Caccia di selezione al cinghiale indeciso tra 308W e 7x64
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Ma non é questione di estremo, mi affascina il piccolo calibro e dopo aver constatato con mano quello che é la 223 sto pensando di acquistarla.... Con la 9,3 mi trovo bene e so che ci sono calibri medi.... Ma la 223 mi ha colpito tanto per questo vorrei provarlaNon è passione...... ma stile di vita -
Ok.
Fai attenzione a piazzare perfettamente la palla.... se le condizioni non lo consentono... rinuncia.
Ti consiglio di prendere un arma con cqnna con passo di 1.8 o 1.7 cosi da poter spararepalle piu pesanti possibile anche se le uniche palle da caccia di peso superiore ai 60 grs sono le SIERRA GMK 65 e la ACCUBOND 70 GRS.
La prima, nonostante sia una semplice soft point, sembra molto tenace e capace di ottime prestazioni.... attualmente è introvabile.
La seconda in teoria dovrebbe essere ancora migliore, ne ho una scatola da provare. Questa si trova con difficoltà.
Io attualmente uso la eldm 73 grs...e ho pronte anche le cartucce con la eldm 75....ma come detto le sparo avcolpi e caprioli.The Rebel![;)]Commenta
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Non ho mai detto che il 223 non non è efficace sul capriolo, ho sempre detto che il tiro in blatt, non da la sicurezza di fermare il capriolo nel punto dove è stato sparato. Un conto è tirare il capriolo in blatt sul prato, dove anche se percorre 30 metri è facile vedere e recuperare, un altro conto è andare a recuperare al tramonto in bosco. Springer, o al collo o in blatt, il tiro deve essere preciso, non credere che la zona del blatt sia tanto più larga del collo del capriolo, fra la spalla e il rumine non c'è tanto spazio. Se si tratta di abbattere va bene tutto, se si tratta di mangiare, bisogna stare più attenti.[:D]Originariamente inviato da SPRINGER TOSCANO;1467494[QUOTE]Sono un estimatore del 223 che uso per caccia alla volpe e al capriolo.
Sparo con una ruger con canna da 41 cm e sul capriolo il calibro si rivela efficacissimo almeno fino ai 250 mt senza dover sparare nel collo come asserisce Sly (il quale, per sua ammissione spara sempre a distanze molto piu ridotte quindi.... non si capisce come fa a sostenere una simile tesi).Commenta
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Perché dunque il blatt è stato storicamente definito come IL punto a cui indirizzare il colpo negli ungulati?
Perché il Blatt e non collo o testa?
Facciamoci una domanda, diamoci una risposta.
Usare il 223 su cinghiale a 200m è sensato?
È un calibro che ha margini per compensare eventuali sbavature?
Anche qua, come sopra: facciamoci una domanda e diamoci una risposta.
Inviato dal mio SM-A426B utilizzando Tapatalk...Im heil'gen Land Tirol...Commenta
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Per inciso..... se vuoi fermare sul posto il capriolo si spara alla spalla.
E comunque anche colpendo subito dietro il 223 si è dimostrato il calibro di quelli da me provati che fa fare meno strada al capriolo.
Sul cinghiale, io consiglio di usare altro.The Rebel![;)]Commenta
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Il tiro in blatt serve per aver la certezza della morte.Non ho mai detto che il 223 non non è efficace sul capriolo, ho sempre detto che il tiro in blatt, non da la sicurezza di fermare il capriolo nel punto dove è stato sparato. Un conto è tirare il capriolo in blatt sul prato, dove anche se percorre 30 metri è facile vedere e recuperare, un altro conto è andare a recuperare al tramonto in bosco. Springer, o al collo o in blatt, il tiro deve essere preciso, non credere che la zona del blatt sia tanto più larga del collo del capriolo, fra la spalla e il rumine non c'è tanto spazio. Se si tratta di abbattere va bene tutto, se si tratta di mangiare, bisogna stare più attenti.[:D]
Che non implica il fatto che l'animale cada sulla sua ombra.
Il blatt garantisce margine di sicurezza e la zona circostante permette comunque morte rapidissima (colpo ai polmoni, vasi cardiaci, etc...)
Il tiro al collo (o alla testa) è estremamente rischioso; un piccolo errore e si ottengono ferimenti brutali (mandibola, esofago, trachea, etc...) che condannano a morte lenta e dolorosa.
La priorità assoluta è l'abbattimento più rapido possibile (che comunque garantisce la massima qualità delle carni).
Il blatt è perfetto per questo obiettivo (rapidità morte, igiene delle carni e qualità organolettiche)....Im heil'gen Land Tirol...Commenta
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[quote=danguerriero;1467528]Penso perchè potrebbe risultare più più facile.Perché dunque il blatt è stato storicamente definito come IL punto a cui indirizzare il colpo negli ungulati?
Perché il Blatt e non collo o testa?
Facciamoci una domanda, diamoci una risposta.
Per me non è sensato, per qualche altro lo potrebbe essere, nessuno può fare i conti nelle tasche degli altri.Usare il 223 su cinghiale a 200m è sensato?
È un calibro che ha margini per compensare eventuali sbavature?
Io le mie risposte in riguardo al 223 me le sono date è sono tutte esatte.Anche qua, come sopra: facciamoci una domanda e diamoci una risposta.
---------- Messaggio inserito alle 04:34 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 04:22 PM ----------
Per tirare i cinghiali a 200 m è un buon consiglio.Neanche questo è una verità assoluta. Il tiro alle articolazioni della spalla è quello che fa allontanare il meno possibile l'animale dal punto dove è stato sparato. Per esperienza ho già detto e lo ripeto, che un capriolo con le due spalle maciullate ha fatto 20 metri.Per inciso..... se vuoi fermare sul posto il capriolo si spara alla spalla.
E comunque anche colpendo subito dietro il 223 si è dimostrato il calibro di quelli da me provati che fa fare meno strada al capriolo. Se centrati bene in blatt, si, altrimenti il capriolo fa la stessa strada che fanno tutti i caprioli presi male con calibri più potenti.
Sul cinghiale, io consiglio di usare altro.Commenta
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[quote=danguerriero;1467540]Se colpito in qualsiasi organo vitale c'è la certezza della morte.Il tiro in blatt serve per aver la certezza della morte.
I teorici considerano corretto il tiro in blatt anche quando il selvatico non cade sull'ombra e muore dopo un trentina di metri. Hai fini pratici un capriolo che si allontana di una trentina di metri, poytrbbe creare seri problemi per il recupero.Che non implica il fatto che l'animale cada sulla sua ombra.
I cinghiali e caprioli non recuperati dopo il tiro sono quelli tirati in blatt. Caprioli con il rumine forato non sono cose inventate. Recuperare un capriolo dopo 60/70 minuti con il rumine lacerato, non lo so se conviene metterlo in congelatore. Sfatiamo il fatto che il tiro in blatt ha ampio margine di errore, piazzare un tiro con precisione nel blatt è impegnativo come piazzare il tiro all'orecchio o al collo a pari distanza.Il blatt garantisce margine di sicurezza e la zona circostante permette comunque morte rapidissima (colpo ai polmoni, vasi cardiaci, etc...)
Chi tira al collo o alla testa ed è consapevole di quello che sta per fare, non tira e spera in Dio. Se fosse estremamente rischioso, nessuno tirerebbe al collo e alla testa, invece il tiro in testa sta prendendo sempre più piede. A me non sembra affatto "estremamente rischioso" tirare alla testa di un cinghialetto di 30/40 chili. (con quelli più grossi è più facile) Dall'orecchio fino all'occhio è tutto margine di errore, prova a misurare quanti centimetri ci sono. Misura anche a quanti centimetri corrispondono 3 dita sotto l'orecchio. Fatto questo calcola quante probabilità hai di colpire in quella zona a una determinata distanza, vedrai che non è estremamente difficile come si crede.Il tiro al collo (o alla testa) è estremamente rischioso; un piccolo errore e si ottengono ferimenti brutali (mandibola, esofago, trachea, etc...) che condannano a morte lenta e dolorosa.Rapida morte se venisse colpito con precisione nel blatt. Dall'altana con il tiro angolato è difficile, specialmente con il buio, e con il selvatico non sempre in posizione perfetta. Colpire il blatt con precisione vuol dire interessare il nervo vago e il midollo che è quello che farà crollare il selvatico sull'ombra, le profonde lesioni saranno quelle che non lo faranno più rialzare. E' risaputo che i cinghiali e i caprioli feriti e non recuperati sono quelli ritenuti tirati in blatt. Con un cinghiale o un capriolo recuperato morto 2/3 ore dopo, possiamo parlare ancora di igiene delle carni. La massima qualità delle carni la garantisce molto di più il colpo che mette fine all'attività del sistema nervoso. In pochi minuti si mette la fascetta, si lega, si trascina, si carica in macchina, si porta in un ambiente pulito, si eviscera, si pesa, si prendono i dati biometrici, e si mette in cella a frollare.La priorità assoluta è l'abbattimento più rapido possibile (che comunque garantisce la massima qualità delle carni).
Il blatt è perfetto per questo obiettivo (rapidità morte, igiene delle carni e qualità organolettiche).Commenta
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Se ognuno è libero non dico di avere opinioni palesemente irrazionali ma di scriverle pubblicamente, sarebbe auspicabile eliminare la posizione di moderatore in quanto non si capisce quale utilità possa avere.
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---------- Messaggio inserito alle 06:41 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:39 PM ----------
Trenta metri sono critici solo se non si ha uno straccio di cane da recupero.
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Lo so, abbiamo due modi diversi di intendere la caccia di selezione. Io baso tutto sulla precisione, non penso neanche minimamente di fare centro sul selvatico, ma su un punto preciso del selvatico. E' per questo che non vado oltre i 130/140 m. Per questo ho chiesto a chi tira a 500 m la larghezza della sua rosata.
---------- Messaggio inserito alle 07:50 PM ---------- il messaggio prcedente inserito alle 06:51 PM ----------
[quote=danguerriero;1467585]Si ritorna al punto di partenza? Irrazionale cosa? Tutto quello che funziona è giusto ed è anche conveniente, come potrebbe essere irrazionale? Ognuno nel rispetto della legge fa quello che ritiene più conveniente. Per me non è giusto fare tiri a 300 m. Però non ho nulla in contrario a chi fa abbattimenti "puliti" anche oltre i 300 m. la legge non lo vieta.Se ognuno è libero non dico di avere opinioni palesemente irrazionali ma di scriverle pubblicamente, sarebbe auspicabile eliminare la posizione di moderatore in quanto non si capisce quale utilità possa avere.
[/COLOR]Fra chiamata e arrivo se tutto va bene passano minimo due ore. A queste ore bisogna aggiungere altro tempo per il recupero, meglio non pensarci.Trenta metri sono critici solo se non si ha uno straccio di cane da recupero.Commenta
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Sly.... io non so come spari te (.. ero rimasto che sparavi nell occhio al cinghiale.... da li in poi ho lasciato perdere) ma io cerco di sparare sempre, al capriolo, al capriolo o dietro la spalla o in piena spalla (dipende da cosa voglio ottenere)... al cinghiale "dalla spalla in avanti" preferigilmente subito davanti ad essa...Lo so, abbiamo due modi diversi di intendere la caccia di selezione. Io baso tutto sulla precisione, non penso neanche minimamente di fare centro sul selvatico, ma su un punto preciso del selvatico. E' per questo che non vado oltre i 130/140 m. Per questo ho chiesto a chi tira a 500 m la larghezza della sua rosata
Che questo voglia dire cercare di far centro in un punto nel selvatico non lo so.... ma io (e non sono solo..) faccio cosi.The Rebel![;)]Commenta
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".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"Commenta
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