Ma il tiro alla dove colgo colgo perchè ce l'ho grosso... beh mi fa veramente trasalire!
Sul punto ideale dove colpire, blatt, spalla, cassa, etc
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questo è un altro capitolo... il recupero - se fatto con cani da traccia e conduttori abilitati - su un animale impanciato offre ragionevolmente ben oltre il 90% di possibilità di ritrovamento.
Ma il tiro alla dove colgo colgo perchè ce l'ho grosso... beh mi fa veramente trasalire!👍 1 -
ahimè non fa ridere. nemmeno un po'. e l'ultima cosa di cui si ha bisogno sono le provocazioni, in particolare in un 3d che di flame ne ha già visti a sufficienza.
consiglio: contare fino a 10 prima di scrivere e nel dubbio non farlo. Un po come saper rinunciare al tiro: fa onore.
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devi sapere che a lvi il tiro obliquo non piace molto..eppure lo preferisco: di quarto posteriore e tirare diagonale dietro una zampa anteriore a uscire avanti l'altra..non si salva un singolo organo o vaso del torace e mi evito blatt, piercing o ogni altra strategia ;€ e quando lo apri è già dissanguato. no schegge di osso ...
poi capitano le padelle ma quelle non sono prevedibiliUltima modifica Frank; 02-04-24, 13:50.
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fatta una ciofeca di tiro, e ritrovarlo, a cio' che non era stato rovinato dalla fucilata ci avranno pensato animali vari a strapparne pezzi. Una volta nel Montana ho sparato ad una lepre (nella livrea bianca invernale) accovacciata nella neve a cinque passi da me, con un revolver .44 Magnum e palla di piombo nudo a testa piatta da 240 grani. Purtroppo la impanciai. A quell'epoca ancora non ero troppo bravo con la pistola, acquistata da poco. Il buco rosso dove era entrata la palla si vedeva chiaramente. Scappo'... come una lepre, inseguita inutilmente dalle altre cinque palle. Seguii la traccia di sangue sulla neve intorno alle sue orme per un centinaio di metri, ma comincio' a nevicare forte e sangue ed orme furono coperte. Non la trovai piu'. Adesso pensa, una palla di .44 Magnum sta ad una lepre come una palla di cannoncino anticarro starebbe ad un cervo. Eppure...Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!👍 1Commenta
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Ci sono miti e leggende meravigliosi. Un colpo in pancia..... è un colpo in pancia. Non ci sono calibri salvifici in questi casi (e se ci fosse..... esci di casa con il calibro e palla perfetti per un tiro in pancia e quindi, presumibilmente, inadatto ad un tiro decente ? Ma stai direttamente a casa se esci con quell'obbiettivo li).
Certamente l'alta velocità ed una palla molto espansiva possono provocare un danno ai tessuti molli maggiore che una palla lenta e pesante e forse (forse) accelerare una perdita di sangue o comunque una qualche "avaria" generale che ne riduca la fuga...... ma siamo sempre li, cameri una palla inadatta ad un buon tiro ? E' un poco come uscire fuori a cena con una nuova conquista portandosi dietro 12 preservativi bucati...... tanto è quasi impossibile che decida di concedersi
Il lavoro di palle di grossa sezione, lente e pesanti è bagaglio comune di chi le ha provate. Una teoria che mi spieghi bene e risolva fino all'ultimo dubbio io non l'ho ancora letta però, basta utilizzare certe combinazioni e, se hai occhi per vedere, vedi che, quasi sempre, i risultati vanno in quella direzione. Fortunatamente non ho esperienza diretta di spanciamenti totali se non qualche scena terribile vista facendo da accompagnatore...... con animali portarsi vie ferite impressionanti.
Ho abbastanza abbattimenti da non potermeli più ricordare tutti. Un diario l'ho tenuto per un paio di anni poi rimanevo sempre abbastanza indietro con i racconti delle uscite e l'ho interrotto. Ne ricordo molto bene alcuni. Sicuramente i più recenti o quelli che hanno segnato la mia vita da cacciatore. Ricordo però perfettamente tutti (TUTTI) gli impanciamenti a cui ho assistitoCommenta
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io sulla storia del concedersi, onestamente se non ho speranze non esco. ma se esco il pacco da 12 si scartuccia :D:D
possibilmente non bucati ecco.
Sull'impanciamento, debbo dire: il 9.3 una bella botta la da, quando accade la catastrofe umiliante e deprecabile.
Di certo non colpo im feuer, ma più di uno preso in fegato/milza hanno fatto o 30-40m per poi coricarsi fermi fino al mio arrivo...oppure addirittura li ho visti accasciarsi subito al colpo, gattonando con lentezza e li ho finiti di secondo colpo riarmato manualmente in bolt (tanto la 9.3 pure in semiauto va fuori asse, quindi alla fine ci metto lo stesso identico tempo a doppiare in semiauto o in bolt che sia)
Capitoli tristi che non dovrebbero accadere, ma un colpo di una palla importante ed espansiva che trancia organi fortemente vascolarizzati o le arterie addominali ad alto flusso è comunque invalidante.
Se invece centri l'intestino (che è abbastanza dietro, e al cinghiale tocca sparare all'avantreno, quindi non facile)...spari veramente da canaro, o sfiga terribile ed allucinante.. oppure amen, tanto mezzo animale è da buttare.
Ammesso di trovarlo e recuperarlo. Povera bestia... e bestia di cacciatore.
Dimentichiamo tutto quello che ho detto, ma tant'è.Ultima modifica Frank; 02-04-24, 18:45.
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A parte le considerazioni di carattere etico e quelle che giustamente esprimono pieta' per l'animale, che di certo non merita di soffrire e se proprio lo si deve uccidere che lo si faccia il piu' umanamente possibile, non dimentichiamo l'aspetto culinario della preda. Io non sono un trofeista, e a dire una verita' (verita' PER ME--per altri potrebbe essere diversa) che probabilmente scoccera' a qualcuno, io non vedo di buon occhio la caccia al trofeo, specialmente se praticata da chi non e' interessato alla carne e tratta la spoglia come qualcosa di inutile attaccata al trofeo, l'unica parte che gli interessa. Credetemi, ne ho conosciuti di questi fallocefali...
Ma un animale impanciato, dal punto di vista puramente culinario e' un incubo. Il contenuto verdastro e puzzolente delle diverse camere dello stomaco e' sparso ovunque, le feci dell'intestino tenue e di quello crasso le trovi fino alla cavita' toracica, se il diaframma e' stato lacerato.. La cavita' addominale e' piena di sangue puzzolente che viene assorbito sulle sue pareti, i muscoli intercostali, il pannicello, i controfiletti, i lombi. La palla poi, con il suo impeto, spinge violentemente tutte queste porcherie nei tessuti interstiziali, nei muscoli, in tutto cio' che circonda il suo tragitto interno. Forse potresti salvare le cosce e le spalle, ma anche i lombi vengono contaminati, ameno in parte.E quella puzza ha la capacita; di penetrare nella carne circostante. Uno ha certamente il dovere di utilizzare il piu' possibile dello scempio che ha fatto di un animale, ma non e' un compito piacevole..Ecco perche', a proposito, aifini culinari preferiscouna palla grossa, pesante, dura, e non a velocita' esasperata. Il .338 WM che uso fa meno danni alla spoglia del .243 e della .30-06 con palle rispettivamente da 95 grani e 165 grani. Abbatte con autorita', ma mangi "fino al buco" o quasi.
Ancora una volta, devo aggiungere che non ho esperienza di suidi e degli effetti della pallottola su di essi. Parlo solo dei miei cervi.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!👍 1Commenta
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i suidi sono un mondo totalmente diverso. per resistenza alle ferite, per la struttura anatomica superficiale e interna, per ambiente di predilezione, per le abitudini indifferentemente diurne e notturne, per sapersi praticamente infilare ovunque senza impiccio di palchi o pelliccia sottile. Inoltre per quanto anche un cervo possa incornarti malamente, è molto più probabile un verro che decida di affettarti. Inoltre la balistica terminale cambia totalmente non solo in base all'ampia variabilità di peso, ma anche in base allo stato "psichico" dell'animale che sotto adrenalina diventa una "bullet sponge" direste voi...si porta interi caricatori addosso se è incazzato o incalzato e non interrompi la circuiteria.
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Non lo possiedo, ma essendoci scarsa disponibilità di armi importate, quasi nulla di munizioni commerciali...attualmente è praticamente inesistente nè sono invogliato a cercarlo. e parla un amante del 9.3x62 quindi non è che temo di andare sui calibri medi.
In fondo per il cinghiale non è che sia una necessità, per il cervo ci sono calibri adeguati come il .300wm pure a lunga distanza, non avendo animali di dimensioni particolari come orsi, wapiti, alci, sarebbe interessante da provare ma sostituibile.
Parlo solo per esperienza indiretta di chi lo possiede e della documentazione che trovi.
Poi, come tutti i calibri, immagino il punto sia la munizione e l'uso che se ne fa. comunque invito a tornare in-topic. ovvero a dove attingere i selvatici e relativi effetti. Grazie
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Pensiero personale: il 338wm troppo sottovalutato in Italia Er Mericano...
Peccato, perche' e' uno dei calibri piu' versatili che esistano. Puoi caricare palle da 185 grani che con una buona dose di polvere ti danno una radenza eccezionale, a palle da 250-300 grani per bestie pericolose o molto grosse (orsi Kodiak, alci dello Yukon) a distanze medie. Con le palle piu' leggere e' consigliabile usare palle di rame, perche' sarebbero lunghe abbastanza da avere un buon coefficiente balistico. E' il calibro piu' usato in Alaska sia da cacciatori che da guide. Ma se 'e poco diffuso in Italia, trovare munizionamento sarebbe difficile. Il ricaricatore puo' pero' ordinare bossoli e palle su Internet da compagnie internazionali come Midway.. Se c'e' un calibro tuttofare e' il .338 WM. Pero' in quasi tutti i paesi africani non e' permesso per i "Big Five," per i quali il calibro minimo legale e' il .375.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!👍 2Commenta
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Frank, in attesa che, la regione dove vivi, sviluppi in pieno le potenzialità del mondo del rigato con ottica (così ho evitato di scrivere termini come "selezione"), puoi fare come fanno la maggior parte degli italiani che hanno voglia di mare in posti estremamente gradevoli..... ci vanno in vacanza.
Come ci sono italiani che vengono nelle tue zone per un bagno al mare, tu puoi salire su un mezzo a tua scelta, dall'auto personale a pullman e treni (eviterei gli aerei con le relative complicazioni) e farti una "vacanza" in aree dove c'è una tradizione, se non centenaria, di qualche decina di anni.
Ricordo, qualche anno fa (quando c'erano regole diverse), i mitici pullman parcheggiati fuori dalle armerie sanmarinesi e, dentro l'armeria, 50 invasati intenti a comprare anche le vetrine e l'intonaco. Una scelta e prezzi a cui, chiaramente, non erano abituati...... e vai di carrello elevatore per caricare pallet di cartucce del 12 nei vani porta valigie dei pullman.
A spanna, l'acquisto medio credo fosse fra le 10 e le 20.000 cartucce a testa (leggerissimamente fuori dai limiti di legge), con i pullman con gli ammortizzatori a pacchetto, e quindi (immagino), chi faceva quel viaggio, poi si occupava di una redistribuzione fra i suoi amici, dubito che potessero mai sparare così tante cartucce in una vita :-) -
paolohunter meglio non parlare delle potenzialità della regione ove sono solo residente per i casi della vita.
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Pensiero personale: il 338wm troppo sottovalutato in Italia Er Mericano...
E' una cosa che si riscontra spesso anche in persone che fino a cinque minuti prima avresti definito di buona cultura venatoria e balistica.
Sul "percepito" è facilissimo citare, come primo esempio, il 9,3x62.
Fatti 100 i cacciatori, 95 se ne vengono subito fuori con quel "calibro africano" che, con effetto immediato, fanno cadere le OO per terra. Significa non aver letto, non aver visto, non aver pensato........ una "non" esistenza. Accetto volentieri una critica da chi ha impiegato qualche minuto per capire e deciso che non fa per lui, ci mancherebbe, ci sono un milione di calibri, ne piaceranno altri
Leggere i dati capisco che sia difficile, prevede l'utilizzo di un 1% di massa grigia e, in epoca social, non è per nulla di moda. Diciamo che è l'esatto contrario di un "like"
Tornando al 338wm, se non vuoi leggere i dati, potresti vedere un servizio (leggere un libro è altra cosa incompatibile con i like) su chi utilizza prevalentemente quel calibro (diciamo nord america, terra di orsi, di alci, spesso con incontri mozzafiato a pochi metri nel bosco, con la neve che arriva ai gioielli di famiglia) e quindi immaginare quali sono le caratteristiche per cui viene utilizzato (così come un grosso revolver 44mag quando devi andare in bagno di notte, chissà perché non si vedono mai semiautomatiche ad alta capacità di fuoco in 9x19). Il 338wm con palle "medie" per il calibro ha velocità e traiettorie non poi troppo diverse da un 30-06, giusto porta palle più pesanti e grosse per cui con più energia. I danni, se possibile, sono inferiori. Spiegato un miliardo di volte che derivano, a parità di punto attinto, da velocità e struttura. A parità di velocità, una palla 338 è decisamente più robusta di quella della stessa tipologia e marca per il calibro 30 o inferiore. Ho sempre in mente quando ho aperto a metà una ballistic tip in 338....... non è esattamente quello che definirei una palla "esplosiva" (probabilmente neppure se tirata alle velocità di un 338 lapua)
Personalmente ho un 338wm in semiautomatico che, lo confesso, non sono ancora riuscito a tirarci un colpo (non ho una sola cartuccia, devo caricarmele e denunciarle prima e non ho mai tempo) e, finalmente dopo tante ricerche, nel giro di un mese dovrebbe entrarmi una canna 338wm per Blaser a lungo cercata.
Per le mie esigenze sarebbe virtualmente perfetto per il prossimo anno quando dovrei aver assegnato un cervo adulto. Non che mi manchino le carabine adatte (compreso il mio 8,5x63) ma mi piacerebbe veramente portarla. Ultimamente ho fatto fare troppe uscite alla mia 300wm, devo fargli fare una pausa o potrei finire per usare solo quella per quasi tutto
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La maggior parte dei calibri sono "percepiti" più che studiati e capiti dal cacciatore medio.
E' una cosa che si riscontra spesso anche in persone che fino a cinque minuti prima avresti definito di buona cultura venatoria e balistica.
Sul "percepito" è facilissimo citare, come primo esempio, il 9,3x62.
Fatti 100 i cacciatori, 95 se ne vengono subito fuori con quel "calibro africano" che, con effetto immediato, fanno cadere le OO per terra. Significa non aver letto, non aver visto, non aver pensato........ una "non" esistenza. Accetto volentieri una critica da chi ha impiegato qualche minuto per capire e deciso che non fa per lui, ci mancherebbe, ci sono un milione di calibri, ne piaceranno altri
Leggere i dati capisco che sia difficile, prevede l'utilizzo di un 1% di massa grigia e, in epoca social, non è per nulla di moda. Diciamo che è l'esatto contrario di un "like"
Tornando al 338wm, se non vuoi leggere i dati, potresti vedere un servizio (leggere un libro è altra cosa incompatibile con i like) su chi utilizza prevalentemente quel calibro (diciamo nord america, terra di orsi, di alci, spesso con incontri mozzafiato a pochi metri nel bosco, con la neve che arriva ai gioielli di famiglia) e quindi immaginare quali sono le caratteristiche per cui viene utilizzato (così come un grosso revolver 44mag quando devi andare in bagno di notte, chissà perché non si vedono mai semiautomatiche ad alta capacità di fuoco in 9x19). Il 338wm con palle "medie" per il calibro ha velocità e traiettorie non poi troppo diverse da un 30-06, giusto porta palle più pesanti e grosse per cui con più energia. I danni, se possibile, sono inferiori. Spiegato un miliardo di volte che derivano, a parità di punto attinto, da velocità e struttura. A parità di velocità, una palla 338 è decisamente più robusta di quella della stessa tipologia e marca per il calibro 30 o inferiore. Ho sempre in mente quando ho aperto a metà una ballistic tip in 338....... non è esattamente quello che definirei una palla "esplosiva" (probabilmente neppure se tirata alle velocità di un 338 lapua)
Personalmente ho un 338wm in semiautomatico che, lo confesso, non sono ancora riuscito a tirarci un colpo (non ho una sola cartuccia, devo caricarmele e denunciarle prima e non ho mai tempo) e, finalmente dopo tante ricerche, nel giro di un mese dovrebbe entrarmi una canna 338wm per Blaser a lungo cercata.
Per le mie esigenze sarebbe virtualmente perfetto per il prossimo anno quando dovrei aver assegnato un cervo adulto. Non che mi manchino le carabine adatte (compreso il mio 8,5x63) ma mi piacerebbe veramente portarla. Ultimamente ho fatto fare troppe uscite alla mia 300wm, devo fargli fare una pausa o potrei finire per usare solo quella per quasi tutto
Figurati percio' quanto poco possa valere una 9x19 contro tali bestiacce... Io consiglierei a chiunque abbia la malaugurata idea di usare una 9x19 contro grizzlies e bruni di limare completamente il mirino e la tacca di mira, lasciando la superficie superiore della pistola completamente liscia. Questo perche' se infastidisci un orso col pruirito delle pallottoline che gli solleticano la cotenna, quando la bestia ti toglie l'arma di mano e te la infila nel didietro senza l mire che ne protrudono fara' meno male...
Pero' ultimamente si sta diffondendo la moda della pistola automatica a caricatore da 15 colpi in 10 mm. Sara' pure piu' potente della 9x19, ma io non affiderei la mia incolumita' a qualsiasi calibro creato per la difesa contro animalacci bipedi, non contro bestie che possono pesare fino a 500 o 600 kg e che ti possono sbudellare con una sola zampata con artigli lunghi 6 pollici,e che, se preferiscono, possono ficcarsi in bocca la tua intera testa e farci poi il gioco dello schiaccianoci.
Per la cronaca, io abbandonai il porto di pistola sui fiumi e nelle foreste di Kodiak in favore del .338 se andavo a caccia, e della Marlin M.95 in .450 Marlin che caricavo con palle di 405 grani a quasi 2000 piedi al secondo quando andavo a pesca in zone remote. La portavo sulla spalla col colpo in canna quando pescavo salmoni a venti metri dagli orsi che facevano altrettanto e che potrebbero aver risentito la concorrenza o, molto peggio, se erano orse con piccoli, un vero incubo da incontrare. Zone remote? I Kodiak li trovi anche in citta', di notte, facendo il giro dei cassonetti e scassando la porta dei garages dove c'erano cose da mangiare.Un tale che conoscevo senti' un gran rumore di notte, guardo' fuori della finestra e vide un orso che aveva allargato, scassando tutto, la porticina per il cane e stava per finire l'opera ed entrare. Lui prese il fucile e le spato' dall'alto, fra le scapole. Gli ci volle un bel po' di lavoro per disincastrare l'orso dall'apertura che avveva fatto. La casa era a duecento metri dalla scuola elementare doove ma moglie insegnava. Ho diverse storie vere da raccontare sulle mie esperienze con i Kodiak, e in seguito lo far', se ancora non l'ho fatto.
La vuoi sapere una cosa strana? Mi manca, quaggiu' in Alabama, la presenza degli orsi. A Kodiak dovevo stare sempre sul chivala', e non solo a caccia o a pesca. Anche a casa. A volte mentre mia figlia bambina giocava davanti casa con la figlia di un vicino, io mi sedevo sul portico col fucile perche' un orso era stato avvistato nella neighborhood. Tutto questo rendeva l'esperienza piu' "piccante," come il peperoncino nelle penne all'arrabbiata. Il sapere che non sei il solo in cima alla catena alimentare acuisce i sensi. Fa di te un miglior cacciatore che nota segni, orme, rumori che altrimenti passerebbero inosservati. L'adrenalina, il dover scrutare la macchia appena abbattuto un cervo mentre lo sventravi sul posto erano una specie di cocaina naturale (o almeno credo, perche' non ho mai "fatto" la cocaina). Gli orsi correvano al suono di una fucilata. Se arrivavano in tempo acchiappavano il cervo morto e se lo portavano via in bocca come un gatto fa con un topo. Se arrivavano tardi, potevano almeno trovare un bel mucchio di viscere ancora calde. Sebbene gli orsi siano cacciabili in Alaska e altri stati, e' vietato, fuori stagione e senza la speciale licenza, ucciderne uno soltanto perchhe' ti sta portando via un cervo. Ma ti assicuro che se fosse accaduto a me, gliel'avrei lasciato portar via senza fare storie. Ci sono stati molti cacciatori massacrati dagli orsi arrivati mentre l'uomo stava preparando la spoglia per il trasporto. UN mio amico, che a quei tempi faceva la guida, una volta ne fu ridotto al lumicino. Non mori', ma le sue ferite richiesero ill trasporton elicottero ad un ospedale, dove i medici lo tennero in sala operatoria per ore, aggiustando, ricucendo, ingessando. L'orsa l'aveva mezzo scotennato, e lui si salvo' rimanendo sdraiato bocconi mentre l'orsa infieriva sulla pesante plastica del pack board che aveva sulla schiena per il trasporto della carne di cervo disossata sul posto. Lui ancora non aveva cominciato il lavoro. Il cliente aveva ucciso due cervi. Fred aveva preparato il primo e l'aveva portato giu' per la montagna fino alla barca. Quando ritorno' per il secondo trovo' un'orsa e due cuccioli, e l'orsa non apprezzo' l'interruzione al pranzo...Fred non mori', pero' oltre allo scotennamento si becco' diversi morsi profondi a glutei e gambe. Infatti un morso gli rovino' un ginocchio e ancora zoppica.
Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!1
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L'esempio del 9x19 era semplicemente per far capire che, i tuoi connazionali, in certe cose sanno essere abbastanza pratici e diretti (spesso fin troppo). Per un momento avevo dimenticato che avevamo nostro gradito ospite qualcuno che, certe cose, le ha vissute di persona. Pensa che, se esco a caccia, in genere il problema potrebbe essere incontrare una zecca di un grammo....... e dove abitavi tu avete zecche orsine di 3 quintali :-)
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se le risposte sono a me, ho saltato il passaggio in cui lo avrei definito africano...
uso un calibro .366 quindi proprio preconcetti non ne ho.
Spiego solo che, essendo il rigato in questa zona limitato al cinghiale, moltissimi potrebbero non sentirne l'esigenza, per tanti motivi.
Se da un lato reputo il .308w pericolosamente inadeguato anche per la braccata e qui è ciò che posseggono il 99% dei cacciatori vantandolo un po' come gente di altre piagge sostiene di fulminare cervi rossi col .223 (è permesso???), reputo però 30-06 e 300wm più che appropriati...e diversi colleghi iniziano ad usare il 300wm (lo posseggo ma ammetto di non farmene un c@z perchè io di tiri lunghi manco l'ombra, e lo snaturerei. Difatti esce col contagocce dalla rastrelliera).
Il sottoscritto la curiosità del 9.3 l'ha avuta e ne è risultato soddisfatto. Mi ha semplificato la vita...anche se per trovarne le munizioni ho dovuto fare un percorso mistico interiore e sopratutto...litigare con più di un'armeria.
Probabile un giorno vi scriverò delle mie esperienze con una .338wm. Al momento però non ne ho necessità urgente ecco, nè sussiste oggettivamente
*re-invito a tornare intopic, blatt e sbratt. eventualmente si apre o si continua un 3d sul calibro*«Contro di te sarei preda o predatore?»Commenta
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Ma se credo di essere stato il primo a consigliarti il 9,3x62 e lo usi..... perché mai dovrei riferirmi a te ? Avrai sicuramente mille difetti (come tutti noi) ma, per quanto riguarda quel calibro, lo hai provato (quindi hai ascoltato un consiglio) e lo stai usando, ovviamente assieme ad altri.
Abbastanza ovviamente mi riferivo a quelli che, non solo non lo hanno mai provato, ma non ne hanno letto nulla e nemmeno hanno guardato le figure. Basta guardarlo in una foto (quindi non è neppure necessario saper leggere e scrivere per formarsi una opinione decente) per capire che, con quel bossolo parente stretto di quello del 30-06, anche se poi monti una palla più grossa, è abbastanza intuitivo che non c'è spazio per avere abbastanza birra (ovvero polvere) in grado di spingere quelle palle a velocità veramente adatte ad animali particolarmente impegnativi (in tutti i sensi) come i famigerati big five.
La cosa abbastanza buffa è che, credo nessuno, ha mai dato del calibro africano al buon vecchio 35 wheelen, un 30-06 con palle diametro 35, praticamente gemello del 9,3x62 con le stesse prestazioni di base e palla da 36.👍 1 -
Fui io a definire " calibro africano" il 9.3 x 62, specificando in primis di non averlo mai usato, in secundis di averlo letto in libri di storia coloniale, laddove veniva usato per cacciare e difendersi dalle belve feroci dai coloni tedeschi. Il testo faceva parte del corso tenuto dal prof. Del Boca. Tuttavia non misi in dubbio le esperienze che furono pubblicate in quei post. Nella mia poca esperienza di caccia con il rigato, non potrei certo affermare il contrario che ha scritto Paolo Hunter, però io non mi sogno proprio di utilizzare tale calibro per la selezione "italiana" .Opinione personale.
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se le risposte sono a me, ho saltato il passaggio in cui lo avrei definito africano...
uso un calibro .366 quindi proprio preconcetti non ne ho.
Spiego solo che, essendo il rigato in questa zona limitato al cinghiale, moltissimi potrebbero non sentirne l'esigenza, per tanti motivi.
Se da un lato reputo il .308w pericolosamente inadeguato anche per la braccata e qui è ciò che posseggono il 99% dei cacciatori vantandolo un po' come gente di altre piagge sostiene di fulminare cervi rossi col .223 (è permesso???), reputo però 30-06 e 300wm più che appropriati...e diversi colleghi iniziano ad usare il 300wm (lo posseggo ma ammetto di non farmene un c@z perchè io di tiri lunghi manco l'ombra, e lo snaturerei. Difatti esce col contagocce dalla rastrelliera).
Il sottoscritto la curiosità del 9.3 l'ha avuta e ne è risultato soddisfatto. Mi ha semplificato la vita...anche se per trovarne le munizioni ho dovuto fare un percorso mistico interiore e sopratutto...litigare con più di un'armeria.
Probabile un giorno vi scriverò delle mie esperienze con una .338wm. Al momento però non ne ho necessità urgente ecco, nè sussiste oggettivamente
*re-invito a tornare intopic, blatt e sbratt. eventualmente si apre o si continua un 3d sul calibro*Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!Commenta
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Tornando al topic di dove mirare, come da invito del nostro colendissimo Sig. Moderatore, ho gia' scritto qual'e' il mio "punto magico,"la punta della spalla, il cosiddetto (da noi) "high shoulder shot." Due punti del corpo di un cervo ai quali non sparerei mai sono il collo e la testa. Troppa probabilita' di infliggere una ferita mortale ma che non provoca una morte o paralisi istantanea. Alla testa se l'animale muove bruscamente la testa si puo' soltanto fratturare la mandibola e condannare l'animale a morire di sete e di fame. Il collo e' un bersaglio ingannatore. L'osso del collo ne occupa una parte limitata, relativamente sottile. E se lo si manca la palla puo' lacerare l'esofago o la trachea, ferite non capaci di fermare l'animale, e anche se dovesse lacerare la carotide o la giugulare, l'animale scapperebbe abbastanza lontano prima di soccombere.
Sconsiglio anche i tiri "di punta" al torace o il "Texas Heart Shot," Il colpo al cu10 alla Texana ad un cervo che fugge. In entrambi i casi la palla passerebbe da prua a poppa o da poppa a prua, facendo un immenso casino di viscere, stomaco, e tutto il resto e l'animale sarebbe da buttar via. Il Texas heart shot e' invece etico e consigliabile su animali pericolosi feriti come il bufalo cafro che invece di caricare scappa via a nascondersi per poter poi sferrare un attacco improvviso al cacciatore. Il punto da mirare in questo caso e'la radice della coda. Nella stessa situazione e' raccomandato anche il tiro all'anca, per rallentare l'animale e renderne una possibile carica goffa e lenta.
Il tiro all'anca e' usato anche con elefanti feriti che scappano, e per le stesse ragioni.
Purtroppo bufali ed elefanti li ho visti solo allo zoo e nei filmati di caccia grossa. Quando ero giovane abbastanza da poter cacciare in Africa non me lo potevo permettere, e adesso che (con qualche sacrificio) me lo potrei permettere sono troppo vecchio e cadente da poter macinare miglia e miglia nelle brulle pianure africane e magari di dover correre per poter tagliare la strada ad un animale che cerca di farmi marameo allontanandosi fra cespugli di spine.Chi se fa' pecora, la lupa arabbiata se lo magna!👍 2Commenta
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Buongiorno a tutti. In attesa che la BCE tagli i tassi, posto la mia esperienza venatoria/balistica sull'argomento piazzamento colpo. Ieri andato al mio solito appostamento (ormai ho la concessione sine die perchè lo spostamento non è previsto...) faccio i compitini: parata, sediolino con treppiede, ogni tanto una spruzzata di essenza alla frutta per sfruttare il vento ed attrarre i setolosi e non. Dopo aver sbavato per un maschio di capriolo di classe III (palco eccezionale) che, con il senno del poi, andrà salvato per la sua magnificenza, arriva il setolone ed inizia a pasteggiare. Erba altissima, testa poco visibile, decido per il tiro di sicurezza: colpo passante ai polmoni, stimato con la linea della groppa. Palla sako Blade 175 gn spinta con 44,5 gn N550. Colpito, parte a tutta birra e si infila nel bosco. Premessa: sono un convinto sostenitore della ELD-X 178 gn, ma oggi dovevo usare la mia 308 con la miglior ricarica ed un proiettile monolitico come la Blade (la mia Cz550 30.06 è stata pensionata per limiti di età e sono in attesa di una Bergara Sierra 30.06 in condominio con il secondo padellaro di casa)
Armato di torcia (non ho portato il mio terminator peloso perchè, per la legge, se non sono qualificato ed esaminato non posso fare recuperi... Vabbè) inizio la ricerca: sangue rosso, schiumoso. Bene mi dico, colpito, polmoni, non è lontano. Inizio la ricerca alla Pollicino e le macchie di sangue si palesano: a volte copiose, a volte minime. Ed alla fine, a circa 75/100 metri dal punto dove l'ho colpito, il maschio giovane giaceva morto. Al trattamento spoglie la palla ha passato da parte a parte l'animale, danni alla carne minimi. Considerazioni finali: la zona fortunamente era boscosa ma accessibile e senza grandi roveti, il colpo passante non lasciava dubbi sul finale ma, con il senno del poi, forse dovrò cercare il tiro sulla linea orecchio/occhio che spegne all'istante l'animale oppure andare più in basso e cercare i grossi vasi del cuore per il crollo immediato della pressione sanguigna e relativo svenimento.
Il punto è che, a mio modesto parere, in certe situazioni, come quella di ieri p.es. (erba alta, crepuscolo, animale visibile parzialmente) io penso che il colpo ai polmoni, che non ferma l'animale sul posto (specie un incassatore di prima classe come il cinghiale) è quello che ha poche alternative, se non quella di attendere un miglior piazzamento. Per la cronaca, poichè non ci sono vincoli di classe/sesso, non ho aspettato il riconoscimento di classe e sesso dell'animale anche se, visto il periodo, adesso dalle mie parti si trovano maschi solitari o in piccoli gruppi. L'unico dubbio, che poi diverrà esperienza è se, usando un calibro deciso con il 30.06 ed una palla "tricarne" come la ELD-X, tirando ai polmoni si riesca comunque a creare uno shock aggiuntivo che spenga l'animale sul posto in attesa che il collasso dei polmoni induce l'ipossia e quindi la morte.
Ai posteri cacciatori l'ardua sentenza. IBAL a tutti e Viva Maria (per chi ci crede)
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bel racconto e buon tiro. Una nota sulla blade che è un'ottima ogiva: richiede di essere spinta ad alte velocità per lavorare al meglio quindi una 175 gr in 308 win alle velocità tipiche del calibro non dà il massimo in termini di espansione. quindi molto meglio migrare sulla 162 per il tuo impiego specifico. L effetto in termini di balistica terminale sarebbe stato diverso con distanza di fuga ridotta o nulla.
del tiro in zona occhio orecchio: attenzione che se le cose vanno male (e con questo tiro capita molto spesso te lo posso assicurare dopo 40 anni di conduzioni di cani da traccia) si condanna l'animale ad una morte terribile di stenti e privazioni.
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