Al cinghiale, dietro la spalla?? Ma anche no....
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Direi simpatiche divagazioni. Un contorno che a mio giudizio non guasta; ovviamente senza uscire dall' ambito del rispetto reciproco.
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Per il cinghiale mi affido alla tua esperienza e imparo, non ho alcun motivo di non crederti, non conosco bene l'anatomia del cinghiale e per altro in altri ungulati non ho mai cercato il nervo vago per colpirlo.
Comunque il punto da colpire nel capriolo o nel camoscio io lo identifico nelle coste, un poco sopra la metà del corpo, 3 o 4 dita dietro la verticale dell'arto anteriore, in pratica ti trovi sulla verticale del cuore, grosso modo dal basso verso l'alto a due terzi della distanza dallo sterno alla spalla, io per istinto o non so perché tendevo sempre a stare alto, in pratica appena dietro la scapola, se il colpo va li lo spegnimento é assicurato niente corse o corsette, mi ha sempre stupito vedere video di caprioli che corrono via sotto il colpo per cadere più in la, con il colpo nelle coste a me non é mai capitato.
Per la caccia che facevo mi é capitato più volte di dovermi ingegnare per trovare il punto in cui colpire, da me non é così frequente avere l'animale a cartolina, di solito per motivi di dislivello mettergliela nel blatt non é così semplice, o trovi il punto dove con ragionevole sicurezza lo spegni o lasci perdere, per me che ultimamente prendevo un solo capo e poi la stagione era finita, costava poco lascia perdere, quasi lo preferivo, ma poiché un altro si deve impegnare per accompagnarti, per evitare di scomodarlo un'altra volta fai il tiro, nel mio caso era un amico che avrei dovuto riaccompagnare io che da solo non poteva cacciare anche se accompagnatore, il problema non si poneva, ma se ne poneva un altro per me più importante, il fatto che dovendo sparare mi dovevo portare la carabina, quindi alla prima occasione che mi capitava uno yearling, maschio o femmina ne approfittavo, poi uscivo sempre senza carabina e nei miei posti l'é una gran bella cosa, cacciavo comunque anche se sparava un altro.
Con animale mal messo non é semplice trovare il punto da colpire, l'importante é che la palla anche con provenienza diagonale laterale o alto-basso finisca per intercettare quell'area centrale del corpo in mezzo alle coste, cercando di evitare le spalle sia in entrata che in uscita, a volte causa angolazione o errore di mira il pizzicare una scapola capitava, ma non era voluto.
Il tiro per me più difficile era dal basso verso l'alto con forte angolazione, li in assenza di buon appoggio e causa rigidità della mia schiena sono caxx, più facile dall'alto verso il basso, semplice se il camoscio ti mostra il culo, li evito il blatt e gli vado in mezzo alle spalle all'attaccatura del collo con palla in uscita sotto la gola e spalle intatte, piu difficile il tiro con forte angolazione verso il basso con animale di traverso o tre quarti, lì hai la necessità di evitare la spalla e non rovinare il filone della schiena, in pratica devi entrare nelle coste dall'alto in modo angolato, lo spazio é limitato e devi tenere conto della palla che si alza causa pendenza.
La logica é che volere o volare la parte centrale della cassa toracica o almeno una metà deve essere intercettata dalla palla, poco conta se viene dall'alto, dal basso o laterale, deve passare da lì, il tiro alla spalla non l'ho mai preso in considerazione, mai pensato.
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Magari se usiamo alcuni termini un pizzico più appropriati, e non quelli tanto per intenderci, forse ci capiamo meglio .
lasciamo perdere la cartolina che non rende affatto l’idea essendo qualcosa di bidimensionale , a noi serve ragionare tridimensionalmente. Credo sia più corretto parlare di tiro perpendicolare e o inclinato di tot gradi.
il motivo è semplice se miro in quel posticino giusto dietro la spalla , nelle coste come giustamente dice carpen , se sono perpendicolare all animale quella benedetta zona del nervo vago la becco e va giù senza se e senza ma.
ma se rispetto a questa ipotetica direzione perpendicolare sono inclinato (sul piano orizzontale) già di 45 gradi o peggio 60 , anche se sulla pelle buco il teorico punto di impatto per il blatt, dentro ci passo a una certa distanza e non posso pretendere che la cessione di energia rilasciata dalla palla vada ad interessare in maniera massiva e decisiva il nervo vago & C. E il porcello fa la sua bella passeggiata.
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Queste riflessioni sono molto interessanti. La posizione dell'animale, la sua anatomia e la riuscita di un tiro.
Suggerirei di spostarci nel 3d aperto da yed proprio su questo argomento
Anche se tutti i selecontrollori dovrebbero aver ben studiato questo tema, un ripassino non fa mai male.:icon_smile_grande: Ravanando su internet ho trovato qualche immagine esplicativa che rende idea di come son fatti gli animali verso i quali indirizziamo i ns. proiettili. Ricordando che gli stessi non sono sempre a cartolinaCommenta
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Potremmo anche continuare qui. In fondo l' oggetto del post è il tiro e, sottinteso, la sua difficoltà angolare, nell' attingere il punto cercato.
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Magari se usiamo alcuni termini un pizzico più appropriati, e non quelli tanto per intenderci, forse ci capiamo meglio .
lasciamo perdere la cartolina che non rende affatto l’idea essendo qualcosa di bidimensionale , a noi serve ragionare tridimensionalmente. Credo sia più corretto parlare di tiro perpendicolare e o inclinato di tot gradi.
il motivo è semplice se miro in quel posticino giusto dietro la spalla , nelle coste come giustamente dice carpen , se sono perpendicolare all animale quella benedetta zona del nervo vago la becco e va giù senza se e senza ma.
ma se rispetto a questa ipotetica direzione perpendicolare sono inclinato (sul piano orizzontale) già di 45 gradi o peggio 60 , anche se sulla pelle buco il teorico punto di impatto per il blatt, dentro ci passo a una certa distanza e non posso pretendere che la cessione di energia rilasciata dalla palla vada ad interessare in maniera massiva e decisiva il nervo vago & C. E il porcello fa la sua bella passeggiata.
Cartolina non piace neanche a me, l'ho usato perché di solito lo si dice ma non é un bel sentire, perpendicolare o inclinato é meglio, necessario indicare anche la pendenza, sul punto da colpire penso che "coste" sia preferibile e più comprensibile a tutti, visivamente facilmente immaginabile.
Sul cinghiale di fatto in continuo movimento presumo che l'inclinazione sia abbastanza evitabile si tratta di aspettare ove possibile che l'animale si muova, diverso per un camoscio che spesso e volentieri non si muove, in questo caso resta la difficoltà del tiro ma c'è il tempo per ragionarci sopra, a volte occorre aspettare che si muova anche per capire il sesso e l'età, di norma lo si capisce subito che animale é, ma da alcune posizioni una valutazione sicura é difficile se non impossibile.Commenta
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Oppure spalla sì, spalla no, preferisco gran biscotto...o l'insalata (blatt sta anche per foglia no? :)
Secondo me, quando possibile per visuale, distanza e radenza...nulla eguaglia come potere d'arresto una palla morbida tipo SST o doppio nucleo alla centralina.
Non devo neanche fare tanta fatica a separare le mandibole per estrarre i denti, dopo una cannonata di 300wm al cranio..
«Contro di te sarei preda o predatore?»Commenta
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Vedi Massimiliano, riportare a viso aperto le proprie esperienze che hanno avuto successo è semplice, riportare quelle in cui uno sbaglia lo è molto meno. Io l' ho fatto senza filtri e per cercare ovviamente di sostenere, con esperienze dirette e reali (belle e brutte), quella che è la mia tesi.
Personalmente lo faccio per cercare di imparare qualcosa da chi ne sa più di me (con questo non dico che accetterò sempre e comunque consigli o suggerimenti, li valuterò sempre e deciderò), o anche semplicemente per fare due chiacchere virtuali tra "amici di passione", però sinceramente, trovarsi sempre a dover combattere con chi, solo ed esclusivamente per disturbare ( o passare il tempo....niente di più), cerca di creare zizzania, ammettendo sempre, all' inizio di ogni intervento di non aver esperienze in merito, ma esigendo sempre e comunque di aver ragione.....ha stancato.
E' chiaro che poi questo porta a divagare e a messaggi che tutto sono fuor che interessanti da leggere.
La pazienza ha un limite......quindi se vuoi chiudere, e lo capisco,....prego, che anche se il 3d l ho aperto io, non sarà certo un problema per me..Ultima modifica SPRINGER TOSCANO; 25-05-23, 15:14.The Rebel![;)]👍 3Commenta
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Magari se usiamo alcuni termini un pizzico più appropriati, e non quelli tanto per intenderci, forse ci capiamo meglio .
lasciamo perdere la cartolina che non rende affatto l’idea essendo qualcosa di bidimensionale , a noi serve ragionare tridimensionalmente. Credo sia più corretto parlare di tiro perpendicolare e o inclinato di tot gradi.
il motivo è semplice se miro in quel posticino giusto dietro la spalla , nelle coste come giustamente dice carpen , se sono perpendicolare all animale quella benedetta zona del nervo vago la becco e va giù senza se e senza ma.
ma se rispetto a questa ipotetica direzione perpendicolare sono inclinato (sul piano orizzontale) già di 45 gradi o peggio 60 , anche se sulla pelle buco il teorico punto di impatto per il blatt, dentro ci passo a una certa distanza e non posso pretendere che la cessione di energia rilasciata dalla palla vada ad interessare in maniera massiva e decisiva il nervo vago & C. E il porcello fa la sua bella passeggiata.
The Rebel![;)]Commenta
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Per un tiro perfetto occorre un angolo perfetto e una posizione perfetta dell'animale, in particolar modo per i ruminanti. Oltre all'angolo del tiro bisognerebbe valutare anche la posizione delle zampe anteriori. Però un vecchio proverbio dice "la troppa finezza finisce a schifezza"👍 2Commenta
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Per il cinghiale mi affido alla tua esperienza e imparo, non ho alcun motivo di non crederti, non conosco bene l'anatomia del cinghiale e per altro in altri ungulati non ho mai cercato il nervo vago per colpirlo.
Comunque il punto da colpire nel capriolo o nel camoscio io lo identifico nelle coste, un poco sopra la metà del corpo, 3 o 4 dita dietro la verticale dell'arto anteriore, in pratica ti trovi sulla verticale del cuore, grosso modo dal basso verso l'alto a due terzi della distanza dallo sterno alla spalla, io per istinto o non so perché tendevo sempre a stare alto, in pratica appena dietro la scapola, se il colpo va li lo spegnimento é assicurato niente corse o corsette, mi ha sempre stupito vedere video di caprioli che corrono via sotto il colpo per cadere più in la, con il colpo nelle coste a me non é mai capitato.
Per la caccia che facevo mi é capitato più volte di dovermi ingegnare per trovare il punto in cui colpire, da me non é così frequente avere l'animale a cartolina, di solito per motivi di dislivello mettergliela nel blatt non é così semplice, o trovi il punto dove con ragionevole sicurezza lo spegni o lasci perdere, per me che ultimamente prendevo un solo capo e poi la stagione era finita, costava poco lascia perdere, quasi lo preferivo, ma poiché un altro si deve impegnare per accompagnarti, per evitare di scomodarlo un'altra volta fai il tiro, nel mio caso era un amico che avrei dovuto riaccompagnare io che da solo non poteva cacciare anche se accompagnatore, il problema non si poneva, ma se ne poneva un altro per me più importante, il fatto che dovendo sparare mi dovevo portare la carabina, quindi alla prima occasione che mi capitava uno yearling, maschio o femmina ne approfittavo, poi uscivo sempre senza carabina e nei miei posti l'é una gran bella cosa, cacciavo comunque anche se sparava un altro.
Con animale mal messo non é semplice trovare il punto da colpire, l'importante é che la palla anche con provenienza diagonale laterale o alto-basso finisca per intercettare quell'area centrale del corpo in mezzo alle coste, cercando di evitare le spalle sia in entrata che in uscita, a volte causa angolazione o errore di mira il pizzicare una scapola capitava, ma non era voluto.
Il tiro per me più difficile era dal basso verso l'alto con forte angolazione, li in assenza di buon appoggio e causa rigidità della mia schiena sono caxx, più facile dall'alto verso il basso, semplice se il camoscio ti mostra il culo, li evito il blatt e gli vado in mezzo alle spalle all'attaccatura del collo con palla in uscita sotto la gola e spalle intatte, piu difficile il tiro con forte angolazione verso il basso con animale di traverso o tre quarti, lì hai la necessità di evitare la spalla e non rovinare il filone della schiena, in pratica devi entrare nelle coste dall'alto in modo angolato, lo spazio é limitato e devi tenere conto della palla che si alza causa pendenza.
La logica é che volere o volare la parte centrale della cassa toracica o almeno una metà deve essere intercettata dalla palla, poco conta se viene dall'alto, dal basso o laterale, deve passare da lì, il tiro alla spalla non l'ho mai preso in considerazione, mai pensato.
Considera che il capriolo io lo tiro dietro la spalla, non è necessario essere ultra precisi se fa 10/15 mt non è un problema (salvo casi particolarissimi che.....cerco di evitare), quindi che la palla prenda il nervo vago o i polmoni e basta, il problema non si pone.
Al capriolo poi, non mi sognerei mai di sparare nel collo (al massimo alla sua attaccatura), bersaglio troppo piccolo e mobile.
Devo dire che hai fatto un descrizione perfetta, e da questa si capisce benissimo le difficoltà che presenta un tiro del genere. Ti dico, metti che sei a bordo di un campo con grano alto che copre quasi tutto il cinghiale, metti che sono le 21.10 quindi la luce inizia a venire molto a mancare, metti che se il capo ti allunga e ti entra nel bosco sai già che il recuperatore (ammesso che venga, perchè il cinghiale è un brutto cliente) non verrà prima dell' indomani.....che fai tenti un tiro tra le spighe per colpire il nervo vago?
Te dirai....non si tira! Ma se la caccia di selezione ha tra i suoi scopi proprio il contenere i danni.....cosa vai a fare la sera a prender punture di zanzare al bordo di un campo di grano se poi, quando esce il cinghiale non tiri e non perché è lontano, non perché è mal messo ma perché.....è nel grano?
Ecco questa è la situazione..The Rebel![;)]👍 1Commenta
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Springer, non vorrei che appaia che scrivo contro di te, non critico nessuno, tutt’altro condivido alcune tue posizioni, nel senso che se la situazione lo richiede miro alla piena spalla, se poi ci ragioniamo un po’ ad un cinghiale in posizione molto inclinata, se vogliamo interessare questo benedetto nervo vago &C non puoi mirare due dita dietro la spalla ma verso davanti molto vicini, se non interessandola , proprio la “pala” della spalla , ma se la situazione me lo consente personalmente preferisco la base del collo.
interessante l’intervento di Sly quando parla della posizione delle zampe , sempre che siano visibili, questa osservazione è da approfondire perché a volte può giocare qualche scherzo.
in definitiva il messaggio che voglio che passi , è ragioniamo sempre prima di tirare il grilletto , valutiamo non solo il capo, ma tutte le variabili che ci si presentano ed agiamo di conseguenzaCommenta
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Springer, non credo siano molti quelli che prima del tiro pensano al nervo vago. Si pensa di più a colpire un punto preciso che provoca una ferita mortale e allo stesso tempo non rovina la carne. L'ultimo cinghiale è stato tirato con un angolo acuto. La palla è entrata dietro la spalla destra e ha appena toccato dietro la spalla sinistra, il cinghiale è rimasto sul posto, nessun danno alla spoglia. Cal. 30.06 RWS TM da 180 gr. distanza una quarantina di metri.Commenta
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