tranquilli il sole non mi ha dato alla testa affatto anzi sto benissimo, purtroppo quella mia affermazione non è affatto fatta a caso ma proprio per sottolineare che c'è qualcuno che non la pensa come voi anzi conferma quella mia affermazione scrivendoci pure un bell'articolo che presto leggerete.... Ecco perché io ormai non mi fido nemmeno più di alcune riviste a cui danno libero sfogo ad articoli totalmente distanti dalla realtà... fanno passare la voglia pure di comprarli e leggerli.... questa è la vera differenza che c'è tra voi che discutete anche animatamente ma per un fine credo ormai comune e chi sogna ad occhi aperti!!! Io essendo un utilizzatore dal mio cane voglio il meglio del meglio e forse nemmeno mi basta... si sono esigente perché la selvaggina esige dal cane alcune qualità e tra le quali la concretezza(quindi i fatti) oltre che alle solite cose che si scrivono animus e così via... di conseguenza io dalla sponda opposta cioè dello spinone mi chiedo come si può fare una certa affermazione quando i fatti remono contro!!!! bene ai lettori non informati saranno pure stupefatti ma chi ne sa qualcosa credo si farà due domande!!!!!!!!!!! Il continuare a negare l'evidenza fa solo che male a queste due razze, il prenderne atto e coltivare un progetto condiviso con gli utilizzatori sarebbe un GRANDE passo in avanti in tutti i sensi.
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Ciao Pluto, Lucio Marzano, Lupo grigio vi quoto così ;)
tranquilli il sole non mi ha dato alla testa affatto anzi sto benissimo, purtroppo quella mia affermazione non è affatto fatta a caso ma proprio per sottolineare che c'è qualcuno che non la pensa come voi anzi conferma quella mia affermazione scrivendoci pure un bell'articolo che presto leggerete.... Ecco perché io ormai non mi fido nemmeno più di alcune riviste a cui danno libero sfogo ad articoli totalmente distanti dalla realtà... fanno passare la voglia pure di comprarli e leggerli.... questa è la vera differenza che c'è tra voi che discutete anche animatamente ma per un fine credo ormai comune e chi sogna ad occhi aperti!!! Io essendo un utilizzatore dal mio cane voglio il meglio del meglio e forse nemmeno mi basta... si sono esigente perché la selvaggina esige dal cane alcune qualità e tra le quali la concretezza(quindi i fatti) oltre che alle solite cose che si scrivono animus e così via... di conseguenza io dalla sponda opposta cioè dello spinone mi chiedo come si può fare una certa affermazione quando i fatti remono contro!!!! bene ai lettori non informati saranno pure stupefatti ma chi ne sa qualcosa credo si farà due domande!!!!!!!!!!! Il continuare a negare l'evidenza fa solo che male a queste due razze, il prenderne atto e coltivare un progetto condiviso con gli utilizzatori sarebbe un GRANDE passo in avanti in tutti i sensi.Un rustico eccezionale, pieno di talento, disposto al sacrificio, grande passione per la caccia, tutto questo e tante altre qualità è lo spinone Pasquale Rossini -
Scusa Bosco ma tu hai scritto :
....eppure se io ora vi dicessi che il bracco italiano è una delle razze continentali attualmente più “in salute” nel nostro bel paese!!!!! voi cosa pensereste???
la razza é in COSTANTE diminuzione, siamo scesi sotto i 700 cani iscritti, nell'ultimo anno quasi tutte le razze da ferma hanno aumentato il numero degli iscritti ed il bracco ha invece subito un calo superiore alle 100 unità, nell'ambito della razza sono in costante crescita i cani utilizzati per compagnia e gli allevatori che non fanno selezione venatoria ma solo da expo. Lo standard é praticamente immutato da decenni, nessun aggiornamento di rilievo, nelle competizioni con le altre razze continentali otteniamo pochissimi risutati, nella coppa Italia continentali siamo agli ultimi posti, abbiamo problemi igienici , patologici e di forte consanguineità endemica e allora su quali basi si puo' affermare che il bracco sia la razza piu' in salute del paese ? forse perché i (pochi) braccofili ne sono soddisfatti ? quali sono I FATTI che remerebbero contro chi sostiene che urgono cambiamenti ?? quale sarebbe l'evidenza negata ?
P.S. ogni tanto arriva quale articolo super elogiativo della razza , tutto bene, tutto bello, tutti bravi, sono articoli che fanno piu' male che bene, chi li legge capisce che gli iperbolici complimenti non hanno riscontro nella realtà. Stiamo ai fatti ed ai numeri , la razza diventa sempre piu' da "passionisti" e sempre piu' di nicchia e una consistente parte degli iscritti nemmeno va a caccia.lucioCommenta
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[QUOTE=Lucio Marzano;1128087]Scusa Bosco ma tu hai scritto :[I]
....eppure se io ora vi dicessi che il bracco italiano è una delle razze continentali attualmente più “in salute” nel nostro bel paese!!!!! voi cosa pensereste???
Lucio forse non mi sono spiegato io son per i cambiamenti che devono essere imminenti!!!! la mia affermazione è stata presa da una rivista!!!!!! non è mia anzi!!!!!! chi nega l'evidenza è chi scrive quell'affermazione negando ai lettori la realtà delle razze continentali nostrane che magari non essendo informato sul serio se ne convince del contrario!!!!!Un rustico eccezionale, pieno di talento, disposto al sacrificio, grande passione per la caccia, tutto questo e tante altre qualità è lo spinone Pasquale RossiniCommenta
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Come detto le riviste .......come quando parlano dei fucili , bello, fatto bene, ottimo prezzo in rapporto alla qualità e difetti ? mai tutto perfetto, sono pubblicità mascherate da articoli, ne ho appena letto uno sullo spinone ........a leggere quell'articolo ci si meraviglia che ci siano in circolazione altre razze. Comunque spero tanto di sbagliarmi, che ci siano cambiamenti e che la razza sia veramente avviata alla funzionalità venatoria, ma sperare é una cosa vedere dei fatti, purtroppo,
un'altra !lucioCommenta
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Onestamente quando hai nominato la prima volta l'articolo il giorno dopo sono andato a prendere la rivista per vedere approfonditamente cosa riportava.
Beh, cosa dire, una buona pubblicitâ (che non fa mai male) e qualche soggetto all'altezza dell'articolo sicuramente c'è (pochini secondo me), dire che la media di razza corrisponde all'articolo sarebbe sbagliato e autoillusivo. D'altronde molti appassionati anche del barbuto nazionale hanno l'approccio della serie "va bene così e se non ti va bene cambia razza nessuno ti ha chiesto di prendere uno spinone", prima mi feriva questa cosa, adesso me ne frego e vado avanti per la mia strada, qualcuno che crede nello spinone cacciatore dinamico c'è, e si fa prima a dialogare per migliorare la razza con questi che convincere gli altri.Commenta
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[QUOTE=Pluto;1128068][QUOTE=lupo grigio;1128062]Per me il problema non è lo standard, ma la legge di offerta e domanda. La razza è in mano degli allevatori. Gli allevatori compitono per farci credere che il suo prodotto è il migliore. Un cagnone come Poldo (non so peso o altezza, ma a me sembrava un mastino) l'hanno usato in linee di bellezza e i figli hanno avuto molto succeso perchè Poldo era un cane molto tipico in ogni particolare. I figli e nipoti di Poldo sono richiesti dal estero e hanno molto succeso e si vendono molto bene. Un cacciatore non comprerà un cane figlio di Poldo ne di un suo figlio campione (ad esempio Fancy Gun Melius abundare o Sobers Atticus, due cani veramente belli, ma proprietari e allevatori non sono nemmeno cacciatori), ma comprerà un figlio di un Caravaggio o un Tobia dei Sanchi, perchè il loro CV dimostra che sono cani che se la cavano e avrà più possibilità di godersi delle giornate di caccia. Gli allevatori che vendono a cacciatori faranno questo tipo di selezione.
Condivido il tuo pensiero infatti sostengo da diverso tempo che lo standard andrebbe rivisto in alcune cose e sicuramente andrebbe ridotta la forbice che consente troppe interpretazioni.Commenta
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Questi sono fatti confortanti. Ma una rondine non fa primavera...come dice un proverbio.
---------- Messaggio inserito alle 11:30 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 10:51 AM ----------
[QUOTE=lupo grigio;1127975]Premettendo che, personalmente, quello che cerco in un cane da caccia e, dunque, anche nel Bracco italiano ( e nello Spinone) è la prestazione venatoria per una caccia del giorno d' oggi, anch'io mi pongo la stessa domanda. In mancanza di risposte sono autorizzato ad immaginare. Quindi, immagino che le motivazioni della unificazione del 1922 siano ritenute di perdurante validità.........
Sono divere pagine che pongo questa domanda ma nessuno mi risponde chiaramente o forse io non capisco.....................
Per chi volesse ulteriormente approfondire, sul piano storico, quella che fu una vera e propria vexata quaestio ci sono delle interessanti pagine (55 e segg.) nel libro di Paolo Ciceri - Il Bracco Italiano.
---------- Messaggio inserito alle 11:40 AM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:30 AM ----------
[QUOTE=Druso;1128133][QUOTE=Pluto;1128068][QUOTE=lupo grigio;1128062]
Per me il problema non è lo standard, ma la legge di offerta e domanda...............QUOTE]
Approfondire l'aspetto economico è uno spunto molto interessante.
E porrebbe l' attuale situazione sotto un aspetto non ancora compiutamente affrontato.
E' intuitivo che allevare linee per la caccia sia più costoso......
---------- Messaggio inserito alle 12:16 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 11:40 AM ----------
Sempre per rimanere sul piano storico, molto interessanti sono le pagine in proposito scritte da Giuseppe Colombo Manfroni nel suo " Il Bracco italiano" Editoriale Olimpia, edizione 1988, in cui (pag.88), tra le altre citazioni, viene riportato il testo di Angelo Vecchio, "Il Cane" 1912, da cui estraggo la considerazione secondo cui la decadenza dell'antico bracco sia attribuibile alla consanguineità (nihil novi...) e all'introduzione abbondante del pointer.
Nonché, viene, altresì ,riportato un interessantissimo scritto, sulla storia del Bracco it., del dott. Edmondo Amaldi. Titolare del famoso allevamento "delle Forre".Ultima modifica Giampaoletti; 23-07-15, 10:12.Commenta
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[QUOTE][QUOTE=Druso;1128133]Le due cose non sono indipendenti l'una dall'altra,come si può scindere la questione ''standard'' da quella ''domanda-offerta''? Se lo standard venisse aggiornato,se fossero divulgate direttive precise da seguire in allevamento,se fossero delineate fra i giudici da expo le linee guida da seguire con rigore nei giudizi,la domanda-offerta cambierebbe.Se un cane come Poldo(prendo il tuo esempio) non fosse premiato perchè giudicato ipertipico,nessun allevatore avrebbe più interesse a ricercare certi aspetti in selezione,nessun utente sarebbe interessato a comprare figli di un cane non titolato.Qualora si riducesse il peso massimo previsto e qualora lo standard fosse rispettato ALLA LETTERA i campioni di bellezza sarebbero ben altri,la selezione andrebbe in una certa direzione,di conseguenza la base genetica di cani con un fisico adatto alla caccia sarebbe più vasta e variegata,qualche valente allevatore comincerebbe a presentare i propri soggetti nelle prove che contano e con successo,ed ecco che anche lo scetticismo di tanti cacciatori comincerebbe a scemare.Non è tutto,ma un passo per iniziare se si vuole agire...Se invece si pensa che tutto va bene e non si vuole agire,si potranno sempre accampare mille obiezioni...
Per me il problema non è lo standard, ma la legge di offerta e domanda. La razza è in mano degli allevatori. Gli allevatori compitono per farci credere che il suo prodotto è il migliore. Un cagnone come Poldo (non so peso o altezza, ma a me sembrava un mastino) l'hanno usato in linee di bellezza e i figli hanno avuto molto succeso perchè Poldo era un cane molto tipico in ogni particolare. I figli e nipoti di Poldo sono richiesti dal estero e hanno molto succeso e si vendono molto bene. Un cacciatore non comprerà un cane figlio di Poldo ne di un suo figlio campione (ad esempio Fancy Gun Melius abundare o Sobers Atticus, due cani veramente belli, ma proprietari e allevatori non sono nemmeno cacciatori), ma comprerà un figlio di un Caravaggio o un Tobia dei Sanchi, perchè il loro CV dimostra che sono cani che se la cavano e avrà più possibilità di godersi delle giornate di caccia. Gli allevatori che vendono a cacciatori faranno questo tipo di selezione.
---------- Messaggio inserito alle 01:42 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 01:21 PM ----------
[QUOTE][/COLOR]
Premettendo che, personalmente, quello che cerco in un cane da caccia e, dunque, anche nel Bracco italiano ( e nello Spinone) è la prestazione venatoria per una caccia del giorno d' oggi, anch'io mi pongo la stessa domanda. In mancanza di risposte sono autorizzato ad immaginare. Quindi, immagino che le motivazioni della unificazione del 1922 siano ritenute di perdurante validità.Per chi volesse ulteriormente approfondire, sul piano storico, quella che fu una vera e propria vexata quaestio ci sono delle interessanti pagine (55 e segg.) nel libro di Paolo Ciceri - Il Bracco Italiano.[COLOR="Silver"]
Giusto per correttezza,l'unificazione è avvenuta nel 1926,ma questo non cambia il nesso della questione.Io non penso però che le motivazioni oggi siano le stesse,se dopo un secolo la nostra razza in Italia fa registrare i numeri del Setter Irlandese e nel resto del mondo non è quasi nemmeno considerata ''da caccia'' penso che sia evidente che quell'operazione sia stata un fallimento,per come è stata gestita e portata avanti...Ho letto molto Ciceri ed altri autorevoli autori di cui nutro il massimo rispetto, ma insomma,50-30-20 anni fa si leggeva sempre che ''la razza è in costante ma lento miglioramento'' e si facevano sempre previsioni rosee per il futuro.Oggi siamo ancora disposti ad aspettare?Io credo che i cacciatori abbiano già da tempo risposto a questa domanda,le parole ed i propositi non hanno corrisposto appieno ai fatti,ma si continua sulla stessa strada.E' forse pigrizia,ottusità,interesse,comodità o cosa?Saluti.Commenta
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I cacciatori nemmeno sanno chi sia caravaggio o omar o titano o tano, i cacciatori vanno all'allvamento e comprano un bracco, magari dopo aver letto l'articolo che ne magnifica le strabilianti prestazioni, poi si ritrovano con un mezzo cane e condannano tutta la razza dicendo che allora i pregiudizi sentiti non erano favole. Non confondiamo il cacciatore medio con il braccofilo.
Gli allevatori che vanno per la maggiore li vedo sempre presenti sui vari ring e il fatto che ci tengano tanto alle performances espositive é sintomatico di una grande attenzione ai particolariche sono piu' considerati dai giudici (almeno da molti)lucioCommenta
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Su questo non sno d'accordo. Chi vuole passare al bracco prima di prenderlo si informa parecchio, tutti hanno paura di portarsi a casa un bidone. E' siccome per sentito dire tra i bracchi ci sarebbero più bidoni che altro, non comprano ad occhi chiusi. Informarsi non vuol necessariamente dire andare a visionare i genitori, che per altro sarebbe la cosa migliore.Commenta
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L' anno esatto è l 1923, cfr Giambattista Benasso, I cani da ferma italiani - Bracco e Spinone - De Vecchi Editore, 1991 -pag.52.[/COLOR]..............................
Giusto per correttezza,l'unificazione è avvenuta nel 1926,ma questo non cambia il nesso della questione......................................... ..Commenta
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Bosco ne conosco direttamente parecchi che hanno comperato andando semplicemente dall'allevatore piu' vicino a casa loro senza né informarsi sui genitori e tantomeno farseli mostrare al lavoro, hanno detto all'allevatore che volevano un bracco per andarci a caccia ed hanno ricevuto (naturalmente ) assicurazione che il cane acquistato era figlio di validissimi cacciatori. Non generalzzo naturalmente, ce ne sono anche di attenti e prudenti, ma non bisogna gebneralizzare né in senso né nell'altro. Troppi comperano un bracco come acquistassero un prodotto al supermercato.lucioCommenta
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Nelle mie zone non succederebbe mai. C'è talmente tanto pregiudizio che nessun cacciatore acquisterebbe dal primo che incontra senza farsi prima un po di cultura.
Il rischio in ogni caso c'è comunque, ma se susede con un setter è perchè il papà e uno che fa la cerca grande e un fallito ogni tanto ci sta, se è un bracco è perchè son tutti cosi'. Sabato sera ho fatto uscire i cani per una sgambatina e la cucciola mi è sfuggia. Poteva andare in mille direzioni e invece ha preso verso la strada , l'ho rincorsa urlando nel tentativo di fermala, e per mia fortuna c'èera li un vecchio cacciatore che l'ha bloccata e ha detto ' " Uh sa cur fort, d'che rasa a r'ela ?? io gli ho risposto " Brac italian " e lui " ha, cui can che casu adasi "
Tradotto " Come corre forte , di che razza è " e poi " ha ,sono quei cani che cacciano piano " .
Più preguidizio di cosi'.Commenta
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Bene,invece sull' ''Enciclopedia dei Bracchi'' di De Giuliani-De Vecchi Editore,2006-pag.83. riporta il 1926...Tuttavia,altre fonti confermano il '23,ma,ripeto,questa cosa non ci toglierà il sonno[:D]Saluti.Commenta
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E ti è andata bene poteva dirti mooolto peggio............................[:142]Nelle mie zone non succederebbe mai. C'è talmente tanto pregiudizio che nessun cacciatore acquisterebbe dal primo che incontra senza farsi prima un po di cultura.
Il rischio in ogni caso c'è comunque, ma se susede con un setter è perchè il papà e uno che fa la cerca grande e un fallito ogni tanto ci sta, se è un bracco è perchè son tutti cosi'. Sabato sera ho fatto uscire i cani per una sgambatina e la cucciola mi è sfuggia. Poteva andare in mille direzioni e invece ha preso verso la strada , l'ho rincorsa urlando nel tentativo di fermala, e per mia fortuna c'èera li un vecchio cacciatore che l'ha bloccata e ha detto ' " Uh sa cur fort, d'che rasa a r'ela ?? io gli ho risposto " Brac italian " e lui " ha, cui can che casu adasi "
Tradotto " Come corre forte , di che razza è " e poi " ha ,sono quei cani che cacciano piano " .
Più preguidizio di cosi'.DamianoCommenta
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