Questo argomento l'avevo letto un'anno fà su Diana e dava 2 modo di praticare la caccia, in Italia e in Francia! E ognuno darà una conclusione...la mia mi fà capire che porto a passeggio il fucile! :D
In Italia, una volta versati gli oboli burocratici, possiamo cacciare, sarcasticamente Gianni Breara. In Francia, procuratasi la licenza, e l’assicurazione, i nostri colleghi debbono cercare un territorio che lì accolga, perché vige il diritto esclusivo di caccia e, per entrare in un fondo od in un bosco, occorre il consenso del proprietario. Sulle terre prese in affitto può anche cacciare il fittavolo, ma è un diritto personale e non cedibile.<o>:p</o>:p
Se la proprietà terriera non è molto grande, i proprietari di alcuni fondi si possono riunire e costituire una Società di Caccia. Tolte le grandi proprietà terriere e le zone delle Società di Caccia, rimane del terreno sul quale non sono state esercitate delle opzioni. In virtù della cosiddetta «Legge Verdeille», questi territori sono coattivamente inseriti in una Associazione Comunale di Caccia Concordata, in francese, è «ACCA». I diritti sul Demanio dello Stato vengono concessi tutti in locazione a privati. Una istituzione particolare sono le «Riserve» che sono una sorta di area protetta, nella quale però si può prelevare selvaggina viva da ripopolamento o può essere autorizzata la caccia di selezione per mantenere gli equilibri ambientali. Siamo di fronte ad una concezione dinamica delle aree protette ben diversa dai nostri Parchi. Anche la Francia ha i Parchi ed hanno una finalità. Se la caccia non interferisce con l’oggetto da proteggere o col turismo, può essere esercitata. I nostri colleghi, dopo essersi procurati la licenza di caccia, debbono «prendere il bollo», pagando una quota variabile secondo il tipo di selvaggina che si intende cacciare. I terreni di caccia sono sottoposti a due vincoli: debbono sottoporre ad una Commissione dipartimentale il loro Piano di Gestione e la Commissione annualmente determina, il numero di animali che possono essere prelevati, fornendo, un «braccialetto» da applicare all’istante dell’abbattimento. È difficile stabilire quanto costi l’adesione ad un terreno di caccia, perché dipende da Dipartimento a Dipartimento e dal modo in cui il terreno è gestito. Una giornata ci verrà a costare 50 € e, se si fa un pacchetto di più giornate, sono previsti sconti. Non ci sono limiti di carniere per i piccioni abbattuti. Si trova una offerta per battute al cinghiale in un territorio di 900 ettari nelle Alpi Marittime. Assicurati animali veramente selvatici. A partire da 110 € vengono offerti: colazione all’arrivo, pranzo, la battuta con due o tre passate secondo i tempi. Da 15 a 25 partecipanti al massimo. Un piccolo sconto se ci si abbona per 10 giornate. In Provenza, un territorio di 550 ettari propone una caccerella al cinghiale ad una piccola squadra di 4 persone a 660 €. Si possono anche organizzare cacce di selezione a cervo e daino, ma vanno prenotate per tempo ed il costo dipende dall’animale assegnato. Fra Carsaccone e Perpignan: in un territorio di 300 ettari, con 120 € a persona viene assicurata una giornata al cinghiale, colazione di caccia ed un quarto di cinghiale già porzionato. Alvernia una giornata al cinghiale 150€, alla piccola selvaggina (fagiani) 120 €. Si possono usare i propri cani o quelli del titolare. La giornata di caccia va dalle 9 alle 16. Nella Marna, vi è una proprietà che accoglie ospiti per una intera giornata. Alle 10.30 inizia la caccia fino alle 13. Piccola sosta e di nuovo caccia dalle 13.30 alle 16.30. Nella Gironda di 1.200 ettari si organizzano battute al cinghiale a 150€ a persona oppure cacce d’avvicinamento al capriolo (il prezzo dipende dall’età del soggetto ed oscilla fra i 150 ed i 250€). <o>:p</o>:pIn un terreno privato con una quota annuale che va da 2.700 € a 1.100/1.200. A richieste diverse, corrispondono anche offerte diverse. Con 2.680 € si possono trovare 10 giornate vicino a Chartes, in un territorio di 1.000 ettari dei quali 500 a fondo chiudo, con possibilità di portare due inviati. Le giornate sono il lunedì ed il giovedì, la compagnia è definita «amichevole». Il piano di abbattimento prevede 21 cervidi, 55 caprioli, 150 cinghiali. Giornate supplementari a 300€. In un foresta dell’Orne 21 giorni di caccia, a cerci, caprioli e cinghiali, in un territorio di 1.650 ettari costano 2.100€. In una bella foresta di 2.500 ettari, con 1.675 € si può partecipare al piano di abbattimento di 15 cervi, 125 caprioli e 90 cinghiali. È accettata anche una mezza quota. Un territorio di 300 ettari con un piano di abbattimento di 450 pezzi di piccola selvaggina. Previste 5 uscite. Costo: 1.385 €. A metà strada fra Parigi e Digione, una proprietà di 1.300 ettari in gran parte a bosco fa partecipare a battute a cervi, caprioli o cinghiali a 1.240 €. Mezze quote da 650€. Nella Normandia occidentale, con 1.250 € si può essere nel gruppo di belle battute, in un territorio di 450 ettari pianeggianti e boscati, ricco di lepri, fagiani, beccacce. Vengono anche organizzate, nella quota, cacce al cinghiale e si può aderire anche al prelievo di alcuni cervidi. Con lo stesso prezzo si può entrare in un Società che ha i suoi terreni a 30 chilometri da Parigi. Facciamo notare che la vicinanza alla Capitale incrementa il prezzo. Scendendo nella scala delle richieste, per 1.180 € uno di Clermont – Ferrand accetta dei partners per cacciare di domenica cinghiali e caprioli. Nella Bassa Bretagna un territorio di 800 ettari offre 11 sabati più 4 giovedì a 700 € ed assicura incontri con grossi cinghiali e caprioli. A questo punto se il diritto di caccia è legato alla proprietà terriera, perché non facciamo il salto e ci comperiamo un podere, o una tenuta, una foresta, od uno stagno, se non anche un castello? Se, da noi, mettessi in vendita un podere dichiarando che «è pieno di selvaggina», farei fuggire a gambe lavate dei probabili acquirenti spaventati dai danni derivanti dagli animali e da quelli portati dai cacciatori. In Francia la selvaggina è il pregio. Vediamo cosa possiamo comprare. Una bella foresta di caducifoglio, 44 ettari, ben frequentata da cervidi e cinghiali, Dipartimento della Yonne (Borgogna) si può avere a 150.000 €, trattabili. Uno stagno pescoso di quasi 8 ettari nel Perigord, circondato da una pioppeta ed interessante per la caccia alle anatre, si trova a 70.000€. Fra Poitier e Limoges, con 190.000€, era in vendita un «bocage» di 29 ettari. Il «bocage» è un tipico sistema agricolo della Francia occidentale. Andiamo su cifre un po’ più impegnative. Una bella foresta di 615 ettari con cervi, nei Pirenei orientali, viene ceduta a 2.500.000 di €. Certo è un investimento notevole. Vicino a questa, per soli 1.390.000 €, era in vendita una proprietà di 950 ettari con tre stagni, tutto in alta montagna. Un bel castellino neorinascimentale, 650 mq abitabili, non bisognoso di restauri, parco di 13 ettari, casa del custode, foresteria per gli amici, piscine, campo da tennis, stagno ricco di pesce: tutto a 1.500.00 €. Un fondo di 71 ettari con campi, bosco, stagno, castello padronale del sec. XIX, fattoria, scuderie per attività equestri, ottimo terreno di caccia: 1.650.000 euro. Chiudiamo in bellezza: vicino alla Manica: superbo castello del sec. XV, parco di 20 ettari, portineria, cinque edifici rustici, foresteria, limonaia, scuderia, due stagni e terreno agricolo, il tutto a 2.650.000 €. Torniamo al nostro Atc: non ci darà un granché, ma con un centinaio di € ci manda a girare.
In Italia, una volta versati gli oboli burocratici, possiamo cacciare, sarcasticamente Gianni Breara. In Francia, procuratasi la licenza, e l’assicurazione, i nostri colleghi debbono cercare un territorio che lì accolga, perché vige il diritto esclusivo di caccia e, per entrare in un fondo od in un bosco, occorre il consenso del proprietario. Sulle terre prese in affitto può anche cacciare il fittavolo, ma è un diritto personale e non cedibile.<o>:p</o>:p
Se la proprietà terriera non è molto grande, i proprietari di alcuni fondi si possono riunire e costituire una Società di Caccia. Tolte le grandi proprietà terriere e le zone delle Società di Caccia, rimane del terreno sul quale non sono state esercitate delle opzioni. In virtù della cosiddetta «Legge Verdeille», questi territori sono coattivamente inseriti in una Associazione Comunale di Caccia Concordata, in francese, è «ACCA». I diritti sul Demanio dello Stato vengono concessi tutti in locazione a privati. Una istituzione particolare sono le «Riserve» che sono una sorta di area protetta, nella quale però si può prelevare selvaggina viva da ripopolamento o può essere autorizzata la caccia di selezione per mantenere gli equilibri ambientali. Siamo di fronte ad una concezione dinamica delle aree protette ben diversa dai nostri Parchi. Anche la Francia ha i Parchi ed hanno una finalità. Se la caccia non interferisce con l’oggetto da proteggere o col turismo, può essere esercitata. I nostri colleghi, dopo essersi procurati la licenza di caccia, debbono «prendere il bollo», pagando una quota variabile secondo il tipo di selvaggina che si intende cacciare. I terreni di caccia sono sottoposti a due vincoli: debbono sottoporre ad una Commissione dipartimentale il loro Piano di Gestione e la Commissione annualmente determina, il numero di animali che possono essere prelevati, fornendo, un «braccialetto» da applicare all’istante dell’abbattimento. È difficile stabilire quanto costi l’adesione ad un terreno di caccia, perché dipende da Dipartimento a Dipartimento e dal modo in cui il terreno è gestito. Una giornata ci verrà a costare 50 € e, se si fa un pacchetto di più giornate, sono previsti sconti. Non ci sono limiti di carniere per i piccioni abbattuti. Si trova una offerta per battute al cinghiale in un territorio di 900 ettari nelle Alpi Marittime. Assicurati animali veramente selvatici. A partire da 110 € vengono offerti: colazione all’arrivo, pranzo, la battuta con due o tre passate secondo i tempi. Da 15 a 25 partecipanti al massimo. Un piccolo sconto se ci si abbona per 10 giornate. In Provenza, un territorio di 550 ettari propone una caccerella al cinghiale ad una piccola squadra di 4 persone a 660 €. Si possono anche organizzare cacce di selezione a cervo e daino, ma vanno prenotate per tempo ed il costo dipende dall’animale assegnato. Fra Carsaccone e Perpignan: in un territorio di 300 ettari, con 120 € a persona viene assicurata una giornata al cinghiale, colazione di caccia ed un quarto di cinghiale già porzionato. Alvernia una giornata al cinghiale 150€, alla piccola selvaggina (fagiani) 120 €. Si possono usare i propri cani o quelli del titolare. La giornata di caccia va dalle 9 alle 16. Nella Marna, vi è una proprietà che accoglie ospiti per una intera giornata. Alle 10.30 inizia la caccia fino alle 13. Piccola sosta e di nuovo caccia dalle 13.30 alle 16.30. Nella Gironda di 1.200 ettari si organizzano battute al cinghiale a 150€ a persona oppure cacce d’avvicinamento al capriolo (il prezzo dipende dall’età del soggetto ed oscilla fra i 150 ed i 250€). <o>:p</o>:pIn un terreno privato con una quota annuale che va da 2.700 € a 1.100/1.200. A richieste diverse, corrispondono anche offerte diverse. Con 2.680 € si possono trovare 10 giornate vicino a Chartes, in un territorio di 1.000 ettari dei quali 500 a fondo chiudo, con possibilità di portare due inviati. Le giornate sono il lunedì ed il giovedì, la compagnia è definita «amichevole». Il piano di abbattimento prevede 21 cervidi, 55 caprioli, 150 cinghiali. Giornate supplementari a 300€. In un foresta dell’Orne 21 giorni di caccia, a cerci, caprioli e cinghiali, in un territorio di 1.650 ettari costano 2.100€. In una bella foresta di 2.500 ettari, con 1.675 € si può partecipare al piano di abbattimento di 15 cervi, 125 caprioli e 90 cinghiali. È accettata anche una mezza quota. Un territorio di 300 ettari con un piano di abbattimento di 450 pezzi di piccola selvaggina. Previste 5 uscite. Costo: 1.385 €. A metà strada fra Parigi e Digione, una proprietà di 1.300 ettari in gran parte a bosco fa partecipare a battute a cervi, caprioli o cinghiali a 1.240 €. Mezze quote da 650€. Nella Normandia occidentale, con 1.250 € si può essere nel gruppo di belle battute, in un territorio di 450 ettari pianeggianti e boscati, ricco di lepri, fagiani, beccacce. Vengono anche organizzate, nella quota, cacce al cinghiale e si può aderire anche al prelievo di alcuni cervidi. Con lo stesso prezzo si può entrare in un Società che ha i suoi terreni a 30 chilometri da Parigi. Facciamo notare che la vicinanza alla Capitale incrementa il prezzo. Scendendo nella scala delle richieste, per 1.180 € uno di Clermont – Ferrand accetta dei partners per cacciare di domenica cinghiali e caprioli. Nella Bassa Bretagna un territorio di 800 ettari offre 11 sabati più 4 giovedì a 700 € ed assicura incontri con grossi cinghiali e caprioli. A questo punto se il diritto di caccia è legato alla proprietà terriera, perché non facciamo il salto e ci comperiamo un podere, o una tenuta, una foresta, od uno stagno, se non anche un castello? Se, da noi, mettessi in vendita un podere dichiarando che «è pieno di selvaggina», farei fuggire a gambe lavate dei probabili acquirenti spaventati dai danni derivanti dagli animali e da quelli portati dai cacciatori. In Francia la selvaggina è il pregio. Vediamo cosa possiamo comprare. Una bella foresta di caducifoglio, 44 ettari, ben frequentata da cervidi e cinghiali, Dipartimento della Yonne (Borgogna) si può avere a 150.000 €, trattabili. Uno stagno pescoso di quasi 8 ettari nel Perigord, circondato da una pioppeta ed interessante per la caccia alle anatre, si trova a 70.000€. Fra Poitier e Limoges, con 190.000€, era in vendita un «bocage» di 29 ettari. Il «bocage» è un tipico sistema agricolo della Francia occidentale. Andiamo su cifre un po’ più impegnative. Una bella foresta di 615 ettari con cervi, nei Pirenei orientali, viene ceduta a 2.500.000 di €. Certo è un investimento notevole. Vicino a questa, per soli 1.390.000 €, era in vendita una proprietà di 950 ettari con tre stagni, tutto in alta montagna. Un bel castellino neorinascimentale, 650 mq abitabili, non bisognoso di restauri, parco di 13 ettari, casa del custode, foresteria per gli amici, piscine, campo da tennis, stagno ricco di pesce: tutto a 1.500.00 €. Un fondo di 71 ettari con campi, bosco, stagno, castello padronale del sec. XIX, fattoria, scuderie per attività equestri, ottimo terreno di caccia: 1.650.000 euro. Chiudiamo in bellezza: vicino alla Manica: superbo castello del sec. XV, parco di 20 ettari, portineria, cinque edifici rustici, foresteria, limonaia, scuderia, due stagni e terreno agricolo, il tutto a 2.650.000 €. Torniamo al nostro Atc: non ci darà un granché, ma con un centinaio di € ci manda a girare.
Guarda che in francia ho lavorato circa un anno,nella zona di dunquerque e quello che scrivi proprio non mi risulta,all'epoca 2000 il "pda" costava circa 10 euro,dovevi iscriverti ad un distretto e pagare la quota di iscrizione,dopo di che potevi cacciare,io andavo in compagnia di colleghi di lavoro ed in particolare la zona era molto buona per gli acquatici,si cacciava anche di notte fino a marzo.....
come quello che dice per 3 giorni di caccia in romania 1500 euro,stronzata mega galattica,20 euro di permesso di caccia rumeno,4 e fagiani,12 e lepri,1 euro le antre,orari dall'alba al tramonto,non si spara alle femmine di fagiano e alle starne,per il resto a tutto ed in ogni condizione neve compresa fino a marzo...
Forse è bene fare un distinguo tra caccia organizzata tramite agenzie e caccia organizzata come "privato"
Commenta