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@ Livia: no, per l'esattezza è caduto a 50 m circa dal punto in cui gli ho tirato
Hai ragione, un incasinamento totale.
L'unica riflessione giusta l'ho fatta quando commentando la reazione dell' animale caduto a quel modo dopo aver percorso quella strada in discesa, dicevo al mio accompagnatore che quasi sicuramente la palla era finita proprio al blatt...se avesse colpito l'osso sarebbe rimasto sul posto più o meno vivo ma sul posto.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
La seconda riflessione che avrei fatto , perché ciascuno di noi è possibile si trovi nelle tue stesse condizioni, sarebbe stata, la prossima volta non mi pressare decido io se e quando sparare e che probabilmente con una palla giusta oltre a colpire il punto voluto , l' effetto sarebbe stato diverso....ma con i se la storia non si fa.
Avrei preferito, personalmente, un racconto con un finale diverso. Tipo: visto che mi son reso conto di non avere materiale adeguato a garantire il buon esito dell azione di caccia ho deciso di non tentare il prelievo visto l elevato rischio di ferimento. E poi, si sa: nemico che fugge buono per altra battaglia
Indubbiamente dieci o cento cacciatori nella mia stessa situazione avrebbero preso molte altre decisioni, tutte più o meno discutibili
È andata cosi.
Nessuno è perfetto, da umano avrò anche sbagliato a decidere di tirare piuttosto che decidere di tornarmene a casa....ma lassù qualcuno che mi vuole bene ha fatto in modo che alla fine nessuno abbia sofferto.
Tutta sta vicenda serve e servirà se da questo errore saprò imparare qualcosa di utile e buono per la prossima volta.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
Tre cartucce nello zaino dici?
Quando non sono a caccia lo zaino sta a casa fuori dall' armadietto blindato in uno stanzino ospiti, dovessi subire un controllo e mi trovano cartucce lì ...non mi convince.
Tra l'altro da noi è cambiato il comandante della locale stazione di carabinieri e questo nuovo lavora molto di più dei precedenti.
Settimana scorsa 600€ ad un paio di cacciatori che conosco beccati a fare quello che non potevano fare.
E mi sento di aggiungere: finalmente...riferito all' aspetto controlli.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
Spinta dalla voglia di comprendere e mettere in discussione quello in cui credo , nella consapevolezza che la verità può essere declinata a seconda del proprio punto di vista, necessità , opportunità etc etc etc, ho cercato in rete e ( anche dietro consiglio di mio cuggggino) ho trovato conferme in questi video ( sono in tedesco ma Jens Kratzenbergr nelle sue lezioni su tutti gli argomenti , usa degli internazionalissimi disegni ).
Lascio il link del canale youtube , attivando l'opzione TRASCRIZIONE, posta in basso sotto al video nel box commenti, è possibile avere il testo e poi casomai , (armandosi di buona volontà) tradurlo.......
Inserisco anche qualche video :
Wie trifft man sein Ziel richtig? Jens Kratzenberg erklärt mit Haltepunkt, Abkommen und Treffpunkt, wie man den perfekten Schuss schafft.
Tradotto: Come colpire correttamente il bersaglio? Jens Kratzenberg spiega come realizzare il tiro perfetto attraverso l'analisi del punto mirato, punto stimato d'impatto e punto d'impatto reale.
Jens Kratzenberg geht seit über 20 Jahren auf die Jagd. Welche Ausrüstung man seiner Erfahrung nach braucht oder auch nicht, erklärt er in dieser Videoreihe.
Tradotto: Jens Kratzenberg va a caccia da oltre 20 anni. In questa serie di video spiega quale attrezzatura ti serve o non ti serve in base alla sua esperienza.
Die USA sind bekannt für ihren großen Waffenmarkt. Das Marketing dort treibt seltsame Blüten - wie die "Zombie" Munition - und hat damit durchschlagenden Erfolg. Doch ist so ein Projektil für die Jagd überhaupt sinnvoll oder doch nur für imaginäre Zombies?
Tradotto: Gli Stati Uniti sono noti per il loro grande mercato di armi. Il marketing lì produce strani risultati - come le munizioni "zombi" - e ha un successo clamoroso. Ma un proiettile del genere è effettivamente utile per la caccia o solo per gli zombi immaginari?
Tradotto: Jens Kratzenberg va a caccia da oltre 20 anni.
Un principiante.
Ma noto con piacere che stai avvicinandoti alle giuste fonti.
Ars venandi est collectio documentorum, quibus scient homines ad opus suum deprehendere animalia non domestica cuiuscumque generis vi vel ingenio. (Fridericus II Imperator 1194-1250)
Francesco, purtroppo ciò rappresenta il male italico. Non solo nella caccia. Troppe persone sono insignite di titoli senza averne merito e tantissimi occupano posti che non dovrebbero.
E tantissimi danno il cattivo esempio spacciando le loro azioni come corrette adducendo ridicole motivazioni e insultando chi gli fa presente che determinati metodi non sono altro che espressione del loro opportunismo e che nulla hanno a che fare con i motivi che spingono un cacciatore di selezione ad effettuare un prelievo.
Basta con le ipocrisie.
Su queste pagine si è letto di tutto e di più , ma quando è stato il momento di esprimersi, le voci che hanno prevalso sono state quelle che giustificavano tali atteggiamenti i quali , a più riprese non facevano che magnificare ed esaltare il valore della pratica a discapito della cultura, l'unica qualità che distingue un cicciarolo da un cacciatore.
Ps. Faccio presente che se uno vuole i mezzi per poter avere una buona base di cultura ci sono. Basta frequentare una scuola impegnativa dove si deve studiare per ottenere il superamento dell'esame, su questo forum sono stati messi a disposizione un gran numero di documenti , riferimenti a letture utili ad accrescere ed arricchire l'aspetto culturale. Ho postato personalmente alcune letture e la risposta da parte di alcuni sono state pernacchie.... Certo è che se uno si lamenta e poi è il primo a fare il corso on line così da ottenere nella maniera più facile e veloce il tesserino........
Livia, in un forum pubblico la diversità di opinioni è ricchezza. Ovvio che gli insulti no! Dunque una sana dialettica può solo fare bene al forum. D' altra parte qui partecipano moltissimi appassionati con le loro idee, costumi, ecc...
Io di corsi ne ho fatti parecchi.. sia in Italia che all’estero. Alcuni essenzialmente teorici, altri un po’ più pratici. Sicuramente utili per carità ma poi le cose vanno messe in pratica altrimenti manca qualcosa. Poi la cultura venatoria (se si sta parlando di questo) per me deve avere una componente teorica di base ma anche pratica. Chi era quel tale che disse “aliquid amplius invenies in silvis, quam in libris?”
S. Bernardo di Chiaravalle, Epistole, CVI, 2: “Credi a chi ne ha esperienza: troverai qualcosa di più grande nei boschi che nei libri. I tronchi e le rocce ti insegneranno ciò che non puoi apprendere dai maestri”
San Bernardo è simbolo della Fede, messaggero di quel lumen gloriae, fulgore divino, che permette di fruire della visione di Dio per mezzo di un'intuizione suprema. Motivo per il quale Dante lo scelse quale guida nel Paradiso.Fonte " patrimonidarte.com
Io credo che il tempo sani selle situazioni che al momento sono molto lacunose.
Come scriveva Dan in Friuli gli esami sono seri.
Altrettanto in Trentino con lezioni obbligatorie di teoria e un certo numero di uscite pratiche di osservazione ungulati nel loro ambiente.
Me se penso come era ai miei tempi con la primissima introduzione dell' esame di "esperto"🤐🤐 anche quì era quasi un "pro forma".
Io andavo a caccia ai tempi in cui ho ottenuto il PA uso caccia prima della introduzione dell' esame .... e l' amico esaminatore durante l' esame (che era solo orale) mi ha detto .... rispondi sottovoce ... se ci sentono mi propongono di bocciarti😀😂
Ma subito dopo pochi anni è diventato un difficile e formativo esame.
Col tempo anche in zone che non hanno la tradizione nostra di selezione agli ungulati gli esami diventeranno certamente più formativi e selettivi.
Ciao
Guli51
E` probabile, difficile ma probabile.
Quello che da fastidio è che dopo aver copiato la regolamentazione per gli abbattimenti 1:1 da quella di Toscana ed Emilia Romagna avrebbero potuto copiare pure il corso di formazione.
Invece no, si fa una gran fatica ad imparare dall'esperienza altrui...
La pratica è la fase in cui si concretizza con l'azione ciò che si è imparato
. È il banco di prova. È la parte del percorso che porta all'esperienza. Essa comprende l' errore , la sua consapevolezza e la sua correzione.
Il che non può avvenire se non si è passati precedentemente dalla fase teorica.
Va da se che la fase che precede la pratica debba essere l'apprendimento.
Un corretto, responsabile, qualitativamente necessario apprendimento si ottiene studiando cio' che persone di comprovata capacita' e competenza mettono a disposizione al fine di arricchire il nostro sapere.
Se ti affidi a tuo cuggggino o al vecchio cacciatore perché anziano, con esperienza, e portatore di antiche tradizioni, avrai una cultura lacunosa, limitata e probabilmente non del tutto corretta il più delle volte scorretta. Ciò dipenderà ovviamente da fattori variabili e soggettivi , quali back ground culturale, personalità etc etc che mal si prestano ad essere assunti come fonte di conoscenza universale, a 360 gradi.
Ma soprattutto non ti permetterà di avere una tua personale visione della materia , cioè di scegliere. È come chi afferma che studiare la matematica o la storia, la filosofia non serve perché nella sua realtà queste materie non sono necessarie per lavorare e si affida all'apprendistato come principale fonte di sapere.
Saprà fare il suo lavoro ma non ne capirà né il significato né la necessità né sapra' mai come migliorarsi.
Come fai a conoscere i tuoi limiti quando non sai neanche che esistono?
Da qui la presunzione di essere cacciatori di selezione solo per il fatto di aver abbattuto un numero consistente di animali.
Abbattuti appunto, non prelevati.
Chi non ritiene ci sia differenza tra questi 2 termini non ha consapevolezza di ciò che fa o peggio, non gliene frega niente.
"La sapienza dei vecchi " è un ottimo strumento di arricchimento personale e magari ad avercela, ma attiene più alla sfera emotiva che a quella razionale della conoscenza scientifica.
Mi scuso per la ripetitività del concetto esposto già chiarito in questa ed altre sedi millemila volte, ma evidentemente o non è stato compreso o si cerca di difendere posizioni indifendibili travisando volutamente quanto scritto.
Amen e torniamo in topic
Grazie
Sbaglio o sei tu ad aver citato S. Bernardo di Chiaravalle.....????
Ps. Togli la vita ad un animale.....magari unti da un pò di ratio e competenza non farebbe male......ma giusto quanto o un pizzico di più di un uomo delle caverne....
Poi Luca, capisco e sono consapevole che leggere o non leggere per intero un post è una libera scelta , e alle volte non se ne ha la voglia, ma non esiste neanche l'obbligo di risposta .....
Capisco il tuo punto di vista ma c’è una buona fetta di cacciatori che certo cose che tu dici, alcune delle quali anche condivido, non gli passano
neanche per la testa. Alcuni cacciatori tra cui il sottoscritto uccidono animali senza pesi sulla coscienza, altri invece compiono un abbattimento con maggiore trasporto emotivo. Non mi sento di criticare nessuno dei due, fin quando non si vuole far prelevare la propria idea sugli altri.
Cosa significa "far prevalere la propria opinione"? Spiegarla? Ribadirla? Difenderla? Argomentarla? Il tutto se fatto eccessivamente può risultare pesante ( ho chiesto scusa per questo) ma non credo questo significhi prevaricare.
Per me far prevalere un opinione è non permettere a qualcuno di dire la sua, sminuendola, ignorandola, mortificandola e disprezzandola fino ad arrivare ad offese di carattere personale, con allusioni e provocazioni di cattivo gusto che nulla hanno a che vedere con quanto esposto , giudicando in definitiva chi scrive non quello che scrive.
Ovvio che non mi riferisco a te.
Nei posti puliti ho continuato a tirare al blatt anche se non recentissimi segnalo altri due abbattimenti di "cinghialetti" caduti uno sul posto ed uno dopo meno di venti metri.
Ambedue abbattuti in prati con almeno 100-150 m di pulito tutto attorno.
Catture effettuate da cacciatore senza l'obbligo delle monolitiche con le quali, in passato, ho avuto qualche dispiacere soprattutto con suidi di queste dimensioni.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
Il 30.06 , con palle pesantine, non è sia un miracolo di velocità e le monolitiche x detto devono essere le più leggere che la rigatura sopporta con una buona precisione, sì da avere la maggior velocità possibile; altrimenti bestie leggere si fanno trapassare senza opporre resistenza e permettere alle palle di "lavorare".
Ciccio, che strana la vita se penso che a mare quelli piccoli non li sparavo ( saraghi sotto i 600g orate sotto gli 800 g e spigole sotto i 1200g giusto per capirci).
In merito alle dimensioni dei suidi è come dici tu, non c'ho più l'età per combattere con gli over 100 kg, scelgo i tascabili , me li metto sotto braccio, in un' ora al massimo sono spellati sventrati e macellati, sono teneri e non fanno puzza, per raggiungere un pari peso di un verro quintaloso faccio almeno cinque azioni di caccia sparando, sempre almeno, altrettanto colpi...vuoi mettere?
Per le Sierra dovranno aspettare, mi sono impelagato in un corso universitario che mi toglierà oltre a tutto il tempo libero anche la vita, riesco ad avere libera solo una mezza domenica sì e l'altra no e per adesso vado a beccacce con la cucciola per cui i suidi dormono sonni tranquilli.
Appena mi libererò da tutto sto casino , se sopravvivo, ci dedichiamo corpo ed anima a finire di mettere a punto le sierra, che ricordo già andavano bene: tre cartucce, tre tiri, due vittime ed un disperso, vittime con due cadaveri recuperati e l'altro mai più rivisto e quindi dato per disperso.
".. appostati per tempo e aspetta immobile. La preda scruterá a lungo l'ambiente circostante , se nel mentre ti sarai mosso per quella sera non vedrai nulla!"
Buona serata a tutti.
Ho letto davvero con interesse quanto scritto nel tempo su questo argomento e, visto il numero degli interventi, ci ho messo un bel po'.
Anche io mi permetterei di dire la mia, dopo oltre 40 anni di caccia al camoscio, oltre 20 di caccia di selezione e qualche anno di ricarica.
Ma dopo tanti interventi, mi piacerebbe, ancora di più, cercare di dare all' argomento una sorta di inquadramento sistematico, privandolo di quegli orpelli polemici che non giovano a nessuno e contribuendo a fornire se non una guida pratica, almeno gli elementi per decidere il da farsi per il meglio a chi dovesse affacciarsi adesso a questo mondo o semplicemente si trovasse a cambiare luoghi ed obiettivi.
Alla luce della mia esperienza e di quanto ho letto nel forum, vorrei provare ad inserire tutte, o quasi, le VARIABILI , tra l' altro INTERCONNESSE, che possono influire significativamente sul buon esito delle nostre " avventure".
Partirei dagli ANIMALI oggetto delle nostre attenzioni:
i cinghiali sono ben diversi dai camosci, dai cervi, dai caprioli e dai mufloni ( per qualche fortunato anche dagli stambecchi, in Svizzera ed Austria); i loro organi interni sono spostati" più avanti" nella cavità toracica; cinghiali e cervi, poi, hanno caratteristiche dimensionali tra giovani e adulti e tra maschi e femmine da renderli, di fatto, nella pratica venatoria, delle specie diverse. Le varie specie hanno caratteristiche comportamentali diverse: un camoscio si caccia con la LUCE piena, un cinghiale ( ma anche un cervo) no; inoltre, quando in branco, animali feriti gravemente, sia pure disorientati, fuggono insieme ai compagni per qualche tratto.
AMBIENTI: anche in territori vicini le caratteristiche orografiche e della vegetazione sono diversissime; questo comporta necessità imperative di fermare al preda sul posto e non consentirle neanche pochi metri di fuga o di potersi permettere una fuga di qualche decina di metri; queste specificità ambientali determinano anche la possibilità o impossibilità di avvicinamento e quindi le DISTANZE di tiro; da qualche anno con i telemetri le distanze sono oggettive; in passato erano presuntive e più crescevano più aumentava il margine di errore; quindi, almeno negli ambienti aperti e, segnatamente in montagna, si cercavano calibri radentissimi e si prendeva la mira compensando, in qualche modo, la caduta della traiettoria, tenendo comunque il punto di mira sempre nella metà superiore del tronco dell' animale ( quanti animali "volati" nei tiri con forte angolo di sito!). La distanza comunque va considerata come una caratteristica in qualche modo soggettiva: la capacità e l' allenamento del tiratore sono determinanti; inoltre deve essere assolutamente enfatizzata la " solidità" degli appoggi; spesso il terreno ci è favorevole, altre volte ci è ostile, talvolta anche maligno ( posizioni che predispongono a ricevere l' oculare del cannocchiale nel sopracciglio o nel naso).
OTTICA: ingrandimenti, diametro degli obiettivi e tipo di reticolo dipendono dalla condizioni sopra dettagliate
CALIBRO più indicato, TIPO e PESO di PALLA dipendono dalla specie insidiata, dalle sue caratteristiche ponderali, dalla distanza di tiro e dall' area dove si indirizza la palla, in funzione dell' effetto che si vuole ottenere; è chiaro che: distanze, ambiente, condizioni di luce sono da considerare in combinazione.
E verrei finalmente al focus di questo argomento: il PUNTO in cui mirare, che vorrei sottolineare è il punto in cui bisogna essere ragionevolmente sicuri di riuscire a colpire.
Riassumendo ci sono posizioni diverse ( anche sostenute con una certa veemenza) legate a sensibilità diverse, ma soprattutto ad animali ed ambienti differenti; riassumerei, sempre che il nostro animale si presenti perfettamente di profilo:
- tiro al blatt come da scuola austro-tedesca; l' area va indicata come dietro alla spalla nel quadrante superiore alla metà del tronco: interessa tronchi nervosi, grossi vasi toracici e basi polmonari; ha ripercussioni spesso anche a ridosso del segmento toracico della colonna vertebrale; quando riesce " spegne " subito l' animale, ma bisogna colpire il "blatt", cosa non scontata viste le considerazioni sulle variabili di posizione dell' animale e del comportamento delle nostre palle
- tiro dietro la spalla, più basso del precedente, interessa basi polmonari e spesso anche il cuore; gli animali spesso non crollano subito, ma hanno la possibilità di fare qualche decina di metri; quest' ultimo, quando effettuato con una palla a profilo acuminato e magari un poco dura, se non coglie una costola in entrata può comportarsi come una FMJ con fughe più lunghe o con una morte che non sopravviene in tempi brevissimi
Questi tiri comportano perdite molto limitate di carne
- tiro alla spalla: interessa ossa ed articolazioni, oltre a coinvolgere i polmoni; comporta una cessione notevolissima di energia all' animale che quasi sempre ne viene spinto a terra ( e difficilmente si rialza); massimo il danneggiamento della carne; se nella spalla alta la perdita di carne è inferiore anche se spesso interessa anche i controfiletti; spesso ha ripercussioni sulla colonna vertebrale; il coinvolgimento delle strutture ossee fa sì che anche l' uso di palle di maggiore compattezza comporti notevoli danni per la creazione di schegge che si comportano da proiettili secondari; pur poco rispettosi della spoglia sono preferiti da chi ha necessità che gli animali non "facciano strada" dopo il tiro
- tiro in punta di petto è sconsigliabile in cervidi e bovidi, così come i tiri al collo per la possibilità di colpire solo organi non immediatamente invalidanti
( come la trachea); ha un ruolo da molti sostenuto ( ed anche a me i " cinghialai" l' avevano consigliato) nel cinghiale per la sua conformazione anatomica, già accennata, e per la posizione della colonna vertebrale cervicale
Poi, non sempre l' animale si presenta di profilo e molto spesso presenta delle torsioni del busto ( spesso inapparenti) o si presenta in alto o in basso o di tre/quarti anteriori, oppure posteriori, per cui bisogna considerare i conseguenti tramiti intracorporei, così come si può considerare di aspettare o di non tirare affatto; le palle poi a seconda del peso e della tipologia possono subire delle deviazioni abbastanza imprevedibili nei tramiti intracorporei con le conseguenze che ne derivano
- tiri appena dietro l' orecchio, magari fatti con piccoli calibri ed in condizioni di luce non ottimali, possono essere efficaci in condizioni particolari ( distanze ridotte, magari sempre uguali, da un' altana su una governa, ma non possono essere assunte a paradigma; ho letto di un bufalo cafro ucciso, da un Legionario che per scommessa, dopo averne scansato la carica, gli ha sparatoo con una 22 LR nella nuca e di un elefante che mangiava i fiori di un giardino ucciso im modo preterintenzionale, sempre con un colpo di 22 LR, tirandogli in un orecchio, da una finestra di casa, per spaventarlo; si tratta di aneddotica; da regolamenti regionali, per la caccia al cinghiale il calibro minimo consentito è quasi dappertutto il 7 mm; già il 6.5, utilizzabile in Emilia Romagna per il cinghiale, ma non per il cervo, è a mio parere troppo piccolo.
Che dire dello shock idrodinamico? Quello "vero" si ottiene con velocità di impatto elevatissime, prossime ai 900 m/s, fortunatamente raggiungibili da pochi calibri ed a distanze modeste
Cosa consiglio:
-saper aspettare le condizioni migliori e complementariamente saper rinunciare al tiro
-cercare sempre di raggiungere la distanza minore possibile, con gli appoggi migliori possibili
-usare un calibro con una energia cinetica ( ed una quantità di moto) esuberante per la specie ed il peso del "nostro" animale
-palle espansive non tenaci, necessariamente con profili acuminato, quando assolutamente necessari tiri a lunghe distanze, con tiri al blatt
-palle tenaci ( Nosler Partition e simili), meglio con profili un poco arrotondati ed a velocità non esasperate, per tiri a distanza più corte ed animali di peso elevato; tiri sempre al blatt per bovidi e cervidi ( dal 6,5 x 57r per il capriolo, 7 x 65r e 30.06 per il camoscio, .30r blaser e 8x68 per il cervo e per il cinghiale; preferisco tiri appena davanti o direttamente alla spalla alta per i cinghiali grossi, specie se da vicino e con i piedi a terra
Si parla sempre e comunque di caccia di selezione; la caccia in battuta richiede altre accortezze ( meglio un 9.3 x 74r, palle pesanti ma molto morbide se in zone con tante pietre come la riva dei fiumi).
Sarebbe utile che anche altri, sulla scorta della loro esperienza, dettaglino i loro consigli, specificando animali, ambienti, distanza, calibri etc. e magari, a discrezione del Fondatore o dei Moderatori, creare un topic a sè stante, che possa creare una sorta di data base da soppesare per verificare le proprie scelte ed eventualmente mutarle sulla scorta dell' esperienza degli altri
Se non vi siete ancora addormentati.......penso di avervi dato una mano a conciliarvi sonno.
Buona notte
La mia idea era quella di effettuare una sorta di sintesi in modo da poter descrivere una sorta di flow chart con l’indicazione alle migliori opzioni a seconda delle circostanze
Mi perdoni, egregio dottore, se potrei
apparire noioso ( eufemismo) nel sembrarLe un bastian contrario per le Sue proposizioni, più che legittime, vero. Tuttavia argomenti che non trovarono " quadratura logica", né qui né altrove, essendo fortemente connaturati dalla soggettività individuale. Avversati anche da un rifiuto di una cultura estranea alla tradizione italica ( fino a poco tempo fa espressa solo in Sud Tirolo o poco più) e ritenuta dai più una moda.
Un inciso “culturale” non attinto in terra d’oltralpe: se regge il congiuntivo (da non declinarsi secondo fantozziana memoria). Per il resto: encomiabile ed apprezzatissimo il lavoro di Camoscio61, imbarazzanti (ma nel solco della tradizione) i commenti che mi precedono. Ps: i bastian contrari (che, in senso figurato, non son più tra noi) , in numero superiore a due ma inferiore a cinque, non credo abbiano trovato il favore (in assenza “di quadratura logica” di larga parte degli utenti.
dopo i colpi secchi degli ultimi post, che sono l'unica alternativa al tiro in piena spalla (ma non sempre saremo in condizioni tali da poter tirare affidabilmente...
Chiedo gentilmente agli esperti del restauro cosa posso fare per eliminare quei graffi, abbastanza vistosi e ruvidi al tatto, che si vedono dalla foto...
Buongiorno a tutti amici! Ho recentemente letto una discussione riguardante il piazzamento del colpo nella caccia di selezione agli ungulati e sono rimasto...
18-11-22, 17:28
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