze ai rumori... da due-tre settimane di vita in poi... in maniera intensiva, cosa che poi va continuata dal proprietario.
Cani impostati così difficilmente hanno paura dello sparo ma... manca la sensibilità per farlo e ci si basa su soggetti "medi" magari naturalmente più forti di carattere e si "buttano" gli altri quando magari con un pizzico di cautela in più non si butterebbero.
Facendo queste cose... ci sarebbero meno cani problematici
Concordo con Daniele, ma bisogna dire tanto due cose fondamentali:
1° un cane si comincia ad allenare minimo dopo i sei mesi.
2° un cane che ha paura dello sparo , non serve sparare , ma si vede già quando gli porti il cibo.... basta usare una pentola e fare un botto, se il cane ha paura si vede subito.
Se invece ci sono degli errori da parte del conduttore quelli si vedono comunque in base al comportamento del cane.
purtroppo abbiamo tutti troppa premura e vogliamo addestrare il cane già atre mesi!!!!!
Il punto due non mi trova concorde, mi è capitato di vedere cuccioli che a novanta giorni erano facilmente impressionabili e non avere alcuna paura del fucile, se mi consenti lo sparo quando gli dai da mangiare è già il primo passo per creare dei timori allo sparo, per me il cucciolo si deve abituare ai rumori in modo naturale, lo sparo viene come conseguenza di un azione e essendo un di cui bisogna creare i presupposti perchè avvenga. [:-golf]
sigpic" Bevi l' acqua come un bue... Bevi il vino come un re......."
Come vorrei l'allevatore di cani da caccia, dando per scontate ottime condizioni igienico sanitarie e molti anni di attività?
1) che utilizzi riproduttori e fattrici che vadano a caccia e/o partecipino alle prove di lavoro in modo da creare, con buona probabilità, correnti di sangue dotate di venaticità;
2) che i suoi prodotti stiano morfologicamente nel tipo previsto dallo standard; quindi che partecipi alle esposizioni;
3) che sia una persona seria, onesta e professionale,appassionato e studioso della razza che alleva con programmi basati non solo sul proprio intuito ma anche su corretti criteri e metodi tecnico-scientifici;
4) che non perda di vista i cuccioli da lui prodotti
Carissimi tutti, è sempre un piacere quando il forum ha l'occasione di offrire un contributo culturale.
Questa opportunità , oggi, ce la da l'autore di un libro che ci riguarda in maniera particolare perchè , oltre a raccontare la storia di un Campione del Tiro italiano di cui pochi conoscono e ne ricordano le imprese, ci regala la visione di uomo che con le armi viveva , sia come sportivo sia nei momenti di libertà dai suoi impegni agonistici , cioè a caccia.
Qualche pennuto di...colore lo avrete incarnierato nella stagion di caccia nell’ora che ormai volge il disio
ai venanti e ‘ntenerisce il core.....
04-02-25, 18:25
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